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Autore: Jade    27/06/2005    13 recensioni
Oggi mi sono data da fare...Non ho solo finito tutta la storia di "Una pesante eredità", ma vi ho preparato una one-shot di 10 pagine per farvi versare qualche lacrimuccia...Le parti in corsivo sono copiate pari passo dal libro HARRY POTTER di JK Rowling che non ringrazoierò mai abbastanza per il regalo che ha fatto a tutti noi con i suoi libri...Un bacio a tutti
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Dopo la morte

Dopo la morte

Morto, Ron era semplicemente morto. E…più pensava a quel momento, più tutto diveniva confuso…più faticava a ricordare quegli attimi. Attimi…orribili…attimi veloci quanto imprevedibili. Nessuno avrebbe mai sospettato che sarebbe accaduta una cosa tale…Ma perché Ron si era messo in mezzo…perché aveva fatto una cosa del genere quello stupido! Se fosse stato più allerta forse…o forse no? Si…sarebbe dovuto stare più attento. Si era distratto e…Ron…per salvarlo…Perché tutti morivano per salvarlo? Perché tutte le persone a lui care morivano? I suoi genitori, Sirius e poi Ron. Chi altri? Chi altri per mano di Voldemort…e a causa della sua incompetenza nel tentare di salvarsi la pelle? Ron…morto. E ora la sua famiglia, i suoi amici, Hermione che da si e no due mesi aveva ricevuto una sua dichiarazione…soffrivano. E tutto a causa sua. A causa di Harry Potter…un inetto, uno stupido…un…imbranato. Lui, che doveva salvare il mondo da Voldemort…faceva morire chi gli stava più a cuore…Sino a tre giorni prima ridevano e scherzavano insieme ed ora…lui non c’era più…morto. Harry si rannicchiò in posizione fetale e si portò le mani alla testa stringendo i capelli con rabbia. Tutta colpa sua…tutta colpa sua…E quella risata gli rimbombava ancora nella testa…La risata di Voldemort. Lo avrebbe ucciso…lo avrebbe…ucciso…anche se ci sarebbero volute 100 vite…lo avrebbe fatto…Quel maledetto. Chiuse gli occhi e lentamente, i ricordi di quei sei anni…gli corsero davanti agli occhi pieni di lacrime, lacrime che non aveva potuto versare per i genitori alla loro morte, e che ora versava per loro, ma soprattutto per il suo amico Ron, e anche per tutte le vita spezzate a causa di quella guerra senza né capo né coda…

“Sei davvero Harry Potter?” Harry annuì “Oh bè…pensavo

che fosse uno degli scherzi di Fred e George” disse Ron “E

hai veramente…voglio dire...” e così dicendo indicò la fronte di Harry

***

Gli era paiciuto da subito Ron…Ron ma anche sua madre…e i suoi simpatici fratelli…Erano divenuti la sua famiglia in un certo senso…

***

“”E adesso, che cosa facciamo?!” sussurrò Harry

“Ma è chiaro, no?” disse Ron “Dobbiamo iniziare a giocare e

via via attraversare la stanza fino ad arrivare dall’altra parte”

“Ci siamo quasi” borbottò ad un tratto “Fatemi pensare…fatemi pensare” la regina bianca volse vero di lui la testa senza volto “Si…” disse piano Ron “E’ l’unico modo…devo lasciarmi mangiare”

“No!”

***

“Ehm…” disse Silente “Ho alcune comunicazioni dell’ultimo minuto da fare, a proposito del punteggio. Vediamo un po’. Ecco…Primo al signor Ronald Weasley…” Ron si fece tutto rosso in faccia: sembrava un ravanello gravemente ustionato al sole “…per la miglior partita a scacchi che si sia vista ad Hogwarts da molti anni a questa parte., attribuisco al Grifondoro cinquanta punti”

***

“Penso che è meglio se andiamo ad aspettarli in macchina” disse Harry “Stiamo attirando troppo l’atten…”

“Harry!” esclamò Ron con gli occhi che gli brillavano “La macchia!”

“Si allora?”

“Possiamo volare con la macchina fino a Hogwarts!”

***

“Bene, nella tua c’è una specie di croce tutta storta…” disse consultando Svelare il futuro “Vuol dire che dovrai affrontare –prove e sofferenze-, mi dispiace, ma c’è una cosa che potrebbe essere il sole…aspetta…vuol dire –grande gioia-…quindi soffrirai ma poi sarai molto felice…”

“Il tuo Occhio Interiore ha bisogno di una bella vista, dammi retta” disse Ron, ed entrambi soffocarono le risate mentre la professoressa Cooman guardava dalla loro parte “Ora tocca a me…” Ron scrutò all’interno della tazza di Harry, la fronte aggrottata per lo sforzo “C’è un grumo che assomiglia a una bombetta” disse “Forse andrai a lavorare al Ministero della Magia…”

***

Quando ricordavano quel momento…quante risate…col senno di poi(dato che al terzo anno rideva ben poco delle “previsioni” di quella donna)! Hermione poi…al pensiero della Cooman aveva due reazioni: rabbia(per l’umiliazione subita il giorno stesso in cui aveva abbandonato la lezione) o una risata che smetteva minuti e minuti dopo(appena ricordava le fandonie della donna)

***

“Dove sei stato?” gli chiese Harry

“Oh, ciao” disse Ron. Sorrideva, ma il suo era un sorriso molto strano, forzato.

…”Allora” disse(…) “Congratulazioni”

“Come sarebbe a dire, congratulazioni?” esclamò Harry, fissando Ron(…)

“Bè…nessun altro è riuscito a superare la Linea d’Età” disse Ron “Nemmeno Fred e George. Che cos’hai usato, il Mantello dell’Invisibilità?”

“Il Mantello dell’Invisibilità non mi avrebbe fatto oltrepassare quella linea” disse Harry lentamente

“Ah giusto” disse Ron “Credevo che me l’avresti detto se fosse stato il Mantello…perché ci avrebbero scoperti tutti e due, no? Invece hai trovato un altro modo, vero?”

“Senti” disse Harry “non ho messo il mio nome in quel Calice. Dev’essere stato qualcun altro” Ron alzò le sopracciglia “E perché lo avrebbe fatto?”

(…)

“Non lo so” rispose

(…)

“Va bene, lo sai, a me puoi dire la verità!” disse “Se non vuoi che nessun altro lo sappia, d’accordo, ma non capisco perché ti preoccupi di mentire, non sei finito nei guai, no?…E non devi nemmeno fare gli esami di fine anno…”

“Non ho messo il mio nome in quel Calice!”

***

Ma c’erano voluti giorni per riprendere la normale vita con Ron. Era geloso, e come dargli torto? Sempre lui, Harry Potter, al centro dell’attenzione…come aveva detto Hermione non era semplice per il sesto figlio avere il migliore amico sempre sulla bocca di tutti…ma poi si erano sistemati…per fortuna…ma poi, Ron aveva avuto la sua rivincita sul suo amico. Al quinto anno…era divenuto Prefetto! E li Harry si era sentito geloso…ma non aveva potuto rovinare il momento di gloria dell’amico, non se la sentiva…

***

Si era completamente dimenticato che i Prefetti vengono scelti nel quinto anno. Era troppo afflitto dalla possibilità di essere espulso per dedicare un solo pensiero al fatto che le spille dovevano essere in viaggio. Ma se l’avesse ricordato…se ci avesse pensato….che cosa si sarebbe aspettato?

Non questo, disse una vocina sincera dentro la sua testa(…)

Se avesse saputo che la spilla stava per arrivare, si sarebbe aspettato che toccasse a lui, non a Ron(…) Era proprio convinto di essere migliore di Ron?

No(…)

“Senti…Ron…complimenti, bel colpo!”

“Non ho mai pensato che capitasse a me!”

(…)

“Bè congratulazioni” disse Moody, continuando ad osservare Ron con l’occhio normale “le posizioni di autorità attirano sempre guai…”

Harry si rigirò nel letto e guardò il soffitto che, senza occhiali era solo una macchia bianca appannata. Appoggiò i tondi occhiali sul comodino e si morsicò le labbra con forza. Passò una mano sulla fronte: quel giugno era torrido…Gli occhi verdi erano arrossati e lentamente salivano delle lacrime che a fatica ricacciava. Aveva pianto tanto…Mai aveva pianto così tanto…nemmeno per la morte di Sirius…o non lo ricordava? Forse…Sirius era come il padre che non aveva mai conosciuto…Si alzò a sedere appena sentì bussare alla porta. Osservò l’abito ben piegato che Hermione gli aveva preparato per il funerale di Ron che si sarebbe tenuto a scuola. Strinse gli occhi: non sapeva se voleva andarci. Non sapeva se voleva vedere tutti quei visi tristi che si sarebbero voltati verso di lui…in quale tono? Di accusa…o di dolore? In cerca di vendetta verso di lui…o alla ricerca di conforto. Il ricordo di Molly che stringeva Ron morto gli strinse lo stomaco. Quella donna forte, che aveva visto piangere l’anno prima a causa del Molliccio a casa Black che gli mostrava tutte le sue paure…e che ora piangeva davvero sul corpo di uno dei suoi figli…Chissà…come stava reagendo. Come tutti stavano reagendo. Non aveva avuto nemmeno il coraggio di andare da loro in quei tre giorni. Lui vivo…e il loro figlio o fratello morto…gli sembrava un insulto…E forse la sua presenza per loro era questo: un insulto. Percy aveva ragione l’anno prima…aveva davvero ragione a definirlo “pericoloso”…Lui era pericoloso. La sua vita non poteva essere unita a quella di altri…lui non poteva…avere amici…una famiglia. Tutti altrimenti sarebbero stati in pericolo…ora lo capiva bene…ora capiva quanto Hermione, Dean, Neville, i Weasley o chissà, anche i Dursley, fossero in pericolo vicino a lui…Dudley cui aveva quasi rimesso il senno, Hermione lei aveva sempre rischiato molto…con un Basilisco in giro o altre schifezze varie. Ginny…oh…anche lei aveva rischiato molto quell’anno con la Camera dei Segreti…i Weasley poi ci avevano rimesso un figlio…Bussarono ancora, ma questa volta la porta si aprì. Hermione, con un completo nero e i capelli raccolti entrò. Aveva il viso pallido con gli occhi scuri arrossati

-Harry non sei pronto ancora…- lui scosse la testa

-No io…non so se voglio venire- lei strinse le labbra

-Non mi lasciare andare da sola…- bisbigliò lei pronta a piangere –Ti prego io…non riesco…ad andarci sola…e…Dio Harry…mi fa male tutto…Ho bisogno che tu non mi lasci sola…o muoio anche io…- si avvicinò al letto e si sedette. Singhiozzò –Ti prego…ho bisogno che tu mi stia vicino…Ne ho davvero bisogno…Harry- lui la avvicinò e la strinse a se mentre lei singhiozzava con più forza –Come faccio…senza Ron…come…faccio senza Ron…Mi sento così male al pensiero che se ne sia andato…mi fa così male dentro. Mi sembra di impazzire…- Harry sentì le labbra tremare e sentì le lacrime scivolare sul viso

-Herm…è tutta…tutta colpa mia mi…dispiace…Io…dovevo morire non lui…Non sono riuscito ad allontanarlo…mi…mi dispiace…E’ stato così veloce…che non sono riuscito a scansarlo…MI dispiace…-

-Harry non dire così…-

-Si che lo dico. Tutti…muoiono standomi vicino…tutti…Come posso guardare in faccia la signora Weasley…o suo marito…o Ginny, Fred e George, Percy, Bill…o Charlie…Mi odiano, lo so…e io non posso far altro che dargli ragione Herm…non posso far altro che dargli ragione…-

-Non dire così. Loro non ti credono responsabile. Ron ti voleva bene…come ad un fratello o forse di più…Tutti lo sanno…e tutti…ti vogliono comunque bene…Non dire che ti odiano perché non è così…non lo è…- lui chiuse gli occhi

-Non ci riesco Herm-

-Fallo per Ron…allora. Ti vorrebbe la…per un ultimo saluto Harry…lo so…-

-Herm…-

-Ti prego, preparati Harry- si staccò –Aspetterò…aspetterò…fuori…- uscì –Fai…in fretta, cominciano a breve…Harry-

^////^

^

Si sentiva come se qualcuno l’avesse appena picchiata tanto da impossibilitarla a muoversi. Ron…il suo Ron…era morto. Per mano di Voldemort, nel tentativo di salvare Harry. Che si era salvato…Ma l’anatema non perdona chi viene colpito e Ron…non aveva buttato a terra Harry…ci si era messo davanti. L’urlo di Harry…

Roooooon nooooooooo!!!!!!!

…le rimbombava ancora in testa…

Nooooooo Rooooon noooooo!!!!

…forte come se Harry fosse li ad urlarlo. Si tappò le orecchie come per scacciare l’urlo addolorato di Molly che era corsa verso il suo ultimo maschio a terra…in braccio a Harry…bianco come uno straccio. A occhi sbarrati guardava l’amico…e impallidiva a vista d’occhio. La risata di Voldemort, la battaglia che si bloccava…Il dolore di Silente…il dolore di Molly…quello di Harry e di tutto l’Ordine…E lei…a terra…gettata a terra da Ron che senza volere le aveva preso contro appena l’anatema dell’Oscuro era stata pronunciata. Le uniche parole che aveva detto erano state

Harry, attento

Tutto qua…mentre correva verso la morte. Il suo Ron…Insieme da un mese, venti giorni…tredici ore…Tutto finito…Per loro due, per il suo futuro come Auror, per la sua amicizia con Harry, per la sua vita con la famiglia…Appena Ron si era accasciato a terra…era quasi svenuta. Si era sdraiata a terra tra le urla di una madre disperata e i ricordi su Ron erano tornati alla luce, portando lacrime, portando dolore. E ora…erano ancora li. Appena chiudeva gli occhi…tornavano…svelti, a portare altre lacrime, a portare altro male. Chiuse gli occhi pronta a ripercorrere quei sei anni della loro vita insieme, già vestita di tutto punto per il funerale che si sarebbe tenuto li tra meno di due ore. Era come se una sorta di masochismo la portasse a rivedere quello che era stato. Forse un senso di colpa per quella morte. Ma se non fosse stato Ron a morire sarebbe stato Harry. Singhiozzò. In entrambi i casi…uno dei due…l’avrebbe lasciata. Ed era stato Ron. Ma perché…sempre a loro? Perché sempre loro tre? Che mai avevano fatto di male…perché la loro amicizia doveva sempre essere infestata da morti o dolore? Perché…la vita aveva fatto scegliere alla morte una delle due persone essenziali per la sua vita? Che cosa aveva fatto di male…lei? O i Weasley? O Ron? O…Harry? Soprattutto…Harry? rima i genitori, poi Sirius…e ora Ron…Chi sarebbe stato il prossimo? Lei? Silente? Un altro Weasley? Sperava di morire prima di vedere altro dolore nel viso di Harry…davvero. Era troppo…quello che gli vedeva scorrere negli occhi ogni giorno da quando lo conosceva. In sedici anni…troppe morti care lo avevano scosso…e lei…non voleva vederne altre…Faceva male a lei…chissà a lui…

“Qualcuno ha visto un rospo? Neville ha perso il suo” disse. Aveva un tono autoritario, folti capelli bruni e i denti davanti piuttosto grandi

“Gli abbiamo già detto che non lo abbiamo visto” disse Ron, ma la ragazza non ascoltava; stava guardando la bacchetta che lui teneva in mano

“State facendo magia? Vediamo!”

(…)

“Sei sicuro che sia un incantesimo, vero?” chiese la ragazza “Comunque, non funziona molto bene, o sbaglio? Io ho provato a fare alcuni incantesimi semplici semplici e mi sono riusciti tutti…Ho imparato a memoria tutti i libri di testo, naturalmente, spero proprio che basti…E…a proposito, io mi chiamo Hermione Granger, e voi?”

(…)

“Io sono Ron Weasley”

“Harry Potter”

***

Se con tutte le magie che sapeva…avesse saputo a cosa andava incontro…insieme a loro negli anni a venire…

***

Hermione era riuscita a divincolarsi prima che la pianta la immobilizzasse

(…)

“State fermi!” ordinò lei “Io lo so che cos’è questa: è il tranello del Diavolo!”

“Oh, ma quantro sono contento di sapere come si chiama: è davvero molto utile!” fece Ron in tono sarcastico(…)

“Zitto! Sto cercando di ricordarmi come si fa ad ammazzarla!”

“Bè spicciati, non respiro più!”(…)

“Vediamo: Tranello del Diavolo, Tranello del Diavolo…Che cosa diceva la professoressa Sprite? Che la pianta ama il buio e l’umido…”

“E allora accendi un fuoco!” esclamò Harry sempre più in difficoltà

“Già…certo…ma non c’è legna!” gridò Hermione torcendosi le mani

“MA SEI DIVENTATA MATTA!” ruggì Ron “SEI UNA STREGA, SI O NO?”

(…)

“Fortuna che a lezione di Erbologia stai sempre attenta, Hermione” disse Harry(…)

“Già” fece Ron “e fortuna che Hermione non perde mai la testa in situazioni di emergenza…’non c’è legna!’…ma insomma!”

***

Coprendosi la faccia con i vestiti, Harry e Ron bussarono discretamente alla porta

“Hermione?”

(…)

“LI avete presi?” chiese Hermione in un soffio. Harry le mostrò i peli di Goyle

“Bene…”

(…)

“Sono sicura di aver fatto tutto a dovere” disse nervosamente Hermione, scorrendo ancora una volta la pagina impatoccata del De Potentissimis Potionibus “Mi sembra che il libro dica che…dopo averla bevuta, avremo esattamente un’ora prima di riprendere le nostre sembianze”

“E ora che si fa?” sussurrò Ron

“La versiamo nei bicchieri e poi ci mettiamo i capelli dentro” Hermione versò alcune cucchiaiate in ogni bicchiere e nel primo, con mano tremante, lasciò cadere il capello di Millicent Bulstrode. Dalla pozione venne un sibilo come di un bollitore, poi si formò una schiuma abbondante. Un attimo dopo, l’intruglio aveva assunto un color giallo-vomito

“Puah…essenza di Millicent Bulstrode” disse Ron guardandola con ripugnanza “Scommetto che è disgustosa”

“Su, mettete dentro i capelli” li esortò Hermione

(…)

“Aspetta un attimo” disse Harry, mentre Ron ed Hermione allungavano la mano verso i loro bicchieri “E’ meglio che non beviamo qua dentro: appena ci saremmo trasformati non ci staremo più. E anche Millicent Bulstrode non è un cosino da niente”

***

Rideva e piangeva insieme…che momenti…maledizione…che momenti passati tutti insieme e di cui non ce ne sarebbero stati più…Quanti…ricordi…

***

“Credete che se la caverà?” chiese Hermione nervosa

“Ma certo, madama Chips sa curare i tagli in un secondo” la rassicurò Harry, che l’infermiera aveva prodigiosamente guarito ferite ben più gravi

“E’ un vero peccato che sia successo alla prima lezione di Hagrid, però, vero?” disse Ron preoccupata “Ci scommetto che Malfoy cercherà di metterlo nei guai…”

(…)

“Non lo licenzieranno vero?” chiese Hermione ansiosa, senza toccare il pasticcio di rognone

“Sarò maglio di no” disse Ron. Anche lui non riuscì a mangiare.

***

Hermione si avvicinò e si sedette sulla sedia lasciata vuota da Calì. Era un po’ rossa in faccia

“Ciao” disse Harry. Ron rimase zitto

“Fa caldo vero?” disse Hermione, sventolandosi con la mano “Viktor è andato a prendere da bere” Ron le scoccò un’occhiata fulminante

Viktor?” esclamò “Non ti ha ancora chiesto di chiamarlo Vicky?” Hermione lo guardò sorpresa

“Che cos’hai?” chiese

“Se non lo sai tu” rispose Ron sprezzante “non ho intenzione di spiegartelo”

***

La gelosia di Ron…come le mancava…come le mancavano le sue frasi odiose mentre rispondeva alle lettere di Viktor…Quanto era carino quando la rabbia lo assaliva se qualcuno nominava il suo antico beniamino Krum…come quella volta…che aveva scoperto che si scrivevano ancora. Poco prima che l’ES prendesse il via…

***

Hermione non parlò più delle lezioni di Difesa contro le Arti Oscure per ben due settimane…L’argomento venne affrontato di nuovo in una tempestosa sera di settembre…

“…non ha senso far finta che tu non sia bravo in Difesa contro le Arti Oscure, perché lo sei. L’anno scorso sei stato l’unico a respingere completamente la Maledizione Imperius, sai evocare un Patronus, sai fare un sacco di cose che nemmeno i maghi adulti sanno, Vicktor lo diceva sempre…” Ron si voltò verso di lei così in fretta che si fece male il collo

“Ah, davvero? Cosa diceva Vicky?” chiese, massaggiandoselo

“Ah-ha” rispose Hermione in tono annoiato “Diceva che Harry sapeva fare cose che nemmeno lui era capace, e lui era all’ultimo anno a Durmstrang” Ron guardò Hermione con sospetto

“Non sarai mica ancora in contatto con lui?”

“E se anche fosse?” disse Hermione con disinvoltura, ma era diventata un po’ rossa “Non posso avere un amico di piuma…”

“Lui non voleva essere solo il tuo amico di piuma” protestò Ron

***

Poi finalmente si era dichiarato…Finalmente si. Hermione lo aveva aspettato per dei secoli…che si accorgesse di lei! Un momento mozzafiato a dire poco…accaduto poco meno di due mesi prima…in un giorno…che non significa nulla. Non era San Valentino…o il suo compleanno…Era successo…fine. Dieci minuti di batticuore che l’avevano fatta piangere come non mai…e lui era stato così dolce…Strinse il cuscino al petto singhiozzando forte. Nessuno l’avrebbe disturbata, le sue compagne di stanza, per certi verso così superficiali, erano state così comprensive…Si stropicciò gli occhi mentre le labbra tremavano leggermente e si alzò

-Devo assolutamente andare da Harry…è rintanato la dentro da troppo…non vorrei facesse una sciocchezza…- e uscì dalla stanza. Passò la sala comune lanciando un’occhiata alle tre poltrone vuote che lei, Harry e Ron usavano sin dal loro primo anno e si morsicò le labbra per non riprendere a piangere. La porta di Harry era chiusa e lentamente bussò. Afferrò la manopola e attese ancora. Nessuno rispondeva. Bussò ancora ed entrò. Guardandolo, sentì che solo Harry poteva consolarla. Provavano lo stesso dolore…in un certo senso…Aveva pianto e le uniche cose che riuscì a dirgli, con la voce incrinata, furono:

-Harry, non sei pronto ancora…-

^////^

^

-“Bill, Charlie, Percy, Fred, George e poi…io. Non più Ron…non più i sette Weasley…da tre giorni a questa parte. Siamo tutti seduti ad aspettare che Silente faccia un discorso per Ron..e sento che la Sala Grande si sta riempiendo. Mia madre e mio padre sono vicino a Bill e piangono. Non c’ero alla morte di Ron…e Dio solo sa quanto mi spiace. È morto per Harry, per salvare il suo migliore amico…e c’è riuscito. Sono tutti orgogliosi di lui…anche se non lo vedremo più. E…anche se sono contenta che Harry sia ancora vivo…non sono felice che al suo posto sia morto mio fratello…E mi odio per questo. Harry non c’entra nulla…con la sua morte…eppure…Eppure Harry c’è sempre quando muore qualcuno…come…se portasse…la morte con se. Ho amato Harry…ma ora non riesco ad amarlo, non riesco a…perdonargli di essere scampato per la terza volta alla morte…a discapito di…terzi. E che questa volta sia Ron…mi fa stare ancora peggio…ancora peggio. La morte di Sirius non mi ha colpito tanto…ma forse è naturale…nemmeno lo conoscevo bene…Sirius Black. Ma Ronald Weasley…lui era mio fratello…il mio fratellone…e ora non c’è più…Avrei voluto dirgli tante cose…avrei voluto…chiedergli dei consigli ancora per molto ma…questo non è possibile…non è più possibile. A causa di Harry, di Voldemort…di questa guerra che ucciderà altre persone…della vita ingiusta...Vedo Harry che arriva con Hermione. Non so se riesco a stargli vicino per molto. Mi si siede di fianco dopo aver abbracciato mia madre che lo stringe a se come se fosse suo figlio…Peccato che non lo sia, che suo figlio sia morto…Morto mamma…capito? Ed Harry non lo rimpiazzerà mai mamma…mai. So bene che non è colpa sua mamma ma…non credere che…qualcuno di noi sei…vedrà più Harry allo stesso modo. Anche se non crediamo sia colpa sua…inconsciamente lo odieremo per sempre…per sempre. E tu…che stravedi per lui, so bene che presto la penserai come noi…lo so…mamma…”- Ginny guardò a terra e si stropicciò le mani. Alzò gli occhi verso la bara del fratello e guardò dietro di se cercandolo. Ma non c’era. Non che se lo aspettasse intendiamoci…Lui era…dalla parte del nemico…Era dalla parte di chi riteneva che la morte di Ron fosse…nulla. Un’altra morte…per indebolire gli amici di Silente. D’altronde era stato il suo…futuro capo ad ucciderlo e quindi…a lui che gli importava? E a lei…che lui ci fosse che importava? Tanto…forse troppo. Come se il vederlo li le dimostrasse che c’era un barlume di speranza per un altro futuro, oltre a quello che già si sapeva avrebbe intrapreso di li a un po’ più di un anno…Le si riempirono gli occhi di lacrime. Perché non pensava a suo fratello invece che a Draco Malfoy? Che diavolo…Suo fratello era morto e se lei fosse stata al suo fianco, invece che in camera sua mentre lui moriva in battaglia, forse tutto sarebbe stato diverso. Gli avrebbe guardato le spalle…a lui e ad Harry. Non avrebbe fatto distrarre Harry…che avrebbe evitato l’anatema invece che rischiare la morte e far uccidere il suo migliore amico…Invece dov’era? Da Malfoy. Il figlio di chi…aveva condotto in trappola l’Ordine della Fenice…che aveva causato il disastro…Si alzò e senza ascoltare i richiami della madre o di altri, se ne andò. Scese nei sotterranei e fornì la parola d’ordine al quadro che, un po’ seccato, la lasciò entrare. Nella Sala Comune ci fu un attimo di smarrimento ma lei nemmeno li guardò e salì direttamente nelle camere dei ragazzi. Bussò alla stanza del Caposcuola e senza aspettare l’invito ad entrare, spalancò la porta. Una ragazza mora scattò a sedere sul letto e Draco, più svestito di lei si alzò

-Che diavolo vuoi?- lei strinse le labbra per non cominciare a sproloquiare frasi incoerenti e piene di insulti e sorrise. Sapeva che lei non era l’unica…e poi tra loro non c’era null’altro che attrazione! Ma odiava quando la trattava male

-Ti devo…dire due parole- la ragazza guardò Draco che le fece cenno di sloggiare velocemente. Si alzò e si riallacciò camicia e pantaloni. La ragazza se ne andò e Ginny fece un sospiro

-Come sei entrata?- le chiese

-Come faccio sempre da mesi?- disse lei sarcastica –Che domande…! Solo che stavolta mi hanno vista tutti- alzò le sopracciglia –Poco male…- si sedette

-Cosa è tutta questa temerarietà?- domandò lui

-Non avevi intenzioni di…venire vero?- lui la guardò

-I funerali non fanno per me…-

-Ti avevo chiesto di venire…per farmi piacere- lo guardò lei –Non per altro- lui alzò un sopracciglio

-Odio i morti…e i funerali-

-Ti sei scelto un bel lavoro allora!- sbottò lei. Si guardarono e lui sorrise

-Comincia a farmi…ascoltare le tue pare?- domandò acido –Non ne ho voglia…- lei strinse le labbra –Davvero-

-Mi spiace di non aver detto a mio fratello quello che c’è…tra noi-

-Frena, tra noi non c’è nulla- disse lui svelto –Non confondere il fatto che…ogni tanto…ce la spassiamo con…qualcosa tra noi! Non esiste nulla tra noi…e nulla…che ci lega insieme. Non siamo dipendenti…l’uno dall’altro…per nulla. Se volessimo potremmo finirla anche ora…che nessuno dei due ci starebbe male. Io posso benissimo rimpiazzarti…e viceversa…In un attimo!- lei annuì e si alzò

-Si è…quello che volevo sentire- lui la guardò

-Cosa?-

-Sono venuta qua per dirti che…ho chiuso con te…e con quello che…facevo prima della morte di Ron- annuì –Forse chiederò di andare a studiare in Francia e…da li ricomincerò. Niente più Malfoy o Potter…niente più Voldemort o…Hermione. Mi fa troppo male questo posto e queste persone. Sono grande abbastanza per prendere certe decisioni e…tu, sei il primo dei tanti cambiamenti da fare nella mia vita. Forse ci rivedremo…che so…tra qualche decina d’anni. Stammi bene- e si rialzò –Ehm…nulla di personale Malfoy. Mi sono un sacco divertita. È una cosa che mi sento di fare e basta- lo guardò negli occhi e lui annuì

-Non che possa dire che tu non hai le idee chiare- lei alzò le spalle

-C’è chi sa cosa gli riserverà il futuro…come te Malfoy. E chi, come me, non lo sa. Forse sarà bello, forse brutto…ma di certo non sarà qua- lui annuì

-Addio-

-Addio anche a te- e uscì chiudendo piano la porta

Silente si schiarì la gola concludendo così il lungo discorso in memoria di Ron. Aveva ricordato tutte le cose che lui, Hermione ed Harry avevano fatto per salvare la scuola, per salvare loro stessi e per salvare altre persone…Anche chi non lo conosceva bene aveva versato qualche lacrima, alcuni professori, di solito impassibili, si erano lasciati andare, la McGranitt, dopo un suo piccolo intervento prima del preside, era scoppiata a piangere e non aveva ancora smesso, gli amici…alcuni se ne erano dovuti andare via. Arthur e sua moglie…erano riusciti a stento a sentire le parole di Silente e i fratelli, Ginny compresa, erano rimasti seduti solo perché faticavano ad alzarsi in piedi. Appena Silente si fu rimesso a sedere, qualcuno nelle retrovie prese ad uscire. Lentamente la sala si svuotò. Qualcuno passava davanti a Ron per salutarlo un ultima volta, altri dicevano due parole ai genitori…Hermione ed Harry se ne andarono in silenzio e Ginny poco dopo si alzò. Disse qualcosa a Bill e poi si voltò per uscire. Era in piedi in fondo alla sala, vicino all’enorme porta, e non si mosse nemmeno per farle un cenno. Ginny lo guardò, si avviò all’uscita e si fermò poco prima della soglia. Non volse lo sguardo che rimase fisso a terra

-Grazie per…essere venuto…Draco- lui annuì

-Non è…solito che qualcuno muoia per salvare il proprio migliore amico…ricordalo- lei annuì –Sono venuto per…imprimermi in mente che ci sono anche di queste persone…-

-Grazie- gli occhi le si riempirono di lacrime e singhiozzò con le labbra che tremavano leggermente –Grazie tante…- e uscì prendendo subito dopo a correre per i corridoi. Draco guardò le teste rosse di tutti i cinque fratelli e dei genitori poi guardò la bara

-Non avrei mai detto…che fossi un tale amico…Weasley. Non ti sei meritato…una morte del genere…te lo assicuro…- uscì piano e nella Sala Grande non si sentì nessun altro rumore…

“…a proposito, io mi chiamo Hermione Granger, e voi?”

“Io sono Ron Weasley”

“Harry Potter”

…e la storia era appena cominciata…

  
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