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Autore: Erestor    21/12/2009    4 recensioni
Reid intanto, nel sentirsi così osservato e nel pensare di essere stato colto in flagrante incominciò a torturarsi le dita delle mani mentre il suo sguardo vagava ovunque ma non si posava quasi mai sul suo interlocutore. Nella sua stessa situazione, qualcun'altro non si sarebbe preoccupato così tanto ma per lui era vergognoso essere stato visto a mangiare gelatine dal capo. Non voleva essere scambiato per un bambino. Questa fic dovrebbe posizionarsi agli inizi della 5 stagione anche se alcune cosa le ho inventate io come il bisogno di Reid di usare i mezzi pubblici o la sua passione per i dolci.
Genere: Azione, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Derek Morgan, Spencer Reid
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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I personaggi non appartengono a me. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.


-gelatina?-
domandò una voce calda e sicura con un leggero tono di sorpresa. Il Dottor Reid rimase con il piccolo cucchiaino giallo fermo a mezz'aria fra la sua bocca e la scatola di gelatina. Quel giorno, quando aveva deciso di rifornire il suo frigo di dolciumi, non aveva certo immaginato che avrebbe incontrato il suo ex collaboratore e nuovo capo.
-ho bisogno di zuccheri...-
fu la sua unica risposta che suonava come una giustificazione. Sapeva che l'abuso di dolci poteva causare gravi danni ma per lui erano come una droga, gli davano carica ed energia.
-bè, magro come sei avresti bisogno di qualcosa di più sostanzioso...-
rispose Morgan con un mezzo sorriso beffardo stampato sul viso. Lui era lì per comprare un nuovo cd di musica, in quell'enorme centro commerciale dove vi erano negozi di tutti i tipi. Certo, non avrebbe mai pensato di incontrare il Dottor Reid lì, del resto era il loro giorno libero ed almeno per una volta, non sembravano esserci imprevisti.
-e tu? che ci fai qui?-
chiese allora il biondo volendo sviare l'argomento su lui e la sua gelatina. Gettò poi il piccolo contenitore ed il cucchiaino in un secchio lì vicino. -una semplice passeggiata...-
Morgan non aveva mai sopportato il carattere di Reid,troppo ingenuo, troppo timido, troppo petulante! di solito si mostrava sempre comprensivo e protettivo nei suoi confronti ma in realtà aveva sempre desiderato farlo suo, specialmente quando non la smetteva di parlare. Aveva sempre pensato che il dottore poteva utilizzare in ben altri modi quel piccolo e delicato antro racchiuso da due strisce rosee di carne. Era risaputo che Morgan fosse un grande conquistatore di donne, il così detto "maschio Alfa" ma nessuno sapeva dei suoi piccoli incontri con ragazzi di bell'aspetto.
Reid intanto, nel sentirsi così osservato e nel pensare di essere stato colto in flagrante incominciò a torturarsi le dita delle mani mentre il suo sguardo vagava ovunque ma non si posava quasi mai sul suo interlocutore. Nella sua stessa situazione, qualcun'altro non si sarebbe preoccupato così tanto ma per lui era vergognoso essere stato visto a mangiare gelatine dal capo. Non voleva essere scambiato per un bambino. Infondo, un bambino era rimasto, a ventotto anni non aveva mai avuto una storia seria ed era ancora vergine. In realtà queste cose non lo interessavano, preferiva passare il suo tempo leggendo un libro ed ascoltando musica classica, magari, perchè no? con un pò di gelatina da mangiare. Morgan decise di prendere la situazione in mano, non gli capitavano spesso situazioni del genere visto che era difficile mandare in tilt il cervello del dottore, sempre vigile. Pensò quindi che avrebbe potuto approfittarne.
-scommetto che sei venuto in autobus vero?-
si ricordò di quando il biondo gli aveva confessato che non amava guidare ma preferiva usare i mezzi pubblici per potersi confondere fra la gente e trovare un pò di calma e normalità.
-bè..si...sai che non amo guidare...-
sul viso di Morgan nacque un piccolo sorriso compiaciuto.
-perfetto-
disse come se avesse appena completato un'opera di difficile costruzione.
-in questo caso credo proprio di doverti offrire un passaggio...- disse fissando l'altro negli occhi tanto da far sembrare quelle parole un ordine e non un invito.
-va bene...come vuoi...-
rispose allora Spenser come rassegnato. Notò poi come un cambiamento nello sguardo di Morgan, non sembrava lo stesso di sempre, ma nascondeva come un desiderio di follia e ribellione. Decise di non darci peso e così seguì l'altro fino alla macchina nel parcheggio del centro commerciale. Salì sul veicolo e l'altro fece lo stesso mettendo in moto il fuoristrada nero. Ci misero poco ad arrivare a casa di Reid visto che non era troppo distante. Morgan parcheggiò davanti la villetta e stettero poi per qualche secondo in silenzio.
-non mi offri un caffè?-
chiese allora l'agente con un piccolo sorrisetto, naturalmente finto. -si certo...vieni...-
rispose allora Spencer per poi scendere dall'auto ed entrare in casa. Fu subito imitato dall'altro che appena entrato chiuse la porta dietro di se. Pensò che quella era la prima volta in cui il lupo si trovava in casa dell'agnello e questo lo eccitò ulteriormente. Reid intanto aveva posato la sua borsa a tracollo ed aveva incominciato a preparare il caffè.
-fai come se fossi a casa tua-
disse senza guardare l'altro che si era appena accinto ad entrare in cucina. -lo farò- rispose secco avvicinandosi senza fare rumore al biondo che in quel momento gli dava le spalle per preparare il caffè. Poggiò le mani sui fianchi dell'altro stringendolo forte. Erano così vicini che Reid poteva benissimo avvertire il fiato caldo di Morgan sul collo. Un brivido gli percorse la schiena ed il suo cervello cercava di capire e dare un senso al comportamento del collega. Reid balbettò qualcosa di incomprensibile mentre Morgan fece aderire perfettamente i loro bacini spingendo il biondo verso il bordo della cucina. Reid potè così avvertire l'erezione del collega che si stava lentamente risvegliando.
-incomincia a fare caldo...non credi?-
disse allora il nero per poi mordere piano il lobo del ragazzo davanti a lui che divenne istantaneamente rosso in viso.
-io...io non credo sia una buona idea...-
rispose senza avere il coraggio neanche di staccare le mani dell'altro dai suoi fianchi. Morgan incominciò a slacciare la camicia dell'altro sicuro di avere il pieno controllo della situazione. Finita l'operazione una delle sue mani incominciò a vagare sinuosamente sul petto bianco di Reid che aveva il cervello in fumo e senza capirne bene il motivo, si ritrovò a sua volta eccitato. Notando il rigonfiamento sui suoi jeans, Morgan scese con la mano per accarezzare piano ma con decisione il suo membro da sopra la stoffa, cosa che fece gemere il dottore incapace di controllare le sue reazioni.
Un sorriso malizioso nacque sulle labbra di Morgan che subito slacciò la cintura ed i pantaloni di Reid infilando poi la mano al di sotto dei boxer neri. Voleva far finire tutto subito, senza dire nulla, così da rendere chiaro all'altro che era lui a gestire la situazione. Al contatto fra la mano di Morgan ed il suo membro Reid gemette ancora maledicendosi per la sua incapacità di reagire. L'altro incominciò a muovere la mano su tutta la lunghezza del membro, piano, quasi come se non volesse soddisfarlo. Ormai Reid era in balia di Morgan e di quella mano, anche se la lentezza con cui lo toccava era per lui una tortura.
-Mo...Morgan...-
chiamò il suo nome a bassa voce come per assicurarsi che fosse lui lì, dietro le sue spalle. L'altro non rispose ma accelerò i movimenti fino a sentire lo sperma caldo del collega sulla mano ed il suo gemito soddisfatto. Si portò la mano sporca alla bocca leccando tutto il liquido mentre l'altro, senza energie, si teneva ai bordi della cucina per non crollare.
-credo che tu debba restituirmi il favore-
disse poi il nero afferrando l'altro per un braccio con poca grazia e facendolo voltare verso di lui. Stette poi in silenzio a fissarlo negli occhi mentre i loro corpi erano ancora molto vicini. Reid lo guardava con gli occhi grandi e spaventati, non sapeva cosa doveva fare ma sapeva bene di doverlo fare. Lentamente così passò a slacciare la cintura dell'altro, le mani gli tremavano e questo eccitò ancora di più Morgan. Aprì poi la cerniera dei pantaloni e infilando sempre con molta cautela la mano nei boxer si ritrovò a guardare il membro duro dell'altro. Non sapeva perchè lo facesse senza battere ciglio ma era come se l'altro lo stesse in qualche modo costringendo. Piano incominciò a muovere la mano provocando dei piccoli gemiti rauchi dell'altro che sembrava abbastanza soddisfatto di quel trattamento. Il biondo imitò tutti i movimenti che prima erano stati fatti a lui, in questo caso era una fortuna avere una memoria come la sua! Aumentò così il ritmo finchè l'altro venne nella sua mano. Ripreso fiato l'agente Morgan afferrò la mano di Reid sporca di sperma portandogliela alla bocca.
-leccala-
gli intimò guardando l'altro eseguire come un cagnolino ubbidiente. Lui lo guardava divertito e sapeva di aver trovato un nuovo giocattolo.
-bravo ragazzo-
tornando con lo stesso sorriso di sempre
-per il caffè sarà un'altra volta-
gli sussurrò all'orecchio per poi andare via come se nulla fosse successo. Per quella volta si sarebbe fermato lì, voleva solo che l'altro capisse che era lui ad avere il controllo. Reid si accasciò a terra sfinito, si capacitò di quello che aveva fatto solo qualche ora dopo. Capì che fra loro si era instaurato un legame, un legame sbagliato, sporco, un legame perverso.


è la mia prima fanfiction che scrivo e la dedico a mie due carissime amiche. Non sono sicura che sia venuta bene ma almeno ci ho provato XDDD
  
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