Anime & Manga > Rossana/Kodocha
Ricorda la storia  |      
Autore: stefola93    14/12/2009    2 recensioni
"Il vento ululava,tirava un vento abbastanza forte,e candidi fiocchi di neve cadevano,come in rallenty,dal cielo. Come se non avessero affatto voglia di finire nella massa con gli altri fiocchi di neve. Anzi volteggiavano insieme al vento,non toccando mai terra. Che gli fossero antipatici forse?? Che tra i fiocchi di neve ci fossero delle ostilità neve non ne avevo idea,ma che anche per Natale ci fosse un traffico assurdo a Tokyo era una cosa impensabile." Una ff natalizia per augurarvi un buon Natale =)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il cielo è basso

°°Kiss under the birdlime°°

Il cielo è basso

Il cielo è basso, le nuvole a mezz'aria,
un fiocco di neve vagabondo
fra scavalcare una tettoia o una viottola
non sa decidersi.
Un vento meschino tutto il giorno si lagna
di come qualcuno l'ha trattato;
la natura, come noi, si lascia talvolta sorprendere
senza il suo diadema.
(E. Dickinson, Poeti americani)

 

Pov Sana

Scesi velocemente le scalette dell’aereo. Ero già in un ritardo mostruoso senza bisogno che l’aereo ritardasse,a causa della neve. Maledizione a me,alla compagnia aerea,e questa neve!!

-Stupida,stupida,stupida neve!!-Mi ritrovai a dire mentre una signora dai lineamenti tipicamente giapponesi mi guardava perplessa. Ero già sulle scale mobili e non vedevo ancora nessuno che mi fosse venuto a prendere. Un brivido gelido mi attraversò la schiena:io non avevo avvertito Rei del mio arrivo.

 Di scatto mollai il trolley che mi stavo portando dietro da un po’,facendo anche inciampare un paio di persone. Incurante continuai a camminare,mentre una voce attirò la mia attenzione.

-Hey che maniere!-Urlò un uomo ben vestito,messo K.O. dalla mia valigia.

-Mi scusi!-Domandai dispiaciuta,mentre cercavo il cellulare dentro la mia borsetta.-Ma dove avrò messo quel dannato telefono!-Continuavo a cercare,mentre tentavo di mettere la valigia da parte in modo che non causasse problemi ad altra gente,l’uomo un po’ sbalordito mi seguì aiutandomi.

-Ma lei..lei è Sana Kurata…l’attrice??-Chiese allora,quasi illuminato.

-…Si sono io! Salve,e scusi ancora per prima-

-Oh non si preoccupi…-non gli feci finire la frase:

-TROVATOO!-urlai stringendo tra le mani,come un trofeo,il mio cellulare,che tra agendine e balocchi vari,avevo finalmente trovato. Composi,in chiamate rapide,il numero del mio agente,mentre lasciavo a parlare da solo,quell’uomo incontrato poco prima.

-Signorina Kurataa!-Mi sentii chiamare ancora,ma non ci badai. Dovevo ancora trovare il modo di andare a casa.

 -Reii!-urlai più a me stessa,che a quell’insulso apparecchio che la gente si ostina a chiamare telefono,perché non telefona ad un cavolo! Che nervosismo.-Ricacciai quell’odioso affare in borsetta mentre,con fare frettoloso agguantai il capellino da dentro il mio cappottino bianco,infilandomelo malamente,per non prendere freddo. Continuai a camminare in aereo porto,non sapendo che fare,mentre cercavo di rintracciare il mio manager,che di lì a poco sarebbe diventato disoccupato! Come può lasciarmi sola la vigilia di Natale,a congelarmi su una vecchia sedia sporca,gelida e scomoda.

Mi recai all’uscita dell’aereo porto,cercando in vano un taxi che fosse libero. Pochi istanti fuori,mi sembravano anni passati in un frigorifero. Forse non è una buona idea aspettare fuori. Rientrai e andai a sedermi nuovamente su una sedia sporca,gelida e scomoda. Io odio queste sedie!

 Ripresi nuovamente il cellulare,mentre le voci confuse degli altri passeggeri rimbombavano nella mia testa. Chiusi gli occhi per un momento,solo per riposarmi un po’,passando velocemente le mani sullo schermo del cellulare,sperando che prima o poi qualcuno si sarebbe fatto vivo,poi il nulla. Chi l’avrebbe mai detto che mi sarei addormentata su una di quelle sporche,gelide,scomode sedie in aereo porto??

 

Pov Akito

-Possibile che non sia ancora arrivata?-Si chiese per la centesima volta ,credo,in pochi minuti,una donna dai lunghi capelli castani,che noi fin dalla prima media chiamiamo Fuka.

Prese ancora a svolazzare con dei piatti in mano,sciacquandoli per l’ennesima volta e andandoli a posare sul tavolo,ben apparecchiato,da dove li aveva presi. Si asciugava le mani bagnate,sul grembiulino che indossava. Non faceva che sfregare,da almeno mezz’ora,le dita su quel pezzo di stoffa rosso,sempre più nevroticamente. Faceva avanti e indietro dalla cucina al salotto,dove ormai eravamo riuniti tutti i noi ospiti. Mancava solamente lei.

–E sta un po’ attenta Fuka!-Sbraitò il marito,poveruomo aggiungerei,a cui quella pazza scatenata aveva appena pestato un piede,sbuffò rumorosamente mentre sul viso di una dei presenti si dipingeva un sorriso,oh cara Hisae,come sarebbero queste noiose cene tra vecchi amici senza una delle tue battute? O di quell’idiota che ostini a chiamare fidanzato,ma che ancora non da cenno di voler metter su famiglia?? E chi vorrebbe,capisco Gomi. E’ già incatenato a 27 anni.

-Fuka tranquilla. Sai com’è fatta Sana! Si sarà addormentata sul volo per Tokyo,e le hostess staranno cercando di svegliarla!-Disse prima di scoppiare a ridere,coprendosi la bocca con una mano,mentre Fuka sembrava scoppiare dalla rabbia,quella donna non ha un briciolo di pazienza.

-Hisae,smettila!!-Sbraitò ancora Matsui,mentre il marito alzava i piedi da terra,cercando di non farseli pestare nuovamente dalla moglie. Povero Takashi,un lavoro stressante de una mogli ossessiva. Aveva vinto la lotteria!! A parte lo scherzo,ho sempre stimato Fuka,sono sicuro sia un’ottima moglie.

La bionda rise ancora,poggiando poi la testa sulla spalla del fidanzato,anche lui preso dalle risa.

Il silenzio piombò nuovamente nella stanza. L’orologio continuava ad emettere un fastidioso rumore meccanico. E si faceva sempre più tardi. Sana non era ancora arrivata,e probabilmente tra i presenti ero il più impaziente … solo che non lo davo a vedere.

-E se se ne fosse dimenticata?-Azzardò Aya,portandosi,timidamente,una mano sulla bocca dopo aver parlato. L’uomo seduto accanto a lei,le prese la mano e la guardò da dietro i suoi tondi e spessi occhiali.

-Tranquilla tesoro, Sana-chan starà sicuramente arrivando!-La rassicurò,dolce.

Forse Aya,non aveva poi tutti i torti.

Pov Sana

-Sana… -sentivo una voce,una calda voce maschile. Dal tono basso,un po’ ruvido,continuava a martellarmi le orecchie,mentre sentivo una mano poggiata sulla spalla.

-Akito…?-mormorai,non riuscendo a riconoscere la voce. Ma si..sarà sicuramente Akito..il mio Akito.

-Signorina Kurataa!-Mi sentii chiamare ancora. Perchè dovrei svegliarmi? Si sta così bene qui,al calduccio,tra le coperte. Aspetta! Quando mai Akito mi ha chiamata signorina?? Aprii un occhio a fatica,mentre una scura sagoma,a poco a poco si faceva più nitida ai miei occhi.

-Signorina Kurata,si sente bene??-Finalmente la figura dell’uomo mi parve chiara:era l’uomo che avevo incontrato pochi minuti prima. Mi resi conto della situazione,e strofinandomi un po’ gli occhi assonnati mi misi seduta compostamente.

-Si..grazie..-feci io,guardandolo fisso.-Lei chi sarebbe?-domandai,ormai quasi del tutto sveglia.

-Oh scusi se non mi sono presentato! Sono Sosuke Hajamuko,e sono il presidente della rivista scandalistica “Vip”-alla parola rivista ebbi un tonfo al cuore.

-Rivista scandalistica?-Ripetei,atona.

-Si esattamente. Non sapevo che le tornasse a Tokyo per le vacanze..-

-Tengo la mia vita privata lontana dalla stampa…non per offenderla,ma di solito scrivete articoli senza un briciolo di verità!-Dissi un po’ acidamente,mentre cercavo l’igenizzante per le mani nella mia borsetta.

-Solo perché gli articoli sono affidati a gente a cui interessa solamente avere lo scoop,e non la verità tra le mani.

-Lei non è così?-chiesi.

-Assolutamente...e poi non siamo solo noi giornalisti. Anche gli attori sono un po’ così…a molti interessa solo essere famosi.-

-Io non sono tra di loro…-feci alzando lo sguardo-Io faccio il mio lavoro perché amo recitare,e non perché si ha fama e fortuna.-

-Una su mille,signorina Kurata..-mi guardò fisso,con un sorriso un po’ sghembo,poi aggiustandosi gli occhiali sul naso disse:-Lei non ha idea di quello che potrebbero fare giornalisti e attori per soldi. Per fortuna mi pare di capire che anche lei non è così! Bene..Potremmo fare una chiacchierata tra amici?-

-Perché dovrei farlo?-chiesi dubbiosa.

-Perché a quanto so lei cerca un passaggio per tornare a casa. Di taxi oggi non ce ne saranno molti in giro,se vuole l’accompagno io. Aspettiamo solo che il mio assistente mi venga a prendere.-

-Si ma…-

-Il tempo di una breve chiacchierata..la prego!-Disse poi facendo gli occhi di un teenager che sta chiedendo il permesso ai suoi di poter andare ad un concerto. Però che personaggio!

Ci pensai qualche secondo,in fondo non sarebbe stato poi così male,era un’intervista informale.

-Solo se promette di non mettere niente sulla sua rivista!-Dissi allungando la mano.

-Lo prometto-disse stringendomela.

-Allora..chi sarebbe questo Akito??-

Pov Akito

Ero seduto da almeno un’ora sul bancone della cucina di Fuka,Sana non era ancora arrivata,ma in compenso,cercavamo di non farci attenzione perché stavamo guardando proprio una sua intervista ad un programma di gossip.

“-Allora signorina Kurata,cosa vuole dire riguardo al suo ultimo film?-Chiese la conduttrice,con lo stesso sorriso al plexiglass.

-Questo ultimo film è molto importante per me perché la gente può capire veramente chi sono. Magari c’è chi crede che io sia solamente una bella ragazza da copertina, invece io cerco di lasciare un segno,attraverso le parti che interpreto ogni volta.-

-E riguardo l’amore?-

-Sono convinta che fino alla fine l`amore trionferà,perché credo che tutto ciò che facciamo sia sempre per amore. Cerchiamo di avere successo per mostrare ai nostri cari quanto teniamo a loro. E dividiamo la nostra fortuna con le persone a cui vogliamo bene-

-E lei una persona a cui tiene di più delle altre,l’ha trovata?-

-Bella domanda…-“

Eggià Sana,bella domanda. Sai che neanche io dopo tanto tempo so trovare risposta?

-Come se non lo sapessi che sta parlando di te..-fece una voce alle mie spalle. Purtroppo sapevo a chi apparteneva,a sapevo anche che si era portato pure la spalla. Il mio caro e vecchio amico Tsu…hai ancora paura di me,come quando ti picchiavo alle elementari? Portarti Fuka non ti aiuterà mica sai?-…Akito,ascolta: quando lei arriverà….-

-Se lei arriverà..-pronunciai seccato,spegnendo la tivù e gettando il telecomando sul divanetto. Canestro!

Tsuyoshi parve un po’ contrariato,poi riprese sbuffando: -Quando e se,lei arriverà…tu non sarai neanche capace di spiccicar parola. Ti conosco sai e da quando … -evviva il discorso del “ci conosciamo da una vita” urrà! Ma per favore … - …ti conosco che sei innamorato di lei! Avanti,Akito ci conosciamo da una vita! Lo sai meglio di me che probabilmente non avrai altre occasioni per dichiararti!!-

-Io e Sana non abbiamo bisogno di dichiararci!-Mormorai,scendendo dal bancone.

-Si certo,lo dicevi anche alle elementari!!-

-Ragazzi sentite…-comiciai a parlare.

-Ragazzi sentite un bel niente! Tu oggi parlerai con Sana!!-Intervenne più forte di una tigre Fuka,puntandomi,molto minacciosamente aggiungerei,il dito.

Sbuffai stanco,forse era giunta l’ora di dire la verità.

Tornai in salotto e mi sedetti sul divano,mentre Gomi e Takashi facevano una partita a carte. Mi voltai alla mia destra. Sulla porta del salotto c’era un mazzetto di vischio annodato con un nastro rosso.

Mi sorpresi del fatto che Fuka credesse a questo genere di cose. E’ soltanto una superstizione baciarsi sotto il vischio. Non ha nemmeno un risvolto scientifico,che se una coppia non si bacia sotto il vischio abbia sfortuna nell’anno a venire. Era un’usanza stupida,solo gli sciocchi avrebbero potuto crederci. Gli sciocchi e Sana. Sicuramente per lei sarà molto romantico baciarsi sotto il vischio a Natale. Che allocca.

Lo guardai per un altro minuto. Eppure…

Pov Sana

Il vento ululava,tirava un vento abbastanza forte,e candidi fiocchi di neve cadevano,come in rallenty,dal cielo. Come se non avessero affatto voglia di finire nella massa con gli altri fiocchi di neve. Anzi volteggiavano insieme al vento,non toccando mai terra.

 Che gli fossero antipatici forse?? Che tra i fiocchi di neve ci fossero delle ostilità neve non ne avevo idea,ma che anche per Natale ci fosse un traffico assurdo a Tokyo era una cosa impensabile.

“Quest’anno il tasso di partenze da Tokyo per Natale è arrivato al 62%” diceva quella spocchiosa della giornalista che avevo visto in aereo. Lo sapevo che non c’era da fidarsi di lei! L’avevo già capito dal modo in cui aveva detto che avrebbe fatto caldo in città! Che assurdità! Sheela,se ti togliessi quelle stupide lenti a contatto azzurre vedresti che sta nevicando! E se non avessi tutto il viso pieno di botulino magari lo sentiresti pure.

Ero da più di un’ora in macchina,imbottigliata nel traffico. Ero appena tornata dall’Europa,dove avevo girato un film,un po’ troppo serio dal mio punto di vista. Una donna che lavora per mantenere la sorellina malata terminale,è stato davvero troppo. Tornare a casa,nella mia Tokyo,era l’unico modo che mi rimaneva per stare un po’ tranquilla. Purtroppo non ero riuscita a trovare un volo prima della vigilia di Natale. Per fortuna che avevo incontrato Sosuke,altrimenti sarei rimasta tutta la vita in aereo porto. In fondo,mi aveva fatto anche bene una chiacchierata.

 

-Allora..chi sarebbe questo Akito??-Il sangue mi si congelò nelle vene. Aveva detto proprio Akito?? Non volevo e non potevo rispondere alla sua domanda.

-Lui è…lui è un vecchio amico..-risposi fredda.

-Non finga con me,signorina. Sono laureato in psicologia,capisco quando una persona mente.-

-Lui è un mio vecchio amico d’infanzia … compagno di classe dalle elementari ,fino al liceo.-

-Solo un amico,eh?-Fece lui,portandosi la mano alla bocca con fare dubbioso.

-Si.-risposi secca.

-Sicura??-

-No…-

Erano già le 20.45 del 24 dicembre. Sicuramente saranno tutti già a casa di Fuka,luogo designato per festeggiare tutti insieme il Natale,e anche il compleanno di quest’ultima. Mia mamma era pure alle Hawaii,dovevo pur trovarmi un da fare,e probabilmente stare con i miei più cari amici è un da fare meraviglioso.

-Allora è stato il suo grande amore?-Esordì Sosuke dopo qualche minuto di silenzio.

-Non penso io possa parlare di Akito al passato…purtroppo non l’ho mai dimenticato-

-E lui lo sa?-

-No ma…-

-Dovrebbe dirglielo.-

-Ma io e lui non…non facciamo così-

-Si fidi. E’ sempre meglio dire la verità..-

-Ma ho paura di non trovare le parole..-

-Allora agisca,signorina,colga l’attimo e agisca! Da quanto mi ha detto lei,signorina Kurata,nutre dei sentimenti per questo Akito,da molti anni. Vuole che ne passino degli altri?-scossi la testa-Allora si faccia coraggio e dica la verità. Sono sicuro che lui nutra gli stessi sentimenti.-Sosuke aveva ragione. Era troppo che mi nascondevo da Akito,dietro il mio lavoro. Dovevo dirgli quello che provavo.

 

Finalmente alle 11.08 riuscì a scorgere casa di Fuka. Mi sentii quasi bambina,quando vidi spuntare dalla nebbia,un profilo di casa conosciuto. Le tegole blu,che spiccavano nel contesto bianco dell’abitazione,e le finestre dall’aria elegante. Uscìì di corsa dall’abitacolo,mentre Sosuke,stava,aiutato dal suo collaboratore,prendendo la mia valigia. Respirai un po’ l’aria di casa,mentre un vento ancora più forte mi fece volare via il capellino di lana nero. Per fortuna fui così veloce da agguantarlo.

-Grazie,Sosuke.-Dissi prendendo dalle sue mani la mia valigia.

-Non c’è di che,signorina-Fece di rimando lui,sorridendo.

-Mi chiami Sana-

 

Pov Akito

Il rombo di un motore mi fece trasalire. Finalmente Sana era arrivata! Non feci in tempo ad aprire entrambi gli occhi che il campanello suonò,ed una Fuka elettrizzata e stanca morta aggiungerei,entrò in salotto correndo.

-Vado ioooo!-Fece un balzo e fu davanti la porta,si fermo un secondo,prese un bel respiro, si aggiustò i capelli e finalmente aprì la porta. Gli occhi gli si illuminarono,alla vista della creatura più meravigliosa del mondo. Con un passo leggero entrò in casa,indossava delle scarpe dal tacco alto,sembravano molto scomode. Non è da lei. Le gambe snelle,coperte da una calza nera fina,e il cappotto bianco le arrivava fino a sopra le ginocchia. Dopo aver abbracciata la festeggiata,si girò verso di noi,sorridendo.

Quanto mi era mancato il suo sorriso.

Corse ad abbracciare tutti,mentre io rimanevo seduto sul divano,immobile. La guardavo fisso,non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso. Era bellissima.

-Corro a riscaldare la cena!!-Urlò Fuka emozionata,tirando per un braccio Hisae.

-Ti aiuto!-Aggiunse Aya,sparendo dalla porta della cucina insieme a loro. Sana era ancora davanti a me,mi guardava con un sorrisetto un po’ furbo.

-Ciao.-Esordì quando anche gli altri ebbero abbandonato la stanza.

-Ciao.-Risposi di rimando,non potendo dire altro. Si tolse il cappello lentamente,aggiustandosi i capelli.

-Li hai tagliati?-Dissi alzandomi,andando a toccarle le punte,visibilmente accorciate dal’ultima volta che l’avevo vista.

-Si…da un po’…ti piacciono?-Disse guardandomi negli occhi.

-Non sono male-

-Grazie-Disse prima di salutarmi come si deve. Come solo Akito Hayama sapeva fare. Ma che sono felice,lo abbia fatto anche la mia Sana.

Magari era giunto il momento della verità anche per lei. O forse era solo l’effetto del vischio.

Fine

L’angolo della renna XD

(ho voluto dare un nome natalizio anche all’angolo,lo so troppo stupido ihihih)

 
Buona sera e buone feste a tutte ragazze! Eccomi qui con una one-shot un po’ lunghetta,su tema natalizio. Dato che le vacanze si avvicinano avrò più tempo per dedicarmi alla scrittura! Spero non vi dispiaccia XD

Questa nuova ff è il modo di augurarvi buone feste,sperando piaccia a tutte voi!

Un grande bacio a tutti,e buon Natale ^^

Stefy =)

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Rossana/Kodocha / Vai alla pagina dell'autore: stefola93