Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Diddlina_4ever    23/06/2005    9 recensioni
Matteo. Evie. Diventano compagni di scuola. Fanno amicizia, iniziano a conoscersi. Fino a quando lei si innamora di lui alla follia. Lo pensa ogni momento, lo desidera, fa di tutto ma.. Lui ha paura. La illude, la disillude, la fa contenta, la ferisce. Non si capisce cosa vuole. Ma si diverte effettivamente a illuderla o ha solo paura di affermare i suoi sentimenti davanti ai suoi amici? Una storia d'amore che forse non avrà un lieto fine come tutte le altre. Una storia verosimile. La mia seconda ff, non vi assicuro niente ma.. incoraggiatemi! - DOPO DUE ANNI PUBBLICATO L'ULTIMO CAPITOLO!!!!-
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Non voglio perderti

 

 

Capitolo 6

 

 

Natale. È sempre bello il Natale. Tanta felicità, le feste, i regali e.. cibo a volontà!

Sì. Il Natale era sempre stata la sua festa preferita. Fin da quando era piccola. E poi il senso d’attesa che si crea in quei giorni è stupendo, fantastico!

L’unica cosa che le dispiaceva un po’ è che non si andava a scuola. Ok, ok! Lo so che ora starete pensando: “questa è matta!”, ma per Evie la scuola non significava solo studio, interrogazioni e verifiche; per lei la scuola era una seconda casa, la scuola significava niente pomeriggi noiosi a casa a far niente, ridere e scherzare con le amiche e soprattutto vedere Matteo tutti i giorni. Poter parlare con lui, confrontarsi e anche suggerirgli!

Perché Evie non aveva molti amici al di fuori della classe; diciamo che non era proprio una ragazza che socializzava con il primo che incontrava. Non che Evie fosse “asociale”, non fraintendiamoci, ma diciamo che non usciva molto spesso e quindi non aveva occasione di farsi altri amici.

Quando usciva, lo faceva sempre con il solito gruppo: le mitiche compagne di scuola che erano le sue più care e vere amiche. O almeno vere erano poche, ma buone.

Le vacanze sono belle i primi giorni perché sei sommersa da famiglia, parenti, amici da regali e auguri. Ma passati il 24, il 25 e il 26 inizia la prima fase di “oddio-che-palle-e-adesso-che-faccio?!?!”. Il 27, il 28 e il 29 sono veramente dei giorni noiosi. Nessuna amica può uscire perché ci sono zii, zietti, nonni, bisnonni e cugini vari. Hai una marea di compiti da fare ma non hai assolutamente intenzione di iniziarli. E allora rimani lì a dormire fino alle 12, poi ti alzi, mangi e.. il pomeriggio ti sdrai sul letto pensando “E ora che faccio?”. Leggere non ne hai voglia, giocare con il tuo fratellino di 3 anni non se ne parla e nemmeno il gioco del computer che ti piace tanto sembra ispirarti più. E allora resti lì a scervellarti 4 ore e quando trovi una soluzione ti rendi conto che è praticamente ora di cena.. e un altro dei tuoi pomeriggi in cui veramente non hai fatto nulla di utile è passato.

O almeno a Evie succedeva così. Poi bene o male il 30 inizia di nuovo l’atmosfera di festa, il 31 e l’1 sei tutta felice per il nuovo anno (che si spera sia un po’ migliore del precedente soprattutto per quanto riguarda l’amore!) e poi a partire dal 2 inizia il conto alla rovescia di tra quanti giorni ricominci la scuola.

Ok, certamente molto gente mi starà dando della matta.. ma per Evie la scuola era tutto. Perché mentre comunemente si pensa “scuola = noia, studio, palle grosse come una casa”, lei pensava che “scuola = amiche, risate e Matteo, Matteo, Matteo”. Ci siamo intesi? Evie non era secchiona. Ossia era brava a scuola, ma non secchiona. Perché questo è un errore piuttosto comune. Comunemente si pensa che secchiona sia qualunque persona che a scuola raggiunga risultati ottimi. Ma non è assolutamente vero! Secchione sono quelle persone che passano ore e ore sui libri di testo, puramente per il gusto di farlo.

Evie odiava studiare e diciamo che l’organizzazione non era proprio il suo forte. I compiti si trovava a farli sempre alle dieci di sera. Ma lei era capace di fare lavori molto ben svolti, anche in pochi minuti.

 

 

 

 

Driin!! Driiiiiiiiiin!

- L’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale! – si alzò in piedi stranamente sveglia e arzilla per quell’ora della mattina. – Oggi si fa festa!! Festa e festa! -

Si precipitò in bagno chiudendosi a chiave. Doveva cercare di sembrare almeno per una volta ben pettinata e ben truccata. Evie in fondo aveva solo 12 anni, ma tutte le sue amiche si truccavano, e perché lei non avrebbe dovuto farlo?

Giusto un filo di ombretto azzurro, un lucidalabbra: niente di che insomma. Una bella cosa alta e le fantastiche lenti a contatto. Si guardò allo specchio: niente occhiali troppo grandi, niente capelli nodosi e spettinati sparsi da tutte le parti.. Insomma per una volta si sentiva decente. Decente, capito? Perché di solito lei si reputava un cesso a tutti gli effetti. E se per una volta si reputava decente era veramente un grande traguardo.

I mitici jeans, una magliettina attillata un po’ corta… ed era pronta! Jeans, i mitici inseparabili jeans. Era sconvolgente come Evie fosse cambiata in un anno. Prima era una bambinona, che metteva tute e basta, mai un filo di pancia fuori. E soprattutto se solo le si nominava la parola “jeans” diceva: “odio i jeans!”. Ora invece era una ragazzina e viveva perennemente in jeans.

Cambiano proprio i tempi, vero?

“Oggi dovrò salutare Matteo!! Chissà cosa mi dirà!!” sorrise al sol pensiero di poter scambiare due parole con il ragazzo.

“Ma.. se non succederà niente di che.. non mi dovrò demoralizzare, perché..

Se non sarà oggi

E non sarà nemmeno domani

Arriverà comunque Si disse, prima di mettersi lo zaino in spalle e uscire di casa.

 

 

 

Uff! Sono già passate tre ore dall’inizio delle lezioni.. ossia della festa! E.. che palle! Non è successo niente di che.. a parte le solite che ballano con i maschi! Anche i lenti.. Come vorrei poter ballare anche io un lento con..” Il flusso dei pensieri di Evie fu interrotto da Giulia.

-Evie! Pianeta terra ti chiama! – le sorrise. – Conosco quello sguardo! Stavi mica pensando a Matteo? –

Ma.. Ha poteri sovrannaturali?? Si domandò Evie guardando l’amica come un’ameba. “No.. semplicemente è un anno ormai che parli di Matteo e Matteo, e ancora Matteo.. e.. Anche i muri sanno che ti piace e non è molto difficile capire a cosa stai pensando! Dato che 99 pensieri su 100 che fai nella giornata sono rivolti a lui!” Le disse la sua vocina interiore.

- Io?? Io?? Nooooo!! – Evie cercò di sembrare più convincente possibile.

- Evie? Non sono nata ieri! Fammi indovinare? Vorresti ballare anche tu.. e magari con Matteo? O sbaglio?

“Allora.. Qui le possibilità sono due: o Giulia è una maga.. o si vede così tanto quello che penso??!!??”

- Ora ci penso io! – disse Katia arrivando tutta pimpante e trascinandosi dietro Giulia.

- Katia?? Che vuoi fare?? Non vorrai mica.. – disse Evie in preda al panico.

Ma ormai Katia si era avvicinata a Matteo e aveva ormai cominciato a parlare.

“NO!!! Questa è la fine! Che diavolo le sta dicendo? Non le starà mica chiedendo.. Va beh! Tanto non accetterà mai e farò solo un’ennesima figuraccia! Tanto ormai ne ho fatte talmente tante che ne posso fare una collezione” . Vide Matteo che scuoteva la testa e le sue due amiche che insistevano. Tanto la risposta era chiarae certa: era inutile illudersi!

Ma quando Evie si girò quello che si trovò davanti agli occhi era.. un sogno?

Katia, Giulia stavano tornando verso di lei ma.. chi le stava seguendo era la cosa strana.. c’era Matteo?? Matteo?

“ Matteo sta venendo verso di me. Dopo che Giulia e Katia gli sono andati a chiedere se voleva ballare con me.  Allora.. Forza Evie connetti! Uno più uno fa due!” si disse. “Quindi se.. se.. loro gli hanno chiesto se voleva ballare con me e lui ora sta venendo verso di me, vuol dire che… No, non può essere!”

Forza dai, i sogni non esistono. Evie si era convinta che i sogni non esistessero. D’altronde in quegli ultimi mesi tutto quello che lei sperava non si avverava mai. Tutto quello che sognava non era mai accaduto.

“No.. Ora viene qui e mi chiede solo se ho fatto i compiti! Oppure arriva e mi sfotte! Sì, sicuro.. Vuole fare il boss davanti ai suoi amici e allora deve farsi valere.. Katia, Giulia, perché? Perché l’avete fatto? Tanto si sapeva che mi diceva di no!”

- Evie? Vieni a ballare con me? – la voce di Matteo le penetrò nell’anima, nel cuore. La risvegliò da tutti i suoi pensieri, la confuse, la sconvolse.

“ Sta parlando con me? Ci sono altre Evie nella classe? No, ci sono solo io. Io?? Ma dove sono? Sto sognando forse? Sono in un altro mondo? In quale mondo Matteo chiede di ballare a me, proprio a me. A me, a Evie, la deficiente che da mezzo anno gli sbava dietro!”

- Evie? – Di nuovo quella fitta al cuore. Il respiro che le mancava, la voce che le tremava.

- Eh? – L’unica cosa che fu capace di dire. Non “sì”, “certo”, “veramente”, ma “eh?”. Aveva fatto la figura dell’idiota come al solito. Possibile che per una volta non fosse capace di dominare i sentimenti?

- Ti ho fatto una domanda… -

Evie lo sapeva che le aveva fatto una domanda. E certo che l’aveva sentita. Mica era sorda. Ma aveva un nodo alla gola, qualcosa che le impediva. “Avanti, Evie! Carpe diem! Cogli l’attimo! Non perdere sempre tutte le occasioni!”

- Sì! – bisbigliò sottovoce, quasi per non farsi sentire.

- Vieni allora..

 

 

Si avvicinò con Matteo al centro della classe. Era come una favola.. Sì lei era Cenerentola, la ragazza inizialmente “sfigata” piena di sogni. Lui era il principe azzurro che, finalmente, la era venuta a prendere. Che la portava al centro della sala da ballo e la faceva danzare.

La abbracciò e iniziarono a ballare. Era un ballo lento. Lui, così vicino a lei. Lei, così vicino a lui. Loro in mezzo alla classe, soli. Loro con tutti gli occhi puntati addosso. Evie e Matteo.. Matteo e Evie.

Evie non si vergognava. Sapeva di essere sotto gli occhi di tutti. Ma in quel momento niente le importava. Nulla, niente. Quando era con lui era come se gli altri non ci fossero. Era sola con lui.

Non poteva essere. “è un sogno! Un sogno.. tra poco mi sveglio nel mio letto” continuava a ripetersi. Ma non si svegliava.. continuava a ballare, ancora, non si fermava. Aprì gli occhi. Giulia e Katia erano lì che le facevano l’occhiolino. Come avrebbe fatto senza di loro?

Quello era il più bel regalo di Natale che le potessero fare. Il più grande, il più bello, il più unico.

Sentiva il suo profumo invaderla. Sentiva le sue mani intorno alla sua vita.

Quei pochi minuti, quegli istanti le sembravano interminabili. Le sembravano i più lunghi della sua vita.

Il suo calore, il suo viso così poco distante, le sue mani che la circondavano.

I sogni esistono, ma bisogna saperli cogliere. Esistono, ma svaniscono presto. E dopo pochi minuti, uno forse due, la canzone era finita.

Dovevano tornare lei dalle sue amiche, lui dai suoi amici. L’incanto era finito. Evie doveva lasciare quel caldo abbraccio.

Si staccarono e tornarono dai rispettivi amici. Si fermò un attimo ferma, immobile. Allora non era un sogno. Non aveva sognato. Era lì, era sveglia. Aveva ballato con Matteo.

Lei, Cenerentola, aveva ballato con il Principe Azzurro.

Come in una fiaba, come in un film. Come in un libro dove tutto finisce bene. Peccato che in quel caso non c’era la scritta “the end”. Non era la fine della storia. Perché avrebbe sofferto ancora tanto, avrebbe passato altre mille peripezie per ricevere di nuovo un abbraccio simile. Ma Evie era sicura che allora in fondo Matteo le voleva bene. Era sicura che per un momento così allora valevano mille anni d’attesa.

A Evie “del ballo” non era rimasta una scarpetta, ma solo una gioia indescrivibile nel cuore, un ricordo che non si sarebbe mai dimenticata: MAI.

 

 

FINE CAPITOLO 6

 

Eccomi qui!! Che ne dite?? Voglio dire un grande grazie a tutti quello che mi hanno recensito e che spero continuino a farlo!!

 

Per Fanny chan: Ti ricopio la risposta che ti avevo scritto nello spazio recensioni ma ke nn so se hai letto. “mi dispiace tantissimo che la mia ff ti abbia riportato alla mente dei ricordi e che ti abbia fatto scoppiare in lacrime.. ma.. io posso dirti che ti capisco! E non te lo dico solo così per dire, perchè ti capisco veramente. Perchè la sai una cosa? Ora lo dico a te, ma lo dico anche agli altri lettori. Non avrei voluto dirlo, ma ora ci tengo a farlo. Ecco: all'inizio di questa ff c'era la scritta "è una storia verosimile". Ecco, questa ff è la mia storia. è tratta dalla mia vita, da quello che ho passato e che ho provato nei 3 anni di medie. Ho pensato di scriverla, perchè scriverla mi serviva, mi serve. è bello rivivere ogni momento così.. E allora ho pensato di scrivere (cambiando i nomi) questa ff. Quindi Fanny sappi che mi dispiace tanto, ma penso di poterti capire. Scusami, io comunque non ho fatto apposta! Un bacio.. Diddly

È sconvolgente il fatto che i nomi siano uguali! Io li ho cambiati.. Cioè il mio ex non si chiamava veramente Davide e quello che m piace da 3 anni non si chiamava nemmeno Matteo. Ma è sconvolgente come abbia azzeccato i nomi!!

 

Un grazie anche a Niki chan (come ho già detto a Fanny è sconvolgente il fatto che i nomi siano uguali! Io li ho cambiati.. Cioè il mio ex non si chiamava veramente Davide e quello che m piace da 3 anni non si chiamava nemmeno Matteo. Ma è sconvolgente come abbia azzeccato i nomi!!), a Cry90, ad Ayla, Sailormeila, Miao91, Elyna91, Julietta_Angel, Valentina (grazie veramente a tutti per i complimenti.. che per me sono esagerati|||| Comunque grazie.. continuate a seguirmi.. spero d nn deludervi!)

A presto

Un bacione

Diddly

  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Diddlina_4ever