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Autore: x_Dana    23/12/2009    2 recensioni
10a classificata al contest "A contest, A rose, A Story" L'incontro tra Sakura e Sasuke, dopo che il ragazzo abbandona il villaggio.
Genere: Romantico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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"Porterò Sasuke indietro a tutti i costi, è una promessa che manterrò a costo della vita"

Erano parole distanti, crudeli e pungenti quelle che le vorticavano in testa "come ho potuto fargli promettere una cosa simile?"  sospirò con la testa appoggiata al muro "Come potevo non chiederglielo?"

Sasuke.

Era nei suoi ricordi da tutta la vita seppur non si ricordasse la prima volta in cui i loro sguardi si erano incrociati. Semplicemente lui era sempre stato lì.

"E' lui l'uomo che sposerò"  pensava con orgoglio, e ogni volta sorrideva, controllandosi la lunghezza dei morbidi capelli rosa davanti allo specchio.

Quelle speranze erano morte, uccise dalle parole "è andato via" pronunciate da Naruto in quel letto di ospedale.

E qualcosa in lei si era morto, spezzato, rotto rovinato.
Appassito.

Come la rosa che rigirava tra le dita da un tempo indefinito e sfocato, i petali si erano scuriti e cominciavano ad arricciarsi, l'odore era dolciastro e le ricordava qualcosa che non avrebbe saputo definire.

Aveva trovato quella rosa sul davanzale della finestra, qualche giorno dopo il ricovero di Naruto, nel prenderla si era punta un dito ed una goccia di sangue era scivolata placidamente fuori dalla piccola ferita, ma la ragazza non se ne accorse, ipnotizzata dalla rosa e dalle sue spine.

Sakura si lasciò cadere pesantemente sul letto tenendo la rosa saldamente in pugno, ferendosi ancora con le spine, che con il passare dei giorni si erano fatte più secche.

Era stata da Naruto il giorno prima, per sgridarlo.
Non avrebbe dovuto sgattaiolare dall'ospedale in quelle condizioni, non doveva sentirtsi in colpa, non era colpa sua.
Il ragazzo in risposta sgranò i grandi occhi azzurri, i capelli chiarissimi nella luce bianca che inondava la piccola stanza d'ospedale.
"Sakura, non so di cosa parli" Naruto accennò un sorriso dubbioso
"Le rose non volano sui davanzali delle persone da sole"  replicò scocciata la ragazza, alzando un sopracciglio.
"Rose?Davvero Sakura, non mi sono mosso da questo letto" rispose il biondo passandosi una mano tra i capelli.

Sakura rimase in silenzio, dubbiosa, Naruto non aveva ragione di mentirle, ma era l'unico ad avere qualche motivo a lasciarle una rosa sul davanzale.
Sospirò e dopo avergli spostato un ciuffo biondo dalla fronte lasciò la stanza, più dubbiosa di prima.


Lo sguardo ferito di Sakura si posò con qualche esitazione alla piccola cornice che teneva sul comodino, dentro, incastonata, la foto della Squadra di Kakashi.
Erano momenti felici per tutti, infondo, ma solo lei lo dava a vedere.
Sorrideva, sopraffatta dalla gioia di avere finalmente una foto con il suo Sasuke-kun.
Quella foto felice, nonostante tutto il dolore, le ricordò che ne era valsa la pena.
Un sorriso amaro si dipinse sulle labbra carnose di Sakura che con cautela appoggiò la rosa sul comodino, davanti alla foto.

C'erano sorrisi, e risate. C'era speranza. Ora solo dolore e una rosa davanti ad una fotografia, come un fiore sulla tomba.

Sakura si allontanò dal letto sporgendosi fuori dalla finestra per annusare l'aria del tramonto, cercando di impedire alle lacrime di riempirle gli occhi color smeraldo.
Le tornarono in mente le parole, per forza di cose forzate e ottimiste, che aveva rivolto a Naruto il giorno dopo al suo ricovero.
"La prossima volta lo faremo insieme"

Forse doveva provarci da sola, prima.

Sakura si appoggiò al davanzale con i gomiti, chiudendo gli occhi sopraffatti dalle lacrime, e si domandò se vivere senza Sasuke fosse una fine migliore di quella che l'aspettava se fosse andata a cercarlo.
Vivere senza Sasuke o perire per mano sua?
La domanda sembrava avere la stessa risposta, sarebbe morta in entrambi i casi.
"Almeno riuscirei a vedere i suoi occhi, come ultima cosa"

Strinse in pugno la mano martoriata dalle spine che aveva stretto forte, tante volte, vedendosi appassire proprio come la rosa che aveva appoggiato al comodino.
Un'ombra le sfrecciò davanti, e la ragazza di riflesso scattò all'interno della propria camera.
Corse nuovamente a riaffacciarsi e con sua sorpresa notò che, cullati dal vento, dei petali di rosa nera volteggiavano cadendo pian piano, ruotando intorno.
Si lanciò fuori dalla finestra con un balzo, cercando di ritrovare la figura scura di prima.
L'istinto la guidò nel bosco, dove trovò  una rosa nera spezzata.
La raccolse e senza quasi accorgersi la strinse nel pugno, riaprendosi le ferite.
Nuove goccie di sangue presero a scorrerle sulla pelle candida.
Continuò a correre, fino ad arrivare in una piccolissima radura scura. Il sole era calato completamente e le prime stelle cominciavano a risplendere nel cielo cupo.

"Non ha più senso che io mi nasconda" sospirò una voce che la fece rabbrividire nell'anima.
Una voce nota, amata, irreale.

Una figura ammantata di scuro uscì dal folto degli alberi, a una decina di passi dalla ragazza, sotto il cappuccio dei deboli riflessi rossastri.

"Sasuke?" il nome del ragazzo uscì in un sussurro spaventato e al contempo speranzoso dalla bocca della ragazza

La sagoma annuì incerta per in istante prima di abbassare il cappuccio, che rivelò una massa spettinata di capelli corvini.
Il viso slavato e pallido era illuminato da due occhi rossi come il sangue, come la rosa che lentamente moriva davanti alla foto dei loro tempi felici. Quando ancora quegli occhi color rubino erano solo un'ombra.

Sakura rimase qualche istante in silenzio, cercando di calmare il proprio cuore che sembrava desiderasse solo di guizzarle fuori dal petto e piazzarsi soddisfatto e sanguinante ai piedi di Sasuke, e rimanerci per sempre.
Poi la ragazza sorrise, incerta, ed aprì il palmo della propria mano
"Dovevo sospettarlo, qualsiasi cosa provenga da te mi ferisce" cercò di ironizzare, spaventata dal destino che sembrava attenderla.

Il ragazzo smise di fissarla, e puntò il suo sguardo cremisi in un punto vuoto, oltre la testa rosa di Sakura.
Sakura notò che le labbra di Sasuke stavano dicendo qualcosa, ma troppo sottovoce per essere udito.
Si soffermò con dolore sulle labbra sottili e pallide, che tante volte aveva desiderato sfiorare e che immaginava mortalmente fredde.
Perfino in quel momento qualcosa in lei desiderava accarezzarle ed abbracciare quel ragazzo esile e segnato da lividi scuri.

"Posso cercare di riportarti indietro?" abbozzò Sakura con un sorristo storto, tirato. Inutile.

Sasuke si limitò a chiuedere gli occhi, nascondendo il loro riflesso vermiglio.

La ragazza abbassò di poco la testa, lasciando che i capelli le coprissero il volto sottile sul quale nuove lacrime cominciavano a scorrere.
Rimasero fermi, per istanti infiniti, quando Sakura alzò lo sguardo e attraverso i riflessi rosati dei suoi capellì riuscì a vedere lo scatto di Sasuke.
Quasi fosse a rallentatore, i capelli mori mossi dal movimento rapido e felino e gli occhi costantemente chiusi, le sopracciglia un pò aggrottate.
Un battito di cuore prima di averlo davanti, la ragazza riuscì ad avvertire il debole profumo agrodolce del ragazzo, poi senza nemmeno sentire dolore un fiotto caldo le riempì la bocca, e sangue denso e scuro le scivolò fuori dalle labbra, trascinandola nel buio con un vago sapore ferroso.




Si svegliò nel suo letto quando ormai era notte fonda, e dopo un momento di stordimento ricordò l'accaduto e si chiese perchè fosse ancora viva.
Il dolore all'addome le confermava questo pensiero, era sicuramente viva e non stava sognando.
Sospirò, nella bocca ancora il sapore dal sangue, non era nemmeno riuscita a vedergli gli occhi per 'ultimo istante. Aveva miseramente fallito, forse non ci aveva provato davvero.

L'aveva lasciato andare via, di nuovo.Questa volta per sempre.

Un debole frusciò catturò la sua attenzione, proveniva da una sedia nell'angolo della stanza. Il cuore le si blocco quando individuò seduta sopra di esse l'immobile sagoma di un ragazzo.

"Cosa fai ancora qui?"  bisbigliò la ragazza abbassando lo sguardo, confusa.

"Penso che questo è un legame che non voglio rompere del tutto" rispose Sasuke alzandosi dalla sedia e avvicinandosi a Sakura.
In mano stringeva la rosa nera che aveva perso nel bosco, la stringeva talmente forte che rivoli di sangue gli colavano sul polso.
Sasuke posò il fiore scuro vicino alla rosa ormai avvizzita davanti alla foto, lasciando su di essa uno sguardo indecifrabile.

"Te l'avevo detto" rispose dopo qualche minuto la ragazza, stringendo il lenzuolo.

Sasuke le sorrise, quel sorriso freddo che non contagiava gli occhi. E le mostrò il palmo aperto "Ora siamo uguali"

Sakura si decise ad alzare il viso per osservare il ragazzo, si soffermò qualche istante sulla mano martoriata e poi passò al viso, dove non c'era traccia dell'alone rossastro di prima.
Gli occhi color pece trasmettevano solo rabbia, tristezza e rassegnazione.

Sakura abbassò nuovamente lo sguardo, confusa, ma la mano fredda di Sasuke le afferrò dolcemente il mento e il ragazzo si abbassò sulle ginocchia per poter piantare il suo sguardo scuro negli occhi smeraldini della ragazza.

"Non avere paura, lo sai..."
"Non ho paura di morire, ho paura di vivere" bisbigliò Sakura

Il ragazzo abbassò lo sguardo per un'istante, schiacciato dalle perole veritiere della ragazza, ma subito tornò a fissare il viso della ragazza, pallido e preoccupato.
Un lampo di imbarazzo attraversò il viso candido del ragazzo, seguito da un'espressione perplessa.
Poi piano piano avvicinò il viso a quello di Sakura, che tremava. aspettando il contatto con le labbra tanto desiderate, e gelide, del ragazzo.
Sognava quel momento, da quando aveva ricordi.
Certo, non aveva mai pensato che avrebbe provato anche un dolore acuto allo stomaco, e di avere in bocca un retrogusto di sangue. O che Sasuke avrebbe avuto la faccia piena di lividi.

Ma il bacio arrivò così insaspettato che le travolse la mente e cancellò ogni possibile paragone con le sue fantasie, scaricandole una sensazione strana nel sangue, quando scoprì con sopresa che le labbra del ragazzo non erano gelide come aveva sospettato, erano roventi come il fuoco e con un gusto mortalmente dolce che le si insinuava in ogni senso.
Quando Sasuke si staccò dal lei erano entrambi senza fiato.
"Non l'ho mai fatto prima" si scusò con qualcosa simile all'imbarazzo dipinto in volto.
Sakura rimase a guardarlo, trattenendo un sorriso, e con la mano logorata dai piccoli tagli ormai chiusi strinse la mano di Sasuke, sporcandosi col suo sangue fresco e denso.
"Un pò troppo tardi, non dici?" gli sorrise Sakura, che si sentì rotolare una lacrima lungo una guancia.

"Meglio che mai" si scusò il ragazzo, baciandola un'altra volta.

Di nuovo il calore di Sasuke, così inaspettato e travolgente, la sorprese e la lasciò stordita.
Sicura che nessuno avrebbe mai saputo accenderle i sensi ed intorpidirle il cuore in quel modo.
Finirono sotto le lenzuola, impregnandole col loro calore e coi loro sospiri roventi e carichi di sentimenti, col loro dolore.

Anf...

Ogni sospiro, o gemito, di Sasuke le riempiva la mente e non ne usciva più. Sicura che li avrebbe ricordati per sempre, come la notte che aveva desiderato spesso negli ultimi anni.

Si addormentò poi inquieta nell'abbraccio marmoreo del ragazzo, che rimase a guardarla respirare profondamente con le labbra leggermente schiuse.
Il dolore lo colpì proprio in quel momento, quando capì cosa perdeva e cosa lasciava indietro.
Ma non avrebbe cambiato idea.
La strinse leggermente, beandosi della carne morbida e candida della ragazza che emanava un lieve tepore.


Il mattino li sorprese ancora allacciati, Sasuke si alzò in fretta, infilandosi velocemente i vestiti mentre la ragazza titubante si gettava addosso una maglia verde.

"Stai davvero andando via?" gli chiese in un sussurro

"Te l'ho detto, non sarei rimasto" rispose Sasuke abbassando lo sguardo

"Perchè?..Il legame che volevi mantenere?"  un'altra lacrima, sorella delle infinite altre, rigò il volto di Sakura.

"Il mio sogno è nel passato, non nel futuro. E il legame tra noi non si spezzerà mai più. anche se non saremo vicini, fino a che non deciderai di dimenticarmi"

"Lo sai che non lo farò, non l'ho mai fatto"

Sasuke le sorrise come suo solito, i sorrisi della notte appena trascorsa erano già un ricordo.

Rimasero a guardarsi per attimi infiniti, e nello stesso momento troppo corti, senza sfiorarsi.
Consci che entrambi sarebbero potuti cadere a pezzi al minimo tocco.

"Lo sai che ci rivedremo, Sakura" le disse ironico Sasuke avvicinandosi alla finestra

"Ne sono certa" rispose Sakura, al corrente del futuro che li aspettava.

Sasuke balzò sul davanzale della finestra, tendendole una mano che lei afferrò senza esitazione.

"Sii felice" le disse sfiorandole il polso con le labbra, e ammiccò alla foto sul comodino della ragazza, vicino alla quale riposavano le due rose.

"Se vuoi esserlo anche tu, questo è il posto dove tornare"

Sasuke fece per ribattere, ma annuì e si lasciò cadere dalla finestra, scomparendo.

*

Il ragazzo osservò la fotografia incorniciata vicino a quella della Squadra Kakashi, ritraeva la donna che amava in abito bianco, da sposa, con i capelli rosa raccolti in una treccia elaborata e un lieve sorriso ad illuminarle il volto, un'espressione così diversa da quella gioiosa della sua infanzia.
Un sorriso segnato da mille dolori.
Teneva in mano un boquet di rose, pallide e delicate, proprio come lei.
Il ragazzo sorrise nel vedere l'espressione radiosa del proprio migliore amico, quello che aveva sempre cercato di eguagliare e superare.
Fin dalla prima volta che si erano ritrovati uniti da Kakashi, aveva saputo che le cose sarebbero finite così.
Sorrise, amaramente nel vedere nuovamente il suo sogno infrangersi.

Prima di girarsi verso la porta, notò vicino alla foto della squadra, due piccole rose essiccate.

Un sorriso, di quelli veri, gli si aprì sul viso stanco quando tornò ad osservare la foto del matrimonio.

"Sasuke, andiamo?" i Ninja della foglia lo aspettavano, guidati da Naruto, che lo guardava con i soliti occhi blu sgranati e puri.
"Mi dispiace che non l'hai potuta vedere per l'ul.." il biondo si interruppe, fissandosi le mani che si torceva continuamente da quando il suo ex compagno di squadra era intrato nella loro casa.

"Andiamo, Naruto".

Nella foto, un  tatuaggio raffigurante una piccola rosa nera brillava sul polso di Sakura, dove lui, anni prima, l'aveva sfiorata.

"lo sai che non lo farò, non l'ho mai fatto"

Recitava un foglietto nascosto dietro alla cornice.
  
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