Colto in flagranza di reato

Si guardò intorno furtivamente prima di entrare in salotto, il suo unico pensiero era rivolto a quei graziosi pacchetti che albergavano sotto il maestoso albero che avevano decorato qualche giorno prima.

Era sicuro che Hermione avesse sbagliato ancora regalo, quindi considerò lecito guardare cosa ci fosse nel suo pacco, onde evitare qualche litigata o, peggio, qualche bugia.

Si inginocchiò ai piedi dell’albero e provò a prendere il pacchetto più vicino, ma subito un rumore assordante si diffuse per tutta la casa. Immediatamente Hermione apparve sulla porta: «Lo sapevo», disse solo, guardando il marito tra il divertito e lo spazientito. «Ci avrei giurato che avresti cercato di aprire il tuo regalo».

«Non è certo colpa mia se tu non mi regali mai ciò che mi piacerebbe di più», si giustificò lui sovrastando il rumore. «Puoi spegnere questa cosa?» chiese indicando l’aria attorno a sé.

Con un gesto della bacchetta Hermione fece tacere la sirena e Ron la ringraziò per aver salvato le sue orecchie da sordità certa.

«E così non azzeccherei mai i tuoi regali?» domandò lei con fare minaccioso.

Ron si morse la lingua e si maledisse per aver parlato troppo: «Beh... Non è che proprio non li azzecchi...», cercò di spiegarsi.

Hermione lo guardò con disprezzo e rabbia, chiedendosi se fosse il caso di ribattere e così sfociare in una litigata coi fiocchi, o se lasciar perdere per non rovinarsi le feste.

Ron sperò fino all’ultimo che sua moglie non iniziasse a cruciarlo per quanto aveva detto, ma già si vedeva costretto a dormire sul divano per un tempo interminabile.

Il successivo attacco di Hermione tardava ad arrivare, così Ron ne approfittò: «Perché l’hai fatto?» domandò poi alla donna.

«Ti conosco troppo bene e so che ogni anno sbirci tra i regali prima di Natale per vedere se c’è quello che speravi o meno», ringhiò Hermione ancora arrabbiata e presa alla sprovvista. «Quest’anno ho deciso che devi aspettare tassativamente il giorno di Natale, altrimenti te ne vai da tua madre per un po’».

Ron deglutì spaventato: se sua madre avesse saputo la ragione per la quale se lo sarebbe trovato davanti, di sicuro lo avrebbe fatto dormire col fantasma in soffitta e a lui questo non andava proprio. Soprattutto perché, dopo aver vissuto con Hermione per anni, dividere il letto con un fantasma non era certo tra le sue aspirazioni al momento. Ed era ben peggio che dormire sul divano, la classica punizione per lui.

«O-ok, lascio stare», la assecondò mentre nella sua testa si vedeva già a condividere il lenzuolo con lo spettro di famiglia. «Però spero che almeno ci sia quello che ho chiesto. Vorrei passare un Natale senza litigare con te», disse poi con l’espressione da cucciolo più tenera che riuscì a fare.

«Vedremo», ghignò Hermione prima di andare in cucina.

Ron sospirò sollevato, guardò ancora un attimo i pacchetti sotto l’albero: «Non ci riprovare, o passerai il Natale al San Mungo, che è peggio che stare col fantasma alla Tana», urlò Hermione dall’altra stanza, facendolo desistere immediatamente dall’attirare un pacchetto, pensando di eludere l’incantesimo lanciato dalla strega.
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Ecco qui un'altra storiella del Calendario dell'Avvento^^ Ne approfitto per ringraziare chi ha letto le altre ff e, più nello specifico, chi ha commentato: i vostri commenti (e anche aggiungere le mie storie tra i preferiti o le seguite) mi fanno sempre molto piacere^^ Per il resto trovate le risposte ai commenti nelle rispettive storie, quindi tenete d'occhio le altre mie ff.

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Risposta ai commenti ricevuti
@hele: Mai dire mai, vediamo se la cara Herm mi lascerà scrivere la ff su questo^^ (nel caso sarai la prima a saperlo)

Ciao ciao