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Autore: DolceGiuggy    15/12/2009    1 recensioni
Salve a tutti,il mio nome è MariaVittoria,Mavi per gli amici. Ho 17 anni,o almeno quella è l’età in cui ho smesso di crescere…è una storia lunga da spiegare,per adesso l’unica cosa che potete sapere è che io ogni giorno vado a scuola e non ne esco mai.
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Wow ragazzi,non pensavo vi sarebbe piaciuto! Sono felice del contrario...ringrazio tutti quelli che hanno commentato,quelli che hanno aggiunto in preferiti e seguiti questa storia,a quelli che l'hanno commentata e a quelli che semplicemente hanno aperto la pagina! Grazie...ma non perdiamoci in chiacchiere,ecco a voi il secondo capitolo da parte di Sebastiano...spero vi piaccia! ^__^

Capitolo-2-Cosa ci faccio qui?

Sebastiano POV

 

Pioggia. Lentamente ogni goccia cade sul finestrino,quasi a formare una gara. Cielo grigo,nuvoloso,cupo,come il mio umore. Ebbene sì,è l’ennesima volta che partiamo,da quando sono nato non sono mai restato in un posto fisso. Quando facevo amicizia con qualcuno il giorno dopo la solita storia “Seb dobbiamo andare”…solite parole,solite promesse non mantenute…”sarà l’ultima volta…”. Bugie. Io e lui,un padre assente,un padre che promette troppo e che non da mai nulla,un padre che viene chiamato così solo all’anagrafe,per me è Gianni.

Non volevo partire,eravamo appena arrivati,solo 2 mesi,e poi tutti a fare le valige. Da quando la mamma se n’è andata via ha sempre cercato di fare sia da mamma che da padre,non è mai riuscito nel suo ruolo di padre,figuriamoci in quello di madre. Mi comprava sempre tutto quello che volevo,chiedevo qualcosa? Il giorno dopo la stavo usando. Questo poteva bastare quando ero piccolo,ma quando i bulli mi picchiavano lui dov’era? Quando diventai adolescente con i miei problemi,lui dov’era? Ho dubbi anche sul fatto che sia stato presente alla mia nascita. Ormai non si può fare più nulla,eppure tentai quella notte,due giorni dopo che mamma se ne andò…Era il periodo di Natale,non chiesi regali,non mi sembrava il caso. Avevo solo 10 anni per la miseria! Avevo bisogno d’affetto e così gli scrissi un semplice bigliettino “Questo natale voglio solo il tuo affetto”…lo lesse con espressione impassibile,lo mise in tasca ed uscì. Tornò 20 minuti dopo con un aereoplanino da montare,ma a me non interessava nulla. Peccato che non l’abbia mai capito…

-Vedrai ti piacerà- il suo tono “gioioso” irruppe i miei pensieri.

-si…come al solito no? Immagino che sarà l’ultima volta- dissi io scettico

-caro senti io lo faccio per te…e poi vedrai ti piacerà Roma. Farai nuove amicizie e magari ci scapperà qualche ragazza no?- mi disse facendomi una sorta di sorriso malizioso.

Questa cosa mi fece pensare che l’unico motivo per cui potevo ringraziare Gianni era per il fatto di non aver mai “sostituito” la mamma. Infondo non era male come uomo,ancora giovane per i suoi 45 anni. Eppure a volte mi chiedo…ma quest’uomo di ghiaccio ha un cuore? Ha mai amato una persona? Ma soprattutto…ha mai amato la mamma?

Chissà forse è per questo motivo che non ha mai avuto altre donne,perché la mamma gli mancava troppo. Infondo come dimenticare un tipo esplosivo come mia madre?! Cecilia Fortunato bocciata 3 volte al liceo, super-ribelle e trasgressiva…cosa mai avrà trovato in mio padre che è perfettamente l’opposto? Infatti alla fine se n’è andata con un sms dicendo “ci vediamo preso,baci.” Neanche una chiamata. Non la sento da Natale scorso,cioè un anno fa più o meno. Eppure non riesco ad odiarla,infondo mi ha donato la vita no?...ma allora perché mi ha abbandonato?

-Ehi,siamo arrivati,su scendi dalla macchina musone-

Ci trovammo di fronte ad una sorta di villetta. Un piccolo giardino ed un porticato in legno,era questa l’immagine che mi si sarebbe presentata ogni giorno per almeno un mesetto. Prendo le valige e le porto sul tappetino di casa. Per fortuna ha smesso di piovere,ma il vialetto è tutto bagnato. Gianni mi raggiunge alla porta,la apre e davanti a noi si presenta una sorta di regia. Un atrio con uno specchio gigante sulla destra riflette il vaso di fiori appoggiato su un comò. Mi incammino verso destra dove trovo il salone con un divano bianco al centro e due poltrone nere,di fronte a queste c’è un televisore 85 pollici,o giù di lì. Per terra c’è un parquet lucido,nuovo. Torno indietro ma stavolta vado a sinistra dove mi ritrovo nella sala da pranzo. A questa sala è unita la cucina,ma senza un muro. Giusto un piano d’appoggio funge da divisore tra angolo cottura e sala da pranzo.

-che te ne pare?bella eh?- mi padre si guarda intorno con una faccia soddisfatta,crede che basti questo per farmi dimenticare gli altri 20 traslochi di prima? Non penso proprio..

-si…carina- dico io senza troppo entusiasmo

-carina? Figliolo ma hai visto?! Su dai ti faccio vedere dov’è camera tua,seguimi.- mi incammino dietro di lui superando la cucina e arrivando alle scale. Mentre salgo mi accorgo di come questa casa sia grande,scale in legno,marmo lungo il passamano,roba d’alta classe. Peccato che a me queste cose non interessino…

-questa è la tua nuova stanza- mi si presenta davanti una porta in legno,apro la maniglia d’orata e la prima cosa che mi salta all’occhio è il mio terrazzo. Per quanto riguarda l’interno della stanza sul muro a sinistra c’è un letto a baldacchino blu,dall’altra parte una scrivania con un computer con sopra la televisione,perfetta da guardare dal letto.

-bella.- sono le uniche parole che escono dalla mia bocca,è bellissima non bella,ma a me tutto ciò non serve…

-su figliolo va a riposarti che domani hai scuola.- e così dicendo esce dalla mia camera. Ma quale riposare? sono le 7 di sera! Cercando di trovare qualcosa da fare prendo l’i-pod nella tasca,mi butto sul letto e senza neanche aver mangiato,dopo non so quanto tempo,mi addormento.

 

Stamattina la testa inizia a girare,io ancora vestito guardo la sveglia: le 6.30. Non mi ero mai svegliato così presto,così mi trascino fuori dal letto e mi butto sotto la doccia. Inizio a prepararmi,adesso sono le 7.00,saluto mio padre che tutto indaffarato beve il caffè e legge il giornale. Prendo anche io una tazza di caffè con un cornetto ed esco. L’aria di dicembre a Roma è molto più ‘calda’ rispetto a quella di Milano,il cielo è limpido,il sole è nascosto fra le nubi e la strada è quasi libera. Prendo il motorino e parto per il mio primo giorno di scuola,speriamo bene,povero me!

Arrivato davanti all’istituto, un liceo classico, ci sono migliaia di ragazzi che aspettano di entrare,molti mi guardano,altri mi ignorano. Per fortuna suona la campanella,mi incammino per le scale cercando di trovare la presidenza,percorro un lungo corridoio ed eccola. La scuola è abbastanza curata,molto antica,sembra abbia una storia da raccontare,ci sono molti muri con targhe di persone.

Busso ad una porta vecchiotta,sembra cadere a pezzi.

-Avanti- questo deve essere il preside

-Buongiorno,sono il nuovo studente…Sebastiano Lorenzi.-

-Ah si,Lorenzi si accomodii,benvenuto nel nostro istituto,si troverà bene,aspetti le chiamo la vice preside- e così dicendo esce dalla stanza lasciandomi da solo. Posso dire che dall’apparenza mi sembra un uomo molto curato,capelli grigi,non molto anziano e un fisico un po’ robusto.

Nell’attesa mi guardo intorno,poi noto una ragazza. L’immagine è sfocata,ha i capelli castano ramati,gli occhi neri e le labbra carnose,è magra e sembra abbastanza alta,deve avere la mia età. Indossa un vestito,all’apparenza troppo leggero per il mese di dicembre;ma possibile che stia ancora dormendo,come faccio a vedere certe cose?! Noto che mi osserva,poi si sposta e mi guarda con uno sguardo meravigliato,mentre sto per dirle ‘ciao’ la vice preside viene a chiamarmi e lei scompare. Sto andando proprio bene,la mia prima allucinazione già alle 8 di mattina,che record!

Arrivo in classe,gli occhi dei miei nuovi compagni mi scrutano con attenzione,soprattutto le ragazze. Mi presento al professore e alla classe e vado a sedere vicino ad un ragazzo che,stavolta non sto scherzando,sta letteralmente dormendo. Mi siedo vicino a lui,faccio rumore,ma nonostante tutto continua a dormire,è un po’ grassoccio con i capelli rossi. Mentre scruto la classe la rivedo,lei,la ragazza di prima,stavolta è seduta sul davanzale della finestra…ma come è possibile? Giro la testa verso il prof,penso di essere impazzito.

-Hey- una voce nella direzione della finestra mi chiama,non ho dubbi,è lei. Giro subito la testa nella sua direzione e stavolta riesco a parlarle: - Come mai sei sul davanzale?...il prof non ti vede?- ma che domande idiote che faccio,tanto sarà frutto di una mia immaginazione,come al solito.

- T…tu riesc…i a vederm…i?- la sua voce è un sussurro non so neanche come faccio a sentirla,ha l’aria di una voce da angelo…ma cosa sto dicendo?!

-certo,ma non sarebbe meglio che tu scenda di lì?- le dico. Ma è pazza lei o sono pazzo io?

-chiedi al prof se puoi andare in bagno- mi dice con urgenza

-ma non devo andare in bagno- ribatto io senza pensarci troppo

-tu vai e poi vediamo quello che si deve fare!- e mentre dice questo si incammina verso la cattedra aspettando che io la segua,la raggiungo e chiedo al prof di uscire.

-vieni qui-sento la sua voce provenire da una stanza

-Allora…io e te dobbiamo parlare sai?...come fai a vedermi?...come fai a sentirmi?...come mai non hai paura?- ok…è ufficiale,è pazza lei!

-Beh innanzitutto io inizierei da ‘piacere mi chiamo Sebastiano e ho 17 anni vengo da Milano’ tu chi sei? E perché non dovrei vederti?- sento le mie sopracciglia corrugarsi cercando di avere un discorso di senso compiuto con questa ragazza

-Il mio nome è MariaVittoria,chiamami Mavi…ma non ti sei chiesto perché gli altri non mi hanno notata sul davanzale?-

-mmh veramente no!- dico senza pensarci troppo

-Beh la prossima volta facci caso sai…-

Una leggera risatina esce dalle mie labbra,sto impazzendo- e con questo cosa vorresti dirmi…che sei un fantasma? Cos’è un giochetto che fanno ai nuovi arrivati?-

-Ho l’aria di una ragazza che scherza?- mi guarda seria…ok forse non sta scherzando,ma che senso ha tutto questo?

-Ok direi di no…beh,dato che non ci sto capendo niente e devo tornare in classe che ne pensi di spiegarmi tutto dopo le lezioni fuori da scuola?-propongo sperando che accetti

 -Beh caro Sebastiano…ci sono delle cose che non posso fare e che dovrò spiegarti oggi al termine delle lezioni,tu fatti trovare nella tua aula sarò io a farmi viva…e adesso và prima che Tonini si arrabbi.- acconsento sperando di capire qualcosa dopo

-Ok ciao Mavi…ah e chiamami Seb- dico uscendo con la testa più confusa di prima

-Ok Seb,a dopo- sento la sua voce. Ok,devo essere impazzito,ma quella ragazza ha qualcosa che mi intriga…

  
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