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Autore: SunS H I N E    20/12/2009    0 recensioni
Ogni giorno è uguale all'altro. Ogni sospiro,ogni lacrima. Oggi qualcosa cambierà. Non ho paura,non ne ho più. So cosa vuol dire vivere.
Genere: Triste, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un altro giorno.Un altro giorno sempre uguale.Ed è per questo che piango,perchè non è cambiato niente.
Mi ricordo le tue parole,ieri sera. "va tutto bene,bambina mia",mi hai detto. "Tutto si risolve".
A tutto c'è rimedio,tranne alla morte.Lo hai detto fra le lacrime,quelle lacrime che ti segnano il viso,e scolpiscono il cuore.Il mio era di ghiaccio,e ti ringrazio per avermelo scaldato. Per un momento,un solo momento,mi sono sentita viva. Un'ondata così intensa di dolore da non riuscire a trattenerla mi ha stretto in una morsa invincibile. Ho pianto,ho pianto tanto.
Fra le tue braccia,così accoglienti,così deboli. Non mi stringevi,perchè non mi stringevi?
Ed i tuoi respiri corti,le tue guance bagnate. Il cuore mi andava in fiamme,credimi,ho creduto di perderlo. Ho creduto che stesse bruciando,ed ho gridato,ma non mi hai sentito.
Chissà a cosa pensavi,mentre io gridavo,chissà perchè non ti sei girata.Mi tenevi fra le braccia,ma non avresti voluto.
Ti conosco,quando me ne sono andata hai fatto un respiro di sollievo.
Ed un altro giorno sei rimasta sola,ad un tavolo troppo grande.
Lui è ritornato tardi,e non ha voluto sapere niente.
Lui non vuole mai sapere niente di me,o di te. A lui basta trovarti la sera nel letto caldo,e stringerti un pò,e godere dei tuoi gemiti,a lui basta.
E tu piangi,di nascosto. Ti sento di notte,quando neanche la luna riesce a farmi chiudere gli occhi.
Ti sento sospirare,poi ti alzi in silenzio,e vieni nella mia camera. Io sono sveglia,ma tu non lo sai.Non mi muovo,vorrei alzarmi,ed abracciarti,e dirti che va tutto bene.
Vorrei scappare,credimi.
Ma resto li,sotto le coperte.Respiro forte e tu te ne vai.Chissà dove.La mattina sei sempre lì,in quel letto troppo grande.
Ma oggi è diverso.Oggi non mi va di dire "è passato un altro giorno".
Non ho mai fatto molto per te.Ti ho rubato una vita che non ti apparteneva,che tenevi legata ad un polso. E non so come hai fatto,io avrei già mollato.
Mi hai aiutato,eri li quando piangevo,quando il sangue cadeva a fiotti sul letto sfatto,ed io urlavo,ed avevo paura. Tu mi stringevi,e tutto passava.I segni sui polsi sbiadiscono insieme ai giorni.
Quanto hai pianto,quanto hai urlato,credendo di essere sola.Ed io in un angolo,ma non ho mai mosso un dito.
Lui tornava a casa ubriaco,o fatto,e tu te ne accorgevi. Gli rincalzavi le coperte,ma a lui non bastava. Non urlavi per paura di svegliarmi. Ma io sentivo.
Ora basta. Oggi è diverso.
Hai sofferto troppo,ed io con te. Non sono pazza,non è un raptus di follia. Ora so di essere sveglia,ora so cosa devo fare. L'unica ragione per cui ancora vivo,per cui ancora mi sveglio,ancora,un ultima volta,sta dentro un cassetto,nella tua camera.
Fa buio la dentro. Sono le sette di sera,ma tu non torni. Hai fatto tardi,lo hai scritto in un messaggio. Hai imparato a scriverli per me,ed hai imparato quel linguaggio strano che neanche io capisco. TVB,mi hai scritto. Ed io mi sono commossa. Lui rientrerà tra qualche ora.Avrà bevuto,alla sua stupida cena di lavoro.
Avrà voglia di te,e tu non ci sarai. Mi verrà a cercare,nella mia stanza,vuota.E allora capirà.Ma sarà troppo tardi.
Apro il cassetto che cigola sinistro,e la trovo. E' grande,e quasi non riesco a tenerla in mano.
Pesa,pesa tra le mani,e pesa sul petto,mi opprime il respiro.
Ho paura,vorrei che tu fossi qua.Vorrei stringere la tua mano. I minuti passano,il buio aumenta.
Tic tac,segna l'orologio. La chiave nella serratura distoglie il mio sguardo dalle stelle. Lo sento rientrare,respira forte,ansima. Ho paura.Ho paura.
Ti chiama: "maria!Maria!"
Si arrabbia,qualcosa cade a terra. Silenzio.
Sento una porta aprirsi,cigolare,poi sbattere. E'  nella stanza. Non cerca la luce,sa che sono li.
"Piccola...piccola...". E' ad un centimetro da me,sento il suo desiderio,l'odore forte di alcool mi fa venire la nausea. Mi trascina via,non mi tocca la mano che tengo dietro la schiena. E' sopra di me. Non grido. Lo sento godere,e fa male. Poi sorrido. Accendo la luce. Rido della sua paura,io non ne ho più. Capisce. Mi guarda,implorante. Mi alzo,e lui non mi segue. Non lo farai più,gli urlo,ci lascerai in pace.
Lui non parla. Chiude gli occhi,e quell'odore forte di terrore mi fa premere il grilletto.
 
 
La strada è gelida. L'inverno qua è sempre molto freddo,troppo.
Ripenso a quell'ultimo sguardo,all'ultimo saluto silenzioso alla mia silenziosa prigione. Tu non c'eri ancora,io non potevo aspettarti. Mi dispiace,mi dispiace. Ora starai meglio,ed è questo che mi spinge ad andare avanti.La luce dei lampioni illumina le strisce bianche. Ghiaccio,la strada è una lastra di ghiaccio. Chiudo gli occhi,continuo a camminare. Ripenso alle mie scarpe,chiuse in un armadio che nessuno aprirà più,incartate nella mia giacca a vento dortata,quella che ti piaceva tanto.
Ripenso ai miei guanti,e alla sciarpa bianco neve,accartocciati sul tavolo. Ripenso al magliore pesante piegato ordinatamente nel cassettone. Tu odi il disordine. Ripenso ai jeans scuri,buttati sul letto.
Non ho rimpianti,perchè dovrei averli?
Siamo libere,tutte e due.Non piangere per me,sono felice.
L'ho scritto in un biglietto che stringo fra le mani.
Non ho più paura,grazie a te. Ripenso al tuo abbraccio,e non ho freddo.
L'asfalto freddo mi accarezza la guancia.
Ti voglio bene,mamma.
Mi addormento,e sono sicura di sognarti.
  
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