Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Mirokia    24/12/2009    9 recensioni
Inuyasha: esperto professore di ballo classico e moderno.
Kagome: semplice ballerina incredibilmente dotata per il ballo moderno.
Entrambi legati dalla passione per il ballo si innamorano, nonostante le difficoltà della vita odierna.
"Sai ballare?"
"Certo! Per chi mi hai presa?"
"Guarda che sono esigente!"
"Cosa...?"
"Devi farmi innamorare dei tuoi passi...vediamo cosa sai fare..."
Genere: Generale, Romantico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dance&love

Occhio per occhio

 

 

Kagome correva più veloce che poteva.

Non riusciva a credere di essere caduta in trappola.

Non voleva pensare al fatto che, mentre lei se la spassava con Inuyasha nel suo letto, sarebbe potuta succedere qualsiasi cosa.

E, a grandi linee, aveva già capito cos’era successo e…a chi.

Aveva corso troppe volte in quei pochi giorni…minimo sarebbe dimagrita di 3 chili.

Eppure non le sembrava un buon motivo per fermarsi, anzi, il rimorso la faceva correre più veloce, incurante degli alberganti contro cui andava a sbattere ogni tanto.

Non si curava neanche di controllare se Inuyasha le stava dietro, e quello fu un altro dei suoi errori.

Finalmente, arrivò davanti alla camera della professoressa Aruna, dove la folla di persone curiose aveva iniziato ad allontanarsi. Kaggy si fece spazio ed entrò nella camera che, però, era deserta. Dov’era andata l’insegnante?

La ragazza chiese informazioni ad uno degli uomini fuori dalla porta, che le disse testuali parole:

 

-Ho visto una donna correre via accanto ad una barella con sopra il corpo di una ragazza…-

 

A quelle parole, Kagome impallidì. Il corpo?? Un corpo esanime? Detto così sembrava proprio esanime!

 

-Mi dica dov’è andata!- si affrettò Kaggy, anche urlando un po’.

 

-Non gridare, che ci sento benissimo! Credo sia andata verso l’infermeria…- rispose lui, sturandosi l’orecchio col mignolo destro.

 

-Bene, grazie.- ringraziò di sfuggita e si mosse in direzione dell’infermeria, anche se non sapeva dov’era esattamente, ma le bastò seguire l’orda di gente ammassata su una sola porta. Per fortuna era sullo stesso piano e non avrebbe dovuto farsi anche le scale.

Finalmente raggiunse la folla e si mise a spintonare senza neanche più parlare e fortunatamente nessuno le disse parole cattive perché immaginavano come dovesse sentirsi dopo aver perso una cara amica. Peccato che loro non sapessero che Kagome e London erano sorelle.

Non appena entrò nella stanza, Kaggy udì distintamente dei brevi respiri affannati, rumorosi e spaventosi.

-Riusciamo a farla tranquillizzare?- chiese una voce maschile.

-Non credo che sia agitata…- rispose una donna.

-Non riesce proprio a respirare!! Chiamate qualcuno, un dottore, un’ambulanza!-  urlò la professoressa Aruna, che non riusciva a mantenere la calma.

-Non ce ne sarà bisogno.- gridò di rimando un albergante tra la gente. –Sono un medico.-

Quando tutti si diedero da fare per scostarsi affinchè il medico potesse passare, Kagome riuscì a intravedere il fisico della sorellastra distesa sul lettino, mentre si agitava e respirava a fatica. Aveva i capelli e i vestiti fradici e accanto a lei vi era una spessa corda bagnata.

-L-London!- chiamò Kaggy sperando che l’amica potesse sentirla.

-Fuori, Higurashi, fuori.- il professor Myoga la spinse nuovamente fuori dalla stanza, allontanandola più che poteva.

-Ma, signore, io…-

-Tu niente. Stanne fuori per favore.- disse l’altro serio. –E vai a chiamarmi quell’incosciente di Uzumaki, che qui manca solo lui.- aggiunse con un’ultima spinta, e la ragazza si ricordò improvvisamente di Inuyasha. Non era con lei..? E allora dove se n’era andato? Si voltò e percorse la strada a ritroso, afferrando nel mentre il cellulare che si era infilata frettolosamente in tasca. C’era un messaggio da leggere.

 

“Hai perso l’uomo dei tuoi sogni? Non preoccuparti…Lo tengo d’occhio io.”

 

Kagome lo lesse inconsapevolmente ad alta voce e, quando distolse gli occhi dal telefonino, aveva gli occhi più infuocati del diavolo. Se si azzardava a toccare Inuyasha, chiunque fosse, avrebbe passato dei guai enormi.

A grandi falcate raggiunse la stanza dell’insegnante e spalancò la porta con un piede. Dentro era buio e non si percepiva alcun rumore. Ne dedusse che non c’era nessuno. Fece ancora qualche metro e, con un altro colpo deciso, aprì la porta della sua camera e, chissà perché, quando si ritrovò l’inconfondibile schiena di Naraku che lottava con Inuyasha, non si stupì affatto. In fondo, aveva sempre avuto la sensazione che l’autore di tutti quei misfatti fosse qualcuno di vicino a lei, qualcuno che avesse occupato un posto importante nella sua vita. Ma perché tanto accanimento? Solo per il fatto che si erano lasciati? Ma era un’esagerazione, anche per un tipo eccentrico come lui. Aveva tanto altre domande che avrebbe voluto fargli, ma era talmente arrabbiata che tutto quello che riuscì a fare fu di urlare rabbiosamente il suo nome.

 

-Bastardo! Allora sei stato tu, eh?- chiese Kaggy con tono di sfida.

A quella voce, Naraku smise di attaccare Inuyasha e si voltò lentamente, mostrando di proposito un coltello a serramanico.

 

-Kagome, ben arrivata. Ormai non ci speravo più. Pensavo riuscissi a scoprirmi prima…Mi sei davvero caduta in basso. Dov’è finita la tua perspicacia?- chiese l’altro di rimando, con una faccia da pazzo.

 

-Non parlarmi così, idiota!- Kagome era furiosa.

 

-Come? Eppure una volta ero il tuo ragazzo o sbaglio?- fece ancora.

 

-Cosa..?- intervenne Inuyasha, che si era già messo in piedi. Kaggy lo ignorò.

 

-Esatto, hai detto bene. Una volta. Ora non più, quindi ti sarei grata se mi lasciassi in pace una volta per tutte!- Dopo aver urlato, la ragazza si accorse di averlo sfidato fin troppo. Conosceva Naraku, e sapeva che non si sarebbe mai arreso così facilmente. Toccato nell’orgoglio, l’ex ragazzo si mosse velocemente verso di lei e la inchiodò sulla porta, spingendola con violenza. Lei emise un lamento e strinse gli occhi.

 

-Dai, prova a ripeterlo adesso..- la istigò Naraku, alitandole in faccia. Inuyasha, ormai dimenticato, se ne stava in fondo alla camera e osservava la scena per decidere il momento adatto in cui intervenire.

 

-Tu.Non.Sei.Più.Il.Mio.Ragazzo.- Kaggy scandì coraggiosamente le parole e, quando vide che Naraku digrignava i denti per la rabbia gli sputò in faccia mormorandogli un diretto “Vaffanculo”.

Naraku provò ancora a non alzare le mani.

 

-Kagome, non capisci che io ti amo? Ho fatto tutto questo per te, per farti capire che non puoi fuggire da me, che non puoi rifiutarmi.- il ragazzo aveva i lati della bocca che gli tremavano, i capelli lunghi e neri sulla fronte e davanti agli occhi. Sembrava un demone.

 

-E tu non capisci che in questo modo mi hai fatto solo soffrire e arrabbiare?- ribattè Kaggy dimenandosi. –Hai quasi ucciso due componenti fondamentali della mia famiglia, ti rendi conto?- cercò di assestargli dei calci in mezzo alle gambe, ma senza successo.

 

-No, no, no. Loro non sono fondamentali. Io sono fondamentale. L’unica persona che devi guardare sono io, capisci? Gli altri non hanno importanza..- gli occhi spalancati avevano una sfumatura di rosso e la sua mano fece scattare il coltello a serramanico. –Solo così potremo vivere felici, io e te.-

 

-Tu sei pazzo! Lasciami stare, merda!- ora Kagome era quasi disperata. Riusciva a vedere la pazzia negli occhi del ragazzo e sentiva che se non si fosse liberata subito, si sarebbe fatta male. Quel coltello le faceva paura e non poteva fare altro che tremare.

 

-Vedi? Tremi d’amore.- Naraku non pensava ad altro; era ancora convinto di poter riuscire a far passare l’ex dalla sua parte. –Allora? Mi ami..?- fece poi.

 

-Nhn…No!- urlò Kaggy e vide l’ombra minacciosa del coltello su di lei.

 

-E adesso?-

 

-No!- non voleva mollare, anche se ormai le tremavano anche le gambe per il terrore. L’arma affilata le si avvicinò alla guancia.

 

-E adesso?-

 

-N…- con la bocca impastata, Kaggy faceva fatica a rispondere ma, fortunatamente, arrivò qualcuno a salvarla dalla situazione. Inuyasha afferrò Naraku dalle spalle e lo trascinò indietro, verso il centro della stanza. Finalmente libera, Kagome poté finalmente respirare e aprì gli occhi per poi assistere impotente alla scena.

Inuyasha cercava di bloccargli le braccia, ma Naraku sembrava volerle tenere saldamente alzate, dimostrando la sua forza paragonabile a quella dell’insegnante. Gli occhi gli si colorarono completamente di rosso e Kaggy intuì che anche quella sera avesse preso una delle sue strane droghe: aveva decisamente l’aspetto di un malato.

Naraku iniziò a tirare gomitate nello stomaco di Inuyasha, che si contorceva per il dolore, pur non mollando mai la presa, e gli tirava i capelli per farlo stare fermo. Vedendo il suo uomo in difficoltà, Kagome si fiondò in avanti e si mise a tirar pugni all’impazzata all’ex che, con qualche calcio, la spinse di nuovo contro la porta. Inuyasha la vide mentre faceva smorfie di dolore e, distraendosi, allentò la presa sulle braccia di Naraku, che ne approfittò e portò la mano col coltello all’indietro, centrando in pieno l’occhio destro di Inuyasha. Questo cadde a terra tra lamenti strazianti e Kagome, alla vista di tutto quel sangue che si spargeva sul pavimento, strillò più forte che poteva. Urlò come una matta, tanto che persino Naraku dovette tapparsi le orecchie. Le urla furono udite in tutto il piano e subito qualcuno accorse per vedere cos’altro stava accadendo. Una parte degli insegnanti abbandonò London e si spostò nella camera da letto dalla quale provenivano le urla. Kaggy lasciò che aprissero la porta e che vedessero coi loro occhi il responsabile del caos degli ultimi giorni. Con sorpresa di Kagome, entrò anche Sesshomaru che, con le spalle ancora sotto medicazione, fece di tutto per aiutare il professor Myoga a fermare Naraku. Questo si vide in trappola, senza alcuna via d’uscita e, ingenuamente, o forse per un attacco di paura, lasciò cadere il coltello a serramanico al suo fianco e i due ne approfittarono per afferrarlo da destra e da sinistra e per poi stenderlo a terra, bloccandogli braccia e gambe.

 

-Qualcuno chiami la polizia.- ordinò Myoga a quelli sulla soglia della porta.

 

-E un’ambulanza!- aggiunse Sesshomaru, non appena vide il fratello rannicchiato per terra, col sangue che lo circondava e gli impregnava i vestiti.

Kagome piangeva a dirotto e non riusciva a muoversi, né aveva il coraggio di aprire gli occhi.

“Aiuto, qualcuno lo aiuti.” Continuava a urlare nella sua testa. 

 

*/*/*/*/*­/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*

 

Ciao cari lettori e care lettrici.

Eccomi durante le vacanze di Natale, il giorno della vigilia.

Che dire? Sono in ritardo perché non avevo più tempo per scrivere :( Sapete com’è la scuola appena prima di qualsiasi vacanza: un po’ hanno bisogno di voti, un po’ vogliono confermarci un voto, un po’ devono farci recuperare i compiti in classe, eccetera eccetera. Che noia!

Così, ora che non sono costretta a studiare tutto il giorno e che mi hanno  concesso l’uso del pc portatile, ho concluso il mio capitoletto ^^.

Come avrete capito, non manca molto alla fine della ff…Finalmente!, direte voi XD Perché chissà da quanto la tirò avanti…un anno? Due anni? O di più? Chissà quanti lettori si sono persi, chissà se ce ne sono stati di nuovi…Comunque, se la mia storia vi è piaciuta, leggetela fino alla fine, tanto manca poco ^__^

 

Alla prossima!

 

Mirokia

   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Mirokia