Fanfic su artisti musicali > Nightmare
Segui la storia  |       
Autore: Tsu_Chan    22/12/2009    1 recensioni
La *Meow* Darky production presenta in esclusiva per voi: “IO TI AMO” “IO TI ABBRACCIO” “PURE IO TI AMO” “MIO PADRE è IL PRESINDETE DI UNA COMPAGNIA” Un’estiva e dovuta a tre ore giornaliere di pausa prima di andare in spiaggia, fan fiction sui Nightmare! Protagonisti: Ni-ya il bassista-birra, Ruka il batterista-cocacola, Sakito (Satty) il chitarrista-nutella, Yomi il vocalist pervertito-fungo porcino e Hitsugi il chitarrista più tenero del mondo - tronky! Luogo: da qualche parte! Quando: prima o poi! Perchè a volte un avvenimento casuale ti sconvolge la vita: o anche solo una vacanza, dipende dai punti di vista!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nello scorso capitolo: “Ma che è successo?”“Ni-ya ha deciso di tornare nel suo letto e poi a catena ci siamo ritrovati tutti in corridoio, meglio non precisare quali eventi se siete deboli di stomaco…” una nottata da ricordare come una delle peggiori mai passate,“Cosa avete dimenticato?”“Gli strumenti!”“Ommadonna mia…”“Guardate che abbiamo chiuso la port…” ci si avvia, in teoria verso il palazzetto per il concerto, e le prove per il concerto più un bel giro nel backstage.

ED ORA IL PROSSIMO CAPITOLO DI :
“IO TI AMO”
“IO TI ABBRACCIO”
“PURE IO TI AMO”
“MIO PADRE è IL PRESIDETE DI UNA COMPAGNIA”!

“Dovete per forza tornare ?”
“Si lo sai benissimo, passami la maglia che sta sulla sedia…”
Tiziah era applicata a fare la valigia con Satty come apprendista e aveva un aria decisamente triste.
“Ma insomma, potete rimanere qui con noi!”
“Si mi piacerebbe ma…”
“Non vi fidate?”
“No è che vedi…”
La ragazza allunga una mano e si trascina il chitarrista in cucina dove Darky e Ruka si stavano ammazzando tra di loro per l’ultimo biscotto mentre Yomi, Histu e Ni-ya aprivano un circolo di scommesse: Yomi con il solito pigiama a quadrettini pieno di strane pezze, il neko con un pigiama nero molto stile tuta, Ni-ya anch’esso in pigiama nero, Darky con una maglia larga e un paio di pantaloni di una tuta e Ruka che, avendo aderito al progetto di egocentrismo di Yomi, se ne andava in giro con questo pigiama bianco.
Dopo circa due giri di corsa del tavolo il batterista prese la ragazza per la vita se la portò in spalla e le strappò di mano il biscotto mentre quella gli infilava una mano sulla bocca per impedirgli di mangiarselo.
“Io un altro giorno così non lo reggo. Non che non sia bello è ma…”
“Stress.”
In sincro i due lasciarono cadere le spalle verso il basso e si concessero un respiro prima di avvicinarsi agli altri due che intanto si stavano prendendo a parole come al solito, e tentare di dividerli prima che qualcuno ci potesse rimettere un occhio.
Una volta finito di districare i due e fatto a metà il biscotto e distribuito in modo equo, sempre per evitare massacri inutili, i due ritornano in stanza e Tiziah riprende a fare la borsa.
“Ma non vi siete divertite con noi ?”
“Beh si è ovvio ma…”
“Dai pensa a quando siamo andati al parco!”
“Si e ci siamo lasciati indietro il neko mentre veniva inseguito da quel rottweiler gigante.”
Satty sembrava parecchio preso in contropiede da quell’atteggiamento così freddo di Tiziah.
“Andiamo ma fino a ieri ridevi come una pazza al solo pensarci.”
“Ma ieri era ieri, oggi invece non è ieri, ieri non dovevo partire domani, e domani è il giorno dopo di oggi percui ieri ridevo perché non era oggi e non ero triste perché il giorno dopo non è domani.”
“Supercalifragilistichespiralitoso! Andiamo cosa devo fare per convincerti! Chiederti di diventare la mia ragazza!”
“Beh diciamo che…”
“Ehi fede…”
“Satty…”
“Vieni qui rifiuto della società, riporta il telecomando!”
I due già in preda ai fumi della scena strappalacrime da film sdolcinato si trovano interrotti sul più bello da Ruka che passa di corsa in corridoio davanti alla porta inseguito da vicino da Darky che tentava di afferrarlo per il pigiama e riappropriarsi del telecomando in mano al batterista.
“Satty ti prego dimmi che non sono quei due…”
“Va bene te lo dico anche se non è vero: non sono Darky e Ruka che litigano come al solito e che ci hanno appena interrotto.”
“Grazie”
Con calma la ragazza si mise a frugare nella valigia e ne tirò fuori due ciabatte che, appena uscita in corridoio si apprestò a lanciare dietro ai due pazzi che intanto avevano ripreso ad ammazzarsi. Detto questo tornò in stanza e si chiuse la porta alle spalle.

“Ci ha tirato le ciabatte”
“Fede è un po‘ schizzata oggi”
“Da che pulpito!”
Con un gesto brusco Darky lanciò la ciabatta che teneva in mano dietro al batterista che la evitò buttandosi a terra in vero stile antibomba.
“Che fai, almeno bussa prima di entrare.”
Facendo spallucce aprì la porta e assunse la sua migliore aria ‘ma che diavolo ti prende.’ ma rimase impalata a balbettare con la porta mezza aperta, fino a che con un mezzo urlo non se la richiuse alle spalle.
“N,n,n,no,non ci…ci… credo!”
“Che è successo visto un fantasma ?”
Ruka si alzò in piedi e la spostò gentilmente dalla porta prima di riaprirla infilare dentro la testa e ritirarsi di scatto anche lui parecchio sconvolto. Passarono cinque minuti buoni prima che uno dei due riuscisse a riprendersi e aiutare l’altro scuotendolo con forza a tornare con i piedi per terra.
“Lo hai visto anche tu ?”
“Dipende, cosa hai visto tu?”
“Quei due che si… si…”
“Si ho visto lo stesso che hai visto tu”
“Rasenti al muro allontaniamoci piiaaanoooo piiiiiaaaaaaaaaaanooooooooo”
Non fecero in tempo a fare mezzo passo che ruzzolarono per terra incespicando tra di loro e riprendere a urlarsi dietro.

Satty fece un passo indietro lasciando la ragazza ancora leggermente scombussolata e con le campane che suonavano a feste nelle orecchie.
“Andiamo di la coraggio.”
“Se lo dici tu.”
“Sei così tanto sconvolta, non me lo aspettavo, pensavo ti fossi abituata a me.”
Uscirono in corridoio e senza guardare dove andavano calpestarono parti non distinte dei due ragazzi che stavano ancora a terra e che ora li fissavano con uno sguardo tra lo stupito e… beh basta, tanto era lo stupore che per una volta non c’era spazio per qualsiasi altra sensazione.
“Satty ci si può abituare a un neo ma tu non hai NULLA e dico NULLA del neo, e se ti sei visto allo specchio negli ultimi 10 anni te ne sarai reso conto da solo, no?”
“Bene, allora me lo segno.”

“Fede se torni indietro ho ancora un pezzo di milza intero se ti interessa!”
“Hai un rene da prestarmi ?”
“Cosa c‘ho scritto in fronte ‘Banca popolare donatori organi’? ”
Ruka allungò una mano e spostò i capelli dalla fronte di Darky e si mise a fissarla concentrato fino a che la ragazza non gli schiaffeggiò via la mano e tentò di andare in cucina dove intento si erano riordinati tutti gli altri.
“Aspetta stavo controllando!”
Anche il batterista si alzò in piedi e le corse dietro e riuscì quasi a rimanere in piedi per due minuti pieni, almeno fino a quando con un botto alquanto forte e il suono di un paio di ossa che si frantumavano e cozzavano tra di loro e si ritrovò di nuovo per terra con la ragazza sdraiata sopra.
“Ma ti piace così tanto il pavimento.”
“Si ha una bella moquette.”
“DARKYYY!!”
“Che hai fatto ora?”
“Borsa ?”
“Ti sei dimenticata.”
La ragazza sogghignò un attimo e si ritirò in piedi scansando un bicchiere di plastica volante che la raggiunse dalla cucina.
“Vuoi una mano ?”
“MAGARI! Di corsa prima che trovi i coltelli!”
I due corsero e si chiusero in camera proprio mentre un piatto attraversava il corridoio cercando di distruggere uno dei pochi punti ancora integri dei due ragazzi: sempre detto che ce ne fossero …

“I jeans i jeans.”
“Si subito!”
“Sbrigati, che se Tiziah scopre che siamo ancora a questo punto ci ammazza tutti e due.”
Darky stava tranquillamente seduta su una sedia e dava ordini a Ruka mentre lui correva a destra e a manca, frugava nei cassetti e negli armadi per cercare la roba della ragazza sparsa in mezzo alla sua.
“Applicati, non ti stai applicando!”
“Ma perché devo farla io la tua borsa?”
“Stanza tua non oso mettere le mani in giro!”
“Hai paura di trovarci dei topi morti?”
“No le tue mutande!”
Il ragazzo si infilò sotto al letto continuando a borbottare qualcosa sul fatto che non c’erano agenti patogeni o chimici sulla sua biancheria fino a che trascinandosi dietro due o tre maglie, una delle quali con scritto su ‘The world It’s mine!’.
“Ecco dov‘era l‘ho cerca tutto ieri!”
“Ragazza mia guarda che questa viene dal MIO armadio.”
“Ne dubito, l‘ho pagata un occhio della testa, mettila in borsa.”
“E io la uso durante le prove!”
Anche Darky afferrò la maglia per una manica e fissò male il ragazzo.

“HO VINTO!!”
Tiziah era in braccio a Satty sempre persa nei suoi pensieri pieni di cuoricini volanti e tutta roba del genere, quando sentendo per l’ennesima volta Darky che urlava si ritrovò senza nemmeno accorgersene a cammina imbronciata e pronta al cazziatone verso la camera dove l’amica e il batterista erano teoricamente, ma molto teoricamente, intenti a litigare con la valigia. Spalancò la porta e per poco non le venne voglia di prendere a testate un muro: i due erano seduti per terra a gambe incrociate con tutti i vestiti di entrambi ammucchiati, a parte ovviamente quelli di taglie impossibili o femminili nel caso di Ruka, e se li stavano giocando ai dadi.
“Che fate ?”
“Non riusciamo a capire di chi sia tale maglia o tali pantaloni per cui ce li giochiamo!”

“è passata mezz‘ora, non avete ancora finito.”
“Ribatto e alzo la posta.”
Dai dadi ora si era passati al poker dato che a puntare maglie e pantaloni ora si erano aggregati anche Hitsu, con la scusa che le maglie leopardate di Ruka si addicono al suo stile, Ni-ya perché si annoiava e il puffo perché dato che non gli andava di rimanere solo con Satty e Tiziah.
“Andiamo ragazzi, quanto vi ci vuole.”
“Shhhh non distrarre penso che qualcuno qui stia bluffando.”
“Ma lo senti solo tu la puzza di bluff tesoro mio.”
Darky tirò un calcio a Ruka che si lasciò sfuggire le carte mandandole a finire per terra capovolte.
“Te lo avevo detto: stavi bluffando!”
“Ru ma non puoi fare così, o si gioca come si deve o nulla!”
Scattò il solito battibecco mentre dalla porta i due rimasti fuori dalla bisca clandestina si lasciavano andare a lunghi sospiri disperati.
“Andiamo a mangiare fuori ?”
“Pretendo una pizza.”
“E pizza sia. Ragazzi guardate che noi …”
“Sisi Satty certo Satty come vuoi tu Satty.”

I due ragazzi erano seduti attorno a un tavolino rotondo con due pizze davanti una margherita per Tiziah e un americana per Satty, avvolti dalla solita arietta con i fiorellini che svolazzano e gli uccellini che cinguettano: sugli uccellini c’è da dire che a un certo punto il pizzaiolo uscì dalla cucina con una mannaia sperando poterli mettere su una pizza da tanto cinguettavano forte. Insomma stavano li intenti a farsi tutte le loro cose sdolcinate abbastanza da far concorrenza a una banana matura per quanto riguarda la dolcezza, quando a un certo punto l’immancabile cellulare di Tiziah si mise a squillare con Shian, rompendo tutta l’atmosfera, per il disappunto del pizzaiolo che si vide volare via dei piccoli arrosti già pronti.
“Ferma rispondo io ora!”
Sakito agguantò il telefono e aprì la chiamata mugugnando un pronto stizzito.
“Satty che cavolo ci fai con il cellulare di Fede? Cooomuuunquueee…”
“Umh …”
“Sai vorrei dirti una cosa …”
Con una fetta di pizza in mano dal quale pendeva rassegnato un filo di mozzarella, la faccia sconcertata e il cellulare tenuto in mano solo perché Tiziah lo aiutava a stringere le dita sull’aggeggio.
“Vediamo, dati gli ultimi avvenimenti potrei dedurre che ci state cercando e non sapete dove andare e naturalmente vorreste delle indicazioni per raggiungerci, tanto così per rovinarci la serata no?”
“A dire il vero …”
Una mano di Yomi si allungò a rubare la fetta di pizza in mano a Satty e in meno di tre secondi sparì nelle più recondite profondità del suo stomaco, una seconda mano questa volta di Ni-ya si allungò a requisire il bicchiere di birra ma fu ricacciata indietro da un ringhio del chitarrista che si vedeva rapidamente depredato della serata, della pizza, quasi del beveraggio, dell‘aria romantica e soprattutto degli uccellini che cinguettano.
“Beh comunque Satty volevo dirti che siamo già qui. Per cui non ti devi preoccupare!”
“Ma guardate sedetevi pure, se volete offro io anche?”
“Sul serio ma grazie!”
Non fece in tempo a finire  la frase che intorno al tavolino si ritrovarono tutti e sette belli schiacciati come sardine, dato che sentivano la mancanza di possibili traumi da schiacciamento, e altro che l’aria con la musichetta dolce, li l’unica cosa che si sentiva era qualcosa di simile a Ruka ubriaco che tentava di suonare la batteria.
“Cosa ordinate?”
“Per me una pizza col tonno!”
“Una pizza qualunque l‘importante è che sia più grande del tavolo!”
“Ruka avevi detto che mi portavi a vedere la statua di Hachiko!”
“E allora fuori da qui ci andiamo!”
“Sul serio grazie!”
Con un salto la cui difficoltà era per di più nel riuscire a staccarsi dalla sedia, dato che era incastrata come una tessera di puzzle, Darky saltò in braccio a Ruka e lo fece ribaltare indietro fino ad arrivare a terra con una dolorosa testata. In un modo o nell’altro riuscirono a tirarsi su da terra senza nemmeno fare troppe storie si girarono verso gli altri con un mega sorriso.
“Chi viene con noi, andiamo a  vedere la statua di Hachiko!”
A quelle parole si videro gli occhi di Hitsu dilatarsi iniziare a brillare e diventare languidi, subito prima di sparire del tutto con il resto del corpo per andare a nascondersi sotto al tavolo.
“Neko dai non fare così, non succederà nulla!”
“No!”
“Facciamo così, noi andiamo a casa e ci mangiamo un pacco di Marshmellow insieme così ti calmi ok?”
Tirando Ruka per una ciocca di capelli Darky arrivò a parlargli nell’orecchio.
“Ma che ho detto ?”
“Hichiko-cane, Hitsu-gatto…”
“Vuoi dire che…”
“Istinto naturale…”

Dopo una lotta per riuscire a tagliare ognuno la propria pizza, dato che come già detto stavano stipati in un tavolino da caffè, Darky riuscì miracolosamente a disincastrarsi dalla posizione stile contorsionista in cui rimasta bloccata e con un po’ di sforza a trascinare via Tiziah per farsi due passi e parlare un po’.
“Satty non te la mangio piantala di guardarmi con un cane bastonato!”
“Ma non è per quello è che …”
Non fece in tempo a finire che le due ragazze erano già sparite dietro le porte che davano sul cortile del ristorante: il chitarrista si guardò intorno e vide gli atri quattro che con aria sadica  e maliziosa ammiccavano tra di loro come chi si sta per preparare ad un attacco.
“Posso urlare ?”
“Tanto non serve a nulla!”

“Ma non era Satty che urlava quello ?”
“No ti sarai sbagliata, magari qualcuno che si è ribaltato addosso un caffè bollente…”
Darky prese per le spalle Tiziah e la fece sedere a forza per terra in mezzo al vialetto.
“Ma proprio qui in mezzo?”
“Si fa tanto scena tragica da film.”
“Stiamo per vivere una scena tragica?”
“No però era tanto che lo volevo fare per cui citta e mosca va …”
Lasciandosi andare e dando anche una bella culata per terra Darky si sedette a gambe incrociate davanti a Tiziah e si mise a ridacchiare.
“Perché hai l‘aria sadica …”
“Sto pensando a cosa staranno facendo a Satty li dentro.”
“Oddio!”
Con un salto Tiziah tentò di darsi alla fuga ma fu prontamente agguantata al volo dall’altra che tenendole le gambe la fece ruzzolare a terra.
“Rimani qui io e te dobbiamo parlare!”
“No mi stanno torturando il …”
“Il? IL COSA? Dillo …”
“Il … il chitarrista!”
Con un aria di sufficienza Darky lasciò andare l’amica che si girò a fissarla strana.
“A ciò scritto scema in fronte?”
L’altra allungò una mano per controllare ma Darky saltò indietro soffiando come un gatto.
“Lo ha già fatto l‘altro risparmiati…”
“Cioè vuoi dire che hai visto tutto?”
“Cosa gli uccellini che vi volano in torno stile Biancaneve e i sette nani: oh sì, e penso che lo abbiano notato anche gli altri.”
Tiziah si mise in ginocchio e abbassò la testa con aria colpevole.
“Sei arrabbiata?”
“Ma stai scherzando solo pensavo che bisognerà tirare fuori le cassette di ‘esploriamo il corpo umano’! ”
“Non lo farai …”
“Oh si invece! Esplorando il corpo umano quante cose che impariamo …”
Sgranando gli occhi per il terrore la ragazza più bassa si alzò in piedi e scappò via a gambe levate fino ad arrivare alla porta del ristorante, aprirla e richiudersela alle spalle dando la doppia mandata.
“Non ho ancora finito di fare quella apprensiva, apri subito!”
“Ma anche no!”

“Satty sei intero?”
Appena Tiziah arrivò in vista del tavolo si ritrovò di fronte la seguente scena: Satty con la testa appoggiata al tavolo in segno di disperazione e gli altri 4 intorno che lo punzecchiavano con i denti delle forchette e un sorriso sadico stampato in faccia.
“Non me lo avrete ucciso vero?”
In risposta in ragazzo alzò un braccio tutto segnato da puntini rossi disposti a file di quattro, forse sarebbe uscito più normale da uno sciame di zanzare affamate.
“Ma che volevate fare uno spiedino?”
“No facciamo sempre così ci siamo passati tutti.”
Con forza Tiziah strattonò via Satty e se lo trascinò fuori da locale con l’aria preoccupata.

“Ci ha portato via Satty!”
“A quanto pare …”
Il neko infilò un braccio fuori da sotto il tavolo e lo agitò con forza per attirare l’attenzione.
“Parla neko”
“Lo faccio io il testimone a Sakito al matrimonio!”
Subito Yomi lo afferrò per la manica e lo tirò fuori strattonandolo e cercando di non farlo attaccare alla tovaglia con le unghie.
“Ma anche no! Lo farò io perché sono piccolletto, caruccio e tanto buono!”
“Si ma io sono Hitsu!”
“E io sono Yomi!”
“Uh io posso fare Ruka!”
“E quella fuori dalla finestra sembra Darky”
Ruka si girò giusto per controllare se Ni-ya fosse del tutto sbronzo e avesse le visioni, o se avesse le visioni e basta e fosse pronto per il manicomio: ma quando si ritrovò dietro il vetro della finestra Darky che lo graffiava con le unghie, fece un salto aprì la finestra e la tirò dentro di peso.
“Ma che ci facevi fuori?”
“Tiziah, ha fatto la sadica e mi ha chiuso fuori.”
Dopo aver scaricato il Neko, Yomi e Ni-ya a casa, Ruka al volante e Darky ben aggrappata al sedile anteriore si ritrovarono a girare per le strade illuminate dai lampioni della città stranamente in silenzio e senza discutere.
“Come mai così tanto silenzio ?”
“Stavo guardando fuori …”
“Come mai ?”
“è già sera.”
“Lo vedo.”
“è l‘ultima sera.”
“Ah capisco.”
La ragazza si girò con il broncio a guardare il batterista che concentrato fissava la strada come se la volesse aprire in due con la sola forza del pensiero.
“Che ci sei rimasto male?”
“No insomma capisco ma…”
“Ma?”
“No nulla”
“Tu sei proprio un microcefalo.”

“Satty sei sicuro di stare bene?”
“Si si tranquilla. AUCH!”
“Scusa.”
Con attenzione Tiziah finì di appiccicare l’ultimo degli innumerevoli cerotti a Sakito sui vari buchi, buchini  e buchetti inferti dalla varie forchettate.
“Sei intero?”
“Ancora non cado a pezzi percui si dire abbastanza di si”
La ragazza si sedette vicino a Satty a gambe incrociate e gli si appoggiò alla spalla.
“C‘hai pensato a quello che ti ho detto prima?”
“Di rimanere… mi piacerebbe ma ho da fare in Italia. Si lo so è qui sono sempre voluta venire, ma la in fondo è casa e ho le mie cose. Ma allora perché non prendi le tue cose e torni ti dirai? Ma sai quanto ci vuole per arrivare fino in italia e quanto costa? E poi tu mi dirai che magari mi puoi aiutare con il costo, ma mi rifiuto voglio fare tutto da sola e allora dirai che sono un egocentrica, e io ti dirò di no, tu dirai di si e inizieremo a litigare finendo peggio di Darky e Ruka. E io non voglio finire come quei due e comunque …”
Il ragazzo le saltò addossò le lasciò un bacio per farla tacere.
“Io non volevo dire proprio così ma infondo che importa…”

Una volta parcheggiato in una piazzola pressoché deserta, Ruka saltò giù dalla grande macchina nera e si spostò dal lato della macchina di Darky.
“Andiamo non ti dovrò pure aprire la portiera vero?”
Quando la aprì però al posto di veder saltarla saltare giù trovò la ragazza raggomitolata verso il finestrino con gli occhi chiusi che tremava per il leggero fresco che l’aveva travolta con l’apertura della portiera.
“Ehi piccolo disastro siamo arrivati …”
“Mmm…”
“Dai scendi”
“Siamo già arrivati ?”
“Abbiamo fatto quasi mezz‘ora di macchina. Vuoi una mano a scendere ?”
La ragazza mise i piedi fuori dalla portiera e li lasciò penzolare un attimo per quando il veicolo era soprelevato dal terreno e provò a saltare giù, ma come è giusto che sia mise giù male i piedi e volò addosso a Ruka a peso morto che la afferrò al volo e la aiutò a rimettersi in piedi ed ad incamminarsi barcollante e mezza addormentata verso la statua di Hachiko per sedersi ai suoi piedi.
“Ma sei sempre così la mattina ?”
“è quasi un mese che sto in casa tua e non ti sei mai accorto di come vado in giro la mattina?”
“Sarà che io sono messo peggio di te …”
“Può darsi, però io dopo mi riprendo tu, beh si vede.”
“Addormentata ma non meno velenosa è?”
“è un‘arte quella di essere come me, imparerai con il tempo.”

“Satty?”
“Dimmi che c‘è …”
Tiziah e Satty stavano sdraiati sul letto del ragazzo con una cuffia dell’mp3 a testa intenti a fissare il soffitto e tentavano di cacciare via il sonno in un modo o nell’altro, pur di non perdere nulla degli ultimi istanti che la ragazza poteva passare in Giappone.
“Andiamo parla”
“Promettimi una cosa.”
“Qualsiasi cosa sia te lo prometto.”
“Anche se fosse arrivare sulla luna e tornare?”
“Beh magari quello sarebbe più complicatuccio da mantenere, però ci proverei.”
La ragazza si girò verso Satty e si mise a sedere con le gambe incrociate.
“Promettimi che non ti dimenticherai di me e che se non potrò tornare presto verrai almeno una volta tu in Italia.”
“Beh non emozionante come andare sulla luna ma direi che un aereo per te, 12 ore di viaggio o forse più… beh le farei, lo prometto.”
“Ti adoro.”
“Lo so me lo dicono in tanti!”

I due erano seduti sotto la statua da un bel po’ oramai senza spiccicare mezza parola, quando a un certo punto Ruka si alzò in piedi e buttò le braccia al cielo sbuffando.
“Ti preferisco quando dici cattiverie lo sai? Al posto che in silenzio.”
“Beh non so che dire! ”
“Non hai un copione delle frasi da momento imbarazzante ?”
“Ehi potrò anche avere un televisore portatile in borsa ma ciò non significa che abbia proprio tutto tutto. E comunque quello che volevo dirti lo avrà già detto Tiziah a Sakito per cui sto apposto.”
Il ragazzo sogghignò maligno e la fissò storto.
“Cosa mi dovevi dire che ami più della tua vita, che senza di me non puoi vivere e tutte le altre smancerie varie?”
“Ehi, frena un attimo… rincretinita e mezza addormentata ma non disperata!”
Si misero a ridere insieme fino a farsi venire le lacrime.
“Però sono carini quei due insieme.”
“Si sono abbastanza da diabete: cosa dovevi dirmi ?”
“Volevo assicurarmi che almeno una volta avresti preso quelle tue belle gambine e saresti venuto in Italia a trovarci, tutto qui ?”
“Ehi rincretinito e sento il sonno ma non disperato.”
“Tanto mi fido di Satty.”
“Dai è ovvio che verrò sennò …”
“Sennò ?”
“Sennò come posso sopravvivere senza qualcuno con cui litigare di continuo!”
“Te l‘ho già detto stasera che sei un microcefalo?”

Mattino seguente 6 e 30... Camera di Sakito.

“Satty l‘hai presa tu la borsa con le scarpe vero ?”
“Si non ti preoccupare ho preso tutto.”
“Allora siamo pronti ad uscire”

Camera di Ruka.

“Sta suonando la sveglia”
“Spegnila mi disturba i sogni”
“Ma fallo tu …”
“Troppo sbatti”

Intanto che nelle rispettive stanze la gente tentava di riprendere conoscenza o era già sveglia per il semplice fatto che non aveva dormito e aveva in circolo un certo quantitativo di teina e caffeina, Hitsugi si era riappropriato della cucina rimasta inutilizzata per quasi un mese intero, dato che approfittando del fatto che le due ragazze non coscessero quasi nulla della città le avevano scarrozzate a destra e a manca improvvisandosi delle guide turistice.
Tirando fuori un vecchio libro di cucina il neko si era applicato con le pentole per tentare di preparare una colazione decente, ma quando Tiziah e Satty arrivarono lo trovarono impiastrato con la farina e un cartone di latte.
“Sta per finire il mondo? Ci attaccano gli alieni? Le locuste? Il fantasma di nonna Aginulfa? Il fantasma del pesce rosso della nonna Aginulfa?”
“Satty ma che c‘è …”
“Neko in una vita e mezza che ti conosco non ti sei mai messo ai fornelli.”
“Capita e comunque gli alieni erano in giro ieri sera, te li sei perso mi spiace.”
Con uno sbuffo Tiziah afferrò il cellulare e digitò un numero che si era salvata mentre erano in giro il giorno prima.
“Chi chiami ?”
“Uno che ci può salvare la vita … un bar!”
“Mal fidente che vuoi che succeda?”
“Neko hai presente le ultime parole famose?”
“Si”
La ragazza gli fece segno di girarsi verso un padellino sul fuoco che eruttava latte bollente come se fosse un vulcano.
“Guarda che con quel latte ora ci fai solo il burro …”
Hitsugi afferrò al volo un estintore posizionato sotto a un lavandino e lo usò per spegnere il fornello e fermare la semi eruzione di latte.
“… forse neanche quello.”

Circa mezz’ora dopo sul divano erano state piazzate le varie borse di Tiziah e la ragazza stava con il broncio sulla porta di casa aspettando che Satty e gli altri la raggiungessero: aveva rinunciato alla possibilità di veder arrivare Ruka o Darky in orario per cui gli aveva lasciato un mega biglietto affianco a due brioche fredde e al caffè anch’esso freddo, il tutto per ripicca per non essersi svegliati in tempo.
“Allora pronta ad andare.”
“Si andiamo che prima vado via da questa casa meno immagini di come diventerà dopo che non ci saremo più io e Darky mi travolgano.”
“Ovvero?”
“Un porcile invivibile.”
“Guarda che nemmeno tu sei tanto ordinata”
“Si ma io di solito i barattoli di nutella non li uso per fermarci il tappeto per paura che scappi!”
Satty si caricò in spalle le ultime borse e si chiuse dietro la porta con uno scatto, tentando in un modo o in un altro di chiuderla con le chiavi, cosa a cui rinunciò in fretta visto il carico di borsa e il fatto che tentasse anche di tenere per mano Tiziah.
“Va bene andiamo prima che ti prenda lo schizzo della casalinga maniaca! ”
“Non sia mai, via di qui!”
Iniziarono a scendere le scale un gradino per volta per evitare di ribaltarsi almeno una volta e quando arrivarono in macchina riuscirono in un modo o nell’altro a caricare le borse, salire e partire dopo aver raccattato anche gli altri 3 sul sedile posteriore.
“Puoi ancora restare …”
“Oramai non posso tornare indietro, mi spiace.”
“Vengo con te!”
“Si arrivo a casa, ‘Ehi guardate sono andata in uno torno in due!’ insomma tanto torno Satty tranquillo.”


Quando finalmente Ruka e Darky decisero di alzarsi dal letto era oramai le otto , gli altri stavano all’aeroporto da circa un ora e mezza per un problema di traffico altrimenti il tempo sarebbe moltiplicato, e le brioches erano più simili a due cubetti di ghiaccio e il caffè si poteva dire evaporato. Per l’intercessione di uno strano dio però il batterista decise di alzarsi dal letto e svegliare la ragazza scendendo dalla parte sbagliata del letto, riducendola a una sottiletta.
“Non ne avevamo passate abbastanza no? Dovevi pure ridurmi a una piadina?”
Dopo essere riuscita a scollarsi dal materasso la ragazza era andata in cucina e si era messa inutilmente a tentare di rompere la brioches contro il tavolo quando incrociò con gli occhi il biglietto, come se fosse poco visibile, giallo scritto in rosso ed enorme, lo prese in mano e appena lo lesse sbiancò.
“Ru muovi quello che hai in fondo alla schiena.”
Il ragazzo uscì dal bagno con lo spazzolino ancora in bocca.
“Che fe ora?”
Darky gli piazzò in mano il biglietto e con un pezzo di brioche in bocca corse in camera a vestirsi.


Io vi avverto se ci tenete alla pelle (si tutti e due)
Vedete di arrivare il più in orario possibile
Oh, 1 Darky si ritrova a viaggiare insieme alla valige
E 2 Oh beh a te Ruka ci pensano gli altri,
Con affetto, Fede.

‘Oh santissimo, Darky sbrigati.’
La ragazza uscì di corsa mentre ancora tentava di abbottonarsi l’luti bottone in basso della camicia, e diede il cambio al ragazzo che afferrati un paio di pantaloni e una maglia a caso li infilò ancora sopra il pigiama ed uscì di corsa trascinandosi dietro la ragazza che si stava ancora infilando le scarpe, aprì il più velocemente possibile la porta e si tuffò per le scale.
“Microcefalo la porta la lasci aperta ?”
“Preferisco che mi svaligino la casa anziché finire macellato da Satty.”
“Non fa una piega …”

“Hanno dieci secondi per arrivare qui o metto in atto le minaccie!”
Tiziah era in piedi che faceva avanti e indietro come un anima dannata davanti alle scale che portavano al gate del volo che avrebbero dovuto prendere mentre gli altri quattro oramai senza più pazienza si erano buttati a terra  nel tentativo di potersi appisolare.
“Dieci, nove, ottto…”
“Fede non esagerare, già per conto loro arrivano in ritardo in coppia fai te,”
“…sette,sei,cinque…”
“E poi con cosa li vuoi scuoiare con un coltellino da burro di plastica, o magari con uno spazzolino?”
“…quattro,tre,due.”
“Magari puoi fargli ingerire a forza del cotone almeno soffocano..”
“UNNN!”
Nel preciso istante in cui stava per completare la sentenza di morte Darky e Ruka arrivarono di corsa travolgendo Tiziah e andando a finire per terra come dei sacchi di patate, vista la mancanza di presa delle scarpe sul pavimento lucido dell’aereoporto.
“SIAMO IN TEMPO?”
“NO NON SIETE IN TEMPO!”
“MA SE ABBIAMO FATTO CASA-AEREOPORTO 15 MINUTI!”
“A sto punto a cosa è servito prendere i semafori rossi pur di arrivare?”
“Avete preso i semafori rossi?”
“Legge della jungla se tu fossi più informata lo sapresti.”
A quelle parole Tiziah tirò un pugno in testa a Darky che si andò a nascondere dietro a Ruka frignando.
“Comunque guidava lui non prendertela con me!”
“Siete comunque in ritardo: Darky hai 5 minuti per salutare tutti!”
“Solo cinque?”
“QUATTRO!”
La ragazza tentò di riprendere un po’ di contegno mentre Tiziah si trascinava via Satty per stare ancora un poco insieme: gli uccellino tornarono a volargli intorno e a fischiettare.
“Quei cosini fanno venire voglia di arrosto.”
“TRE!”
La ragazza saltò su e in fretta e furia abbracciò Hitsugi mettendogli in mano un pacco di Marshmellow tenuto da parte, augurò a Ni-ya di non finire di nuovo nei guai e di non farci finire gli altri a causa di alcuni suoi impulsi da esploratore, salutò Yomi da distanza con la mano urlandogli di non fare troppi danni e poi saltò addosso a Ruka tirandogli uno scappellotto.
“Non fare disastri mi raccomando”
“Non troppi.”
“Va bene, andiamo va…”
“e Satty non lo saluti?”
La ragazza si girò con la faccia schifata verso il punto dove Tiziah e Satty stavano a fare tutte le cose sdolcinate loro.
“Per la salute mentale nostra e di chi sta leggendo lo evito?”
“Leggendo?”

*Darky allunga una mano e afferra il malcapitato lettore fino a sventolarlo davanti agli occhi di Ruka*
“Questo!”
“A si ho capito …”
*Rimette il lettore al suo posto gli sistema la maglia e lo spolvera un po‘, infine gli da una pacca in testa di apprezzamento e torna al punto dove stavano prima*

“Dicevamo, ora vado …”
“Si sono d‘accordo con te ora.”
“Oh colombina mia bella mi spiace ma dobbiamo andare!”
Senza guardare cosa stava succedendo Darky afferrò Tiziah per il retrò della maglia e la trascinò fino a sulle scale mobili dove non potè più fuggire.
“Ehi lo urliamo almeno una volta ?”
“Cosa ?”
“Beh al concerto non abbiamo potuto …”
“Al tre!”
Si girarono insieme e videro i ragazzi che le guardavano andare via.
“Uno …”
Satty che salutava con la mano e mandava dei baci a Tiziah
“Due…”
Ruka che scuoteva la testa e ridacchiava
“Tre…”
Il neko che piangeva come un bambino

“WE LOVE NAITOOO!!”



E così finisce, ma come già detto in fondo non è mai veramente la fine semplicemente una pausa tra il primo e il secondo tempo, insomma lasciamole respirare queste povere anime, avranno diritto anche loro a una vacanzina prima o poi? Dopo tutte quello che hanno passato si possono ritenere dei miracolati non trovate? Chissà come sta R-two, speriamo bene …

…‘SIETE QUI!’…
…’SIAMO QUI!’…
Come già detto non è la fine ….
---X---
Angolo autrice: Ebbenne ho iniziato a lavorare a questa fan fiction a metà di giugno all'inizio delle vacanze estive ed ora che sono iniziate le vacanze di natale la termino, e devo dire che mi dispiace un botto, mi sono così affezzionata a questa storia ç___ç coomuunuunqueee saltando la parte dei sentimentalismi, devo sempre ringraziare la santissima Nutty (Myharu) che si è prestata senza fare troppe storie, anzi fustigandomi quando avevo i blocchi dello scrittore, alla messa per iscritto di questa pazza avventura, grazie anche alle persone che l'hanno letta sappiate che mi ha fatto piacere vedere che l'avete almeno sfogliata ç_____ç ecco evvia di nuovo i sentimentalismi.... ciemmeunque non so che altro dire, chiudo qui e ancora grazie a tutti e Buon inizio di vacanze di natale a tutti! Chu chu <3
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Nightmare / Vai alla pagina dell'autore: Tsu_Chan