Buon Natale a tutti!
Vischio
maledetto!!!
Festeggiare
il compleanno non era mai stato una gioia per lei, ma
doveva ammetterlo, trovarsi al centro di tante piccole attenzioni era
piacevole. Osservava i pacchetti disposti con cura di fronte a lei e un sorriso leggero le piegava gli angoli
delle labbra verso l’alto, forse non avrebbe dovuto essere felice, ma infondo
era sempre una bimba di undici anni… Il suo
emozionarsi davanti ai regali poteva anche essere scusato, no?
-Allora?-
Andrea
Moody spostò lo sguardo dalla fila di doni disposta
sul tavolino di fronte a lei e sorrise alla sua migliore amica di sempre, Hestia Jones che in uno svolazzo
del lungo mantello nero andò a sedersi di fronte a lei nella Sala Grande quasi
svuotata.
-Allora?-
le fece eco spostando i pacchi per poterla guardare in viso ora che le era
seduta davanti, deliziosa e adorabile nonostante il mostruoso apparecchio ortodontico. La Corvonero fece
spaziare lo sguardo lungo il tavolo ingombro, poi si alzò e fece il giro per
sedersi accanto all’amica- Te l’hanno fatto il regalo?-
Andrea
sospirò sollevando lo sguardo al soffitto, non aveva
bisogno di spiegazioni. Sapeva benissimo a cosa Hestia si stava riferendo. Sfilò
tre pacchetti dal mucchio e con l’indice della mancina indicò il primo:
un sacchettino piuttosto gonfio rosso a fantasia di
boccini
-Questo
me l’ha regalato Potter e Lily.- il secondo era una
scatoletta piuttosto piccola e cenciosa – Questo Remus
.- e il terzo era chiaramente un pacchetto di caramelle avvolto di fretta in
una carta da regalo verde pisello – Peter Minus.-
Hestia
fece schioccare le labbra in una smorfia – E lui? Niente?-
Ancora
una volta Andrea non ebbe bisogno di spiegazioni,
sapeva benissimo a chi Hestia si stava riferendo.
Arricciò il naso e scosse la testa come se l’idea di ricevere un regalo di
Natale da Sirius Black la ripugnasse a morte. Afferrò il pacchetto di James
e Lily e con uno strattone lo liberò dalla carta che lo avvolgeva, strabuzzò
gli occhi e mostrò il suo contenuto a Hestia.
Un peluche.
Per essere corretti un cane nero.
-Che
strano regalo.- commentarono in coro le due bambine prima che la porta della
Sala Grande si aprisse una seconda volta rivelando le forme di colui che si credeva il dono di Dio alle donne, Sirius Orion Black, che con un
solo sorriso folgorò due Tassorosso e rischio di
mandare per terra una Corvonero .
-Pagnottella.-
esclamò in direzione di Andrea e Hestia,
scavalcando quasi due adoranti Grifondoro e sedendosi
di fronte alle due bimbe che gli rivolsero il medesimo sguardo -Ti eviro.-
borbottò Andrea mentre Hestia le porgeva il
pacchettino di Remus. Una scatola di caramelle, la
bambina sorrise e dopo averne presa una porse il resto a Hestia.
-Tutti
‘sti regali? Non si scartano la vigilia?-
-E’il
mio compleanno oggi...-
Sirius la
fissò per un secondo –Ah si è vero, Moony mi aveva
detto...- fece schioccare le labbra in un sorrisetto stronzo – Che oggi si festeggiava la tua sventurata venuta
al mon..- si bloccò alla vista dello sguardo di puro
odio di Hestia e la faccetta triste, triste di
Andrea. Fece scorrere lo sguardo dal viso di una all’altra bimba, finchè Andrea non scattò in piedi e abbandonò di corsa la
Sala.
-Che
diavolo?-
-Certo
che sei stupido!- scattò Hestia.
Sirius
spalancò la bocca, agli insulti di Andrea ci era
abituato ormai, ma era la prima volta che quella cosetta alta poco più di una
mela si rivolgeva a lui a quel modo. Era scatta in piedi e
incurante della reazione dei presenti aveva battuto entrambe le mani sul
bordo del tavolino.
-Ehi
mocciosa!- reagì comunque nonostante la sorpresa.
-Sua
madre è morta nel partorirla!-
Il
malandrino sentì la mascella inferiore piombare di botto a terra mentre fissava
lo sguardo in quello azzurro cielo di Hestia, si volse verso
l’uscita appena imboccata a piena velocità da Andrea –Porca…- e in un
impeto di frustrazione prese a spettinarsi i capelli – Possibile che non ne
imbrocco una.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Nonostante il Natale molti studenti avevano deciso di
rimanere a scuola a trascorrere le feste. Il clima di freddo terrore che serpeggiava per la
Comunità Magica era poco percepibile fra le mura di Hogwarts perciò non era strano trovare capannelli di gente
in questo o in quell’altro angolo della scuola.
Andrea camminava per i corridoi fumando di rabbia come una fonte calda, lo
sapeva benissimo che la sua nascita non era stata un evento da festeggiare,
dato che sua madre c’aveva rimesso le penne nel darla
alla luce, ma sentirselo dire con quella faccia da schiaffi, le aveva fatto
male e anche tanto.
-Andrea?-
La
bambina si volse di scatto e James Potter si tirò indietro, spaventato da quella faccetta da
serial killer in erba che la piccola aveva portato su di lui. Arricciò l’angolo
sinistro delle labbra in un sorriso e battendo la mano sulla panca fece segno
alla piccola di sedersi fra lui e Lily. Ovviamente Andrea rifiutò. Lo conosceva bene Potter e quando metteva su quel visino conciliante aveva in
mente solo una cosa, perorare la causa di quella bestia del suo migliore amico.
-E dai Andrea è Natale.- pigolò Remus
.
Di
solito quel piccolo terremoto si addolciva di fronte a Remus,
qualsiasi fosse il suo stato d’animo, bastava un’occhiata al buon Lupin per calmarla. Remie ormai
le fungeva da sedativo naturale. Andrea fissò lo sguardo azzurro in quello color miele del ragazzo e sospirando dal naso gli si
avvicinò, non poteva farci nulla, quel tenero biondino era troppo adorabile. Non
poteva rimanere arrabbiata. Fece per andargli vicino, ma James
fu più lesto, la prese per la vita e se la tirò a sedere sulle ginocchia – Sirius non ti voleva far soffrire piccola.- le disse con
quel tono affascinante che metteva su quando voleva far capitolare una pulzella
-… Non poteva sapere che cos…-
-ANDREA LENOR MOODY!-
Andrea socchiuse gli occhi mentre James, Lily
e Remus voltavano la testa verso il fondo del corridoio.
I primi due scoppiarono a ridere mentre Remie ebbe la
decenza di fingersi scioccato prima di scoppiare pure
lui. La folta chioma corvina del sexy Grifone era diventata di un terrificante color
puffo, James si volse a schioccare un bacio sulla guanciotta di Andrea che se la
rideva beata sul suo grembo.
-Io
credo di amarti.-
-Nemmeno
tu mi dispiaci…- gli rispose la bambina accettando il bacio e allo stesso tempo
allontanando dai suoi fianchi il braccio sinistro di James
– Ora però devo correre per salvare la mia giovane vita.-
Scese con un balzo dalle ginocchia del Cercatore e dopo un – TI STA BENE
BESTIACCIA!- si diede alla fuga.
James, Remus e Lily videro Sirius superarli con la
potenza di un treno a vapore. La ragazza si volse verso i due Malandrini, il
dito della mancina premuto sulle labbra perfettamente carnose –Li seguiamo?- chiese e i due balzarono in piedi con un unico
salto. Potevano considerarsi dei pessimi amici, ma adoravano quando Sirius dava i numeri con Andrea.
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Ti
ho presa monellaccia!- soffiò Sirius
in direzione del fagotto che stava trascinando sul pavimento per il cappuccio
del mantello. Era piccola quella peste, ma ne aveva di
fiato per correre! Lo aveva costretto a fare il giro delle mura per ben due
volte, prima di riuscire ad afferrarla. Con la coda dell’occhio la vide
dibattersi per togliersi il mantello e un ghignetto
satanico gli piegò le labbra– Se lo fai…- le disse con un tono di voce che
poteva tranquillamente venire dall’oltretomba- Giuro su Morgana che dirò a
tutti che dormi con un orso di pezza di nome Twinky!-
-Veramente
si chiama Agenore.-
-Agenore?-
“E’normale che abbia un orsacchiotto,
piccola com’è…”
-Bel
nome vero?-
-NON
E’ QUESTO IL PUNTO MOODY!-
Quella
ragazzina aveva lo strano dono di quietare i suoi nervi, scosse la testa e
cercò di tenere a bada la strana dolcezza che sentiva nei confronti di quella
teppa. Sbuffò e si guardò attorno, doveva vendicarsi, ma come? Non ci aveva
pensato, vedersi con i capelli blu e correre per i corridoi era stato un tutt’uno, non aveva pensato al
dopo.
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
-Dobbiamo fare qualcosa.- esclamò Lily in panico.
-Quando
Sirius è in quello stato potrebbe fare qualunque
cosa.-
-Povera Andrea… Povera piccola.-
-Mi
fa quasi pena.-
I due neo
fidanzatini si rivolsero uno sguardo per poi voltarsi verso il terzo spettatore
dell’imminente massacro, Remus appoggiato al muro con
la spalla sinistra. Stava osservando Sirius e Andrea
con il labbro inferiore fra i denti e James si lasciò
andare ad un sospiro sollevato . Quando
Remus faceva quella faccia, aveva la soluzione di
tutti i loro guai a portata di mano! -Vediamo
di limitare un po’ i danni.- esclamò infatti il
licantropo sfilando la bacchetta dalla cintura e puntandola poco sopra le teste
dei due Grifondoro -
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Andrea
sentì l’andatura di Sirius bloccarsi di colpo e prima
di poter chiedere qualcosa si ritrovò a rimbalzare contro la sua gamba destra,
portò una mano alla nuca e volse la testa a donargli uno sguardo dal basso –Decisa
la mia punizione?- gli chiese, stava guardando verso l’alto un qualcosa che lei
dal pavimento non riusciva a vedere – Ehi!-
Sirius
ridacchiò e si volse a prenderla sotto alle ascelle. La
piccoletta si sentì mettere in piedi di fronte al ragazzo che la fissava con
una luce assassina negli occhi grigi –Allora?- gli chiese spaventata da quel
silenzio, ma decisa a non farglielo vedere. Anche perché
c’era una marea di gente in giro, e lei aveva una reputazione da difen…
Sgranò
gli occhi.
No!
Non era possibile.
Sirius si
era chinato su di lei e le aveva schioccato un bacetto sulle labbra. La bambina rimase immobile mentre il
ragazzo si allontanava, reggendola sempre da sotto le ascelle – Non prendertela
con me.- le disse con un filo di voce –E’ la tradizione.-
La
bambina aggrottò la fronte.
-Alza
gli occhi.-
Un
rametto di vischio pendeva sopra le loro teste.
Natale 1996
[Allora Andrea com’è stato
il tuo primo bacio?]
Le
chiacchiere fra donne possono essere nocive, soprattutto se rivangano ricordi
imbarazzanti, lesivi per il sistema nervoso e chissà cos’altro.
Andrea abbandonò di corsa la stanza e sotto lo
sguardo sconcertato delle donne presenti a Grimmauld
Place quella sera si fiondò
al piano di sotto da dove proveniva la risata forte di Sirius.
-Tu
Cagnaccio!- urlò entrando nel salone.
Sirius
balzò in piedi e iniziò ad arretrare ad oltranza sotto
le spinte inferocite della scatenata biondina. Rivolse uno sguardo perplesso ai
presenti per poi tornare all’Auror che lo
fronteggiava sbuffando vapore dalle narici come un toro furioso – ma che ho fatto?- le chiese completamente ignaro del tuffo nel
passato appena compiuto della ragazza.
Si
ritrovò a fare il giro del divano all’indietro e poi, avanzò di un passo e
schioccò a tradimento un bacio alla ragazza, un secondo prima che questa tirasse su il ginocchio per mollargli un colpo dove hai
maschietti fa tanto male.
-COS…?-
mormorò Andrea presa in contropiede.
Sirius
alzò un dito a indicare sopra le loro teste – Non
prendertela con me- le disse dolce mentre Remus
rinfoderava la bacchetta – E’ la tradizione.-
La ragazza sollevò lo sguardo e poi si portò una mano alla fronte…
Un rametto di vischio pendeva sopra le loro teste.
Fine .