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Il volto della morte

Avanzo faticosamente nei vicoli deserti, dietro di me si stende una scia di sangue, sangue che esce abbondante da una ferita sulla mia gamba.

Continuo ad avanzare nonostante ormai sappia che è inutile, morirò tra breve, ne sono consapevole.

Alzo gli occhi cercando un qualcosa che mi possa aiutare e la vedo; una donna che cammina verso di me, il volto coperto da un velo che m’impedisce di scorgerne il viso.

La figura si ferma a qualche metro da me e pur non vedendola in faccia capisco che mi sta guardando. << Chi sei tu? >> le chiedo. Ella si toglie il velo e mi sorride, il suo volto, bellissimo e gentile, trasmette un senso di serenità e benessere che mi fa sentire in pace. << Io sono la Morte >> mi risponde << sono venuta qua per prenderti. >> Il suo tono è dolce e calmo, ma le sue parole non fanno che confondermi.

<< La Morte? Mi avevano detto che eri terribile e crudele, portatrice di dolore e tormento, invece ora vedo che sei bellissima, benigna e ciò che porti non è sofferenza ma pace; perché mi hanno così ingannato? >> Il suo sorriso si accentua ancora di più e di nuovo mi risponde dolcemente: << Ti hanno ingannato, ma non per cattiveria, la maggior parte delle persone infatti ignora il mio vero volto finche non giunge la sua ora; in realtà io sono la Pace Eterna, colei che libera gli uomini dalla loro prigione: la Vita, che ogni giorno porta dolore e sofferenza; ma adesso vieni, abbiamo parlato fin troppo, è tempo di andare >>

Mi viene vicino e mi abbraccia; al contatto col suo corpo avverto un senso di pace e serenità che mai avevo provato prima; le sue labbra si avvicinano e sfiorano le mie, al loro tocco avverto per un attimo un’emozione di beatitudine profonda che mi sconvolge; poi ogni sensazione svanisce e il mio corpo senza vita cade a terra.

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Questo racconto nasce da una mia riflessione sulla morte e su cosa essa porti realmente (o meglio su cosa io ritengo sia più probabile che porti) e sul fatto che forse non sempre è così negativa come noi crediamo che sia per chi muore.