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Autore: NikiTH    19/12/2009    3 recensioni
Bill ha tradito la ragazza con cui stava insieme, e lei lo viene a sapere.. perciò una mattina si risveglia e invece di trovare al suo fianco la ragazza trova un piccolo biglietto...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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eccomi con una one shot! Danke raga^^

 

Spalancò gli occhi di colpo. Si trovò a fissare il soffitto, le lenzuola erano sopra di lui. Allungò il braccio dalla parte opposta del letto, ma lei non c’era. Le lenzuola erano accartocciate, la federa del cuscino bagnata.

“Victoria?”

Chiese sottovoce. Si alzò a sedere sul letto, guardandosi intorno, infastidito dalla luce del sole e intorpidito dal sonno.

Scese piano le scale, guardò in cucina, in bagno e in salotto. No, non c’era.

Tornò in camera per vestirsi, sarebbe andato a chiedere alla mamma di Victoria.

Girò piano la testa, verso il comodino della sua ragazza. Un biglietto bianco attirò la sua attenzione. Lo aprì e cominciò a leggere.

Caro Bill,

Se stai leggendo questa lettera, vuol dire che non mi trovi più. Ti prego di non cercarmi, peggioreresti ancora di più le cose.

Ricordi il nostro primo incontro? Ero caduta e, mentre tutti ridevano, mi avevi aiutata a rialzarmi.

Da li cominciò tutto.

Ricordi il nostro primo bacio?

Era la notte di S. Lorenzo, eravamo sdraiati sull’erba, al parco. Una stella passò davanti ai nostri occhi, e tu avevi espresso il desiderio di baciarmi. Così fu.

E ricordi quando ci sedavamo sulla nostra panchina, al parco? Sembrava tutto perfetto. Lo era.

Ricordi il giorno del mio diciottesimo compleanno? Mi regalasti una collana con dei diamanti, aveva due ciondoli, un cuore e un microfono. Mi spiegasti che era perché se mi donavi il tuo cuore, mi donavi tutto te stesso. Ti baciai, e quel bacio si prolungò per tutta la notte.

Il tuo sorriso, i tuoi occhi, il modo in cui strillavi quando ti si rompeva un unghia, amavo tutto di te.

Poi, però, qualcosa cambiò; tu cambiasti. Non mi parlavi quasi più, non riuscivi nemmeno a guardarmi negli occhi. Te lo ricordi, vero? Non riuscivi a guardarmi perché ti vergognavi di te stesso. Che avevi fatto? Mi avevi tradita.

Perché io ti ho visto, sai?

Avevi sicuramente approfittato del fatto che ero andata via con Tom. Lo sai che volevo fare? Volevo comprarmi una chitarra con incise le nostre iniziali. Ero felice, felice perché finalmente avevo trovato una persona con cui condividere il resto della mia vita. Ma si, io ti ho visto, appena rientrata a casa.

Ti stringevi a lei, le tue labbra non si staccavano dalle sue. Avrei voluto farmi vedere, staccarti da lei in qualche modo. Riuscii solo a fuggire via, perché avevo paura, e mi sentivo troppo umiliata. Avrei voluto chiederti tante cose, tante domande affollavano la mia testa. Ed ora, l’unica domanda è solo questa:”perché?”Perché hai voluto farmi questo?

Tom era già andato via, così potei scappare con le lacrime che bagnavano il mio viso, senza dover dare spiegazioni a nessuno.

Passammo insieme diverse giornate, dopo quell’incontro. Facevo finta di niente, non volevo farti sapere che io sapevo. Ma vedi, Bill, il dolore era forte, una ferita enorme lacerava il mio petto. Era troppo bello per essere vero, come in una favola. Cominciavo a pensare che stavi con me solo perché oramai eri abituato.

Sono passati 6 mesi. Tu non ti sei accorto di nulla, mentre io morivo dentro. Ed è per questo, che ho deciso di morire anche fuori. A che cosa serve un corpo, se l’anima è stata rubata?

Sono sicura che passerai una vita felice, con quella ragazza fortunata, direi.

Bill, io non ti meritavo. Me lo hai dimostrato con un gesto, che voleva dire più di mille parole.

Addio cucciolo.. ti amo,

Victoria.”

 Il ragazzo aveva il viso coperto dalle lacrime. Cominciò ad urlare un “No!” che sembrava durare un infinità. Poi, riprese a singhiozzare.

Tom entrò nella stanza con aria preoccupata, si sedette vicino al fratello, e gli mise una mano sulla spalla.

“Ehi, Bill, che è successo?”

Chiese, con aria sempre più preoccupata.

“ Se ne è andata via Tom…”

Riuscii a rispondere tra un singhiozzo e l’altro.

“ Via per sempre”

  
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