KYUUBI
“Buonasera,sono Iruka Umino. Nell’edizione
straordinaria del nostro Tg, vi parliamo del nuovo,eclatante colpo ai danni
della “Hokage Bank” di Konoha, da parte del fantomatico e,apparentemente
inafferrabile,ladro Kyuubi.
Ma per maggiori dettagli,colleghiamoci in
diretta da Konoha con la nostra inviata Ino Yamanaka…”.
Una bella ragazza con lunghi capelli
biondi,legati in una coda di cavallo perfetta,e gli occhi azzurri,apparve sui
teleschermi.
Dietro di lei,l’imponente e ,a tratti,inquietante
edificio della “Hokage Bank”,circondato da macchine della polizia con i
lampeggianti accesi.
“sì,Iruka…” cominciò Ino. “mi trovo proprio
di fronte all’ingresso della “Hokage Bank” di Konoha,dove il ladro Kyuubi è
riuscito a raggirare i sofisticati sistemi di allarme e ad introdursi
all’interno del caveau,rubando ben 80 milioni di yen: il colpo del decennio!!
La polizia ha ritrovato all’interno di una
delle due casseforti svuotate da Kyuubi il suo famoso “biglietto da visita”,come
ormai viene chiamato,recante il suo simbolo: un cane nero ed una volpe a nove
code che camminano nel deserto,affiancate dalla lettera K.
Secondo una prima ricostruzione,il ladro si
sarebbe introdotto da una delle finestre del quarantesimo piano,è sceso fino al
caveau ed è riuscito a compiere il furto senza essere visto dalle telecamere di
sorveglianza e senza essere rilevato dai sensori di posizione. Sulle altre
misure di sicurezza della banca,la polizia ha mantenuto il massimo riserbo,ma è
noto che la “Hokage Bank” dispone di misure di sicurezza quasi inespugnabili.
Ricordo ai telespettatori che questo è il secondo furto ai danni di una delle
filiali di questa banca. Il mistero continua,mentre la polizia ha già iniziato
i rilevamenti alla ricerca di indizi o prove che possano condurre all’identità
di Kyuubi. Da Konoha è tutto,a voi la linea…”
Kiba spense il televisore,mentre un leggero
sorrisino gli increspava le labbra. Si avvicinò allo specchio alla sua sinistra
e osservò il proprio riflesso: grandi occhi castani,capelli scuri, due strani
triangolini rossi a contornare le guance ed un sorriso ironico sulle labbra.
Il telegiornale parlava di lui. Di lui e dei
suoi migliori amici Gaara e Naruto. In una parola,Kyuubi.
Il fantomatico ed inafferrabile ladro che
aveva svaligiato la “Hokage Bank” non era un solo individuo,come tutti
credevano,ma ben tre.
Guardò l’orologio appeso alla parete: le 8 meno
un quarto. Doveva sbrigarsi se non voleva arrivare tardi al liceo. In fondo lui
era il professore,sarebbe stato poco educativo arrivare in ritardo alla sua
lezione,no?
Nel frattempo,al liceo di Konoha,il professor
Gaara Sabaku si dirigeva verso l’aula professori per prendersi un caffè. Aveva
un gran sonno e gli serviva assolutamente qualcosa che lo svegliasse e che non
facesse notare ai suoi allievi e la suoi colleghi la sua poca attenzione e la
sua stanchezza. Avrebbe tanto voluto rimanersene a casa a dormire,ma la cosa
poteva essere in qualche modo sospetta.
“certo che ieri abbiamo proprio faticato…”
pensò,ritornando con la mente alla sera prima e al furto che lui e i suoi due
complici avevano fatto. “la banca era talmente piena di sistemi di sicurezza di
ultima generazione e super efficienti…mmm…ieri per poco non andava storto
qualcosa… devo stare più attento…”
Infatti,la sera prima lui,il signore delle
strategie per introdursi in qualunque luogo,aveva commesso un piccolo,banale
errore che,però,poteva mandare a monte il piano e farli scoprire.
Aveva dimenticato un piccolo cavetto sul
pavimento all’ingresso del caveau e,se non fosse stato Naruto a farglielo
notare,probabilmente la polizia lo avrebbe trovato e avrebbe avuto un grosso
indizio: infatti,erano pochi i negozi in tutto il Giappone che vendevano quel
tipo di cavo e la polizia,facendo qualche ricerca,avrebbe anche potuto in
qualche modo giungere a lui e ai suoi compagni.
Si ammonì nuovamente di fare attenzione e,con
i libri di psicologia sotto braccio,entrò nella sala insegnanti, un aula enorme
con due grossi tavoli al centro e altri più piccoli intorno su cui erano
poggiati dei computer. Vicino alla finestra gli armadietti privati dei
professori e,di fianco,le macchinette che offrivano bevande e cibi,di cui la
maggior parte supercaloriche.
Gaara aprì il proprio armadietto, inserendovi
all’interno i libri, e si diresse alla prima macchinetta. Ordinò un caffè forte
e,mentre aspettava,tirò fuori il cellulare notando un nuovo messaggio da parte
di Naruto: “all’una e venti al solito bar…”
Prese il caffè dalla macchinetta e si sedette
su una delle sedie intorno al tavolo,lontano dagli altri. Rispose con un
semplice “ok” al messaggio e chiuse gli occhi. Stava morendo dal sonno!!
“Il rene si forma durante lo sviluppo
embrionale da un organo detto pronefro, degenera
e viene sostituito dal rene definitivo,il metanefro,che implica la comparsa di
tubuli renali identici e questo processo è detto tubulo genesi…”.
Naruto spiegava biologia ai suoi studenti del
quinto anno e,senza darlo a vedere,fu sorpreso nel vederli attenti e prendere
appunti. Solitamente sbuffavano ogni minuto,non seguivano o dormivano. Dal
canto suo, a Naruto importava solo che non disturbassero perché tanto,alla
fine,si sarebbero quasi sicuramente pentiti di non aver seguito e di non aver
capito. Invece oggi,erano stranamente tranquilli e silenziosi,quasi sospettosi.
“chissà cos’è successo…mah…” pensò.
Terminò la lezione del giorno in anticipo e
decise di lasciare gli ultimi minuti di riposo ai ragazzi. Si sedette alla
cattedra e iniziò a rovistare nella borsa alla ricerca di una penna.
“scusi prof…” chiese un ragazzo cicciottello
con i capelli sparati in aria e tenuti da una fascia, Choji. Naruto sollevò gli
occhi dalla borsa e lo fissò.
“sì?”
“senta…lei ha sentito del colpo di Kyuubi di
ieri notte?” chiese Choji incuriosito. Naruto lo guardò per qualche
secondo,mentre il silenzio regnava sovrano sulla classe.
“mmm… sì…ho sentito qualcosa,ma non ho ancora
letto il giornale né guardato un telegiornale…” tagliò corto.
“capisco…ma secondo lei non è strano che la
polizia non lo abbia ancora catturato? Cioè…dicono sempre che non esiste il
delitto perfetto e ciò vale anche per i furti,no? Un ladro lascia sempre una
traccia… lei cosa ne pensa?”
Naruto cercò di rimanere assolutamente calmo.
Non era agitato,ma gli veniva quasi da ridere vista la situazione: Choji che
gli chiedeva come è possibile che la polizia non lo avesse ancora arrestato!!
“ovvio che non mi prendono…io,Gaara e Kiba
studiamo tutto nei minimi dettagli per interi mesi,se non anni!” ovviamente non
diede questa risposta al suo studente,ma disse: “chissà…magari Kyuubi è un tipo
molto astuto… o forse è un poliziotto o qualcuno del settore,esperto in
sicurezza e sistemi d’allarme…”
Choji aprì la bocca intenzionato a
ribattere,ma Naruto fu salvato dalla campanella che decise di suonare proprio
in quel momento. Salutò gli studenti e,velocemente,uscì dalla classe. Gettò
un’occhiata all’ora: 12 e 15.
Decise di andare nell’aula insegnanti a
correggere qualche verifica e,all’una,avviarsi all’appuntamento con i suoi due
amici.
“vi darò qualunque cifra volete…ma pretendo
che scopriate l’identità di Kyuubi!!” sbottò Tsunade,battendo una mano contro
il tavolo. Fissò dritto negli occhi i suoi interlocutori,quasi a volerli
sfidare a ribattere qualcosa. Invece, i tre giovani davanti a lei non batterono
ciglio,rimase assolutamente calmi e impassibili,come se le parole quasi urlate
dalla bionda e prorompente direttrice della “Hokage Bank” non fossero mai state
pronunciate.
“senta… le troveremo Kyuubi con prove certe.
Siamo i migliori nel nostro campo,può stare assolutamente tranquilla che
scopriremo la sua identità…” commentò candidamente Itachi Uchiha,facendosi da
portavoce dei suoi due soci: il fratello minore Sasuke e il suo braccio destro
Neji Hyuga.
“spero sia vero che siete i migliori,non vi
darei neanche un soldo altrimenti!!” rispose furiosamente Tsunade.
Itachi sospirò,mentre Sasuke non vedeva l’ora
di uscire da lì. Quella donna già non la sopportava più e,inoltre,era stanco e
nervoso. Non vedeva l’ora di andarsene.
“noi SIAMO i migliori. Le porteremo
Kyuubi,basta che ci conceda di fare le nostre rilevazioni sui luoghi dove sono
avvenuti i furti e ci lasci lavorare in pace!!”sbottò seccato.
La donna bionda alzò gli occhi e li puntò sul
minore degli Uchiha. Aveva sentito molto parlare dello straordinario fiuto da
detective della “Uchiyuga agency”,ma si diceva anche che il loro talento era
pari al pessimo carattere e alla quasi totale asocialità di Sasuke Uchiha. E
vista la dimostrazione ricevuta dalla secca risposta del ragazzo,su una cosa
non c’era dubbio: aveva un pessimo carattere.
“abbassa il tono,ragazzino!”rispose Tsunade.”
La vostra bravura me la dovrete dimostrare con i fatti,non con le parole.”
Sasuke iniziò a innervosirsi: come si
permetteva quella donna di dargli del ragazzino?? Aveva 26 anni,non 10!!
Stava per risponderle nuovamente,quando lei
lo anticipò.
“sentite…avete carta bianca,basta che mi
portiate dati certi sull’identità di Kyuubi. Avete il permesso di accedere a
tutte le informazioni sul caso anche attraverso la polizia,ma non voglio che
qualcuno sospetti che lavorate per me,chiaro?”
Sasuke stava per ribatterle che non aveva
bisogno di raccomandazioni,che il suo lavoro lo sapeva fare certamente meglio
di lei,ma fu anticipato dalla pacata risposta di Neji.
“stia tranquilla, la terremo costantemente
aggiornata. Arrivederci e buona giornata…”
“sì…arrivederci…”rispose Tsunade.
Itachi,Sasuke e Neji lasciarono l’ufficio
della donna e si diressero,con
calma,verso l’ascensore. Entrarono e Neji premette il pulsante del
Garage,riavviandosi indietro una ciocca dei lunghi capelli scuri che teneva
legati in una coda bassa. Si girò verso lo specchio all’interno dell’ascensore
controllando il leggero tratto di matita che contornava i suoi chiarissimi
occhi e lo sguardo gli cadde sui fratelli Uchiha: cosi simili fisicamente –
entrambi alti,mori e occhi scuri contornati da tratti severi nel caso di
Sasuke, e allegri e giovanili nel caso di Itachi - ma così lontani
caratterialmente: Itachi,30 anni, erano un tipo molto divertente e
allegro,prendeva la vita con il sorriso e in sua compagnia era davvero
difficile annoiarsi. Sasuke,invece,dei due era il più posato,con uno sguardo
truce verso qualunque cosa o chiunque. Nonostante ciò,stranamente i due
fratelli andavano molto d’accordo,anche se qualche battibecco tra di
loro,spesso e volentieri,era inevitabile.
Neji era rimasto piuttosto sorpreso quando,un
pomeriggio di ottobre di qualche anno prima,gli avevano chiesto di entrare in
società con loro e di aprire un agenzia investigativa…
FLASHBACK
“eh?”
“sì,un agenzia investigativa!!!” ripeté
Itachi quasi esaltato.
“sì…ma perché proprio un agenzia del genere?”
aveva domandato ingenuamente.
“ma come,non ti ricordi? Da piccoli sognavamo
di fare i detective…ora abbiamo la possibilità di esserlo davvero…non ti
piacerebbe??”
Neji lo guardò un attimo,prima di spostare lo
sguardo su Sasuke.
“tu hai accettato?” gli chiese.
Sasuke si limitò ad annuire,seguendo la sua
filosofia secondo la quale era inutile dare fiato alla bocca senza dire
qualcosa di veramente utile.
Neji soppesò un momento l’idea di continuare
con la sua vita e il suo lavoro di chimico. Adorava il suo lavoro anche se lo
trovava un po’ noioso,ma poteva uno come lui diventare detective? Non era certo
come guardare i cartoni animati o i film e ipotizzare chi poteva essere il
colpevole, per poi scoprirlo alla fine del film… questa volta era una cosa
seria…
“Neji…le tue conoscenze ci farebbero molto comode,sai?
Sei un esperto anche di elettronica e sistemi di allarme…”
“dici?”
“certo… e poi,ti conosco. Sei troppo curioso
e amante del rischio per rifiutare…dai…non
farti pregare!!!!”. Itachi mise su un finto broncio,spalancò gli occhi
in un espressione da cucciolo abbandonato. Irresistibile.
Ok…ok…accetto…ma basta con
quell’espressione,per favore!!!”acconsentì Neji.
E fu così che nacque la “Uchiyuga agency”.
FINE FLASHBACK
Quando Kiba arrivò all’ Icha Icha paradise
bar di Konoha,in ritardo come sempre,trovò Naruto e Gaara ad aspettarlo. Il
primo,biondo, con occhi azzurri come il cielo d’estate e con una carnagione di
un color biscotto,lo accolse con gran sorriso. Il secondo,invece,tentava quasi
disperatamente di tenere aperti i suoi occhi acquamarina,leggermente nascosti
da una ciocca di capelli rossi.
“buongiorno ragazzi…” li saluto il
moro,sedendosi.
“ciao!!”esclamò allegro Naruto,seguito da un
fiacco saluto di Gaara.
“ti vedo un po’ giù,Ga… stai bene?” chiese
Kiba.
“ho un sonno pazzesco…”commentò il rosso.
In quel momento,si avvicinò al loro tavolo
isolato,davanti alla vetrata,il proprietario del bar,Jiraya. Quest’ultimo,nonostante
fosse una bravissima persona, era conosciuto da tutta la comunità per la sua
fissazione per le donne: Naruto,Gaara e Kiba lo conoscevano fin da bambini ed
avevano perso il conto delle donne che lo avevano preso a schiaffi e quasi
denunciato per molestie.
“hey!!!!buongiorno!!!!” salutò pieno
d’energia.
“ciao Jiraya…” risposero quasi in coro i tre.
“che faccia Gaara….hai fatto le ore
piccole,vero?”
Il rosso gli lanciò un occhiataccia,ma ciò
non fece desistere il barista.
“perché mi guardi così? Lo sai che sono
curioso… avanti,racconta… chi era il fortunato??”
Jiraya,pur essendo un amante delle donne ed
etero al 150%,non aveva battuto ciglio quando due dei tre giovani davanti a lui
gli avevano confessato,in modi e tempi diversi,i loro gusti sessuali. Sapeva
che Gaara era omosessuale,e Naruto bisex,anche se il rossino non voleva che si
sapesse. Non se ne vergognava,ma semplicemente non voleva ritrovarsi al centro
dell’attenzione per questo “particolare”.
Dopo aver notato lo sguardo di fuoco che
Gaara gli aveva lanciato, Jiraya decise di lasciar perdere.
Prese le ordinazioni – due caffè e un tea al
limone – e tornò dietro il bancone,lasciando i ragazzi a chiacchierare
tranquilli.
“stamattina parlavano di noi al
telegiornale…”cominciò Kiba,sorseggiando il suo caffè.
“di già?”domando Naruto ironicamente.
“sì…comunque…come al solito,cerchiamo di non
destare sospetti in nessun modo… sicuramente Tsunade-san ci sguinzaglierà
dietro qualcuno per scoprire la nostra identità…” commentò Gaara assonnato,ma
interessato alla conversazione.
“hai ragione…quella donna è veramente senza
scrupoli…” disse amareggiato Naruto.” Si merita totalmente ciò che le stiamo
facendo!”
Il moro e il rosso annuirono con convinzione.
Tsunade era apparentemente considerata un
ottima persona,di saldi principi e con un intelligenza fuori dal comune. Anche
Naruto,Gaara e Kiba,durante la loro adolescenza,la consideravano tale.
All’epoca,la donna era la vicedirettrice
della “Hokage Bank”,mentre il direttore,un certo Orochimaru, era quasi sempre
in giro per i mondo a pubblicizzare l’azienda e creare nuove filiali.
I genitori dei tre ragazzi tenevano conti
bancari e risparmi di una vita nelle filiali della “Hokage Bank” e tutto
sembrava andare per il meglio.
Ma,purtroppo,tutte le cose belle prima o poi
finiscono.
Tutto ebbe inizio quando uno dei maggiori
scandali dell’anno colse il presidente Orochimaru,accusato di frode,truffa,falso
in bilancio e ricettazione. Fu arrestato e a lui subentrò Tsunade.
Dopo processi interminabili e numerosi
arresti,Orochimaru si tolse la vita,impiccandosi nella sua residenza estiva a
Okinawa. Almeno,così dissero i giornali.
Naruto aveva 21 anni quando vide i suoi
genitori perdere tutto e ritrovarsi,improvvisamente, senza neanche un soldo in
banca,ma con la casa da pagare. Vide la disperazione dei suoi parenti,quando si
scoprì la maxi-truffa effettuata da Orochimaru,le lacrime sgorgare come fiumi
interminabili dagli occhi di sua madre,l’infarto del padre e la sua morte.
Kiba e Gaara,come i genitori di Naruto e
molte altre persone, si ritrovarono nelle stesse condizioni,senza avere idea di
come tirare avanti alla fine del mese.
Decisi ad avere un risarcimento per l’enorme
perdita subita, i tre si erano recati negli uffici di Tsunade e,approfittando
della momentanea assenza della presidentessa, avevano preso una cartella a caso
nascosta dentro un cassetto,scattandogli delle foto. Il loro principale
interesse era capire come poter recuperare anche solo una parte dei loro
risparmi,ma ciò che scoprirono fu incredibile.
Il fascicolo fotografato nelle loro mani era
il resoconto di un agenzia investigativa che mostrava,passo passo, le tappe
della truffa effettuata da Orochimaru. Tutti i soldi che l’ex presidente aveva
illegalmente preso erano misteriosamente scomparsi,senza lasciare alcuna
traccia. Tuttavia,c’era anche un indagine della polizia,mai rivelata dai
giornali,secondo cui Orochimaru era morto per strangolamento esterno e non per
essersi impiccato.
Naruto,Gaara e Kiba,pur sapendo benissimo
quali rischi correvano,decisero di intrufolarsi nella residenza della donna,nel
quartiere più ricco e altolocato di Konoha. Effettuarono ricerche precise circa
i suoi impegni e le sue abitudini,servendosi delle loro capacità intellettuali
e della loro agilità.
Nella casa di Tsunade trovarono ciò che
cercavano: un contratto stipulato tra la donna e Orochimaru,pochi giorni prima
della morte dell’uomo,secondo cui Tsunade sarebbe stata la beneficiaria di
tutte le azioni della banca.
Una settimana dopo,Orochimaru era morto
“misteriosamente” e Tsunade si era ritrovata con una banca di livello mondiale
da gestire e molti più soldi sul conto bancario.
Bastava fare due più due per capire che la
donna aveva pagato chi di dovere per far sparire le tracce di un suo possibile
collegamento con la morte dell’uomo.
Così,i tre ragazzi avevano capito chi fosse
davvero Tsunade: una donna senza cuore,fredda,calcolatrice,manipolatrice e
attaccata ai soldi oltre ogni limite. Una donna che non aveva avuto alcun
ripensamento a far fuori il suo socio e a mandare sul lastrico molte famiglie
di Konoha e dintorni. In pratica,una persona che doveva pagare per ciò che
aveva fatto e qual era il modo migliore per farlo se non colpire ciò per cui si
era tanto affannosamente faticata?
Tutto era iniziato da quest’idea di vendetta:
rubare a Tsunade per risarcire quelle povere persone che avevano perso tutto.
Una sorta di Robin Hood dei tempi moderni.
Ma il problema era uno solo: come risarcire
chi aveva perso tutto senza lasciare indizi che portassero a loro? L’idea di
finire dietro le sbarre non li alettava di certo,ma quella di lasciare sul
lastrico centinaia di persone li attraeva ancora meno.
Dopo lunghe giornate alla ricerca di una
soluzione ottimale, Gaara, quasi scherzosamente, aveva proposto di far credere
a tutti che il ladro fosse una sola persona,in modo da sviare,almeno in
parte,l’idea di essere in tre a compiere le malefatte.
“mmm… e se funzionasse?”
aveva,invece,ribattuto serio Naruto.
E così era nato tutto. Il loro primo furto
alla “Hokage Bank” aveva fruttato due milioni e 700 mila yen. L’unica cosa che
avevano lasciato dietro di sé era stato un piccolo biglietto(ovviamente senza
impronte o altro) per segnare il loro passaggio.
Neanche Tsunade poté nascondere la notizia
del furto che si era diffusa come una macchia d‘olio. I giornali parlarono del
misterioso ladro “Kyuubi” per settimane,del modo acrobatico ed eclatante con
cui aveva svaligiato una delle più importanti banche del paese.
Per evitare sospetti,i tre ragazzi avevano
continuato i loro studi,senza compiere furti per due anni consecutivi.
Sapevano perfettamente che Tsunade non
avrebbe lasciato perdere così facilmente la faccenda,ma Naruto,Gaara e Kiba
fecero tutto lo stretto necessario per non lasciare tracce ed essere
insospettabili. Addirittura Kiba partì per un viaggio di studi di un paio di
mesi,mentre gli altri due iniziavano il tirocinio per diventare insegnanti.
In realtà,in quei due anni,non erano rimasti
certo senza fare niente: avevano già cominciato a studiare dettagliatamente la
seconda filiale da colpire,studiandone ogni particolare,i sistemi d’allarme ,le
entrate e le uscite e,persino, il sistema di riscaldamento.
Avevano creato vari piani per entrare,compiere
il furto ed uscire,fatto anche delle prove di resistenza e di scassinamento di
porte blindate o chiuse con codici e lucchetti. E la loro meticolosità li aveva
ripagati. Ma in quel periodo iniziarono anche i problemi: nascondere tutti quei
soldi era difficilissimo,ma ancora più difficile era non destare sospetti in
Tsunade. La donna sospettava di ogni singola persona che vedeva,persino dei
bambini, e tutti gli abitanti di Konoha e dintorni erano stati interrogati uno
per uno sul primo furto.
Ovviamente Kiba,Naruto e Gaara avevano
preparato degli alibi di ferro,raccontando di essere stati ad una cena e ad un
concerto. Mostrarono gli scontrini i loro biglietti dell’arena,regolarmente
timbrati alla cassa con l’ora ed il giorno che coincidevano con il momento
esatto in cui,secondo la polizia,Kyuubi commetteva il furto.
In più,si erano anche creati dei
testimoni,come la cameriera del ristorante e il cassiere dell’arena. Avevano
degli alibi inattaccabili e non era neanche stato difficile farli.
Gaara,pur essendo laureato con il massimo dei
voti in psicologia ed essere insegnante di ruolo in tale materia,aveva una vera
e propria passione per le ricerche scientifiche che venivano effettuate dai
poliziotti e,negli anni,si era spesso documentato e seguito convegni in
proposito e,esercitandosi a casa sua,grazie alla sua grande intelligenza,era
diventato più esperto della polizia stessa sull’argomento.
Kiba,invece, nutriva un’appassionata
devozione verso le tecnologie di ogni genere: Avrebbe potuto passare giorni
interi a ragionare in codici binari(codici usati dagli informatici) senza
stancarsi mai. Unendo le loro conoscenze alla grande agilità e forza muscolare
di Naruto,erano riusciti a far credere a tutti che il furto era stato commesso
durante la cena,mentre,invece,era stato commesso prima,ma il sistema d’allarme
era scattato “per una distrazione di Kyuubi” solo venti minuti dopo il
furto,rendendo il loro alibi inespugnabile.
Il secondo furto aveva creato nei tre ragazzi
non pochi problemi: Konoha era stata presa d’assalto da turisti e
curiosi,ansiosi del prossimo colpo di Kyuubi,i giornalisti scattavano
fotografie a chiunque sospettavano essere il ladro,la polizia aveva aumentato i
controlli,estendendoli a tutta la regione e a quelle vicine, mentre Tsunade fumava
dalla rabbia,sospettando di tutto e tutti.
Non sopportava l’idea che un “ladruncolo del
cavolo”,come definiva Kyuubi, potesse farle fare la figura dell’idiota davanti
a tutto il mondo. Lo trovava semplicemente intollerabile,umiliante e
quindi,aveva pensato,era veramente il caso di sfoggiare i migliori e costosi
detective in circolazione: la “Uchiyuga Agency”.