Marcavo stretto il mio avversario: aspettavo solo che avesse una distrazione, che commettesse il minimo errore, un cambio di mano sbagliato, una qualche infrazione. Il sudore mi grondava dalla fronte e ricadeva sui miei occhiali da basket, finendomi sulle lenti e impedendomi di vedere bene il mio uomo. Quando i 24 secondi per il tiro stavano per scadere, allora il mio avversario passò la palla, ma in modo prevedibile per me, che con la mano sinistra anticipai il passaggio; feci un lungo palleggio mandando il pallone avanti e fiondandomi dietro di esso. Nessuno si aspettava questa palla rubata, quindi i giocatori non tornarono in difesa, dando già il mio tiro per canestro: facevano bene. Sentii l’adrenalina scorrere in modo più forte nelle mie vene, pompandomi energia illimitata, giusto quella che mi serviva per la mia azione, anche se non ci avevo mai provato prima: arrivato nei pressi del canestro, mi sistemai il pallone su una mano e staccai con il terzo tempo…volai sentendomi leggero come l’aria, ma quando la mia mano schiacciò il pallone nel canestro, lo feci con maggior violenza possibile, sentendomi un dio…rimasi appesa con la mano destra al ferro, che cigolava per la violenza della mia schiacciata e per il mio peso. Quando tornai a terra, non ero più il giocatore di prima…

Spero che la narrazione di questi attimi, che per appassionati come me, sono importantissimi nello sport, piaccia anche a chi non pratica basket :)