Un enorme grazie a tutti voi, che attendete pazientemente
ogni mio lontano aggiornamento, merci merci! Grazie a chi legge e basta e
grazie a chi commenta… mancano ufficialmente tre capitoli alla fine e vi sarei
sempre grata se vorrete continuare con le vostre ipotesi. Non risponderò
singolarmente a ogni vostra supposizione perché, devo ammetterlo, qualcuno di
voi ha compreso parecchie cose…
^__^
grazie a
RIKA e RAFFY!!!
HOPE(Pensa un po’ cara amica Hope che sto capitolo
finirà anche peggio del precedente XD e poi si, tu rimane sempre la maestra
dell’horror U__U non posso competere con te, no no!)
VALERY_IVANOV(Cavolo O__O ci hai dato dentro,
un ottimo commento davvero, molto costruttivo per me ^__^ merci)
LAV(Hai pensato a una carneficina XD staremo a vedere)
FIGHTCLUB(Ma ciau, dovrei ‘obbligarti’
più spesso a commentare, altrochè! :P continua a farlo dai, mancano tre
capitoli e poi finish! )
WARASHI(Ora che mi ci fai pensare.. hai
ragione O_o nella storia c’è tutto ciò che hai elencato.. ma.. come ha fatto a starci?? O___O ..
per la ‘risposta non avvenuta nel sonno’ posso dire in loro discolpa che erano
praticamente mezzi morti, che non pensavano minimamente che sarebbero stati
attaccati considerando quello un rifugio sicuro, che volevo rendere i
Krafenberg particolarmente in gamba e infine che Yuu va lontana e se li becca
prima lei XD)
Copertina:
Davanti a uno specchio, Yuu con una fascetta gialla nei capelli, in mano il fondotinta, intenta a truccarsi con lo scopo di rendersi chiaramente più bella. Sanzo ha afferrato il suo braccio, come per fermarla, ha un’espressione parecchio seccata in quanto pensa lei non debba farsi ulteriormente attraente
Canzoni usate:
Foo Fighters – The
pretender
The Rasmus – In the shadows
The Rasmus – Open my eyes
26 WORTH IT...?
Si studiarono per
attimi interminabili.
Fissi, immobili come statue.
Occhi colmi di rabbia contrapposti ad uno sguardo
sbalordito. Eppure avrebbe dovuto leggere paura, non solamente sorpresa.
Iniziò lentamente a camminare, attaccata alla parete, le
spalle basse.
Lui inarcò la bocca in un sorriso divertito- Sembri un
ghepardo pronto all’attacco, sorellina. Strana visuale dato che sei sempre
stata più simile a una gazzella
Ringhiò- Le cose cambiano. Per dirtene una, io non sono
più tua sorella
Alzò le mani- E da quando i gradi di parentela possono
venire cancellati?
Yuu- Da quando il proprio fratello uccide una madre, o
un’intera famiglia, se rende di più l’idea
Ridacchiò- Non sono mai stato troppo ben voluto direi, ero
la pecora nera
Scosse la testa- Non per tutti- Il suo tono era più vicino
ad un sibilo
Kodja- Già.. tu e Kyoya la pensavate così. Ma l’affetto
era reciproco, credimi
Yuu- Non nominare il suo nome con tanta disinvoltura, non
te lo perdonerebbe. Hai ucciso di dolore nostra madre e questo non ti tocca
nemmeno?
Fece spallucce- Ho saputo subito della morte di nostra
madre, era malata mi risulta
Yuu- Dalla tua morte, è sempre stata malata.. e non
parlare con quella noncuranza, mi fai ribrezzo
Kodja- La gente morta non è più un problema, è la gente
viva dalla quale dovremmo guardarci
Si raddrizzò cominciando a intuire nuove visuali- Già..
hai ragione..e io che pensavo di scappare da casa perché fonte della mia
continua insoddisfazione. Ma non era da lì che dovevo scappare… dovevo
semplicemente trovare te.. eri tu il mio puzzle mancante
Alzò un sopracciglio- Hai un viso stralunato cara sorella-
Si passò una mano fra i capelli biondi, completamente rilassato
Yuu- No vedi.. fino ad oggi mi attribuivo molte colpe.
Tutti ci attribuivamo delle colpe, anche quel cinico di Fryon, forse lui più di
tutti… e invece- Lo indicò con bramosia- Tu… tu sei la causa di tutto… però…
perché… dimmi almeno perché
Si impettì- Finalmente una domanda divertente.. Vediamo-
Si toccò il mento, pensieroso- Semplicemente la famiglia Krafenberg mi ha
offerto un nuovo modo di vedere il mondo e usare la mia inutile esistenza. Ho
aperto gli occhi, mi sono sentito un altro.. vivo… quando uccido la mia vita
assume un valore in surplus, un exploì di emozioni….. affascinante
Socchiuse lievemente la bocca spalancata- Quindi è per
sentirti vivo che sei un assassino? Che hai rovinato di proposito la tua
e chissà quante altre famiglie?
Kodja- Detta così sembra una cosa sporca ma.. depurare il
mondo da gente inutile è solo un bene. Le persone che fermano l’economia del
nostro paese vanno bloccate, eliminate- Scandì le parole- Solo così i beni
vengono preservati e si crea una città più ricca
Questa volta furono gli occhi a spalancarsi- Ma.. che….-
Si passò una mano più e più volte sul viso-… ti giuro.. nella mia pazzia sto
cercando di dare anche un senso alle tue parole ma… cazzo, non c’è! Nemmeno se
mi impegno al massimo delle mie capacità non trovo nessun fottutissimo senso!
Kodja- Non ce lo devi trovare per forza. E’ il mio modo di
vivere. Piuttosto tu, come si è trovata una provincialotta come te in un
massacro del genere? Tu odiavi i film horror, sangue e annessi
Yuu- Ma che discorsi sono? Che c’entra un film?…. e
comunque mi ci sono trovata perché la tua stupida nuova famiglia ci sta dando la
caccia
Kodja- Siete nel nostro territorio
Yuu- Avete ucciso un bambino
Bloccò le sue parole poi, istintivamente, rise- Ma dai,
sei tu quella tipa che hanno scambiato per Keitel? Non ci credo!- Rideva di
gusto- Non si parla d’altro sai? Tutti pensano sia un ninja con l’abilità del
travestimento ma…- La indicò- Cavolo Yuu… che attrice… - I suoi erano
complimenti in piena regola- Essendoci coinvolto quel Raye pensavamo fosse
davvero Keitel ma.. quel moccioso non si sarebbe mai esposto per salvare una
mercenaria del suo calibro… che storia… interessante… il mio capo non ci
crederà mai… mia sorella quella….
Non terminò la frase.
Yuu era riuscita ad afferrare il coltello che aveva
saldamente appuntato nella cintura e si era scagliata su di lui,in preda a una
furia omicida
*
Un brivido freddo gli percorse la schiena. La sentì
tremare convulsamente, divincolarsi dalle sue braccia e gettarsi davanti a lui
con le braccia spalancate.
In un istante capì chi si erano trovati davanti, non
poteva capitargli di peggio.
Ian Krafenberg, il maggiore dei fratelli, il successore di
diritto.
Sentendo una goccia di sudore colargli sulle labbra si
riprese, richiamò l’arma e scostò Enie di fianco.
Il giovane di fronte a loro rimase immobile, quasi volesse dare il tempo a
Gojyo di escogitare la miglior offensiva. Lui la scambiò per spavalderia e
continuò a muovere velocemente gli occhi. Si erano ritrovati in uno stanzone
ricoperto di massi e cemento ovunque. I detriti del soffitto sembravano lì da
anni e l’odore stantio quasi nauseava.
Ma la cosa che lo irritava di più erano gli occhi,
azzurri, di quell’uomo di fronte a loro, che con totale noncuranza sembrava
attendere una qualsiasi sua mossa.
Lei non parlava, attenta a individuare ogni possibile
mossa del fratello.
In attesa.
Erano tutti in una stremante attesa.
Ian fece un passo- Non mi sono nemmeno presentato, che scortesia. Sono..
Gojyo- So chi sei- Grugnì- Un’inutile feccia a capo di
questa gente di merda
Il suo viso si fece duro. Gojyo ridacchiò soddisfatto di
aver strappato un’emozione a quella lastra di ghiaccio.
Lui però continuo- Mi spiace che la pensi così, Sha Gojyo,
non sai quanto sarei stato lusingato di accoglierti nella mia famiglia nei modi
più onorevoli.
Enie- Cosa stai dicendo?- Sibilò
Ian- Le loro gesta sono famose, ingenua sorella, sia nel
mondo degli umani quanto in quelle dei demoni. Uomini, demoni, fuori
dall’ordinario.. hanno attorno un’aura mistica, penso tu te ne sia accorta.
Fanno gola a molte rinomate famiglie. Avevamo gli occhi puntati su di loro da molto
tempo.
Gojyo- Presto non avrai più quegli stupidi occhi, bastardo
Ian- Frena gli eccessi, Sha Gojyo. Ogni parola potrebbe
esserti fatale, o determinare la tua salvezza
Nuovamente Enie gli si parò di fronte ma il mezzo demone
la scostò, con poca delicatezza.
Ian- Ma prima.. dovrei avere una conversazione privata con mia sorella
Gojyo- Puoi togliertelo dalla testa lurido bastardo!
Ian- Soltanto perché hai avuto la grazia di frequentare il
suo letto non vedo in cosa potresti essere utile in una conversazione tra
familiari
Gojyo- Attento.. la tua totale indifferenza potrebbe
portarti una morte più lenta di quella che voglio infliggerti
Enie toccò istintivamente il braccio del mezzo demone. La
sua mano era fredda, gelida, e sudava. Il suo viso perfetto era contratto in
una morsa di dolore e disperazione. La sua mente stava elaborando qualcosa di
assolutamente illeggibile.
Gojyo- Enie…- La chiamò, afferrandole saldamente il
braccio
Lei tremò- Non voglio che tu lo uccida… non voglio che vi
facciate del male… voi….
Ian- Penso sia troppo tardi, adorata sorella. Non posso
essere indulgente con chi ti ha strappato dalla tua famiglia e ti ha portato
sull’orlo della morte
Gojyo- Famiglia? E la chiami famiglia questa????- Ormai la
collera lo stava distruggendo
Ian afferrò in un gesto istintivo una pistola e la puntò
verso di loro- Enie E’ la mia famiglia. Nulla potrà cambiare il nostro sangue.
Avrebbe sparato. Ma lui sarebbe stato più che pronto. Il
problema è che erano armati di pistole simili a shureiju, un colpo non si
sarebbe rimarginato così in fretta. Doveva stare decisamente attento. Doveva
mantenere la calma.. il sangue freddo che tanto gli mancava in
battaglia…doveva…
Enie si gettò al centro della stanza, a metà esatta tra i
due- Se vuoi colpire lui dovrai prima uccidere tua sorella. Non dovrebbe essere
un problema per te, no? Un cadavere in più sulla tua strada
Ian- Ti sei innamorata di lui- Domandò con scetticismo
Enie- Non è questione di innamorarsi o meno. Solo sono
stanca di tutte queste inutili morti che non portano a nulla… quanta gente devo
ancora veder morire? Quante famiglie vuoi ancora distruggere?
Ian- E’ la mia vita Enie, la nostra vita
Scosse la testa, i ricci si muovevano scompigliati- No..
non mia… di nostro padre.. dei nostri fratelli… non mia…… Ian.. so che sei
diverso… tu sei diverso.. hai un cuore.. non ti piace uccidere per denaro, lo
fai solo per senso di dovere, di responsabilità…
L’uomo la fissò con sguardo vacuo prima di iniziare a
camminare verso di lei.
Gojyo- Non osare..
Ma lei lo fermò con la mano e si lasciò avvicinare dal
fratello.
Tese una mano e le accarezzò il viso- Sei l’unica sorella
che ho. La mia amatissima sorella. Non vorrei mai vedere la pazzia in questi
occhi, come in quelli di nostra madre. Io non voglio che tu sia costretta a
vivere tutto questo.
Enie rilassò le spalle e cercò l’altra sua mano- Nemmeno
tu sei costretto
Scosse la testa- Nostro padre ti da la caccia.. ti vuole
morta.. e ti ucciderà.
Enie- Allora è vero…
Ian- Ho lasciato appositamente che Raye ascoltasse la conversazione.. che
sapesse tutto… e gli ho parato le spalle per la fuga… lui non si accorto di
nulla- Ridacchiò- e devo ammettere che è stato parecchio interessante. Per una
volta ho salvato una vita, non l’ho cancellata
Enie- Tu hai…
Gli accarezzò i capelli- Tenevi troppo a quel ragazzo..
purtroppo non sono riuscito a fare nulla per Michael, ma almeno tu dovevi
salvarti. Ma ora…- Fece dei passi indietro- Ora vedo solo un unico modo di
salvarti
Gojyo strinse più forte l’arma
Ian- Uccidendo lui e riportandoti a casa invocherò il
perdono di nostro padre. Dovrai subire delle punizioni, ma almeno avrai salva
la vita
Gojyo- NO- Ringhiò sovrastando tutto- Tu non la toccherai
con un solo dito
Ian- Mi sono spiegato male. Mi accollerò io le punizioni,
cara sorella… mentre la tua testa- Guardò il mezzo demone- Sarà il suo
biglietto di scuse per nostro padre
Questa volta fu lei a cacciare un urlo.
Ian- Pensandoci e ripensandoci a mente lucida non vedo
altra soluzione- Chiuse gli occhi- Mi spiace. Ma ora dovrò ucciderti……… Good
Luck
*
Goku- Missà che abbiamo preso la direzione sbagliata… qui
non vedo nessuno…- Girò la testa così velocemente che un sonoro crack lo fece
inveire
Raye- Bravo furbo, vedi di staccarti la testa da solo in
un momento come questo!
Mei- Piantatela- Sbuffò, rallentando il passo. Avevano
seguito la direzione del boato convinti di ritrovare almeno uno dei loro
compagni. Ma per ora solo la polvere faceva loro compagnia.
Si portò una mano sugli occhi stropicciandoseli appena,
finché, dal nulla, vide Goku e Raye scattare davanti a lei.
Nella nebbia polverosa si fece largo una sagoma, un passo
decisamente sicuro. Ne spuntò un uomo alto e snello coi capelli neri ingellati
e ghigno divertito.
Raye strinse i pugni, allungò le braccia indietro per
allontanare maggiormente Meimi che però lo scostò infastidita.
L’uomo sorrise divertito, indicandoli col mento- Ecco dove
ti eri cacciato, figlio di puttana!!!- Parlò velocemente con fare chiaramente
gioioso- L’avevo detto a Ian, trova quella troia e troverai anche il
succhiamemoria del cazzo
Raye- Stai attento a come parli- Scandì le parole,
allungando il passo e superando Goku
L’uomo gli fece cenno di diniego col dito- Caro Raye, non
penserai davvero di fregarmi col tuo giochetto da mezze cartucce spero? So
benissimo qual è il punto debole della tua.. tecnica?- Chiese con fare ironico-
L’ho scoperto io! E certo non ti lascerò avvicinare più del dovuto
Goku- Che significa?- Domandò a bassa voce
Raye- Sto stronzo pensa riesca a cancellare la memoria
solo se sono a una certa distanza da una persona
Mei- Ed è vero?
Fece spallucce- E’ sempre stata una sua teoria… non ho mai
avuto modo di comprovare questa storia.. però…- Socchiuse gli occhi- La sua
mente, in un modo o nell’altra, non riesco a trovarla.. la percepisco ma non
chiaramente
L’uomo estrasse una pistola con fare non curante- E’ ovvio
mio caro stolto- Si batté dei colpetti sulla testa- Io sono troppo superiore a
te. In ogni caso non potresti mai comprendere l’infinito che sussiste nella mia
mente
Raye- Fammi un piacere Sato, vattene a fare in culo!
Mei- Quello è Sato???- Quasi urlò, spiazzata
Goku- Quel bastardo che ha ucciso il bambino…
Allargò le braccia- Di quale bambino state parlando? Quale
dei tanti?- Ridacchiò
Raye trattenne Goku appena in tempo- Attento. E’ veloce, e
non lo dico per farti fare la figura del fesso. E’ veramente forte.
Il demone deglutì- Poche cose mi fanno paura, lui non è
fra queste. Piuttosto mi fa schifo, questo si
Mei si passò più volte le mani sulla bocca. Stranamente
stava sudando, non ricordava quando aveva iniziato. Ma quei pochi minuti
sembravano pesare come macigni. Gli occhi di quell’uomo.. le incutevano
terrore. Ma non paura di per se.. panico per un’imposizione… un qualcosa di
subito…. Una richiesta… un ordine… una decisione…
Si portò le mani sulla testa, improvvisamente le faceva
male. Girò lo sguardo più volte, lo fece roteare, in cerca di sollievo e nuova
lucidità.
Sato- Comunque vedo che non te la sei passata così male
Keitel, pensavo saresti morta decisamente prima. Peccato tu sia tornata qui.
Ma, come si dice, dalle radici non si scappa
Raye- Non osare nemmeno lontanamente intavolare una
conversazione con lei. La tua voce non è nemmeno degna di arrivarle alle
orecchie, lurido bastardo
Ghignò- Si, anche io ti amo caro Raye-kun… ah, ho un’altra
domanda prima di uccidervi- Totalmente sicuro di se- La mia sorellina-cadavere
si trova qui?
Raye sgranò gli occhi.
Sbuffò- Avrei decisamente preferito trovarla io.. nostro
padre ci ha dato carta libera con lei, sai? E io ho sempre sognato di poterla..
Una lama si conficcò veloce, poco lontana dal suo piede.
Meimi alzò gli occhi, completamente madida di sudore-
Piantala pezzo di merda. Non c’è bisogno di tutti questi discorsi del cazzo..
sei un bastardo, non ci hai detto nulla di nuovo. Il nostro compito è eliminare
più gente possibile della vostra famiglia e io non esiterò nemmeno un istante.
Non voglio nemmeno darti il tempo di respirare.
Sato batté le mani- Congratulazioni! Ottime parole, frasi ricche di significato
e degne di te, Keitel-san. E sia, diamo inizio alle danze, le richieste delle
signore sono sempre degne di attenzione.
Con un gesto impercettibile puntò la pistola sul pavimento sotto di loro e
esplose un colpo.
Un rombo assordante e le vibrazione innaturali del terreno li costrinsero ad
arretrare.
La polvere questa volta si dipanò molto velocemente.
Goku fece qualche passo avanti. Di fronte a loro si era
formato un profondo cratere- Ma che diamine di proiettile….
Non finì la frase.
Sentì solo un ghigno poco distante da lui. Nella
confusione Sato si era spostato vicino a loro, troppo vicino. Puntò una nuova
pistola verso la gamba di Raye e sparò. Il ragazzo cadde a terra a peso morto-
Amo la gente non abituata al dolore, è la migliore- I suoi occhi sembravano
proiettare sangue.
Goku- MEI!- Attirò la sua attenzione dopo averla vista
precipitarsi verso Raye.
La battaglia era appena iniziata
*
L’avvertiva chiaramente sulla pelle. Una sensazione di
freschezza unita al gusto ferroso che ormai gli impastava completamente la
bocca.
Era completamente immerso in una pozza d’acqua e la cosa
non gli dispiaceva più di tanto, anzi, sembrava alleviare le ferite. Percepiva
malamente il suo corpo, le articolazioni sembravano una cosa a lui lontana,
indifferente. Anche la mente si stava svuotando… lentamente..
Ricordava solo di non aver schivato un colpo in sincrono.
Di essere stato scaraventato contro una parete, di averla distrutta. Le ultime
sue forze erano andate verso l’unico gesto sensato, lo scioglimento del
sigillo. Istantaneamente aveva sentito tutte le ossa tendersi, un nuovo vigore
impadronirsi di lui. Un puro piacere di sangue invadergli le membra. Il gusto
di lottare. Di distruggere. Era ancora abbastanza conscio del suo Io da provare
disgusto per tutto ciò.
Aveva combattuto decorosamente, i due Krafenberg erano
però più che degni del nome che portavano. Dopo essere riuscito a mettere fuori
combattimento Daniel, il più basso, Frederick non gli aveva dato tregua.
Era riuscito ad evitare ogni pallottola diretta verso il suo cranio ma un
braccio, spuntato fuori da chissà dove l’aveva quasi perforato. Non si sentiva
più ne intestino ne qualsiasi altro organo. L’ultimo ricordo era del suo stesso
braccio affondato dentro il petto di quell’uomo così alto e un boato enorme
alle spalle. Probabilmente avevano rotto le tubature, se non fosse morto
lentamente l’acqua l’avrebbe presto trascinato via.
Eppure.. era proprio quell’acqua a indurgli nuova forza.
Stranamente ricominciava a sentire dolore, questo punto lo fece sorridere
sgradevolmente.
Però.. l’acqua sembrava esortarlo a reagire, a combattere.
A rialzarsi.
Quando finalmente riprese controllo delle sue palpebre e
riuscì faticosamente a riaprire gli occhi scorse la sagoma di Daniel Krafenberg
che si trascinava a stento verso di lui.
L’uomo si teneva saldamente quello che restava del suo
braccio e grugniva parole soffocate- .. tu.. hai ucciso…. Mio fratello…. Lurido
figlio di…COUGH COUGH- Dovette fermarsi per sputare sangue. Ma riprese la sua
camminata- Ti ammazzerò.. con le mie mani.. bastardo…- Cacciò un rantolo e gli
puntò la pistola dritta in faccia.
Erano a pochi metri l’uno dall’altro.
Daniel- Di addio alla vita, feccia di un demon…
Non finì la frase.
Il muro affianco a loro si frantumò. Daniel fu investito
da una cascata d’acqua.
Hakkai restò a fissare la scena immobilizzato, privo di
ogni difesa e di ogni voglia di reagire.
Nuovamente l’acqua lo stava salvando e lui se ne domandava
il motivo.
Sogghignò per quella domanda completamente imbecille.
Ciononostante… c’è sempre un motivo per tutto
*
Non si stupì più di tanto nel ritrovarsi sempre per terra.
Ormai l’odore del terriccio mischiato alla sua saliva non la disgustava più. Ma
più ne avvertiva il sapore più la rabbia gli saliva in corpo.
Riafferrava il coltello e partiva alla carica ma
nuovamente veniva sbattuta a terra.
Per lui era un gioco, nulla di più. Si stava solo
prendendo gioco di lei, ne era assolutamente sicura.
Prese fiato e ripartì carica. Questa volta però Kodja le afferrò entrambi i
polsi trattenendola- Non ti sei ancora stancata, sorellina? Hai sempre capito
quando è il momento di arrendersi, sei forse diventata così stolta?
Digrignò i denti- Non è stoltezza… è che mi fai schifo-
Strattonò i polsi per ribellarsi.
Kodja- La verità è che..- Sospirò- Alla fine dovrò ucciderti
Yuumei. Sai benissimo anche da sola che non uscirai viva da questo posto.
Rassegnati. Io lo sto facendo, e non credere non mi dispiaccia
Riuscì a liberarsi- Non ti dispiace? A beh no, per bacco!
E magari lo farai tu, con le tue mani, per evitarmi di soffrire se magari
incontrassi gente come Sato o altri…
Si passò una mano fra i capelli- E’ così infatti- Sembrava serio- Quindi, che
ne dici se la facciamo finita subito?
Sgranò gli occhi. Per un attimo la paura la invase. Stava
davvero per morire. Suo fratello non stava scherzando. Sarebbe finito tutto in
così poco tempo? Come avrebbero preso la notizia suo padre, i suoi fratelli?… E
Sanzo? Si era ripromessa di vivere per lui, per trovare una cura.
Senza contare che non si sarebbe mai perdonata di essere
uccisa proprio da quel suo fratello.
No. Non poteva morire. Non in quel momento.
Socchiuse gli occhi e prese un gran respiro- SAI DOVE TE
LE PUOI FICCARE LE TUE PAROLI DEL CAZZO??? NEL CULO, ECCO DOVE!!!!!!!- Gridò
con forza, mettendo in quell’urlo tutta la rabbia sensata e repressa.
Lei non sarebbe morta, non sapeva ancora come ma…
E lui si mosse, ogni sorriso scomparso dalle labbra. Stava
avanzando, in mano una pistola, puntata dritta verso il suo petto. Era la fine.
Avrebbe potuto evitare quanti colpi? Nemmeno uno.
Ma non avrebbe chiuso gli occhi, neppure per un istante.
Non gli avrebbe dato quella soddisfazione. Lui doveva guardarla morire. Lui
doveva..
BANG BANG BANG
Qualche ciuffo di capelli scivolò dolcemente davanti ai
suoi occhi. Capelli troppo corti per essere i suoi.
Kodja balzò indietro, estraendo anche l’altra arma e
puntandola verso il suo nuovo avversario.
Un sospiro di sollievo passò istintivamente nella gola di Yuu e fece una
capriola.
Era vivo. Stava bene. … nuovamente l’angoscia… per quanto
sarebbe stato bene?
Sanzo avanzò lentamente sempre tenendolo sotto tiro, si
frappose fra lui e la ragazza.
Lei avanzò istintivamente fino ad afferrargli la tonaca e
stringerla forte.
Kodja alzò un sopracciglio- Da quando ti piacciono i
bonzi?
Yuu- Non .. sottovalutarlo…- Bisbigliò
Sanzo- Che avvertimento completamente imbecille.
Guardò il suo volto, sempre perfetto, ma in quel momento
livido e madido di sudore. Si attaccò al suo braccio.
Sanzo- Scema.. è normale sia ridotto così dopo aver visto
quel lurido verme scaraventarti a terra. Ho dovuto allontanarmi e non riuscivo
più a trovare questa stanza, dannazione
Era preoccupato per lei… l’avrebbe anche trovata una cosa
estremamente romantica ma non in quella circostanza.
Kodja- Così questo è davvero l’uomo che ti porti a letto?- Lo indicò
apparentemente stizzito- Genjo Sanzo Hoshi… Una partita di bombe ti sarebbe
stata meno fatale, sorellina
Il bonzo sgranò gli occhi- Quello è…
Alzò le braccia- Ma come? Non noti la somiglianza? Eppure
dovresti conoscere il suo viso alla perfezione
Sparò senza troppo pensarci, ma il ragazzo evitò come
nulla fosse il colpo. Mosse il dito scherzosamente- La tua mira non segue la
tua fama, Genjo Sanzo
Scattò in avanti afferrando Sanzo per il collo e
lanciandolo lontano.
Yuu iniziò ad urlare e inseguire il corpo del bonzo che
veniva continuamente scaraventato per tutta la stanza. Quest’ultimo non
riusciva nemmeno ad alzarsi, a reagire. Non si capacitava della velocità del
suo nemico.
No. Non poteva lasciarsi manovrare così. Non davanti a
lei. Non sentendo quelle sue urla.
Sparò nuovamente, ma il secondo colpo di shureiju questa volta andò a buon fine
colpendo una spalla.
Kodja rallentò la sua corsa e sputò per terra. Si guardò
la maglietta sanguinante sogghignando- Da quanto non vedevo il colore del mio
sangue. Questo mi fa sentire ancora più vivo!- Gli occhi nocciola,
caratteristica della famiglia Taisho, brillavano di puro divertimento.
Il bonzo ricaricò velocemente la pistola e tornò a
sparare, cercando di coprire la sua corsa. Doveva allontanarsi da lei,
proteggerla ad ogni costo. E per farlo avrebbe dovuto eliminare suo fratello
davanti ai suoi stessi occhi. Il fatto che dopo l’avrebbe visto come un mostro
non gli importava un granchè.
Per l’ennesima volta si trovò a ricaricare. Questa volta
però il gesto automatico fu più lento, più stanco.
Un calcio secco gli fece volare via la shureiju e, probabilmente, gli spezzò il
polso.
Kodja fece qualche passo indietro, ridendo- Game over- Respirò per riprendere
fiato.
Yuu era troppo lontana da loro. Vide solo il fratello alzare la pistola e
puntarla contro la fronte del suo uomo, del suo amatissimo uomo.
Un nuovo brivido freddo le percorse il corpo. Provava
paura, questa volta non per se stessa. Stava per perderlo. La sua ragione di
vita era lì, inerme. Si stava spegnendo. E anche se si fosse rialzato sarebbe
stato subito rispedito a terra. A nulla valeva il pensiero che nella sua forma
migliore avrebbe avuto sicuramente più possibilità di vittoria. Non le
importava nemmeno che da lì a pochi minuti avrebbe lei stessa desiderato
ardentemente la morte.
Non poteva morire. Non davanti ai suoi occhi.
Una frazione di secondo.
Un attimo che cambia completamente il modo di vedere le
cose.
Difesa.
Attacco.
Piani.
Amore.
Dolore.
Tutto inutile.
Nulla valeva quella sensazione lancinante di imminente
perdita.
A che cosa era servito arrivare fino a quel momento? Per
vederlo morire davanti a lei tanto valeva non averlo nemmeno conosciuto. Non
aver mai incrociato la sua strada. Mai.
Mille pensieri si affollavano, uno più incoerente
dell’altro.
Valeva la pena essere arrivati fin lì. Aver amato così
intensamente. Amare ancora strenuamente. … fino alla morte
Socchiuse gli occhi nello stesso istante in cui Kodja
caricò con sguardo folle il grilletto.
Sanzo strinse i denti e lo fissò aspro, tentando di rialzarsi. Un gesto
furioso. Forse l’ultimo gesto.
E poi un urlo squarciò letteralmente l’atmosfera
…
..
.
“E ora… Vai dove vuoi… l’importante è che io possa respirare la tua stessa aria”
Continua….