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Autore: Ardespuffy    24/12/2009    4 recensioni
The Resistance. È da lì che è cominciato tutto.
Viziato dalla frizione morbida della spugna insaponata, Brian rovescia il capo contro le piastrelle velate di condensa, poi sospira.
Il peggio è dover ammettere che è stata anche colpa sua.
[MB * BM]
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Muse, Placebo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Backstage.'
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3. The Undisclosed Desires at the bottom of a bottle.

 

 

 

 

 

 

 

“Brian?”

Nh?”

“…”

Bells.”

“Tu te la ricordi la prima volta che sei andato con un uomo?”

Oh, Signore.

E neanche giunge nuova. A rendere la cosa pienamente patetica è che quello stesso tema è stato sviscerato in lungo e in largo dozzine e dozzine di volte, per colmare le milleuno incertezze della piccola checca vergine che Matt era stato, secoli or sono.

“Non esattamente. C’era tanto buio, e un odore pungente. Naftalina, credo.

“Dico sul serio!”

Anche io. Poi il sacco legato al collo ha causato l’asfissia, e da allora è stato tutto un po’ confuso.

Per qualche istante Matthew appare perplesso, quasi stesse valutando se crederci o meno. Poi balena negli occhi la scintilla perversa della Creazione – come ama definire il processo d’impunito massacro musicale che intenta di volta in volta, animato da idee malsane e completamente fuori luogo.

Quindi, si può dire tu abbia sofferto, uh? Finché non hai incontrato moi.”

No, Bellamy.”

“Tranquillo, tranquillo. Ti rimetterò a nuovo! Puoi fidarti di me, lo sai.

“…”

“…”

Matt. Non dicevo sul serio.”

“Che bisogno hai di nasconderti? Io posso…”

“No, non dicevo sul serio! La mia prima scopata non è affar tuo, ma non ti salti in testa di scriverci sopra un lamento.

Brian s’illude d’essere stato fermo e credibile. O uno dei due aggettivi, almeno.

Per questo ha quasi voglia di piangere quando la reazione di Matthew scaccia tanto brutalmente quella giusta speranza.

“Capisco. Quindi, dovrò farti bere per carpire la verità.

“Dovrai fare cosa?!

E adesso trema. Perché migliaia d’ingiurie sono adatte alla persona di M. J. Bellamy, ma neanche la più fervida immaginazione d’artista matto potrebbe, in tutta coscienza, definirlo arrendevole.

Matt assume l’aria irritante di un santone orientale, tutta facciata di calma e disincanto.

E la saggezza delle sue parole è quanto di più ridicolo e snervante Brian abbia mai dovuto…

“Io sono un uomo paziente (bugia). Per cui me ne starò qui, in attesa del momento propizio per strapparti i più nascosti segreti, e aiutarti a esorcizzare i demoni del tuo passato.”

Conclude annuendo come uno stupido collie risoluto.

Brian sa che non c’è bisogno di avere ragioni per amare una stupidissima fatina del pigolio-rock, e in certi casi ne è immensamente sollevato. Perché adesso, su tutto ciò che ha di più caro al mondo, non riesce a pensare ad un solo motivo per sopportarne la presenza.

“… e sia. Riderò sul tuo cadavere dopo averti visto tentare, Bellamy.

 

 

 

 

Brian è uno straccio. Ha il volo per Heathrow tra sedici ore, quando da tre ha finito di dannarsi sul palco per assicurare uno spettacolo fantastico ai fans.

E, come se non bastasse, Matthew ha scelto proprio quella data per intrufolarsi al party degli addetti ai lavori.

Andiiiamo, non startene lì impalato! Ti stai perdendo il meglio. Steve sta…”

“… suonando le bottiglie di gin con le bacchette a ritmo di Jingle Bells? Anzi, di Gingle Matt, come la chiama per farmi incazzare.

Ehr. Be’, sì.”

“Non prendertela. Sono cinque mesi che queste feste vanno avanti allo stesso modo.

“… vuoi che andiamo via?”

Brian sospira. Vorrebbe, certo, ritirarsi in hotel per concedersi almeno mezza notte di sonno, prima che il suo orologio biologico lo svegli immancabilmente al sorgere del sole. Ma è la prima sera che Matthew riesce a trattenersi dopo il concerto, e in qualche modo sente che non servirebbe a nulla rovinargliela.

Nah. Va bene così. Solo, sei in macchina, vero?”

Ah-ah.”

“Allora conto su di te per rientrare. Mi faccio una dormita.

“Okay. Vuoi che ti canti una ninna-nanna?”

“… Matt?”

Mh?”

“Smettila. Di. Bere.”

 

 

 

 

Naturalmente Matt non smette di bere, il che sfocia in un Brian incazzato nero al volante.

I knooow you’ve suffered, but I don’t want you to hiiiiiide… hey, sweetie?”

Bellamy singhiozza pateticamente dal sedile posteriore. Il suo uomo ha posto come categorica condizione di non averlo affianco mentre guida.

“Sta’ zitto.”

“Tu sei… tu sei, davvero divino, lo sai?”

Molko sbuffa stizzito, la destra stretta allo sterzo.

E tu sei un’egoistica testa di cazzo.”

It’s cold and loveless! Sei così, sei tu… sei…”

Cristo, Matt farnetica.

Lo sbircia dallo specchietto e ha voglia di urlare. Sembra uno straccione e un disperato, ma uno straccione spaventosamente scopabile.

Brian sente d’improvviso tutta la stanchezza lasciare il suo povero corpo abusato. Strattona bruscamente la leva del cambio, si bagna le labbra.

L’orrida realizzazione esplode nello stesso istante. Sorriso sbieco sul viso arrossato da brillo, Matthew sta deliberatamente provocandolo.

Pleeeeeaaaase meeeeee, show me how it’s dooooone!”

Oh, per amor del cielo. Digrigna i denti.

“Non cantare. Mi deconcentri.

Non vuole credere alla debolezza della propria ammonizione.

I fianchi di Bellamy s’inarcano allusivi.

Teaaaaase meeee!”

Brian geme.

You are the oooone!”

E qui si blocca. La svolta nella piazzola di sosta è talmente brusca da far stridere le gomme, ma il sorriso – assurdamente caldo, quasi, lo perdonino, dolce – non lascia le labbra divorabili di Matt.

Dovrebbe ormai aver imparato come eludere quegli stupidi trucchetti, no?

Sì. Sì, dovrebbe.

Quasi ringhia, la chiave che gira bruscamente nel cruscotto.

“Ci fermiamo un attimo. Neh, Matt?”

L’altro accoglie la notizia con una risata spaventosamente sobria, tutto sommato.

I won’t let you be denied!”

 

 

 

 

La scena sembra la stessa da millenni. Brian sta cercando di riflettere sull’arrangiamento per il live di Twenty Years – pezzo che da solo si è portato via le migliori ore di giusto riposo, ed è pericolosamente vicino all’essere depennato dalla scaletta – mentre Matthew si finge assorto in quel cavolo di fantasy per non dover ammettere le occhiate di sbieco che volge all’altro.

O forse, il che è infinitamente più grave, pretende d’essere interessato a Brian quando tutta l’attenzione è alle vicissitudini di Not-So-Happy Potter.

Sia quel che sia, l’equilibrio non è destinato a durare. Con una variante inaspettata, tanto per gradire.

Hey, ragazzino.”

Matt leva lo sguardo dalle pagine, una certa rigidità teatrale che soddisfa il compagno. È confortante sapere di essere ancora più importante di un romanzetto, dopotutto.

Cosa?”

“Sei una vera frana.”

L’annuncio, di per sé, non dovrebbe sconvolgere nessuno. Lo stesso Bellamy non sembra entusiasta, naso arricciato e spallucce pronte.

“Almeno io non sudo come un lanciatore del disco sloveno, quando sono sul palco. O in ben più imbarazzanti contesti.”

“Chiudi la bocca. Sto ancora aspettando che tu mi faccia ubriacare!”

Adesso la confusione è genuina.

E perché mai dovrei farl – oh! Ah!”

Risate. Brian – è certo di averlo già detto in numerose occasioni, cavolo, fra un po’ ci scriverà sopra un pezzo – scopre sempre nuovi abissi di terrore e puro malessere nel riso di Matt.

È la goliardia della vittoria tronfia e grassa a disgustarlo, stavolta. Quello, e – santo dio, una sfumatura di condiscendenza?!

“Il progetto ha subito una lieve variante, tesoro. Penso di aver ampiamente dimostrato come non sia necessario far bere te perché vengano a galla certi desideri nascosti, o presunti tali!”

Silenzio. Il tempo della comprensione che albeggia e arresta la circolazione nelle rigide vene.

Bellamy. Lo hai fatto apposta?!

Sputa, Brian, sopra al ricordo di una sveltina sul sedile posteriore in piazzola di sosta.

L’altro non risponde immediatamente. Sembra nuovamente concentrato sulle pagine avvinte nella rilegatura dello stramaledettissimo romanzetto.

Bellamy!”

Ruggito furente e, in uno scatto, Il Principe Mezzosangue precipita al suolo, rivelando il segreto inatteso di carta e penna custodite entro la copertina.

Matthew non fa una piega al vedere il lavoro di due settimane cadere in mano nemica. Brian può anzi giurare di distinguere un inebriato compiacimento nella seraficità dell’annuncio che segue:

 

 

 

 

“Ah, già. Ho il nuovo pezzo!”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

_ * _

 

 

 

 

 

 

 

In tutta onestà, ritengo vergognoso slashare un pezzo come Undisclosed Desires.

Il punto è che non ce n’è bisogno, ma neanche un po’ ò__ò. La sua verità sta lì, alla mercé del primo che ascolta: non ho fatto nient’altro che incorniciarla un minimo, ecco. Insomma, spero il risultato non sia troppo malvagio ‘^^.

Volevo regalare qualcosina a chi mi segue per la vigilia di Natale *__*; data la lentezza proverbiale degli aggiornamenti di Second Sight, ho ripiegato su una cosetta già pronta. Coi miei auguri di buone feste! <3

(Natale è la parata dei luoghi comuni. Se lo sappiamo che senso ha ignorarlo?!)

 

Sara, ho messo tutti questi accenni a leve del cambio e piazzole di sosta apposta perché tu ti divertissi a trovare qualche imprecisione tecnica, quindi non deludermi. Ricorda che la guida è a destra nelle auto inglesi!

Se scrivessi una canzone su di te non lo sapresti mai. Altro che Brian.

 

Nai, trovo che tu sia folle, delirante e meravigliosa <3. Penso potremo andare d’accordo.

 

Jo, m’infiocchetto per te sotto l’albero di un soddisfacente Natale *w*.

 

SweetBee, mi sono impegnata molto, per Eurasia, dopo aver letto che l’aspettavi tu *__*. Fammi sapere cosa ne pensi, quando l’avrò postata (toh, è il prossimo aggiornamento)!

 

Grazie a tutti e a presto =D.

Eurasia, sia, sia, sia!

  
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