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Autore: eiden    16/12/2009    1 recensioni
A Natale si è davvero tutti più buoni?
Forse qualcuno non la pensa così.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cosa dire? Sarà il Natale, saranno contest golosi che mi fanno tornare prepotente la voglia di scrivere, sarà il freddo boia che ti tiene in casa. E quindi, eccomi qui.

Questa flashfic doveva essere scritta per un contest ma, dopo averla scritta, mi sono accorta di aver sbagliato IN PIENO la consegna! Ma mi piaceva troppo per cestinarla, e quindi eccola qui, in tutto il suo splendore...

Che altro dire? Buona lettura ^^

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Manca solo un giorno.

Un solo, misero, giorno.

Poi la mia vita sarà distrutta.

Come se io non contassi niente, come se tutto ciò non mi facesse male. Nessuno ci pensa, nessuna crede di fare una cosa sbagliata, è così naturale che quasi non sarebbe Natale, senza.

Eppure io penso.

Ho delle emozioni, ho dei sentimenti.

Ogni anno sto in bella mostra su un tavolo, oppure su una mensola di una buia cantina, oppure nel cesto dei regali, chissà. Eppure vengo ignorato, ignorato fino al momento clou, quello per cui tutti esulteranno tranne me.

Vivo, vi guardo, con occhio quasi clinico osservo il vostro andirivieni frenetico e quasi psicotico con cui fate la spola tra la cucina e il tavolo con la preziosa tovaglia delle feste. Siete colme di piatti e ciotole, vestite il vostro abito migliore e il sorriso dedicato solo e soltanto a quell'occasione.

E ora qui, semi-nascosto da uno strato di quell'odiosa paglietta bianca con cui ogni cesto è sempre riempito, esamino vagamente disgustato l'ipocrisia di cui ogni gesto è infarcito, proprio come l'anatra all'arancia che state cordialmente servendo.

Tutti voi, miseri banchettatori di una tavola di bugiardi, fate del motto “A Natale si è tutti più buoni” una filosofia di vita, una strada che percorrete indefessi verso il Natale, per essere buoni solo e soltanto quel giorno.

Vi ricoprite di falsi sentimenti come gli addobbi sull'albero che fa bella figura in un angolo del salotto, con quelle brutte palline che riciclate da tutta una vita.

Non importa che durante l'anno vi siate comportati male, vi siate disinteressanti palesemente della vita delle altre persone, non abbiate nemmeno visto di sfuggita le persone che avete sedute davanti a tavola. Penso sia già tanto che ricordiate i loro nomi.

Non importa che non abbiate seguito una sola partita di vostro figlio durante l'anno, un qualsiasi saggio di danza di vostra figlia, o una misera recita scolastica.

Non importa niente di tutto questo, dopotutto, quale occasione migliore della festa annuale per eccellenza per vantarsi di cose che non avete fatto? Di tutte le cose belle e buone che non avete fatto?

Ovviamente a nessuno, tanto tutti staranno mentendo, di fronte a quella tavola imbandita.

E ora qui, semi-nascosto da uno strato di quell'odiosa paglietta bianca con cui ogni cesto è sempre riempito, lascio che ogni vostro sentimento mi scivoli addosso, imperscrutabile. Le bugie, le ipocrisie, i sorrisi falsi, tutto ciò non è che una misera scia di porporina argento sulla mia confezione. Una confezione di misero cartone, invero, che nulla può proteggere dalle vostre mani avide.

Ma io, proprio io, posso davvero parlare di queste cose? Posso davvero arrogarmi il diritto di giudicare i vostri comportamenti? Non sono che un'anima dentro una scatola, degli occhi che vi possono osservare solo durante questo breve mese.

Dopotutto, io non sono una persona. Non mento, non faccio sorrisi falsi alle persone. Non sono avido.

E non ho sentimenti.

E quindi, come parlare di omicidio?

 

-Bambini! Chi vuole venire a tagliare il pandoro?!?

  
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