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Autore: LADY_youkai    18/12/2009    1 recensioni
Chiudo gli occhi, cercando di cancellare dalla mia mente quel sorriso forzato, quello sguardo triste, quel corpo minuto e privo di protezioni. Ho sempre sperato di essere la colonna portante della tua vita, quando invece mi sono accorto che sono solo un inutile frammento
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Reita, Ruki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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rr

Ecco il nuovo capitolo, chiedo scusa per il ritardo, ma ho dovuto studiare parecchio in questo periodo =___=""

Allora, preciso una cosa: questo capitolo non è venuto assolutamente come volevo (ergo, mi fa schifo) e l'ho scritto mentre ascoltavo Serenade, dei Versailles...ero troppo occupata a cercare di non piangere ascoltandola ç_ç

Beh...vedrò di scrivere qualcosa di meglio negli altro ^^

Buona lettura!

Chapter Four – Silence and Pain


Arrivo davanti a casa tua con una bottiglia di vino, giusto per cercare di alleggerire la situazione: non è giusto che tu ti senta così messo da parte, a causa di un mio comportamento. Credimi, non ne era mia intenzione. Ora che sono qui, mi sono reso conto che non ti ho nemmeno avvertito.

Magari sei impegnato.

Respiro profondamente e, senza stare troppo a pensarci, suono il campanello, in attesa di una risposta. Tanto non succederà nulla, quindi perché agitarsi così tanto?

-Chi è?- La tua voce è così....morbida...

-Sono Ryo- Qualche istante di silenzio, un silenzio pesante, seguito però poi da un rumore di chiavistello. Sento anche abbaiare. Apri la porta e il tuo sguardo stupito mi osserva: probabilmente ti chiedi perché io sia qui vero?

Me lo chiedo anche io

-Ciao, perché sei...- Non ti lascio finire la frase: alzo la bottiglia e arrossisco appena, mentre metto una mano dietro alla nuca

-Volevo scusarmi-

-E di che cosa?- Abbozzo un sorriso, mentre il battito cardiaco comincia ad accelerare, cercando di evitare il tuo sguardo che si sposta dalla mia faccia, che sono sicuro, in questo momento avrà stampata un'espressione oscena, e la bottiglia di vino: spero che almeno sia buono, con tutto quello che l'ho pagato!

-Per l'altro giorno...- Devi aver capito, visto che sbarri gli occhi e poi, sbuffando, sorridi

-Sei uno stupido-

-Lo ritengo un complimento-

-Entra- Mi fa cenno di seguirlo con la mano e io, come un bravo servitore, non faccio altro che ubbidire. Appena mi abbasso per togliere le scarpe, vengo subito accolto da Koron, che inizia a scodinzolare e a leccarmi senza alcun ritegno

-Avanti, lascialo stare- Lo allontani da me, prendendolo in braccio: sei sempre così dolce con lui. Gli sorridi e gli accarezzi il muso e non posso far altro che perdermi, letteralmente nei tuoi modi gentili e in quest'atmosfera che mi libera da ogni tipo di preoccupazione. Accorgendomi di essere rimasto immobile, tolgo velocemente le scarpe, per poi raggiungerti in cucina.

È sempre così ordinata questa casa.

Mai una sola cosa fuori posto.

L'esatto contrario della mia, che occorre svegliarsi mezz'ora prima del previsto per trovare due calzini uguali.

È strano però: sembra quasi disabitata.


Quando entro in cucina, appoggio la bottiglia sul tavolo e tu la guardi, per poi ritornare a guardarmi, in attesa di qualche risposta

-Mica ero arrabbiato- Dici, precedendomi, prima che io riesca a dire qualcosa

-Lo so...ma mi sentivo in colpa-

Pur sapendo che non potrò mai averti, non riesco a immaginare la mia esistenza senza la tua presenza. È buffo, vero?

Aggrotti le sopracciglia, ti avvicini con passo inquisitore verso di me e, appena è a portata della tua mano afferri la bottiglia, esaminandola

-Ma...è carissimo questo vino!-

-Dici che Uruha si accorgerà della sua assenza?-

-L'hai...l'hai rubata a Uruha?!- Mi piace quando ti preoccupi, perché cerchi di nasconderlo e fallisci sempre miseramente, per poi arrabbiarti, quando la gente ti dice che sei ansioso.

Non sei mai riuscito a mentire.

Mai

-Non badiamo a queste piccolezze- “Magari l'avessi rubata a Uruha...” -Guarda, anche Koron vuole che venga aperta- Indico il piccolo cane che ha iniziato a osservarci incuriositi.

Sorridi.

Sono rare le volte che sorridi davvero

-E va bene...-

E non sai quanto mi sia d'aiuto vedere le tue labbra fare questo piccolo ma difficile gesto.



Non so quanto abbiamo bevuto, sta di fatto che il vino è finito da un po' ed è stato seguito da un numero non troppo precisato di lattine di birra. Continuiamo a ridere come due idioti, accaldati dall'alcool e dal tuo riscaldamento che devi aver dimenticato acceso da qualche anno. Appoggi la testa al divano dietro di te, continuando a ridere e facendoti aria con la mano, mentre io tengo la testa tra le mani e cercando di trattenere qualsiasi altro commento stupido che fino ad ora sono usciti senza alcun ritegno. All'improvviso il tuo sorriso si affievolisce e smetti di ridere, tornando a guardarmi, con uno sguardo quasi malinconico

-Rei...ti ricordi quando abbiamo iniziato?-

-Certamente! Come potrei non ricordarlo?- Come potrei non ricordare la prima volta che ti ho visto...

-Oddio, non potrò mai scordare quel terribile maglione di Aoi con la renna- Sbuffo e per poco non soffoco mentre rido. Tu, però, non fai altrettanto.

Sembri sempre così triste...e hai tutte le ragioni di questo mondo per esserlo.

Ma io mi sento sempre così inetto e inutile davanti a questo tuo sguardo. A volte ho paura che tu menta anche quando sei con me, quando dici che stai bene, che ti senti vivo...

Dimmi, perché ho questa sensazione terribile?

-Perché ti stai allontanando?- Alzo lo sguardo di scatto: il tuo tono trema, mentre i tuoi occhi si fanno sempre più lucidi

-Io sono sempre qui Ruki, sempre-

La paura di perdere qualcuno, ancora, è terribile...ma come potrei mai abbandonarti? Preferirei essere torturato per decenni, piuttosto che non rivedere più il tuo splendido viso, sfiorarti nel sonno, perdermi nel tuo profumo. E come ho potuto, a causa di un mio sentimento, non farti sentire amato?

Io ti amo

-Non è vero...tu mi ignori Ryo, non puoi negarlo- Abbassi lo sguardo: questa volta sei tu che eviti il mio

-No Takanori, non ti ignoro, non ti ho mai ignorato-


Pronto! Si può sapere che cosa diavolo...”

R...Ryo...”

Takanori, che c'è? Perché piangi?”


Piangi.

Anche se cerchi di nasconderlo: mi sento così maledettamente colpevole. Mi avvicino e, cercando di non essere troppo invadente, ti abbraccio

-Promettimelo Ryo-


E'...lei è...”

Taka, mi sta facendo preoccupare...”


-Te lo prometto-


E' morta”


Quella volta, il mondo ti è caduto addosso. Quella volta, ogni tua certezza è stata brutalmente distrutta. Così come la tua voglia di vivere. La fiducia nelle persone è crollata, nessuno poteva capire il dolore che stavi provando. E ogni mio tentativo di farti superare quel trauma, non è servito a molto, sebbene tu abbia continuato a dire il contrario.

Non c'è nessun problema.

Ho imparato a rispettare il mio posto.





Crolli poco dopo, con gli occhi arrossati. Ti prendo in braccio, cercando di non svegliarti e ti porto sul letto. Le tue labbra dischiuse appena, le guance ancora lucide per le lacrime...

Mi accuccio accanto a te, per contemplarti anche solo per pochi istanti. Questo silenzio, quasi innaturale, avvolge la tua piccola figura.

Mi sporgo appena su di te, pregando che tu stia dormendo,chiudo gli occhi e sfioro le tue labbra con le mie, cercando di assaporare questo piccolo e prezioso momento. Mi allontano, per poi sussurrare due parole che non riuscirò mai a dirti, ma che sogno ogni notte di urlarlo al mondo. Sento una lacrima rigarmi il volto. Non ha importanza.


Asciugherò anche questa.



Sento i tuoi passi allontanarsi. La porta aprirsi e chiudersi subito dopo.

Apro gli occhi.

Davanti a me Koron, che mi guarda in attesa di riceve qualche piccola attenzione.


Piango.

Alla fine è successo.

continua...

Come ho detto, cercherò di scrivere qualcosa di meglio nei prossimi capitoli u____u

Grazie per i commenti ^^

  
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