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Autore: Ophelia    24/12/2009    4 recensioni
“…sapete che vi dico? Siete due palle, sempre lì a mettervi in mostra, non vi sopporto più,e—!” prese ad inveire Jiraya, spazientito, aumentando la velocità dei suoi passi per distanziarsi dagli altri due che avevano preso a sogghignare con aria di scherno verso di lui, le braccia di nuovo incrociate dietro la nuca in una delle sue pose preferite, per fermarsi soltanto quando, avendo ormai messo fra loro una buona distanza, si voltò quel tanto che bastava a mostrar loro una porzione paonazza del suo viso imbarazzato mentre sussurrava “Tanti auguri a entrambi” con sentimento. *Piccolo tentativo di regalino natalizio per DeliaIason88 e Rinoagirl89*
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jiraya, Orochimaru, Tsunade
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Auguri a tutti!

Intanto preciso che codesta cosetta è il mio regalo di Natale

per le mie adorate colleghe leggendarie Delia e Luana ^^

Tanti auguri e viva i Sannin!

Canto di Natale

 

“Finalmente!” tuonò a squarciagola il vocione rumoroso (fin troppo, per essere quello del bambino che era) di Jiraya mentre il ragazzino incrociava le braccia dietro la nuca con un sorriso malandrino dipinto sul viso tondo. Tsunade ed Orochimaru, al suo fianco, si limitarono l’una a scuotere la testa e l’altro ad ignorarlo, come al solito.                                                                                                     “Il maestro Hiruzen quando ci si mette è davvero una lagna, eh?” insistette quindi nel tentativo di provocare una qualunque reazione nei suoi taciturni compagni, disturbandosi a buttar subito giù le braccia dalla loro posa ‘figa’ solo per potersi voltare a guardarli speranzoso neanche fosse un cagnolino cui stessero richiedendo un numero esageratamente complicato prima di concedergli il meritato osso. “Era proprio ora che ci desse questi benedetti giorni di pausa dagli allenamenti, no? Ormai fa troppo freddo comunque per allenarsi come si deve, e poi è periodo di feste e regali!”

C’era una cosa che io desideravo.

“E piantala, brutto rospo!, se il maestro ti ha sgridato è perché ne aveva tutte le ragioni.” si costrinse finalmente a rispondergli la bionda, agitando i suoi due lunghi codini in un moto di stizza. “…Rompersi una mano solo per poter fare vacanza… una cosa così idiota avresti potuto farla solo tu!” aggiunse poi, aggrottando la fronte proprio come avrebbe fatto sua madre sgridando Nawaki, la perfetta copia di un’adulta. Quasi perfetta.                                                                                                            “Oh, andiamo, è inutile che t’atteggi, Tabula Rasa! Lo so che le vacanze le vuoi anche tu…” ribatté subito Jiraya, mentre Orochimaru sembrava continuare a non dar minimamente segno di star seguendo i loro discorsi (sembrava… e intanto con la coda dell’occhio non riusciva a perdersi nemmeno una virgola di quel dialogo così normale fra loro) “magari come regalo potresti chiedere che ti cresca qualcosa su quella tavola piallata che ti ritrovi al posto del seno, eh?”                          Tsunade digrignò i denti e strinse i pugni lungo i fianchi, cercando di intimarsi la calma e la fierezza degne dell’adulta che, come le aveva appena ricordato Jiraya rigirando dolorosamente la sua manaccia ingessata nella piaga, non era ancora. “Magari tu potresti chiedere un grammo di cervello, ti farebbe molto più comodo.” sibilò quindi di rimando voltandosi dall’altra parte con aria offesa.    Per tutta risposta Jiraya si lasciò andare ad una sonora risata divertita, portandosi le mani all’altezza dello stomaco platealmente e finendo col mugolare dal dolore quando riuscì a far sbattere la mano ferita contro il porta kunai che si era allacciato troppo in alto. Buffone…                                          “E dai, non fare l’offesa adesso..!” prese quindi ad implorarla il ragazzino cercando di muoverla a compassione senza alcun successo, solo per invocare infine l’aiuto di Orochimaru che, accanto a loro, continuava a far finta (finta!) di niente. “Ehi, Genio, diglielo anche tu..!”   

Una cosa che delineai nella mente:

“Dirle cosa, zuccone?” replicò il moro ostentando la gelida noncuranza che aveva (e probabilmente avrebbe) sempre riservato ai suoi compagni di squadra, così… troppo caldi per lui, tanto che a volte avvertiva la destabilizzante sensazione di essere sul punto di sciogliersi e sparire (eppure non era una brutta sensazione).                                                                                                                  Jiraya, ne era certo nonostante non lo stesse guardando direttamente in faccia, rovesciò gli occhi verso il cielo in una ‘muta’ protesta condita di borbottii a mezza voce di difficile comprensione. “Di piantarla di fare la cinquantenne sull’orlo della menopausa e di ammettere che ho ragione!” si concesse di replicare infine in modo intellegibile, guadagnandosi una gomitata in mezzo alle costole dalla ragazza che pure continuò ostinatamente a guardare dall’altra parte.                         Orochimaru si limitò a concedersi un ghigno divertito prima di sibilare un “Piantala di fare l’esagitato e di disturbare il prossimo, Jiraya.” al compagno di squadra che per tutta risposta sbarrò gli occhi teatralmente mentre già iniziava ad avvampare di stizza. Era un piacere per gli occhi starlo a guardare in certe situazioni.                                                                                                     “Ma…Ma…Ma insomma! Brutta vipera che non sei altro, questo è alto tradimento!” riuscì a protestare quello dopo qualche istante di tentennamenti increduli, riuscendo finalmente a far tornare Tsunade a guardare dalla loro parte mentre lui sollevava un sopracciglio, divertito.                    “Alto tradimento?”                                                                                                                                           “Si, alto tradimento! Altissimo!” esclamò infervorandosi Jiraya una volta certo di avere l’attenzione di entrambi. (Esibizionista…) “Nei confronti dell’illustre sottoscritto e dello spirito delle festività!” dichiarò con aria solenne ed un’espressione tanto buffa che Tsunade parve dimenticare di avercela con lui per mettersi a ridere. Orochimaru, dal canto suo, non poté far altro che domandare in tono serio “Esiste una cosa del genere?” pregustandosi la sua sicura obiezione.                                                                                              Certo che esiste! Come diamine potete essere così ingessati, tutti e due?! Tsunade! Orochimaru! È festa, ci sono i regali! Deve esserci qualcosa che vogliate con tutti voi stessi!” replicò infatti l’altro, un’espressione così tanto convinta dipinta sul viso da costringere addirittura lui a prenderlo sul serio per qualche secondo. Qualcosa che voglio con tutto me stesso..?                                                           “Quello che voglio lo otterrò da me.” replicò saggiamente Tsunade dopo qualche secondo, lasciando Orochimaru al centro dell’attenzione, con due paia d’occhi puntati su di lui, in attesa.   “…nulla che si possa regalare.” bisbigliò infine lui, addolcendo il suo caratteristico ghigno al verso insoddisfatto di Jiraya ed al conseguente rimprovero di Tsunade.    

un luogo dove tutti sorridessero...

...dal quale nessuno si allontanasse.

“…sapete che vi dico? Siete due palle, sempre lì a mettervi in mostra, non vi sopporto più,e—!” prese ad inveire Jiraya, spazientito, aumentando la velocità dei suoi passi per distanziarsi dagli altri due che avevano preso a sogghignare con aria di scherno verso di lui, le braccia di nuovo incrociate dietro la nuca in una delle sue pose preferite, per fermarsi soltanto quando, avendo ormai messo fra loro una buona distanza, si voltò quel tanto che bastava a mostrar loro una porzione paonazza del suo viso imbarazzato mentre sussurrava “Tanti auguri a entrambi” con sentimento.

 

Tutto questo...

 

...c’è davvero.

 

 N.B. La frase in Mincho viene da Fruits Basket, 4° volume. Amo quel fumetto.

  
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