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Autore: Sam_Rox88    13/12/2009    8 recensioni
L'amore di Usagi & Mamoru al centro di una battaglia che non avrà pari. Passioni, sentimenti, gelosie... tutto scaturito dal ritorno di Seiya e dall'apparizione di una misteriosa donna bramosa dell'amore di Mamoru! Il tutto contornato da un nemico ignoto e da un mondo sconosciuto! Unica pecca: nomi mediaset.. non me ne vogliate ^^" Spero cmq ke la storia vi piaccia ^^ Un kiss. Sam!
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Seiya, Inner Senshi, Outer Senshi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Senza nome 1

SOLO NOI DUE

 

Ventinovesimo Capitolo

 

(¯`·. L’alba di un nuovo giorno .·´¯)

 

Giunsero finalmente da Murdock, che stava discutendo con Hakkai, su presunte strategie militari. Aveva entrambe le mani appoggiate su un tavolino, su cui era disposta un’antica mappa dimensionale. Le guerriere Sailor potevano comprendere di non averne mai vista una. Quando il gruppo giunse al completo nelle loro vicinanze, Murdock abbandonò le sue chiacchiere e prese a guardarli…

 

Murdock: Allora siamo pronti! Come ci muoviamo?

 

Bloody guardò con sguardo fiero colui che ignorava essere, in realtà, suo padre; e si portò in avanti rispetto al gruppo delle guerriere Sailor.

 

Bloody: Direi che è giunta l’ora! Scendiamo sulla Terra… per l’ultima volta!

 

Bloody, così come anche Murdock, Hakkai e gli altri, presero a guardare oltre la struttura trasparente della capsula sospesa, e poterono intravedere come si presentasse la situazione sul pianeta. Sembrava che stesse ad un passo dell’estinguersi, e continuamente proliferavano strani androidi dalle macerie, come se si originassero proprio dalla distruzione.

 

Moon: Dite che riusciamo a sopravvivere, date le condizioni in cui si trova la Terra?

Mercury: La temperatura avrà probabilmente raggiunto dei valori altissimi. Chissà se ci sarà possibile sopportarla…

 

Murdock comprese la gravità della situazione, e si fece serio, più di quanto non lo fosse già.

 

Murdock: Capisco la difficoltà, ma vi chiedo almeno di provarci, guerriere Sailor. Per il resto… chiederò ad alcuni dei miei uomini di creare una sorta di “barriera protettiva” che riesca a farvi sopportare il calore. Per noi stregoni, invece, credo che non ci saranno particolari problemi.

 

Le guerriere annuirono decise.

 

Moon: Allora… si va?!

 

**

 

Pianeta Terra. Tokyo stava quasi per vedere l’alba. Un’intera notte era trascorsa. Ma, ad ogni modo, i primi albori di quel nuovo giorno non avrebbero toccato da vicino quella città ormai prossima alla distruzione, visto che il cielo era ancora completamente coperto. La luce, insolitamente, proveniva dal basso; da quella lava incandescente che avanzava verso la superficie, dalle viscere della Terra. Le guerriere Sailor erano schierate in fila, una accanto all’altra. Sailor Moon, al centro in mezzo a loro, camminava a passo spedito, sguardo alto e fiero. Non era mai stata così carica per una battaglia. Dietro di lei, il suo Milord le proteggeva le spalle. Ancor più dietro, tre figure possenti guidavano le centinaia di uomini che erano sopravvissuti fra le schiere dell’esercito di Hannub. Murdock, al centro, Hakkai alla sua destra, e infine, Bloody, alla sua sinistra. Un trio perfetto di stregoni valorosi e fieri. Inizialmente avevano avuto filo da torcere contro quelle strane creature, ma adesso, erano tutti più carichi che mai per mettere seriamente a tacere quelle bestie indefinibili. Sembrava come se le supposizioni di Bloody si fossero presentate loro come una certezza di vittoria; ma in realtà… era ancora tutto da vedere!

 

**

 

L’esercito composto da quelle strane creature, rimase per un attimo immobile ad osservare l’arrivo dei loro avversari. Poco dopo presero a dirigersi verso di loro, da ogni direzione. Si stava preparando il nuovo scontro, e le forze del bene e del male, concentrate insieme, erano pronte ad accoglierlo.

 

Milord: Ci stavano aspettando!

 

Hakkai in quel momento alzò il braccio destro… e richiamò l’attenzione dei suoi…

 

Hakkai: Plotoneeee!!! ALL’ATTACCOOOOOOO!!!

 

I soldati di Hannub, allo scattare del comando, si sparpagliarono senza timori, in tutte le direzioni, verso i loro avversari, lanciandosi in impervi corpo a corpo.

Le guerriere Sailor, fecero altrettanto. Sembrava come se possedessero una carica in più, evidentemente erano più riposate di prima, e reggevano meglio ai colpi degli avversari, e attaccavano più prontamente.

Diversamente da prima, gli scontri frontali si risolvevano per il verso opposto. Le schiere di quell’esercito oscuro cominciavano a perdere elementi.

 

Bloody era immerso in uno scontro con una di quelle tante creature dall’aspetto anonimo e mostruoso. Stava combattendo eccellentissimamente. E mentre infliggeva colpi al suo avversario, tese il capo urlando, in modo che lo udissero il più possibile…

 

Bloody: Non ci basterà fare fuori questi bastardi!!! Dobbiamo salvare il pianeta che sta andando in pezzi!

 

Milord aveva appena aiutato Sailor Moon, che si era trovata in difficoltà con due di quegli esseri, e grazie al suo intervento, riuscirono ad eliminarne uno, e si concentrarono sull’altro. Erano concentratissimi.

 

Milord: E come pensi di fare?

 

Bloody eliminò il suo avversario con un fascio di luce che gli fuoriuscì dalla mano destra, e colpì il mostro dritto all’addome.

 

Bloody: Sta a voi due!

 

Ma entrambi non sembravano comprendere, e nel frattempo, continuavano ad essere impegnati con quegli esseri.

 

Moon: E cosa pretendi che facciamo? Se qualcosa fosse stato in nostro potere… avremmo già fatto in modo di mettere fine a tutto questo, non trovi?

 

Bloody: Non è esatto Sailor Moon. – e stese nettamente un altro androide, per poi staccargli la testa con un colpo di spada – Avete fatto quanto vi era possibile, questo è vero ma – e innestò un colpo ad uno che lo prese alle spalle – non l’avete fatto insieme!

 

Milord e Sailor Moon, però, brancolavano ancora nel buio.

 

Milord: Cosa vorresti dire?

 

Bloody: Dio ragazzi! Un po’ di intuito! Ma non l’avete capito? – e la lama della sua spada luminosa tagliò in due l’ennesima creatura – E’ il vostro amore la chiave di tutto! Prima non avevamo alcuna possibilità di vincere, perché voi eravate divisi! Ma ora – e fuori un altro – ora che siete insieme… allora… sì che possiamo avere qualche possibilità di salvare il pianeta. Il vostro amore è la cosa più potente che si trova qui in mezzo se proprio lo volete sapere! L’amore… è quell’unica cosa che va al di là del bene e del male, così come i nostri nemici! Non c’avete pensato?

 

Bloody ne fece fuori due con un solo colpo, mentre Sailor Moon e Milord si concessero un attimo per guardarsi, per poi schivare di nuovo gli attacchi degli avversari.

 

Moon: Vuoi dire che… io e Marzio…

 

Bloody sembrava spazientito…

 

Bloody: Non abbiamo tempo da perdere, ragazzi… Qui tra un po’ esploderà tutto! Dovete mettere fine a tutto questo!!! DOVETE FARLO ORA!!!

 

Milord: E come ci liberiamo di questi esseri? Non ci lasciano tregua!

 

Jupiter: BUNNY! MARZIO! Fate pure come dice Bloody! Noi vi guardiamo le spalle! Svelti…!

 

Mars: Non abbiamo la certezza che funzioni, ma non ci resta che provare!

 

Entrambe le guerriere, avevano pronunciato quelle parole in difficoltà, visto che erano totalmente prese dall’affrontare quelle strane creature, che non concedevano loro un attimo di respiro. Nelle stesse condizioni era anche Sailor Venus.

 

Venus: E poi credo che Bloody abbia ragione! L’amore è davvero l’unica cosa che può superare tutto, perfino le barriere del bene e del male! E il vostro… è forte a sufficienza per superare questa prova!

 

Sailor Moon e Milord si guardarono per qualche istante, e annuirono prontamente. I discorsi di Bloody e delle loro compagne li avevano convinti che il loro amore fosse davvero forte abbastanza da superare quella totale distruzione. Ma in cuor loro, ne erano perfettamente consci. Non restava loro che esibirlo.

 

**

 

Murdock combatteva intrepidamente contro quelle creature, e teneva lo sguardo vigile sulla situazione. Voleva proprio vedere se le supposizioni di suo figlio fossero esatte, voleva proprio vedere se davvero il legame tra Sailor Moon e Milord fosse risultato in grado di sconfiggere quell’immane minaccia.

 

**

 

Lauren stava camminando per i corridoi di Hannub, aveva troppi pensieri che le passavano per la testa in quel momento. Troppe sensazioni. Quell’attesa, lì, da sola, in quella scuola enorme e deserta, le stava sembrando durare secoli. Non sapeva più che fare, ormai, per passare il tempo. E intanto temeva che qualcosa potesse accadere a Bloody. C’era stato proprio un attimo, in cui aveva quasi avvertito come se la sua aurea si spegnesse. Eppure adesso lo sentiva come nuovamente al suo fianco. Che si stesse semplicemente impressionando? O era sopravvissuta in lei un po’ di quell’empatia da strega che una volta possedeva?

Mentre vagava in preda a questi pensieri, spalancò due grosse ante, che davano allo studio di Murdock. Almeno, pensò, avrebbe potuto distrarsi sbirciando tra le sue scartoffie. E fu stupita di apprendere che, in realtà, non era completamente sola. Sulla poltrona del capo-scuola vi era seduta una creaturina tanto esile e piccola, che per poco non si perdeva dietro il bordo della scrivania. Lauren, infatti, lo notò davvero per poco, altrimenti non l’avrebbe neanche visto.

 

Lauren: Ecco dove ti eri cacciato!

 

Morsey, cominciò a tremare e si fece ancor più piccolo. Temeva che Lauren gli avrebbe scaraventato contro una valanga di insulti, o che fosse lì per fargli del male. Ma Lauren si avvicinò alla scrivania tranquillamente e, non lo sfiorò nemmeno con un dito.

 

Lauren: Non vedendoti più da nessuna parte, credevo che t’avessero inflitto le peggiori torture. – ed abbozzò un sorriso – Apprendo invece che non è così!

 

Morsey quasi stentava a credere. Lauren che gli si rivolgeva con un sorriso? Non era possibile! Stava sognando… Il servitore era del tutto all’oscuro degli ultimi sviluppi amorosi che si erano avuti. Sapeva solo che Murdock, l’intera scuola e le guerriere Sailor erano partiti all’insegna di una temibile guerra contro un qualcosa di ignoto.

 

Morsey: Si… signo… signorina Lauren…

 

Lauren avvertì il nervosismo del piccolo nano…

 

Lauren: Ohh Morsey, non devi avere paura di me! Puoi anche rilassarti.

 

Morsey era ancora più sconvolto. Si limitò ad annuire debolmente.

 

Lauren: Piuttosto… sai forse qualcosa dello scontro che sta avvenendo sulla Terra tra i nostri e… – e sospirò – …e non so nemmeno che cosa?

 

Morsey si strinse nelle spalle.

 

Morsey: So… so solo che sono partiti da parecchie ore. Nient’altro!

 

Lauren si dispiacque di fronte a quell’informazione. Morsey aveva spento la sua ultima speranza di sapere come se la stesse cavando Bloody, e soprattutto, se fosse ancora vivo.

 

Lauren: Spero solo stia andando tutto bene! – e si fermò per un attimo, per poi prendere a guardare il suo servitore con un’aria piuttosto allegra, insolita per lei – Beh, guardiamo il lato positivo, per lo meno adesso siamo insieme. L’attesa risulterà un po’ meno straziante, non trovi?

 

Ma Morsey non riuscì ad aggiungere altro. Stava ancora metabolizzando il pensiero che Lauren l’isterica sembrava essere diventata d’un tratto una persona piacevole. Non gli pareva vero… Ma che le era potuto accadere?

 

**

 

Sailor Moon e Milord lasciarono gli strani esseri che gli venivano contro alla mercé delle altre guerriere, e si portarono l’uno di fronte all’altra. Si strinsero le mani, guardandosi profondamente negli occhi. Erano uniti, mentre di fronte a loro si consumava la battaglia, in quello scenario apocalittico. Sembravano come essere isolati da tutto il resto.

Poterono perdersi nei loro sguardi, per poi socchiudere entrambi gli occhi. Non dissero una parola… comunicarono attraverso il cuore.

 

Moon: Ti amo Marzio…

Milord: Ti amo Bunny…

 

Furono invasi immediatamente da un profondo calore, che li avvolse completamente. Poco dopo, dall’unione delle loro mani, apparve una sfera di luce argentea, dalle sfumature rosee. Quella luce non ebbe tante difficoltà per farsi notare, in quella coltre oscura che era calata sulla Terra. Tutti poterono notarla, e per qualche attimo, staccarono gli occhi dai loro avversari per voltarsi a guardarla.

Murdock era estasiato, ma ancora non riusciva a comprendere bene. Di certo, stava avvenendo qualcosa di fantastico di fronte ai suoi occhi. Alle magie vi era abituato, ma quelle del male, quelle degli esseri magici; tra cui demoni e stregoni, come loro. Non di certo alle magie degli umani, magie che non avevano nulla a che fare con poteri magici, ma soltanto con la purezza d’animo… la cosiddetta forza dei sentimenti, in cui si era sempre rifiutato di credere. Eppure… quella magia stava proprio avvenendo dinanzi ai suoi occhi. Esisteva una magia che fosse più potente di lui, dei suoi poteri, e della sua temibilissima scuola… l’amore di due umani.

 

La sfera di luce generata dalle mani di Bunny e Marzio cominciò a diventare sempre più grande, fino a che non li avvolse completamente. Anche le guerriere si distrassero per un attimo per assistere a ciò che stava avvenendo. Non avevo dubbi che Sailor Moon e Milord ce l’avrebbero fatta, e le loro certezze si stavano verificando. Erano tutte stupite e quasi incredule di fronte ad uno spettacolo talmente inaudito.

 

Bloody: Io lo sapevo…

 

Intanto, i combattimenti continuavano incessantemente. La sfera di luce divenne sempre più grande. Impiegò pochi istanti per crescere a dismisura… e mentre aumentava, guadagnava chilometri, e raggiungeva le guerriere e i soldati impiegati nei combattimenti. E lì avvenne qualcosa di veramente inaudito. Senza spiegarsi né il come, né il perché, Sailor Moon e Milord cominciarono a sollevarsi sempre di più dal suolo, e la luce da loro generata, al momento dell’impatto con le strane creature, le disintegrava totalmente, lasciando tutti gli altri esterrefatti. Dal canto loro, i membri dello schieramento di Hannub, nel momento in cui venivano toccati da quella luce, sentivano un’inaudita sensazione, qualcosa che non avevano mai provato prima. Gli sembrò per qualche istante, di essersi come purificati, ma non ebbero troppo tempo per star lì a pensarci, che il raggio di luce s’ampliò sempre di più. Divenne ormai impossibile vederne il limite. Sailor Moon e Milord, si tenevano sempre per mano, senza lasciarsi mai, sospesi in aria. In quell’istante, aprirono gli occhi all’unisono, non si resero ancora conto di quello che stava avvenendo intorno a loro. L’esercito stava venendo completamente annientato.

 

Milord: Se l’avessimo capito prima…

Moon: Era il nostro amore, la chiave di tutto.

 

Milord sorrise debolmente…

 

Milord: E noi… stavamo rischiando di mandare tutto all’aria.

 

Sailor Moon sorrise, e si voltò poi per vedere che cosa stesse accadendo. Si accorse che i suoi piedi toccavano il vuoto, e che si trovavano a qualche metro d’altezza… vide gli strani esseri disintegrarsi ad uno ad uno…

 

Moon: Guarda Marzio! – era felice – Ce l’abbiamo fatta! Il nostro amore… ci ha salvati.

 

Tornarono a guardarsi negli occhi, sorridendo.

Sailor Star Fighter aveva assistito a quello spettacolo senza proferir parola. I suoi occhi lasciavano intravedere la sua somma meraviglia. Non aveva mai visto nulla di simile. E ciò non poteva far altro che farla soffrire. Anche lei, come tutti gli altri, era stata toccata dalla luce dell’amore tra Bunny e Marzio. Era come se, in parte, avesse potuto avvertire quanto fosse indistruttibile. Non riusciva a credere, di fronte a quella verità, di aver davvero cercato di distruggerlo. Non aveva proprio alcuna speranza. Quel legame, era la cosa di più forte esistente al mondo. Bloody, a quanto pare, ci aveva visto giusto. Doveva dire addio a Bunny… definitivamente.

 

**

 

Il raggio di luce accecante continuò a sterminare intere schiere di esseri, aumentando sempre il suo raggio, fin quando andò a ricoprire l’intero pianeta. La Terra fu come purificata e ripulita da ogni impurità. Il “male”, anche se era qualcosa che andava ben oltre, fu distrutto definitivamente. I terremoti cessarono, e così, anche la lava si ritirò nelle viscere della Terra.

A poco a poco i grossi nuvoloni, che ricoprivano la città di Tokyo, svanirono. Erano i primi albori dell’alba. La città, le guerriere e l’esercito di Hannub, poterono essere accarezzati dai primi raggi del sole.

Era l’alba… di un nuovo giorno.

 

**

 

La luce nata da Sailor Moon e Milord si dissolse. Ormai il sole stava sputando lentamente e cominciava ad illuminare il cielo, che appariva terso e sereno. Sailor Moon e Milord, discesero lentamente, e una volta che ebbero toccato terra con i piedi, sciolsero le mani e lei gli si buttò categoricamente al collo.

 

Moon: Non posso crederci.

 

Lui l’abbraccio e socchiuse gli occhi…

 

Milord: E’ finita… è davvero… finita…

 

Le guerriere stentavano ancora a credere a ciò che era avvenuto. Li accerchiarono lentamente, venendo loro incontro.

 

Uranus: Lo sapete che… io sono per la violenza ma… – e rise – …per questa volta… devo ricredermi!

Neptuno: Complimenti ragazzi! Ce l’avete fatta!

 

I due sciolsero il loro abbraccio e si unirono sorridenti al gruppo delle loro compagne…

 

Moon: Grazie grazie!

Mars: Sì, ma adesso non darti tante arie Bunny. Senza Marzio saremmo ancora qui a combattere contro l’impossibile!

 

Sailor Mars ovviamente non voleva concedere il merito di quella vittoria a Bunny… Sailor Moon, in risposta le fece un’occhiataccia…

 

Moon: Bella ingrata che sei! Invece di ringraziarmi!

Mars: Resto dell’idea che Marzio ha fatto la metà del lavoro.

Venus: Dopo tutto Rea ha ragione Bunny! Non puoi sempre avere la scena tutta per te!

Moon: Ma senti chi parla! La prima donna della situazione!

Venus: Dai Bunny su… non prendertela! Certe persone possono permetterselo!

 

Sailor Mercury e Sailor Jupiter, che erano vicine, e conoscevano i battibecchi delle loro compagne, sospirarono…

 

Mercury: Non posso crederci.

Jupiter: Possibile che la prima cosa che sappiano fare appena salvato il mondo… sia stuzzicarsi?

Mercury: Non cambieranno proprio mai.

Jupiter: Eh no, mi sa che dobbiamo tenercele così Amy.

 

Le Outer apparivano, invece, piuttosto divertite…

 

Uranus: Lasciate pure che sfoghino così la loro felicità. Dopo tutto… abbiamo salvato il mondo.

Neptuno: Per l’ennesima volta aggiungerei.

Uranus: Certo… stavolta ce la siamo vista davvero brutta.

Neptuno: Comincio davvero a considerare l’idea che siamo invincibili. Non possiamo spuntarla sempre!

Uranus: Non a caso siamo le leggendarie guerriere Sailor, Milena.

 

Sailor Pluto, che si era limitata ad osservare fino a quel momento, socchiuse gli occhi per un attimo. Aveva un leggero sorriso e un’espressione serena.

 

Pluto: Possiamo dire che sia davvero finita, questa volta.

Saturn: E senza ricorrere al potere della distruzione. C’è mancato davvero poco.

Pluto: Sailor Moon… è in grado di dimostrarci ogni volta, che alla fine la soluzione meno drastica e violenta, risulta essere quella più efficace.

Saturn: Già…

Uranus: Mi chiedo proprio come ci riesca.

 

In quel momento al gruppo chiassoso si avvicinò Murdock, seguito da Bloody…

 

Murdock: Lasciate pure… che mi complimenti con voi.

 

I ragazzi interruppero i loro scherzi all’alzarsi della voce di Murdock, che avanzava sorridente verso di loro. I primi albori gli illuminavano il viso… Avvolto da quella luce bianca, sembrava quasi una figura buona.

 

Murdock: Bunny Tsukino… Marzio Chiba… mi sa che ci sarà ancora molto da scrivere su voi due nei grossi manuali di Hannub.

 

Sul volto di entrambi si dipinse un’espressione interrogativa.

 

Moon: Perché? Parlano di noi?

 

Murdock abbozzò un sorriso ancora più smagliante.

 

Murdock: Il tuo nome è già su tutti i miei libri, Sailor Moon. Ad Hannub sei conosciuta come la peggior minaccia.

 

Sul capo di Bunny comparve una gocciolina bianca, e si grattò una tempia. Quelle parole le avevano fatto ricordare come in realtà, appartenessero a due fazioni nemiche.

 

Moon: Non è molto positiva come cosa o sbaglio?

 

Murdock non rispose a quella domanda, ma fece un gesto che stupì tutti i presenti. Allungò la mano verso la guerriera. Sailor Moon rimase qualche attimo interdetta, e poi, dopo qualche istante, gliela strinse.

 

Murdock: Avete salvato l’universo. E dire… che io avevo già gettato la spugna.

 

Sailor Moon gli sorrise, colma di gratitudine.

 

Moon: Beh… abbiamo salvato l’universo. Senza il vostro aiuto non ci saremmo mai riusciti. Il grosso è stato fatto da voi… Grazie di cuore, davvero.

 

I due sciolsero la presa.

 

Murdock: Mi sa che è giunta l’ora di riprendere le nostre strade. Dobbiamo ricostruire l’equilibrio tra il bene e il male, Sailor Moon. Ma… sta pur certa che nessuno attacco vi verrà mai mosso da Hannub, anche perché, considerati i vostri poteri… non ci conviene assolutamente metterci contro di voi!

 

Murdock rise, e fu interrotto da Bloody che sopraggiunse alle sue spalle.

 

Bloody: C’è da ricordare che abbiamo vinto anche grazie al mio piano geniale! Non ve lo dimenticate!

 

Questa volta la mano fu tesa da Marzio, verso il giovane stregone…

 

Milord: Lasci che ti ringrazi Bloody, non ne ho ancora avuto modo. Mi hai salvato… e hai salvato tutti noi!

Moon: E tutti gli abitanti della città, aggiungerei.

 

Bloody fece un’espressione ammiccante, come per dire che conosceva benissimo i suoi meriti…

 

Bloody: Eh beh… come direbbe giustamente Sailor Venus… quando qualcuno se lo può permettere…!

 

Continuavano gli scherzi, dunque, anche con i membri della scuola di Hannub, che presto sarebbero tornati alla loro realtà, quella del male, e della magia nera, con la promessa di non minacciare mai la Terra, giusto per non incontrare i poteri delle guerriere Sailor… davvero troppo forti.

C’era, però, chi ancora si era astenuto dal dire qualsiasi cosa. Sailor Star Fighter, quasi senza farsi notare, si portò di fronte a Sailor Moon e Milord. Aveva giusto un filo di voce.

 

Fighter: I miei complimenti, ragazzi.

 

Stese la mano verso Marzio, che un po’ sorpreso sul momento, poi gliela strinse in tono deciso. E poi portò il suo sguardo su Bunny. Ma, a suo malincuore, lei preferì ignorare il suo, e tenne gli occhi bassi.

 

Moon: Grazie, Sailor Star Fighter.

 

Era stata quasi come una comparsa in quella battaglia, e lo sapeva benissimo. La cosa la faceva davvero imbestialire. Si era sentita davvero di troppo, per di più inutile. Questo magari avrebbe pregiudicato le sue future venute sulla Terra… chissà… magari non sarebbe mai più tornata.

 

**

 

Tutti i presenti rimasero qualche attimo estasiati nel vedere sorgere l’alba di quel nuovo giorno. Il sole si stava stagliando sempre più in alto. La città di fronte ai loro occhi… era devastata. La maggior parte dei palazzi, ridotti in macerie. Coltre di rovine distese per chilometri. Crateri e strade distrutte. Ma tutto era illuminato e reso scintillante dai raggi del sole. Era un scenario lugubre e spettacolare allo stesso tempo.

 

Bloody: Dobbiamo fare qualcosa… per questo!

Mercury: Voi potete…

 

Ma Bloody non le fece terminare la domanda, e le sorrise…

 

Bloody: Noi possiamo tutto, Sailor Mercury.

Murdock: Ci pensi tu?

 

Bloody si voltò verso Murdock annuendo, e poi si inginocchiò, proprio lì, di fronte a tutti. Era l’ennesima volta in cui richiamava a sé tutte le sue energie. Contemplò la sua aurea fino a renderla visibile intorno alla sua figura. Qualche istante dopo, un’onda d’urto si liberò dal suo corpo e viaggiò lungo l’intera superficie della crosta terrestre. Fu un vero incantesimo di dimensioni esorbitanti. La Terra apparve nuovamente florida e splendente come lo era sempre stata. I segni della distruzione furono cancellati in men che non si dica, come se il pianeta non fosse mai stato ad un passo dalla distruzione totale. Aprì gli occhi, fiero del suo operato…

Le ragazze volsero lo sguardo a Tokyo, e la videro, viva come un tempo. Scorsero la metropolitana che viaggiava lungo i binari, correndo tra i palazzi…

 

Moon: Guardate, ragazze!

 

I loro cuori esultarono…

 

Mars: C’è di nuovo vita a Tokyo!

 

Bloody si rialzò, pulendosi le ginocchia.

 

Bloody: Anche i sopravvissuti devono essere tornati alle loro abitazioni.

 

**

 

Moran aprì gli occhi in quel momento, e cercò per un attimo di capire dove si trovasse. Aveva un grosso cerchio alla testa. Poco dopo si accorse che Ursula dormiva appoggiata al suo petto. Aveva un vago ricordo di un black out e di strani esseri che distruggevano il suo locale. Ma… poteva constatare che non c’era alcun danno di distruzione intorno a lui. Anche se si trovavano nel magazzino, e non sapeva spiegarsi il perché, tutto era al suo posto.

 

Moran: Che sia stato un incubo?

 

**

 

Artemis aveva già riaperto gli occhi da qualche istante. Era subito scattato sul davanzale della finestra restando estasiato per ciò che vide. Tokyo stava per dare il benvenuto ad un nuovo giorno e l’alba la coloriva di mille colori tenui. Poco dopo anche Luna riaprì gli occhi. Impiegò qualche secondo per capire che si trovava sotto il letto di Bunny. Sgattaiolò fuori e s’affiancò ad Artemis sul davanzale della finestra. Si era immediatamente resa conto anche lei che Tokyo aveva ripreso a vivere.

 

Artemis: Guarda Luna…! La città è salva.

 

Luna era a un passo dalla commozione…

 

Luna: Ce l’hanno fatta!

Artemis: Ne ero sicuro!

 

**

 

Di lì a pochi metri, le guerriere Sailor erano schierate di fronte l’esercito di Hannub…

 

Moon: Questo è il momento che odio di più…

Murdock: A nome di tutta la scuola di stregoneria e magia nera di Hannub, vi ringrazio esplicitamente, e aggiungo che… benché facciate parte di coloro che tradizionalmente trattiamo come nemici, è stato semplicemente un onore collaborare con voi. – e sorrise – Abbiamo scritto una pagina di storia.

 

Strano come, pensò Sailor Moon, più fissava Murdock, e meno le appariva cattivo. Forse perché aveva combattuto al suo fianco, e quindi si era talmente abituata alla sua figura, che non le sembrava più un essere malvagio. O forse perché, come avrebbe detto lo stesso Murdock, il confine tra il bene e il male era davvero così sottile, e qualcosa di buono c’era anche in lui.

 

Bloody: E… diamine ragazzi… non lasciatevi più, intesi?

 

I ragazzi annuirono, e dopo un veloce scambio di saluti, l’esercito di Hannub, svanì nel nulla. Le ragazze, dal canto loro, sciolsero le trasformazioni… Bunny si stiracchiò le braccia e sbadigliò, era a dir poco stremata.

 

Bunny: Ahhhh… si ritorna alla solita vita!

Rea: E ti lamenti? Ringraziando il cielo!

Bunny: Sì ma… prima ho bisogno di una bella dormita.

 

Amy in quel momento guardò l’orologio.

 

Amy: Noi in teoria… dovremmo andare a scuola.

 

Bunny non poté credere a ciò che aveva sentito.

 

Bunny: CHE COSA!? Ma non ci penso nemmeno! Ho passato l’intera nottata a salvare il mondo, come pretendi che io mi presenti a lezione?!

 

Amy rise…

 

Amy: Era solo una constatazione!

Morea: Amy, non per qualcosa ma la prossima volta, queste constatazioni tienitele per te.

Marta: Sì o qualche giorno rischierai seriamente di farci prendere un infarto!

 

**

 

Lauren e Morsey avvertirono un po’ di movimento tra le mura della scuola. D’istinto s’affacciarono alle finestre e videro qua e là allievi che andavano in tutte le direzioni. Il cuore di Lauren vibrò in quel momento, sorrise, e si precipitò immediatamente per i corridoi del palazzo… Quando fu giunta alla porta d’ingresso la spalancò e lì, di fronte a lei, si trovò una moltitudine di persone.

Corse senza sosta alla ricerca di quell’unica persona che voleva rivedere, fin quando non lo intravide, di spalle. Corse ancora più forte…

 

Lauren: Bloody!

 

Il ragazzo si voltò immediatamente, e non ebbe nemmeno il tempo di dire una parola, che la ragazza gli si gettò tra le braccia. La sollevò da terra e la fece roteare, per poi riportarla con i piedi per terra. Era al massimo della felicità.

 

Bloody: Lauren. Sono tornato.

Lauren: Non sai quanto ho temuto… sono stata in ansia tutto il tempo.

 

Lui sorrise… e la strinse ancor più forte.

 

Bloody: Qis Asek!

 

Lei, in quel momento, si scostò, comprendendo che Marzio probabilmente gli aveva riferito il suo messaggio.

 

Lauren: Ma allora…

 

Si ricordò perfettamente che a Marzio aveva anche detto di riferirglielo nell’eventualità in cui Bloody si fosse trovato nei guai.

 

Bloody: Mi hai salvato!

 

Si guardarono per qualche istante, e poi ripagarono la loro lontananza con un bacio…

 

**

 

**

 

Qualche ora più tardi, Murdock era seduto alla sua scrivania, e Bloody era seduto in maniera totalmente scomposta, in una delle poltrone poste di fronte al comandante.

 

Murdock: CHE COSA?!?!

 

Murdock aveva appena appreso una notizia che non gli era piaciuta.

 

Murdock: Non sta né in cielo né in terra. Dico io… ma come ti salta in mente? Dopo tutto quello che sei stato in grado di fare in questa battaglia…

 

Bloody alzò le spalle, come se il problema non avesse alcuna rilevanza.

 

Bloody: Murdock… non mi interessa. La magia… sì… è eccitante ma… non fa per me.

 

Murdock non poteva credere a ciò che stava sentendo.

 

Murdock: E’ inammissibile! Sei lo stregone più competente e valido che c’è qui ad Hannub, e vuoi mollare tutto, per cosa poi?

Bloody: Lo sai benissimo!

 

Murdock diede un pugno sul tavolo in uno scatto d’ira.

 

Murdock: CERTO CHE LO SO! Dannazione! Ed è proprio perché lo so che vado ancora più in bestia! Per una donna!

 

Bloody quasi scattò dalla sedia, mettendo le mani sui braccioli, e portandosi davanti con il busto…

 

Bloody: Ne sono innamorato! Per me non ha alcun senso l’immortalità. Preferisco vivere sulla Terra, con lei… e da mortale!

 

Ma a Murdock quei discorsi non piacevano per niente. Sembrava essere giunto al limite.

 

Murdock: Al diavolo l’amore Bloody! Parli così perché non sai chi sei!

 

Bloody, a quelle parole, restò un attimo interdetto.

 

Bloody: Che… che… che significa che non so chi sono? – divenne serio tutto a un tratto – Che stai farfugliando Murdock?

 

Murdock, a quella domanda, calmò i suoi bollori e si ricompose. Era di fronte al momento della verità. Si schiarì la voce con un colpo di tosse.

 

Murdock: Ti ho fatto convocare qui Bloody, per un motivo. Che non era solo quello di congratularmi con te per l’ottimo lavoro svolto.

 

Bloody era tutto orecchi…

 

Bloody: Sentiamo!

 

Murdock si prese ancora qualche momento e poi riprese…

 

Murdock: Prima che tu mi stordissi con le tue assurdità sull’amore. E diamine, sapevo già che eri pazzo, ma questa non me l’avevi ancora combinata… Ad ogni modo, ti ho fatto venire nel mio ufficio per parlarti di una questione delicata… e cioè…

 

Ma il ragazzo non stava nella pelle…

 

Bloody: Andiamo vecchio, arriva al sodo!

 

Murdock a quel punto lo guardò deciso.

 

Murdock: Il punto è che… nel momento delle mie dimissioni, Hannub sarà tua!

 

Bloody, che si era di nuovo adagiato sullo schienale della poltrona, si portò ancora una volta in avanti…

 

Bloody: Che cosa? Puoi ripetere scusa?

Murdock: Hai capito bene! Sarai il mio successore, e la scuola di Hannub sarà unicamente tua! Ricoprirai la mia carica e gestirai l’intero edificio. Per questo è inammissibile che tu lasci la magia, per confonderti con gli umani! Mi dispiace, ma non hai scelta.

 

Bloody stava cercando di metabolizzare quella notizia dentro di sé.

 

Bloody: No cioè… mi stai prendendo per il culo?! Avanti, non mi offendo, puoi dirlo!

 

Murdock non mosse un muscolo.

 

Murdock: Sono serissimo.

 

Bloody non sapeva proprio cosa dire…

 

Bloody: Ma perché? Ce ne sono centinaia migliori di me! Perché io? Non sono mai stato mai neanche un granché! Sono un pazzo, un ribelle. Non posso dirigere la scuola! Tu ti sei bevuto il cervello caro vecchio mio!

Murdock: Perché tu sei designato, e non girarci troppo intorno, sai che non c’è nessuno che valga quanto te. Nemmeno Adam era al tuo livello!

 

A momenti Bloody non cadeva dalla poltrona, non gli pareva vero di sentire certe affermazioni.

 

Bloody: Perdonami, ma sono sempre più sconvolto.

 

Ma Murdock decise che fosse giunta l’ora di parlar chiaro…

 

Murdock: La verità… è che sei mio figlio, Bloody!

 

**

 

Erano trascorse un paio d’ore da quando la vita a Tokyo, e su tutto il pianeta, era tornata a scorrere come se nulla fosse accaduto. Bunny era entrata in casa silenziosamente, per non svegliarsi i suoi. Marzio l’aveva accompagnata fino a casa, ma entrambi, erano talmente stanchi che ebbero solo la forza di salutarsi con un bacio a stampo e un “A più tardi, ti amo”. Appena salita in camera aveva trovato i due gattini parlanti che l’avevano tempestata di domande, promise loro di raccontare tutto ma appena il suo corpo venne a contatto con il morbido materasso, cadde addormentata. Era ancora lì che dormiva beatamente quando sentì la voce della madre che la chiamava dal piano di sotto, invogliandola ad andare a scuola. Ma nella sua testa quella voce apparve solo come un lamento confuso…

 

Bunny: Oggi no… lasciami dormire.

 

Disse fra sé e sé, ancora dormiente, e si rigirò dall’altra parte, mentre Luna le si accomodò ai piedi, con un’espressione serena sul musetto.

 

**

 

Bloody stava ancora apprendendo di essere il figlio del più grande stregone di tutti i tempi. Era esterrefatto, totalmente schiacciato contro la poltrona.

 

Bloody: Complimenti Murdock, non credevo avessi questo senso dell’umorismo.

 

Murdock era spazientito…

 

Murdock: E’ la verità!

 

Bloody stette qualche istante a meditarci su… e poi assunse un tono piuttosto solenne. Un’espressione insolita, sul suo volto…

 

Bloody: Credevo di essere uno svogliatello senza storia… e invece in un giorno mi ritrovo con una donna e con un padre. – e guardò fisso negli occhi scuri di Murdock – Perché non me l’hai mai detto?

 

Murdock cercò di distogliere invece lo sguardo del figlio…

 

Murdock: Non volevo che l’avvertissi come una responsabilità. Inoltre, desideravo che tu svolgessi il tuo percorso, senza favoreggiamenti. Volevo che tu manifestassi le tue qualità, essendo alla pari con gli altri.

 

Bloody si alzò spazientito a quel punto, girando intorno alla poltrona…

 

Bloody: Sì, magari sostituendomi senza mai dirmi niente, se mai non mi fossi rivelato all’altezza.

Murdock: Non è così!

 

Bloody si voltò d’istinto nella sua direzione, allargando le braccia…

 

Bloody: No, e com’è allora? – e si batté violentemente una mano sul petto – Mi hai privato dell’affetto di un padre!

 

Murdock scosse il capo…

 

Murdock: Andiamo! Che cosa vuoi che contino i rapporti paterni… nel nostro mondo? Mmh?

 

Bloody scosse il capo, e rimase lì qualche istante, immobile, con lo sguardo perso nel vuoto…

 

Bloody: Eh va bene… padre… Facciamo così… io accetto l’eredità della scuola… ma a una condizione!

Murdock: Sentiamo.

 

Murdock era irremovibile.

 

Bloody: Voglio che Lauren venga riammessa.

 

Ma il capo della scuola sapeva benissimo che ciò andava contro le regole del loro istituto.

 

Murdock: Ma ques…

 

Bloody si riscaldò ancora di più.

 

Bloody: Siamo intesi! Ho bisogno di lei! Quindi se non posso essere io a seguirla, voglio che lei rimanga qui, al mio fianco, e sia quindi riammessa ad Hannub! Me ne infischio del regolamento! Questo è il prezzo da pagare per assegnare la direzione della scuola a un ribelle come me!

 

Murdock stette ad ascoltarlo in silenzio, e poi sorrise debolmente…

 

Murdock: E sia. – Bloody sorrise – Ma al momento sei ancora uno studente comune.

 

Bloody si disegnò di nuovo sul volto la sua espressione da idiota.

 

Bloody: Eh no! Sono il figlio del comandante!

 

E detto questo si precipitò fuori dall’ufficio di Murdock, probabilmente, per andare a comunicare la notizia a Lauren.

 

**

 

**

 

Marzio. Un ragazzo… come tanti (?). Capelli scuri, sguardo turchese. Jeans e giacca di jeans in tinta abbinata con i pantaloni, scarpe da ginnastica e una maglietta aderente scura. Se ne stava appoggiato alla stazza metallica della sua moto, con le braccia incrociate. Aveva l’aria di attendere qualcosa… o qualcuno.

 

Marzio: Perché ci mette così tanto?

 

**

 

Quando Bunny aveva detto alle sue compagne che Seiya sarebbe ripartito con gran fretta, tutte stentarono a crederci. Heles per poco non scoppiò in un’ilare risata considerandola una cosa alquanto ridicola. Alla fine, tutte compresero i motivi di Seiya, e cominciarono anche a pensare che probabilmente non l’avrebbero rivisto molto presto. Lui e Bunny si trovavano l’uno di fronte all’altra, nel parco, nei pressi della fontana. Ci fu attimo di silenzio imbarazzante, ma poi fu Bunny a rompere il silenzio.

 

Bunny: Che cosa farai adesso?

 

Lui la prese in giro.

 

Seiya: Beh… tornerò a casa!

 

Lei per tutta risposta gli lanciò uno sguardo di rimprovero.

 

Bunny: Scemo! Sai cosa intendevo dire!

 

Lui tornò serio in un secondo.

 

Seiya: Se parli di Miya onestamente non so cosa farò. Dovrò delle grandi spiegazioni, ma sinceramente non sono neanche tanto sicuro di provare dei sentimenti così forti per lei. Mi ci ero legato, questo sì, ma probabilmente era solo affetto il mio. Quello che si può provare per un’amica. O semplicemente, mi stavo illudendo di poterla amare per dimenticarti. Magari… cercherò di rifarmi una vita, forse davvero incontrerò qualcuna che mi rapirà il cuore, così come hai fatto tu. Forse sarà proprio lei. Non lo so, chi può dirlo! E’ tutto da vedere.

 

Bunny fu colpita da come Seiya le avesse detto le cose espressamente come stavano. Le aveva esplicitamente detto che era ancora innamorato di lei, e che Miya era stata soltanto un’illusione per dimenticarla. Anche se non seppe cosa rispondergli, ma fortunatamente Seiya prese di nuovo la parola.

 

Seiya: Una cosa è certa! – era serissimo e determinato. – Sono intenzionato a dimenticarti!

 

Lei rimase un attimo colpita da quella frase.

 

Bunny: Spero tu non lo faccia del tutto.

Seiya: No, questo mai. Ma devo cancellare i miei sentimenti nei tuoi confronti. Altrimenti andare avanti mi risulterà impossibile.

 

Lei annuì debolmente.

 

Bunny: Credi che ci rivedremo? Prima o poi?

 

Lui si strinse nelle spalle, e posò dolcemente il suo sguardo su di lei, forse era davvero l’ultima volta che la rivedeva.

 

Seiya: E questo chi può dirlo!

 

Nuovamente un silenzio imbarazzante.

 

Seiya: Credo sia giunta l’ora di andare. Posso concederti, almeno, un ultimo bacio?

 

Bunny non seppe cosa rispondere sul momento. Ma subito si ricordò di cosa aveva scatenato l’ultimo bacio che c’era stato tra loro due. A quel punto gli sorrise…

 

Bunny: Forse è meglio di no.

 

Gli si avvicinò, e gli posò un casto bacio sulla guancia. Lui non mosse ciglio, e poi socchiuse gli occhi.

 

Seiya: Mi accontento. – e fece una breve pausa – Ascolta ma… toglimi una curiosità… mentre eravamo nella capsula… tu e Marzio… l’avete davvero fatto in quel capannone?

 

Bunny fu sconvolta sul momento da quella domanda. Divenne d’un tratto di un color peperone.

 

Bunny: Ma ti sembrano domande da fare?!

 

Lui sorrise e abbassò lo sguardo. La risposta evidentemente era affermativa.

 

Seiya: Ho capito. Beh, che dire… è un ragazzo fortunato. – e alzò per l’ultima volta lo sguardo su di lei – Addio Bunny!

Bunny: Addio… Seiya.

 

Un ultimo sorriso, e poi il ragazzo dalla lunga coda corvina svanì nel nulla. Bunny stette qualche attimo lì a fissare il vuoto, e poi corse via…

 

**

 

Marzio era lì appoggiato alla moto che l’attendeva… Finalmente la scorse in lontananza che correva verso di lui. Si staccò dalla moto e aspettò che lei giungesse da lui per abbracciarla.

 

Marzio: Com’è andata?

 

Lei emise un piccolo sospiro di sollievo…

 

Bunny: Tutto bene.

 

A quel punto presero a guardarsi negli occhi, tenendosi abbracciati. Lui le cingeva la vita, e lei aveva le mani dietro la sua nuca.

 

Marzio: Sembri quasi sollevata.

 

Lei socchiuse gli occhi.

 

Bunny: Lo sono.

 

Lui sorrise.

 

Marzio: Il più sollevato credo di essere io.

 

Lei gli fece un’occhiataccia, ma sorrise e gli diede un piccolo colpettino dietro la nuca.

 

Bunny: Stupido!

Marzio: Beh… è vero! Sono assolutamente giustificato!

Bunny: Ok… ok… ok… – assunse un tono piuttosto autoritario – Io voglio assolutamente cancellare tutto ciò che è accaduto dal nostro anniversario, fino ad oggi. Dal momento che, queste cose ci hanno fatto allontanare, e dal momento che… forse hanno segnato il periodo più brutto della mia vita, io… non voglio più averci a che fare. Come se non fosse mai accaduto niente. Per cui… niente allusioni e niente battutine a tutto ciò che è relativo con esso.

 

Lui era stato ad ascoltarla molto attentamente.

 

Marzio: Beh mi sembra… che sia un’ottima idea! – e prese a guardarla profondamente negli occhi – Anche io voglio cancellare tutto, e tornare a quella meravigliosa notte.

 

Lei sorrise.

 

Bunny: Che dici, ce l’affittiamo un’altra mongolfiera?

 

Lui fece finta di pensarci su…

 

Marzio: Mmh… non saprei, ma perché non un jet questa volta?

Bunny: E’ poco romantico!

Marzio: Tu dici?

Bunny: Sì, dico.

 

E poi gli si appoggiò dolcemente sul petto…

 

Bunny: Certo però… c’è una cosa che non vorrei cancellare, sai?

 

Lui era curioso…

 

Marzio: E cioè?

 

Lei chiuse gli occhi, e si strinse ancora di più nel suo petto…

 

Bunny: Quel momento… nella dispensa. Credo che non lo dimenticherò mai.

 

Lui al sentire quelle parole si intenerì e la strinse ancor di più. Rimasero per qualche istante stretti così senza dire nulla.

 

Bunny: L’unica cosa che ho capito da questa battaglia è che ho un disperato bisogno di te.

Marzio: E che il nostro amore è il legame più forte esistente al mondo.

Bunny: Ma come ho potuto dubitarne…

 

Lui le coccolò il capo accarezzandoglielo e la zittì…

 

Marzio: Shh… non avevi detto che volevi chiudere con quanto era successo? Non ha più alcuna importanza ormai… L’importante è che siamo qui… SOLO NOI DUE

 

Lei alzò lo sguardo verso di lui…

 

Bunny: Sì… SOLO NOI DUE… PER SEMPRE

 

E s’alzò sulle punte per dargli un lungo e appassionato bacio… l’ennesimo… ma di sicuro uno dei più speciali. Perché ogni volta che lo baciava era come se fosse per la prima volta… E quella… sapeva un po’ di prima volta… visto che era il bacio che segnava il loro nuovo inizio…

 

Fine Ventinovesimo Capitolo

 

**

 

FINE

 

Lacrime a fiumiiiiiiiii T_T è finita… che senso di vuoto. Preferisco lasciare a voi i commenti e ringraziare tutti coloro che hanno seguito questa storia.

 

Per averla inserita nei preferiti: alina 95 - aquizziana - bimbastupenda - chichilina - cordy87 - dolcebunny - Enigma - Fantasy_Mary88 - Fede94 - francy87 - GacktLove - giufalab - giulia_88 - jacopo25 - lagadema - luciadom - pulcinaele87 - QeenSerenity83 - sera1921 - stella93mer - Sveva90

 

Per averla aggiunta alle seguite: bellissima90  - cesarina89 - Dada88 - flavy624 - Heart  - Irix87 - ISA1983  - jennyvava  - kamura86  - Leilani - mamogirl - mary85 - pulcinaele87 – SogniDiLuna

 

Vi ringrazio davvero infinitamente, e ovviamente i ringraziamenti vanno anche a coloro che hanno letto senza mai recensire. Il primo capitolo di questa storia è stato letto in totale da 4478 persone, il che non può far altro che lusingarmi, so che ovviamente ha giocato anche il tempo a mio favore, dal momento che la storia è stata pubblicata nel 2005, ma non posso fare a meno che ringraziarvi, davvero. Non avrei mai immaginato un risultato simile.

 

Vengo alle risposte delle recensioni del precedente capitolo.

 

luciadom: come farò io senza le tue recensio-sclero? Madò già mi mancano. Siamo arrivate alla fine, tesò. Che dire? Non vedo l’ora di leggere le tue opinioni ovviamente. Sono contenta che l’ultimo capitolo ti abbia preso tanto, eh beh, voglio anche dire… era quello che tutti stavamo aspettando. Spero che quest’ultimo capitolo non abbia deluso le tue aspettative. Ovviamente, quando potrò, mi fionderò sulla lettura della tua storia, così mi farai venire qualche altro bell’infarto XD Hai visto? Alla fine sono stata fin troppo buona XD Però quanto mi mancherà questa storia… e Seiya? Ne vogliamo parlare? Finalmente ce lo siamo tolto dalle ***** Ma non ne potevo proprio più, fino alla fine ce lo siamo portato. Mentre invece adoro la scena finale tra Usa & Mamo, poi vabbè non parliamo di Bloody ^///^ sono contenta che l’hai apprezzato alla fine dai :D Beh, la faccio breve e ti do un grandissimo bacione. Sei stata speciale per questa storia, lo sai.

 

pulcinaele87: grazie mie ^///^ madò troppi complimenti. Tu e tutte le altre recensitrici mi avete proprio viziata XD finirò con il tirarmela come Sailor Venus... Sono curiosa di sapere se ti è piaciuto quest’ultimo capitolo, visto che hai apprezzato tanto il precedente, e se è stato all’altezza. Un bacione :)

 

maryusa: anche tu, altra fedele recensitrice. Colei che ha rischiato più infarti e attacchi cardiaci rispetto a chiunque altro. Se sei ancora viva è un puro miracolo, ma ti giuro, non ho mai cercato di ammazzarti, credimi XD La storia al cardiopalma è davvero finita. L’amore tuo Bloody come hai potuto vedere è anche un amore mio *_* Gli ho concesso un sacco di spazio, ed è stato, in un certo senso l’eroe di questa storia, insieme a Usagi e Mamoru. E’ impressionante il suo cambiamento durante il corso della storia; non so se mi sconvolge di più lui o Lauren, o tutti e due. Alla fine come ti sono parsi quei due insieme? Ma soprattutto quella bestia di Seiya? Ahahah xD Ha deciso di partire… e menomale! Finalmente il nostri due piccioncini avranno la loro meritata pace <3 Beh… aspetto i tuoi commenti, e spero di non averti delusa. Un bacio grande!

 

Ebbene, sono proprio arrivata alla resa dei conti. Ancora non ci credo. In ultimo affronto la richiesta che mi è stata mossa da alcune di voi, ovvero quello di continuare a scrivere, beh… per il momento vi dico che non mi si vedrà. Questa storia è stata ferma per quattro anni, ebbene sì, quattro; e non ho alcuna intenzione di imbarcarmi di nuovo in un progetto che lascerei incompleto. Spero però nell’ispirazione per qualche One Shot, non si può mai sapere XD E detto questo posso semplicemente dire che mi mancherete e mi mancherà incredibilmente questa storia che è cresciuta con me, nel corso di quest’anno. Un bacio. Vi adoro.

 

Sam

  
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