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Autore: Sariel    17/12/2009    3 recensioni
“E’ quello che ti meriti.” mormorò, stringendo un lembo della veste. “E’ quello che pensano tutti. E’ quello che pensa il tuo popolo.”
[Scritta per l'iniziativa Criticombola di Criticoni]
Genere: Drammatico, Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Morgana, Uther
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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Fandom: Merlin.
Titolo: Now the old king is dead.
Personaggi: Uther Pendragon, Lady Morgana.
Rating: G.
Word Count: 545 (Word).
Avvertimenti: SPOILER generali season two(per citazione personaggio), character death.
Disclaimer: i personaggi citati non appartengono a me, ma alla BBC, che detiene il copyright sulla serie e sui personaggi. Non ci ricavo nulla. Il titolo è tratto da Viva la vida dei Coldplay.
Note: scritta per la Criticombola
di Criticoni.

Cartella: 19.
Prompt: #32, Death.
Riassunto: “E’ quello che ti meriti.” mormorò, stringendo un lembo della veste. “E’ quello che pensano tutti. E’ quello che pensa il tuo popolo.”

 

 
now the old king is dead
NOW THE OLD KING IS DEAD

#32 - Death
 
“Entrate.”
La pesante porta di legno si aprì con un cigolio e sulla soglia apparve un giovane valletto.
“Lady Morgana, il re chiede di voi.” annunciò il ragazzino, senza fiato, abbozzando un inchino imbarazzato.
Morgana si limitò ad annuire e uscì dalle sue stanze, facendo fluttuare la veste leggera quando scene la breve scalinata che conduceva al corridoio principale.
L’aria del castello era pesante: il solito via vai di valletti e sguattere e il loro vociare erano totalmente, il silenzio regnava sovrano anche tra le vie di Camelot.
Tutti erano in attesa.
Lady Morgana aumentò il passo, superando le guardie - che le rivolsero un cenno di rispetto con il capo - appostate fuori la sala del trono, e raggiunse le stanze del re.
“E’ molto debole.” le disse Gaius, una volta entrata. “Non fatelo agitare.”
“Non vi preoccupate, Gaius.” lo rassicurò, rivolgendogli un mezzo sorriso.
Il vecchio medico annuì piano e uscì dalla stanza, - sussurrando un lieve Se serve, sono qua fuori - seguito dalla serva che stava sistemando i cuscini dietro la schiena del re, per permettergli di mettersi seduto (al “Lasciaci soli” di Morgana, la giovane donna schizzò all’ingresso della stanza e si inchinò velocemente, prima di chiudersi la porta alle spalle).
La protetta del re rimase avanzò lentamente nella stanza, fino a raggiungere il letto a baldacchino sul quale era seduto Uther.
“Avvicinati.” le ordinò debolmente il re e Morgana notò con stizza che l’arroganza che l’aveva caratterizzato da sempre, non l’aveva abbandonato neanche in un momento come quello.
“Stai morendo, Uther.” buttò fuori lei, increspando le labbra in un ghigno, ma non obbedì e restò immobile ai piedi del letto.
Uther rimase in silenzio, osservandola mentre finalmente si avvicinava a lui. Morgana si sedette e solo allora riuscì a vedere quanto il volto di Uther fosse causato dall’improvvisa e inspiegabile malattia, come l’aveva definita Gaius. Solo lei sapeva che dietro al malessere del re c’era la potente magia di Morgause.
Era pallido, davvero molto pallido, e se Morgana avesse messo da parte il risentimento che provava nei suoi confronti, anche solo per un momento, avrebbe certamente provato pietà per quell’uomo. Ma, semplicemente, non poteva.
“Mi odi così tanto-” iniziò il re con fatica, cercando la mano della sua protetta. “- da essere felice -” si fermò e inspirò, come per riprendere fiato. “- nel vedermi morire?”
Morgana abbassò lo sguardo e ritrasse la mano, allontanandola da quella fredda del re.
“E’ quello che ti meriti.” mormorò, stringendo un lembo della veste. “E’ quello che pensano tutti. E’ quello che pensa il tuo popolo.”
Si alzò di scatto, dirigendosi verso la porta, continuando a non guardare Uther.
“Stai pagano le conseguenze delle tue azioni, Uther.”
Si girò per lanciare un ultimo sguardo al re e uscì dalla stanza.
 
*
 
Il suono forte delle campane di Camelot ruppe il silenzio di quella notte senza luna, rimbombando cupo nella grande piazza al centro della città. Morgana sorrise, lo sguardo fisso nel cielo buio sopra il castello, mentre un brusio, sempre più forte, cominciava a farsi largo dentro le mura.
La porta si spalancò e qualcuno entrò nella stanza.
“Mia signora - mia signora, il re è morto.” le riferì un servo, con voce spaventata.
Morgana non si voltò e continuò a sorridere.
 
  
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