- Che cosa hai fatto, ESATTAMENTE?-
- Rosie, ti ho già detto che mi dispiace, ok?-
Rosalie brandiva un barattolo arancione, vuoto, stringendo con
l’altra mano i lembi dell’accappatoio.
- Possibile che non ti fermi nemmeno a leggere? E’ inglese,
INGLESE!-
Ora il barattolo stava a un centimetro dal naso di Emmett.
- Piccola, ero appena tornata dalla caccia e avevo solo in mente di
lavarmi il prima possibile. Insomma, il sangue incrostato addosso fa
schifo.-
- E non hai avuto nemmeno, dico, un piccolissimo sospetto che non fosse
bagnoschiuma? L’odore, la consistenza…-
- E’ in un barattolo, è dentro la doccia, profuma.
Che cazzo c’è da vedere ancora?-
Rosalie inspirò, chiudendo gli occhi per un attimo.
- E perché l’hai svuotato tutto? Non mi
arrabbierò.-
Emmett si stava guardando attorno, nervoso.
- Rosie, giuro che il tappo mi sembrava chiuso quando l’ho
rimesso sullo scaffale, e poi mi sono chinato a raccogliere la spugna,
e sai che sono grosso e… avevi detto che non ti arrabbiavi!-
- Vuoi dire che trecento dollari di crema rigenerante francese con sali
rinfrescanti e menta piperita sono finiti giù per uno
scarico perché uno stupido SCIMMIONE non sa come muoversi in
doccia?-
- Menta piperita? Ecco perché mi ha dato una sensazione
strana quando mi ci sono lavato il…-
- STA ZITTO, ZITTO! Non ascolterò una parola di
più. E stasera dormi sul divano!-
- Noi non dormiamo, Rosie…-
- HAI CAPITO BENISSIMO QUELLO CHE INTENDEVO!-
- Ok, ok. Beh, meglio, avevo già intenzione di seguire la
partita con Carlisle stasera.-
Rosalie stava già risalendo le scale. Quando si
voltò, una calma innaturale si era dipinta sul viso, assieme
al sorriso più falso del mondo.
- Perché stasera tu saresti andato a vedere la
partita…-
- Beh, ho la serata libera, ed è un incontro importante per
la stagione.-
L’istante dopo si ritrovò scaraventato sulla
veranda. Rosalie gli sbattè la porta in faccia,
così che fu anche sepolto dai calcinacci.
- Piccola? Rosie, mi spieghi che cazzo ho fatto? Te la ricompro la tua
maledetta crema!-
Dal piano di sopra gli arrivò in testa un secchio
d’acqua gelata.
- Rinfrescati le idee, e non farti vedere fino a domani.-
Era arrivata ormai al quarto DVD di Sex and the City, quando
sentì il rumore di un motore davanti a casa. Assieme a
quello però riconobbe anche l’odore di un certo
scimmione (e sapeva ancora un po’ di menta piperita), quindi
alzò il volume, decisa ad ignorarlo.
Poi qualcuno suonò il campanello.
- Vattene via!-
Ma nessuno insistette. Guardò verso la porta, e vide che
c’era un foglietto per terra. Sapeva che sarebbe stato meglio
trattenersi e non dare nessuna soddisfazione a quello lì, ma
in fondo era solo un bigliettino, bastava ignorarlo.
Lo spiegò, e vi trovò scritto solo una riga. "27 maggio 1981"
Spalancò la porta e trovò Emmett accanto a una
macchina, che le sorrise con aria pentita.
- Buon anniversario Rosie. Scusa se non ho impacchettato il
regalo…-
- Emmett, ma quella è una…-
- 500 Abarth, fresca di sbarco dall’Italia! Ti piace?-
Rosalie fece il giro della macchina.
- Apri il bagagliaio.-
Quando si sollevò lo sportello, Rosalie trattenne una
risata: era stracolmo di barattolini arancioni della sua crema.
- Dovevi farci stampare “non adatto ai bambini di
età inferiore ai 36 mesi e ad Emmett McCarty”.-
Emmett chinò lo sguardo.
- Sono un coglione, Rosie.-
- Sì lo sei.-
E gli stampò un bacio sulla bocca.
Storiella dedicata a chi il giorno dell'anniversario si
agghinda con trucco e parrucco, si presenta alla porta con un sorrisone
e si sente chiedere "che succede?".
Nessuna crema francese è stata maltrattata nello scrivere il
racconto.