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Autore: cucciola 91    21/12/2009    1 recensioni
Un normale viaggio studio. Milena ha un amico che le vuole bene e la famiglia che la ospita la tratta come una nipote, ma una persona andrà a turbare tutto questo... "..QUEL VIAGGIO CHE AVREBBE CAMBIATO UN Pò DI COSE NELLA MIA VITA! "
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap25
Scusate l'enorme ritardo ma purtroppo ho preso l'influenza =( ora mi sto un pò riprendendo e domani parto per la montagna
quindi mi spiace dirvi che pubblicherò il prossimo capitolo a gennaio...anzi anche più di uno! Chissà se la neve può portarmi ispirazione!?! XD
Comunque... vi auguro BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO!!! mi raccomando divertiteviiii
Come sempre spero che questo capitolo vi piaccia anche se la febbre ha influenzato molto =(
buona lettura tesore^^ e ancora auguri!
un bassssione dalla vostra cucciola =)








Erano passati cinque mesi da quella sera. Avevo sentito che stava bene. Sapevo che stava concorrendo per una borsa di studio e che studiava e lavorava al bar contemporaneamente, sapevo anche che era uscita con un ragazzo che conobbe in una serata in discoteca con quelle sfrenate amiche che aveva, e a quanto pare tra i due era iniziata una sorta di relazione. L'ultima volta la incontrai per un attimo al campo sportivo con una sua amica. Nel suo volto era stampato un sorriso enorme. Rideva e chiacchierava tranquillamente. Ci incrociammo e ci guardammo ma nessuno di noi due aprì bocca. I suoi occhi per un momento divennero seri, poi ripresero a ridere anche loro. Ma io sapevo che quel sorriso era una maschera per dimenticare, per andare avanti, per non far trasparire le sue emozioni e che tutto il mondo che si era creata, sarebbe crollato al primo spiraglio di verità e realtà, o almeno speravo.
" Signore tocca a lei "
 Con la mente ritornai al presente e all'obiettivo che mi prefissai,  la mia attenzione ricadde nuovamente sul bigliettaio elegante che avevo davanti.
" Ehm si....due biglietti "
Pagai, presi i biglietti e guardando il lusso che regnava in quel teatro uscii, sollevato che anche quel punto del piano fosse compiuto.
Rientrai in macchina e subito squillò il cellulare.
" Rupert " dissi  non guardando il led, sicuro che fosse lui.
" Matt ho trovato il vestito, è stupendo! "
Perfetto
Pensai soddisfatto e felice.
" Grande Rupert....dove ti trovi ora? "
" Sto ritornando a casa ...te? "
" Io devo uscire ancora da Roma " dissi sospirando e pensando al traffico che avrei dovuto affrontare.
" Hai comperato i biglietti? "
" Si si tutto apposto "
" Allora ci vediamo stasera " mi disse svelto e con un pò di fiatone.
" Ok! mi raccomando il vestito...appendilo al mio armadio! Ci vediamo tra qualche oretta "
" Si ciao " mi riattaccò con un italiano quasi perfetto.
Da quando Rupert era venuto in Italia imparare l'italiano era diventato un suo punto fisso. Accesi la macchina e cominciai a muovermi in modo frenetico per Roma. Ci misi mezz'ora per arrivare sull'autostrada. Per fortuna la radio mi teneva compagnia. Ad un tratto iniziò la canzone del grande Lucio Battisti  'Emozioni' , iniziai a cantare a squarciagola e neanche a farlo apposta il cellulare squillò.
" .....tu chiamale se vuoi emozioni .... " risposi cantando.
" Amore....? hai battuto la testa? " mi chiese sorpresa.
" Amore non è colpa mia se tu rientri nelle mie emozioni "
" Uhm...comunque....ceniamo insieme emozione della mia vita? Dove sei ora? "
" Sto sull'autostrada! Ti passo a prendere subito appena esco!!! " le dissi entusiasta
" Ok ...lo diciamo anche a Rupert? "
" Se a te non dà fastidio "
" Ma figurati! e poi a me piace uscire tutti e tre insieme...mi fa ricordare tanto quando stavamo a Londra! "
" Ok  lo avverto subito " dissi contento.
" Va bene. Allora mi faccio trovare pronta tra un'oretta ...ti amo Matt e mi raccomando guida piano " il suo tono era dolce.
" Tranquilla mia emozione. Ci vediamo tra un pò...Ti amo Claudia Belli "
Riattaccai dopo averla sentita ridere leggermente. Mandai un messaggio a Rupert per avvertirlo di questa sera e ripartii.
Era tutto quasi perfetto e se il mio piano avesse avuto successo sarei riuscito a raggiungere la perfezione assoluta.


Lo vidi accoccolarsi al posto vicino all'oblò. Mi prese la mano, mi guardò e mi sorrise. Era il massimo della bellezza. Istintivamente mi buttai sopra di lui e lo baciai. Un bacio lungo e appassionato. In quei momenti ero stra felice, non mi importava più di niente, avevo lui. Fummo interrotti dall'hostess che ci fece allacciare le cinture. L'aereo decollò e noi ci tenemmo tutto il tempo per mano. Era una sensazione bellissima. Non avevo paura, mi sentivo protetta. Anche se quell'aereo fosse caduto non me ne sarebbe importato niente, lui era con me. Robert sapeva quello che io provavo per lui e viceversa. Ormai era passato quel brutto periodo, quel periodo in cui pensai di averlo perso per sempre. Sensazione di una donna innamorata? Sicuramente. Ma quel giorno che partì per Londra senza dirmi niente, poi immediatamente un litigio e a seguire un completo distacco, impazzii. Ero convinta che lui avesse un altro interesse o meglio un'altra persona. Quando solitamente litigavamo a mente fredda  mi richiamava e alla fine rifacevamo pace. Ma quella volta non so cosa successe. Forse era stanco, lo stress, l'essere sempre perseguitato dai paparazzi lo avevano innervosito. Fortunatamente i miei presentimenti furono cancellati. Quando ritornò mi chiamò dopo una settimana, strano da lui, ma la sua voglia di rivedermi la percepivo anche tramite un cellulare.
" Tutto bene? "
Fui presa di sorpresa da quella voce che si intromise nei miei ricordi. Mi girai e vidi che la manager di Rob mi sorrideva.
" Si si tutto bene " risposi sorridendo di rimando. Non sentii Robert rispondere e dopo aver guardato il volto di Stephen diventare cupo, mi girai per vederlo. Era sveglio e guardava fuori dall'oblò. Era serio, immerso nei suoi pensieri che a quanto pare sembravano torturarlo. Di nuovo quello sguardo frustrato.
" Robert " Steph urlò il suo nome e lui si voltò lentamente. Non sapevo cosa stesse succedendo. Rob le lanciò una strana occhiata  e per pochi secondi non parlarono. Era come se i loro occhi stessero parlando di un qualche segreto che nessun altro sapeva al di fuori di loro. Rob si accorse che lo fissavo, mi accarezzò la guancia e mi sorrise.
" Secondo voi...spaghetti al pomodoro e basilico o alle vongole? "
" Tom! " disse Robert ridendo.
" Che c'è? " disse lui alzando un sopracciglio e sorridendo di soppiatto.  Steph scosse la testa e se ne andò ed  io risi per la faccia di Tom. " Finalmente ridi " mi sussurrò Rob con quel suo modo dolce. Alla fine non ce la feci e buttai via quelle domande circa il suo comportamento. Sicuramente era dettato dalla stanchezza. Sospirai e gli diedi un bacio.
" Ok ok me ne vado " disse Tom fingendosi deluso. Rob mi abbracciò e mi fece appoggiare il volto sulla sua spalla, con la mano mi accarezzava la guancia.
" Ah Tom " disse ad un tratto " Puoi dire a Kristen di darmi il suo i-pod? "
Tom annuì con la testa.  Sentii lo sguardo di Rob addosso. Ma non lo guardai, ero troppo presa da quelle carezze. Dopo un pò Tom ritornò con l' i-pod e Rob mi mise dolcemente una cuffietta all'orecchio. La musica partì. Non ricordai neanche quale canzone fosse. Ci addormentammo così.


Parcheggiai  in un divieto di sosta ma non mi importò granché. Chi vuoi che giri a mezzanotte?  
Scesi dalla macchina e squillò il cellulare. Lessi il messaggio. > Buonanotte amore! Lo so che ci siamo salutati poco fa ma già mi manchi! Mi raccomando con questa tua follia...so che tieni a lei però...Ok basta con queste paranoie...Ti amoooooo ... "
Sorrisi a quel messaggio. Claudia ormai faceva parte della mia vita e l'amavo da impazzire, ma c'era anche un'altra persona a cui tenevo e che aveva bisogno di me. Mi diressi  verso il bar ed entrai.
" Buonase.. "
Si interruppe guardandomi. All'inizio il suo sguardo fu serio, severo ma poi i suoi lineamenti si addolcirono.
" Desidera? " disse usando la terza persona e mostrando un'aria al quanto strafottente. Poteva sembrare cambiata ma in realtà non lo era. Lo speravo! Arrivò un ragazzo e chiese una birra. Lei lo servì in modo veloce ma tranquillo e questo mi fece un pò allarmare. Il mio essere lì non l'aveva turbata più di tanto. Il ragazzo rimase lì al bancone per mia sfortuna e lei tolse la sua attenzione su di me. Ero come diventato invisibile. Guardandola mi resi conto di quanto era cambiata fisicamente in quei mesi: i capelli erano lunghi ma con un taglio scalato; quella sera poi era truccata, notai anche che aveva messo su qualche chiletto. Milena iniziò a parlare con quel tipo così mi avvicinai per attirare di nuovo la sua attenzione.
" Milena " la chiamai con tono possente come per dominarla.
" Mi dica " mi rispose guardandomi stralunata.
" Smettila! " dissi infastidito da quel suo comportamento. Era peggiorata di brutto. Riacquistai la calma sapendo, altrimenti, di mandare a monte il piano.
" Ti vorrei un attimo parlare e smettila di darmi del ' lei ' "
" Mio Dio Milena è una cosa seria attenta a non farlo arrabbiare " il ragazzo di fianco a me si intromise e dopo aver sorseggiato la sua birra, scoppiò a ridere.
Stava ridendo di me ma non gli diedi importanza. Aspettavo una sua risposta.
" Quanti mesi ti sono voluti per dirmi queste parole! " cominciò a prendermi in giro anche lei. Era impossibile parlarle, aveva messo una barriera troppo forte che proteggeva con quell'aria da strafottente. Presi dunque una decisione.
" Ok...ok va bene! Ti dovevo solo dare questi " le diedi i biglietti e andai via subito. Mi sentii chiamare ma quasi sicuramente era la mia immaginazione... o forse no...


Quando mi svegliai mancava poco all'atterraggio. Guardai Robert e lui ancora dormiva, allora cercai di svegliarlo dolcemente. Era un angelo, il mio angelo. Aveva la testa rivolta verso l'oblò, la bocca semiaperta, la cuffietta ancora all'orecchio. Il suo respiro era regolare e vederlo così trasmetteva tranquillità. La sua mano teneva la mia e l'altra l' i-pod poggiato sulle sue gambe.
Mi avvicinai piano verso il suo orecchio e gli tolsi la cuffietta.
" Ti amo Robert Thomas Pattinson " gli dissi piano e dolcemente. Sussurrai per altre cinque volte, se non di più, quelle parole. Lui cominciò a muoversi e a malincuore mi lasciò la mano. Mi avvicinai al suo volto e quando lui aprì gli occhi mi sorrise.
" Allacciati la cintura amore stiamo per atterrare " gli dissi sorridendo a mia volta.
" Grazie amore " rispose lui un pò assonnato. Detto questo mi baciò. Passarono le hostess per controllare, finché l'aereo non cominciò a scendere. Robert mi prese di nuovo la mano, questa volta però la stringeva più forte.Quando l'aereo atterrò, mi alzai per prendere i piccoli bagagli. Tylor mi chiese come era andato il viaggio e ci mettemmo così a parlare del tempo trascorso sull'aereo. Non dovetti dire granché visto che dormii per tutto il tempo. Mi girai per vedere cosa combinasse il mio angelo e rimasi immobile. Era ancora seduto, fissava l'oblò, il suo sguardo era serio e assente, stava in un mondo tutto suo. Lo vidi fare un grande sospiro, aveva ansia, frenesia. Ad un tratto le sue ciglia presero la forma di una V : rabbia, rancore. Non riuscivo a capire cosa stesse provando in quel momento.  Qualcosa era tornato a turbarlo. Un qualcosa che riusciva a contenere una miriade di sentimenti ed emozioni, e che immancabilmente lo tormentava.


" Non pensavo che con questa sorpresa fosse compreso anche il vestito " disse guardandosi di nuovo allo specchio. Era un vestito lungo a fascia, color bianco con sopra disegni antichi color grigio e una fascia di tulle nero che stringeva sotto al petto.
" Bhe non avrai mica pensato di andare al teatro dell'opera con dei jeans!? " dissi ridendo. Lei mi guardò storto.
" No ma che c'entra! " si lamentò come una bambina. Prese un fermaglio nero a rosa e lo mise sull'elastico che reggeva la coda. Quella sera aveva lisciato i capelli e li aveva raccolti in una coda alta, tocco finale la rosa.
" Andiamo lumaca?  " le disse scherzando " Stai bene! "
" Lumaca a chi? "
Portò le mani sui fianchi. Ed io risi a crepapelle. Solo in quel momento mi accorsi di quanto mi fosse mancata. E avevo ragione...lei non era cambiata per niente.
" E' bello riaverti accanto " mi disse lei chinando la testa. Aveva sofferto e si vedeva. Dover perdere Robert e poi me fu sicuramente dura per lei. Ma se non mi fossi allontanato, non avrebbe capito gli errori che stava facendo.
" Si...ehm ...non per dirti niente ma l'altra sera il tuo ragazzo mi stava per picchiare " gli dissi acidamente ricordando quell'episodio: ero appena uscito dal bar e mi sentii chiamare. Milena, come sospettavo, corse da me per chiedere spiegazioni e per ' combattermi ' . Parlammo di tutto ripartendo dalla sera in cui  ci dividemmo: i perché, le ansie, le paure. Solo di un argomento non parlammo...Robert Pattinson. Ad un certo punto stavamo discutendo sui vari comportamenti e avevamo leggermente alzato la voce, quando vedo sbucare un ragazzo alto si e no 1.82 , con i capelli neri gelatinati. Il tizio venne verso di me e mi prese per la maglietta minacciandomi di farmi fuori se solo avessi osato toccargli la ragazza. Fortunatamente Milena si mise in mezzo e spiegò tutto a quel ' colosso ' di cui neanche ricordavo il nome . Lui si tranquillizzò, le diede un bacio e le disse di aspettarla al bancone. Mentre entrava dentro lo vidi salutarsi con il tipo di prima, capii che erano amici.
" Vabbè è un pò geloso ma Massimo non è cattivo " rispose lei alla frase di prima.
" Sicura che non sappia questa nostra uscita? " gli dissi mentre uscivamo da casa.
" Sicura "
" Io non ho capito ...se non state insieme e vi solo frequentate.. "
" Massimo ha i suoi lati positivi " mi interruppe Milena.
" Sarà " la guardai storto.
" Non parliamo più di lui e muoviamoci piuttosto! il teatro non aspetta noi "
" Non sono io che ci metto tre ore per prepararmi " gli lanciai una frecciatina.
" Non è colpa mia se Rupert ha preso la taglia del vestito sbagliata "
" E non è neanche colpa mia e di Rupert se sei ingrassata "
" Io sto benissimo è il vestito che fa le taglie piccole "
" Dicono tutte così " risi.
" Uhm quindi anche Claudia! "
" No lei sarà l'unica a non usare questa scusa e poi perché la metti sempre in mezzo? "
" Mi è venuta così! e poi non è la tua fidanzata? "
" Pensa al tuo gladiatore "
" Ci penso al mio ispanico tu pensa a quella sardina "
" Come l'hai chiamata? "
" Pace? " mi fece gli occhi dolci. Il nostro botta e risposta, anche se infantile,  non era cambiato, come non era cambiato il nostro rapporto. Le vere amicizie anche dopo anni non cambiano mai se lo si vuole.
Ed ero felice, felice di avere di nuovo Milena accanto e, felice perché se mi fossi mosso bene il piano sarebbe andato a buon fine. Ad un tratto mi ricordai di dover mandare un messaggio.
" Stai scrivendo a Claudia che non ti sto mangiando? " mi provocò lei.
" Esatto " dissi non sorridendo più di tanto a quella battuta. Sospirai e lei mi guardò sorridendo. Il suo sguardo era dolce e comprensibile. Infondo lei era contenta nel vedermi felice indipendentemente da Claudia. Milena non era cambiata per niente e questo non faceva altro che aumentare la riuscita del mio piano.
Rilessi il messaggio con attenzione > Sto partendo ora... spero che abbia preparato tutto per questa sera. Mi raccomando < poche parole ma buone. Lo inviai.
















  
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