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Autore: YamaMaxwell    16/12/2009    3 recensioni
"Avevi in mano tutti i miei sogni. Perchè hai richiuso il palmo così velocemente?" Seguito di Seven days, molto più approfondito e contorto
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cho Hakkai, Genjo Sanzo Hoshi, Nuovo Personaggio, Sha Gojio, Son Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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26

Un enorme grazie a tutti voi, che attendete pazientemente ogni mio lontano aggiornamento, merci merci! Grazie a chi legge e basta e grazie a chi commenta… mancano ufficialmente tre capitoli alla fine e vi sarei sempre grata se vorrete continuare con le vostre ipotesi. Non risponderò singolarmente a ogni vostra supposizione perché, devo ammetterlo, qualcuno di voi ha compreso parecchie cose…

^__^

grazie a

RIKA e RAFFY!!!

HOPE(Pensa un po’ cara amica Hope che sto capitolo finirà anche peggio del precedente XD e poi si, tu rimane sempre la maestra dell’horror U__U non posso competere con te, no no!)

VALERY_IVANOV(Cavolo O__O ci hai dato dentro, un ottimo commento davvero, molto costruttivo per me ^__^ merci)

LAV(Hai pensato a una carneficina XD staremo a vedere)

FIGHTCLUB(Ma ciau, dovrei ‘obbligarti’ più spesso a commentare, altrochè! :P continua a farlo dai, mancano tre capitoli e poi finish! )

WARASHI(Ora che mi ci fai pensare.. hai ragione O_o nella storia c’è tutto ciò che hai elencato.. ma.. come ha fatto a starci?? O___O .. per la ‘risposta non avvenuta nel sonno’ posso dire in loro discolpa che erano praticamente mezzi morti, che non pensavano minimamente che sarebbero stati attaccati considerando quello un rifugio sicuro, che volevo rendere i Krafenberg particolarmente in gamba e infine che Yuu va lontana e se li becca prima lei XD)

 

Copertina:

Davanti a uno specchio, Yuu con una fascetta gialla nei capelli, in mano il fondotinta, intenta a truccarsi con lo scopo di rendersi chiaramente più bella. Sanzo ha afferrato il suo braccio, come per fermarla, ha un’espressione parecchio seccata in quanto pensa lei non debba farsi ulteriormente attraente

 

 

Canzoni usate:

Foo Fighters – The pretender

The Rasmus – In the shadows

The Rasmus – Open my eyes

 

 

 

26 WORTH IT...?

 

 

 

Si studiarono per attimi interminabili.

Fissi, immobili come statue.

Occhi colmi di rabbia contrapposti ad uno sguardo sbalordito. Eppure avrebbe dovuto leggere paura, non solamente sorpresa.

Iniziò lentamente a camminare, attaccata alla parete, le spalle basse.

Lui inarcò la bocca in un sorriso divertito- Sembri un ghepardo pronto all’attacco, sorellina. Strana visuale dato che sei sempre stata più simile a una gazzella

Ringhiò- Le cose cambiano. Per dirtene una, io non sono più tua sorella

Alzò le mani- E da quando i gradi di parentela possono venire cancellati?

Yuu- Da quando il proprio fratello uccide una madre, o un’intera famiglia, se rende di più l’idea

Ridacchiò- Non sono mai stato troppo ben voluto direi, ero la pecora nera

Scosse la testa- Non per tutti- Il suo tono era più vicino ad un sibilo

Kodja- Già.. tu e Kyoya la pensavate così. Ma l’affetto era reciproco, credimi

Yuu- Non nominare il suo nome con tanta disinvoltura, non te lo perdonerebbe. Hai ucciso di dolore nostra madre e questo non ti tocca nemmeno?

Fece spallucce- Ho saputo subito della morte di nostra madre, era malata mi risulta

Yuu- Dalla tua morte, è sempre stata malata.. e non parlare con quella noncuranza, mi fai ribrezzo

Kodja- La gente morta non è più un problema, è la gente viva dalla quale dovremmo guardarci

Si raddrizzò cominciando a intuire nuove visuali- Già.. hai ragione..e io che pensavo di scappare da casa perché fonte della mia continua insoddisfazione. Ma non era da lì che dovevo scappare… dovevo semplicemente trovare te.. eri tu il mio puzzle mancante

Alzò un sopracciglio- Hai un viso stralunato cara sorella- Si passò una mano fra i capelli biondi, completamente rilassato

Yuu- No vedi.. fino ad oggi mi attribuivo molte colpe. Tutti ci attribuivamo delle colpe, anche quel cinico di Fryon, forse lui più di tutti… e invece- Lo indicò con bramosia- Tu… tu sei la causa di tutto… però… perché… dimmi almeno perché

Si impettì- Finalmente una domanda divertente.. Vediamo- Si toccò il mento, pensieroso- Semplicemente la famiglia Krafenberg mi ha offerto un nuovo modo di vedere il mondo e usare la mia inutile esistenza. Ho aperto gli occhi, mi sono sentito un altro.. vivo… quando uccido la mia vita assume un valore in surplus, un exploì di emozioni….. affascinante

Socchiuse lievemente la bocca spalancata- Quindi è per sentirti vivo che sei un assassino? Che hai rovinato di proposito la tua e chissà quante altre famiglie?

Kodja- Detta così sembra una cosa sporca ma.. depurare il mondo da gente inutile è solo un bene. Le persone che fermano l’economia del nostro paese vanno bloccate, eliminate- Scandì le parole- Solo così i beni vengono preservati e si crea una città più ricca

Questa volta furono gli occhi a spalancarsi- Ma.. che….- Si passò una mano più e più volte sul viso-… ti giuro.. nella mia pazzia sto cercando di dare anche un senso alle tue parole ma… cazzo, non c’è! Nemmeno se mi impegno al massimo delle mie capacità non trovo nessun fottutissimo senso!

Kodja- Non ce lo devi trovare per forza. E’ il mio modo di vivere. Piuttosto tu, come si è trovata una provincialotta come te in un massacro del genere? Tu odiavi i film horror, sangue e annessi

Yuu- Ma che discorsi sono? Che c’entra un film?…. e comunque mi ci sono trovata perché la tua stupida nuova famiglia ci sta dando la caccia

Kodja- Siete nel nostro territorio

Yuu- Avete ucciso un bambino

Bloccò le sue parole poi, istintivamente, rise- Ma dai, sei tu quella tipa che hanno scambiato per Keitel? Non ci credo!- Rideva di gusto- Non si parla d’altro sai? Tutti pensano sia un ninja con l’abilità del travestimento ma…- La indicò- Cavolo Yuu… che attrice… - I suoi erano complimenti in piena regola- Essendoci coinvolto quel Raye pensavamo fosse davvero Keitel ma.. quel moccioso non si sarebbe mai esposto per salvare una mercenaria del suo calibro… che storia… interessante… il mio capo non ci crederà mai… mia sorella quella….

Non terminò la frase.

Yuu era riuscita ad afferrare il coltello che aveva saldamente appuntato nella cintura e si era scagliata su di lui,in preda a una furia omicida

 

 

*

 

Un brivido freddo gli percorse la schiena. La sentì tremare convulsamente, divincolarsi dalle sue braccia e gettarsi davanti a lui con le braccia spalancate.

In un istante capì chi si erano trovati davanti, non poteva capitargli di peggio.

Ian Krafenberg, il maggiore dei fratelli, il successore di diritto.

Sentendo una goccia di sudore colargli sulle labbra si riprese, richiamò l’arma e scostò Enie di fianco.
Il giovane di fronte a loro rimase immobile, quasi volesse dare il tempo a Gojyo di escogitare la miglior offensiva. Lui la scambiò per spavalderia e continuò a muovere velocemente gli occhi. Si erano ritrovati in uno stanzone ricoperto di massi e cemento ovunque. I detriti del soffitto sembravano lì da anni e l’odore stantio quasi nauseava.

Ma la cosa che lo irritava di più erano gli occhi, azzurri, di quell’uomo di fronte a loro, che con totale noncuranza sembrava attendere una qualsiasi sua mossa.

Lei non parlava, attenta a individuare ogni possibile mossa del fratello.

In attesa.

Erano tutti in una stremante attesa.
Ian fece un passo- Non mi sono nemmeno presentato, che scortesia. Sono..

Gojyo- So chi sei- Grugnì- Un’inutile feccia a capo di questa gente di merda

Il suo viso si fece duro. Gojyo ridacchiò soddisfatto di aver strappato un’emozione a quella lastra di ghiaccio.

Lui però continuo- Mi spiace che la pensi così, Sha Gojyo, non sai quanto sarei stato lusingato di accoglierti nella mia famiglia nei modi più onorevoli.

Enie- Cosa stai dicendo?- Sibilò

Ian- Le loro gesta sono famose, ingenua sorella, sia nel mondo degli umani quanto in quelle dei demoni. Uomini, demoni, fuori dall’ordinario.. hanno attorno un’aura mistica, penso tu te ne sia accorta. Fanno gola a molte rinomate famiglie. Avevamo gli occhi puntati su di loro da molto tempo.

Gojyo- Presto non avrai più quegli stupidi occhi, bastardo

Ian- Frena gli eccessi, Sha Gojyo. Ogni parola potrebbe esserti fatale, o determinare la tua salvezza

Nuovamente Enie gli si parò di fronte ma il mezzo demone la scostò, con poca delicatezza.
Ian- Ma prima.. dovrei avere una conversazione privata con mia sorella

Gojyo- Puoi togliertelo dalla testa lurido bastardo!

Ian- Soltanto perché hai avuto la grazia di frequentare il suo letto non vedo in cosa potresti essere utile in una conversazione tra familiari

Gojyo- Attento.. la tua totale indifferenza potrebbe portarti una morte più lenta di quella che voglio infliggerti

Enie toccò istintivamente il braccio del mezzo demone. La sua mano era fredda, gelida, e sudava. Il suo viso perfetto era contratto in una morsa di dolore e disperazione. La sua mente stava elaborando qualcosa di assolutamente illeggibile.

Gojyo- Enie…- La chiamò, afferrandole saldamente il braccio

Lei tremò- Non voglio che tu lo uccida… non voglio che vi facciate del male… voi….

Ian- Penso sia troppo tardi, adorata sorella. Non posso essere indulgente con chi ti ha strappato dalla tua famiglia e ti ha portato sull’orlo della morte

Gojyo- Famiglia? E la chiami famiglia questa????- Ormai la collera lo stava distruggendo

Ian afferrò in un gesto istintivo una pistola e la puntò verso di loro- Enie E’ la mia famiglia. Nulla potrà cambiare il nostro sangue.

Avrebbe sparato. Ma lui sarebbe stato più che pronto. Il problema è che erano armati di pistole simili a shureiju, un colpo non si sarebbe rimarginato così in fretta. Doveva stare decisamente attento. Doveva mantenere la calma.. il sangue freddo che tanto gli mancava in battaglia…doveva…

Enie si gettò al centro della stanza, a metà esatta tra i due- Se vuoi colpire lui dovrai prima uccidere tua sorella. Non dovrebbe essere un problema per te, no? Un cadavere in più sulla tua strada

Ian- Ti sei innamorata di lui- Domandò con scetticismo

Enie- Non è questione di innamorarsi o meno. Solo sono stanca di tutte queste inutili morti che non portano a nulla… quanta gente devo ancora veder morire? Quante famiglie vuoi ancora distruggere?

Ian- E’ la mia vita Enie, la nostra vita

Scosse la testa, i ricci si muovevano scompigliati- No.. non mia… di nostro padre.. dei nostri fratelli… non mia…… Ian.. so che sei diverso… tu sei diverso.. hai un cuore.. non ti piace uccidere per denaro, lo fai solo per senso di dovere, di responsabilità…

L’uomo la fissò con sguardo vacuo prima di iniziare a camminare verso di lei.

Gojyo- Non osare..

Ma lei lo fermò con la mano e si lasciò avvicinare dal fratello.

Tese una mano e le accarezzò il viso- Sei l’unica sorella che ho. La mia amatissima sorella. Non vorrei mai vedere la pazzia in questi occhi, come in quelli di nostra madre. Io non voglio che tu sia costretta a vivere tutto questo.

Enie rilassò le spalle e cercò l’altra sua mano- Nemmeno tu sei costretto

Scosse la testa- Nostro padre ti da la caccia.. ti vuole morta.. e ti ucciderà.

Enie- Allora è vero…
Ian- Ho lasciato appositamente che Raye ascoltasse la conversazione.. che sapesse tutto… e gli ho parato le spalle per la fuga… lui non si accorto di nulla- Ridacchiò- e devo ammettere che è stato parecchio interessante. Per una volta ho salvato una vita, non l’ho cancellata

Enie- Tu hai…

Gli accarezzò i capelli- Tenevi troppo a quel ragazzo.. purtroppo non sono riuscito a fare nulla per Michael, ma almeno tu dovevi salvarti. Ma ora…- Fece dei passi indietro- Ora vedo solo un unico modo di salvarti

Gojyo strinse più forte l’arma

Ian- Uccidendo lui e riportandoti a casa invocherò il perdono di nostro padre. Dovrai subire delle punizioni, ma almeno avrai salva la vita

Gojyo- NO- Ringhiò sovrastando tutto- Tu non la toccherai con un solo dito

Ian- Mi sono spiegato male. Mi accollerò io le punizioni, cara sorella… mentre la tua testa- Guardò il mezzo demone- Sarà il suo biglietto di scuse per nostro padre

Questa volta fu lei a cacciare un urlo.

Ian- Pensandoci e ripensandoci a mente lucida non vedo altra soluzione- Chiuse gli occhi- Mi spiace. Ma ora dovrò ucciderti……… Good Luck

 

 

*

 

Goku- Missà che abbiamo preso la direzione sbagliata… qui non vedo nessuno…- Girò la testa così velocemente che un sonoro crack lo fece inveire

Raye- Bravo furbo, vedi di staccarti la testa da solo in un momento come questo!

Mei- Piantatela- Sbuffò, rallentando il passo. Avevano seguito la direzione del boato convinti di ritrovare almeno uno dei loro compagni. Ma per ora solo la polvere faceva loro compagnia.

Si portò una mano sugli occhi stropicciandoseli appena, finché, dal nulla, vide Goku e Raye scattare davanti a lei.

Nella nebbia polverosa si fece largo una sagoma, un passo decisamente sicuro. Ne spuntò un uomo alto e snello coi capelli neri ingellati e ghigno divertito.

Raye strinse i pugni, allungò le braccia indietro per allontanare maggiormente Meimi che però lo scostò infastidita.

L’uomo sorrise divertito, indicandoli col mento- Ecco dove ti eri cacciato, figlio di puttana!!!- Parlò velocemente con fare chiaramente gioioso- L’avevo detto a Ian, trova quella troia e troverai anche il succhiamemoria del cazzo

Raye- Stai attento a come parli- Scandì le parole, allungando il passo e superando Goku

L’uomo gli fece cenno di diniego col dito- Caro Raye, non penserai davvero di fregarmi col tuo giochetto da mezze cartucce spero? So benissimo qual è il punto debole della tua.. tecnica?- Chiese con fare ironico- L’ho scoperto io! E certo non ti lascerò avvicinare più del dovuto

Goku- Che significa?- Domandò a bassa voce

Raye- Sto stronzo pensa riesca a cancellare la memoria solo se sono a una certa distanza da una persona

Mei- Ed è vero?

Fece spallucce- E’ sempre stata una sua teoria… non ho mai avuto modo di comprovare questa storia.. però…- Socchiuse gli occhi- La sua mente, in un modo o nell’altra, non riesco a trovarla.. la percepisco ma non chiaramente

L’uomo estrasse una pistola con fare non curante- E’ ovvio mio caro stolto- Si batté dei colpetti sulla testa- Io sono troppo superiore a te. In ogni caso non potresti mai comprendere l’infinito che sussiste nella mia mente

Raye- Fammi un piacere Sato, vattene a fare in culo!

Mei- Quello è Sato???- Quasi urlò, spiazzata

Goku- Quel bastardo che ha ucciso il bambino…

Allargò le braccia- Di quale bambino state parlando? Quale dei tanti?- Ridacchiò

Raye trattenne Goku appena in tempo- Attento. E’ veloce, e non lo dico per farti fare la figura del fesso. E’ veramente forte.

Il demone deglutì- Poche cose mi fanno paura, lui non è fra queste. Piuttosto mi fa schifo, questo si

Mei si passò più volte le mani sulla bocca. Stranamente stava sudando, non ricordava quando aveva iniziato. Ma quei pochi minuti sembravano pesare come macigni. Gli occhi di quell’uomo.. le incutevano terrore. Ma non paura di per se.. panico per un’imposizione… un qualcosa di subito…. Una richiesta… un ordine… una decisione…

Si portò le mani sulla testa, improvvisamente le faceva male. Girò lo sguardo più volte, lo fece roteare, in cerca di sollievo e nuova lucidità.

Sato- Comunque vedo che non te la sei passata così male Keitel, pensavo saresti morta decisamente prima. Peccato tu sia tornata qui. Ma, come si dice, dalle radici non si scappa

Raye- Non osare nemmeno lontanamente intavolare una conversazione con lei. La tua voce non è nemmeno degna di arrivarle alle orecchie, lurido bastardo

Ghignò- Si, anche io ti amo caro Raye-kun… ah, ho un’altra domanda prima di uccidervi- Totalmente sicuro di se- La mia sorellina-cadavere si trova qui?

Raye sgranò gli occhi.

Sbuffò- Avrei decisamente preferito trovarla io.. nostro padre ci ha dato carta libera con lei, sai? E io ho sempre sognato di poterla..

Una lama si conficcò veloce, poco lontana dal suo piede.

Meimi alzò gli occhi, completamente madida di sudore- Piantala pezzo di merda. Non c’è bisogno di tutti questi discorsi del cazzo.. sei un bastardo, non ci hai detto nulla di nuovo. Il nostro compito è eliminare più gente possibile della vostra famiglia e io non esiterò nemmeno un istante. Non voglio nemmeno darti il tempo di respirare.
Sato batté le mani- Congratulazioni! Ottime parole, frasi ricche di significato e degne di te, Keitel-san. E sia, diamo inizio alle danze, le richieste delle signore sono sempre degne di attenzione.
Con un gesto impercettibile puntò la pistola sul pavimento sotto di loro e esplose un colpo.
Un rombo assordante e le vibrazione innaturali del terreno li costrinsero ad arretrare.

La polvere questa volta si dipanò molto velocemente.

Goku fece qualche passo avanti. Di fronte a loro si era formato un profondo cratere- Ma che diamine di proiettile….

Non finì la frase.

Sentì solo un ghigno poco distante da lui. Nella confusione Sato si era spostato vicino a loro, troppo vicino. Puntò una nuova pistola verso la gamba di Raye e sparò. Il ragazzo cadde a terra a peso morto- Amo la gente non abituata al dolore, è la migliore- I suoi occhi sembravano proiettare sangue.

Goku- MEI!- Attirò la sua attenzione dopo averla vista precipitarsi verso Raye.

La battaglia era appena iniziata

 

 

*

 

L’avvertiva chiaramente sulla pelle. Una sensazione di freschezza unita al gusto ferroso che ormai gli impastava completamente la bocca.

Era completamente immerso in una pozza d’acqua e la cosa non gli dispiaceva più di tanto, anzi, sembrava alleviare le ferite. Percepiva malamente il suo corpo, le articolazioni sembravano una cosa a lui lontana, indifferente. Anche la mente si stava svuotando… lentamente..

Ricordava solo di non aver schivato un colpo in sincrono. Di essere stato scaraventato contro una parete, di averla distrutta. Le ultime sue forze erano andate verso l’unico gesto sensato, lo scioglimento del sigillo. Istantaneamente aveva sentito tutte le ossa tendersi, un nuovo vigore impadronirsi di lui. Un puro piacere di sangue invadergli le membra. Il gusto di lottare. Di distruggere. Era ancora abbastanza conscio del suo Io da provare disgusto per tutto ciò.

Aveva combattuto decorosamente, i due Krafenberg erano però più che degni del nome che portavano. Dopo essere riuscito a mettere fuori combattimento Daniel, il più basso, Frederick non gli aveva dato tregua.
Era riuscito ad evitare ogni pallottola diretta verso il suo cranio ma un braccio, spuntato fuori da chissà dove l’aveva quasi perforato. Non si sentiva più ne intestino ne qualsiasi altro organo. L’ultimo ricordo era del suo stesso braccio affondato dentro il petto di quell’uomo così alto e un boato enorme alle spalle. Probabilmente avevano rotto le tubature, se non fosse morto lentamente l’acqua l’avrebbe presto trascinato via.

Eppure.. era proprio quell’acqua a indurgli nuova forza. Stranamente ricominciava a sentire dolore, questo punto lo fece sorridere sgradevolmente.

Però.. l’acqua sembrava esortarlo a reagire, a combattere. A rialzarsi.

Quando finalmente riprese controllo delle sue palpebre e riuscì faticosamente a riaprire gli occhi scorse la sagoma di Daniel Krafenberg che si trascinava a stento verso di lui.

L’uomo si teneva saldamente quello che restava del suo braccio e grugniva parole soffocate- .. tu.. hai ucciso…. Mio fratello…. Lurido figlio di…COUGH COUGH- Dovette fermarsi per sputare sangue. Ma riprese la sua camminata- Ti ammazzerò.. con le mie mani.. bastardo…- Cacciò un rantolo e gli puntò la pistola dritta in faccia.

Erano a pochi metri l’uno dall’altro.

Daniel- Di addio alla vita, feccia di un demon…

Non finì la frase.

Il muro affianco a loro si frantumò. Daniel fu investito da una cascata d’acqua.

Hakkai restò a fissare la scena immobilizzato, privo di ogni difesa e di ogni voglia di reagire.

Nuovamente l’acqua lo stava salvando e lui se ne domandava il motivo.

Sogghignò per quella domanda completamente imbecille.

Ciononostante… c’è sempre un motivo per tutto

 

 

*

 

 

Non si stupì più di tanto nel ritrovarsi sempre per terra. Ormai l’odore del terriccio mischiato alla sua saliva non la disgustava più. Ma più ne avvertiva il sapore più la rabbia gli saliva in corpo.

Riafferrava il coltello e partiva alla carica ma nuovamente veniva sbattuta a terra.

Per lui era un gioco, nulla di più. Si stava solo prendendo gioco di lei, ne era assolutamente sicura.
Prese fiato e ripartì carica. Questa volta però Kodja le afferrò entrambi i polsi trattenendola- Non ti sei ancora stancata, sorellina? Hai sempre capito quando è il momento di arrendersi, sei forse diventata così stolta?

Digrignò i denti- Non è stoltezza… è che mi fai schifo- Strattonò i polsi per ribellarsi.

Kodja- La verità è che..- Sospirò- Alla fine dovrò ucciderti Yuumei. Sai benissimo anche da sola che non uscirai viva da questo posto. Rassegnati. Io lo sto facendo, e non credere non mi dispiaccia

Riuscì a liberarsi- Non ti dispiace? A beh no, per bacco! E magari lo farai tu, con le tue mani, per evitarmi di soffrire se magari incontrassi gente come Sato o altri…
Si passò una mano fra i capelli- E’ così infatti- Sembrava serio- Quindi, che ne dici se la facciamo finita subito?

Sgranò gli occhi. Per un attimo la paura la invase. Stava davvero per morire. Suo fratello non stava scherzando. Sarebbe finito tutto in così poco tempo? Come avrebbero preso la notizia suo padre, i suoi fratelli?… E Sanzo? Si era ripromessa di vivere per lui, per trovare una cura.

Senza contare che non si sarebbe mai perdonata di essere uccisa proprio da quel suo fratello.

No. Non poteva morire. Non in quel momento.

Socchiuse gli occhi e prese un gran respiro- SAI DOVE TE LE PUOI FICCARE LE TUE PAROLI DEL CAZZO??? NEL CULO, ECCO DOVE!!!!!!!- Gridò con forza, mettendo in quell’urlo tutta la rabbia sensata e repressa.
Lei non sarebbe morta, non sapeva ancora come ma…

E lui si mosse, ogni sorriso scomparso dalle labbra. Stava avanzando, in mano una pistola, puntata dritta verso il suo petto. Era la fine. Avrebbe potuto evitare quanti colpi? Nemmeno uno.

Ma non avrebbe chiuso gli occhi, neppure per un istante. Non gli avrebbe dato quella soddisfazione. Lui doveva guardarla morire. Lui doveva..

BANG BANG BANG

Qualche ciuffo di capelli scivolò dolcemente davanti ai suoi occhi. Capelli troppo corti per essere i suoi.

Kodja balzò indietro, estraendo anche l’altra arma e puntandola verso il suo nuovo avversario.
Un sospiro di sollievo passò istintivamente nella gola di Yuu e fece una capriola.

Era vivo. Stava bene. … nuovamente l’angoscia… per quanto sarebbe stato bene?

Sanzo avanzò lentamente sempre tenendolo sotto tiro, si frappose fra lui e la ragazza.

Lei avanzò istintivamente fino ad afferrargli la tonaca e stringerla forte.

Kodja alzò un sopracciglio- Da quando ti piacciono i bonzi?

Yuu- Non .. sottovalutarlo…- Bisbigliò

Sanzo- Che avvertimento completamente imbecille.

Guardò il suo volto, sempre perfetto, ma in quel momento livido e madido di sudore. Si attaccò al suo braccio.

Sanzo- Scema.. è normale sia ridotto così dopo aver visto quel lurido verme scaraventarti a terra. Ho dovuto allontanarmi e non riuscivo più a trovare questa stanza, dannazione

Era preoccupato per lei… l’avrebbe anche trovata una cosa estremamente romantica ma non in quella circostanza.
Kodja- Così questo è davvero l’uomo che ti porti a letto?- Lo indicò apparentemente stizzito- Genjo Sanzo Hoshi… Una partita di bombe ti sarebbe stata meno fatale, sorellina

Il bonzo sgranò gli occhi- Quello è…

Alzò le braccia- Ma come? Non noti la somiglianza? Eppure dovresti conoscere il suo viso alla perfezione

Sparò senza troppo pensarci, ma il ragazzo evitò come nulla fosse il colpo. Mosse il dito scherzosamente- La tua mira non segue la tua fama, Genjo Sanzo

Scattò in avanti afferrando Sanzo per il collo e lanciandolo lontano.

Yuu iniziò ad urlare e inseguire il corpo del bonzo che veniva continuamente scaraventato per tutta la stanza. Quest’ultimo non riusciva nemmeno ad alzarsi, a reagire. Non si capacitava della velocità del suo nemico.

No. Non poteva lasciarsi manovrare così. Non davanti a lei. Non sentendo quelle sue urla.
Sparò nuovamente, ma il secondo colpo di shureiju questa volta andò a buon fine colpendo una spalla.

Kodja rallentò la sua corsa e sputò per terra. Si guardò la maglietta sanguinante sogghignando- Da quanto non vedevo il colore del mio sangue. Questo mi fa sentire ancora più vivo!- Gli occhi nocciola, caratteristica della famiglia Taisho, brillavano di puro divertimento.

Il bonzo ricaricò velocemente la pistola e tornò a sparare, cercando di coprire la sua corsa. Doveva allontanarsi da lei, proteggerla ad ogni costo. E per farlo avrebbe dovuto eliminare suo fratello davanti ai suoi stessi occhi. Il fatto che dopo l’avrebbe visto come un mostro non gli importava un granchè.

Per l’ennesima volta si trovò a ricaricare. Questa volta però il gesto automatico fu più lento, più stanco.
Un calcio secco gli fece volare via la shureiju e, probabilmente, gli spezzò il polso.
Kodja fece qualche passo indietro, ridendo- Game over- Respirò per riprendere fiato.
Yuu era troppo lontana da loro. Vide solo il fratello alzare la pistola e puntarla contro la fronte del suo uomo, del suo amatissimo uomo.

Un nuovo brivido freddo le percorse il corpo. Provava paura, questa volta non per se stessa. Stava per perderlo. La sua ragione di vita era lì, inerme. Si stava spegnendo. E anche se si fosse rialzato sarebbe stato subito rispedito a terra. A nulla valeva il pensiero che nella sua forma migliore avrebbe avuto sicuramente più possibilità di vittoria. Non le importava nemmeno che da lì a pochi minuti avrebbe lei stessa desiderato ardentemente la morte.
Non poteva morire. Non davanti ai suoi occhi.

Una frazione di secondo.

Un attimo che cambia completamente il modo di vedere le cose.

Difesa.

Attacco.

Piani.

Amore.

Dolore.

Tutto inutile.

Nulla valeva quella sensazione lancinante di imminente perdita.

A che cosa era servito arrivare fino a quel momento? Per vederlo morire davanti a lei tanto valeva non averlo nemmeno conosciuto. Non aver mai incrociato la sua strada. Mai.

Mille pensieri si affollavano, uno più incoerente dell’altro.

Valeva la pena essere arrivati fin lì. Aver amato così intensamente. Amare ancora strenuamente. … fino alla morte

Socchiuse gli occhi nello stesso istante in cui Kodja caricò con sguardo folle il grilletto.
Sanzo strinse i denti e lo fissò aspro, tentando di rialzarsi. Un gesto furioso. Forse l’ultimo gesto.

E poi un urlo squarciò letteralmente l’atmosfera

 

 

..

.

 

 

 

 

 

 

 

 

“E ora… Vai dove vuoi…      l’importante è che io possa respirare la tua stessa aria”

 

 

 

 

 

 

 

 

Continua….

 

  
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