Le mie
impronte sullo specchio contraffanno la mia immagine.
Stalattiti
di ricordi mi pendono dal volto segnato.
La bara
di vetro di Biancaneve
La vita
Livide
Farfalle sbiadite sbattono le ali lacerate.
Una
rosa nera mi trafigge il palmo della mano.
Dalle
mie ciglia sono piovute troppe lacrime di vetro.
Mi
stendo sull’edera del mio cimitero incantato e sussurrro una danza tra le
tombe.
Biancaneve
è rinchiusa in una bara di vetro.
Appanna
il vetro con l’alito velenoso e guarda le sue mani contraffare la sua
immagine.
Dov’è
la mia rosa nera?
Dov’è
il fiore del peccato che ha sgualcito le mie ali?
Datemi
i cerotti per riattaccarvi le mie piume blu
Fatemi
aprire la bara e scavare con le unghie nella terra sopra di me.
fatemi
volare via dalla mia tomba
Bambola
di porcellana lattea del colore della morte
Geisha
torturatrice
Urlo
nero dal profumo di disperazione
Lucciola
spenta che voli su un campo di erba alta alla notte
Spiritello
che danzi nel fuoco dell’inferno
E
sbatti le ciglia al ritmo di una danza che solo tu conosci
Guarda
il tuo funerale dalla sponda della foresta bianca
Mordo
una ciliegia lasciando che una goccia del suo sangue mi rimanga sulle labbra
Dormo
su un letto di fragole
Ho
giocato a campana tra le tombe
Con
scarpette di cristallo che danzano nella nebbia tra le lapidi
Gettando
caramelle ai morti
Guardando
un funerale su cui piovono piume nere
Una
fata nera mi si è posata sulla spalla
Mi
porge una rosa che guardo cadere in una pozzanghera metendomela dietro
l’orecchio
La rosa
non è mai caduta
O si?
Voglio
volare come peter pan
E
lasciare che la morte e la vita cerchino di afferrarmi da terra
Danziamo
nella pioggia
Strizzando
i vestiti intrisi delle lacrime degli angeli
cantiamo
parole senza senso
tenendo
il ritmo con la testa di una musica che non c’è
Abbandoniamoci
nell’aria satura di ipocrisia mattutina
Lasciando
che il nostro cadavere sollevi nuvole di polvere nella sua caduta infinita
Niente invecchia presto
come la felicità