Fanfic su attori > Robert Pattinson
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Autore: Christine_    26/12/2009    2 recensioni
- Ed è per questo che andrete a Roma a intervistarli –
Ho la bocca spalancata e mi giro a guardare i miei compagni di corso. Sconvolti anche loro.
Ah, scusate. Non vi ho neanche detto dove ci troviamo. Il continente è l’America, la città e New York.In modo particolare negli edifici della New York Film Academy. E per essere ancora più precisi ci troviamo al nostro secondo anno.Venticinquenni con un sogno in comune: entrare nel mondo del cinema. [...]

Katherine ci riuscirà.
Entrerà nel mondo del cinema e nella vita di due giovani attori, rendendo quest'esperienza assolutamente indimenticabile.
Ma i Queen non avevano tutti i torti.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bad Romance


L’ora è finita. E con questa anche i miei anni all’Accademia con Stroger. Mi sento strana, davvero. Oggi è più bello del solito: ha la polo dello stesso colore dei suoi occhi. Mi alzo e esco dalla classe senza voltarmi a guardarlo, oggi non c’è neanche Sarah. Devo correre a casa e parlare con Andrea. E non devo parlare con Jack.
- Katherine! – appunto.
Mi giro e la classe è vuota. Rimango ferma sulla porta senza parlare, perché se parlo è la fine.
- Appoggia la borsa, parliamo un po’ – mi dice venendomi incontro e prendendomi la mano. Dire che mi sto sciogliendo è dire poco. Mi tolgo sciarpa, borsa, giacca e mi siedo su uno dei banchi mentre lui si siede sulla cattedra.
- Non parli? – mi chiede.
- Non so che dire, Professore –
- Non sono più un tuo professore, sono Jack adesso –
Ho caldo.
- Jack, io.. – inizio a dire, anche se non so neanche io cosa sto per dirgli, ma lui m’interrompe.
- Katherine, c’è un motivo per cui ti ho fatta rimanere qui. E so che entrambi sappiamo qual è –
Io più che altro sto sperando di aver capito male. Non posso, anche se voglio.
- Noi potremmo .. – continua, ma stavolta sono io a fargli cenno di stare in silenzio.
- Non c’è nessun noi, Jack. Sei sposato – gli dico secca, sperando che gli occhi non si riempiano di lacrime.
- Kath – dice prendendomi la mano e guardandomi negli occhi – ho fatto una cavolata a sposarmi. Avrei dovuto capirlo prima -.
Mentre continuo a fissarlo negli occhi mi mordo il labbro. Sono combattuta, ma combattuta è dire poco. Razionalmente so che non devo, che mi vado a mettere in un mucchio di casini dicendogli di sì. Ma ho il cuore che sta per uscire dal petto. Non so se sono innamorata o meno, ma con lui ci voglio stare. Forse. Ottio non lo so. Senza rispondergli lo bacio prendendo i suoi capelli fra le mie mani. Lui mi abbraccia, mi stringe sempre più forte. Sì, ci sto bene.
Quando ci allontaniamo lui apre gli occhi e mi sorride mentre mi accarezza la guancia.
- Devo andare – riesco a sussurrare. Quel bacio mi ha tolto il fiato.
- Ti chiamo – dice prima di darmi un altro bacio.
Il mio cuore resisterà ancora per poco. Mi aiuta a infilarmi la giacca, mi metto la sciarpa attorno al collo e la borsa sulla spalla. Sulla porta rimango a fissarlo ancora un altro po’, è ancora seduto sulla cattedra. Sempre più bello, ogni attimo che passa.
- Ciao Jack -
- Ciao Katherine – mi volto e esco via dalla stanza.

 

Metto piede a casa e il primo ad accogliermi è Romeo, che mi fa le fusa. Lo prendo in braccio e lo accarezzo mentre vado in cucina. Andrea sta cucinando e non appena mi vede entrare mi sorride. Mi racconta della visita dal veterinario, del fatto che Romeo sta bene. Ostenta troppa felicità e sento che c’è qualcosa che non va. Ha superato la fase cupa e ora maschera il dolore. Forse è il caso di parlarle e poi le dico di Jack, anche perché non credo di riuscire a tenere questo segreto ancora per molto.
- Andrea.. ho parlato con James, e con Robert – le dico a bassa voce. Lei si ferma ma resta in silenzio.
- Sono sicura che quel gossip è falso – le dico mentre mi sfilo la giacca e la sciarpa – ti ricordi quante volte, prima di conoscerlo, gli vedevamo attribuite chissà quante storie.. e neanche una era vera. Quella sera era con tutto il cast a cena, poco dopo di loro stavano uscendo Tay e Kris – le dico e vedo che non accenna a rispondermi.
- Ho sentito il tono di Robert mentre lo diceva. Ho sentito quello di James. Io mi fido – le dico secca. Lei si volta verso di me e abbassa la testa. Romeo le si accoccola ai piedi e lei si inginocchia ad accarezzarlo.
- Forse hai ragione – mi dice – è che vedere quella accanto a Robert.. Insomma, non stiamo insieme da molto e la nostra non è neanche una relazione normale, dato il suo lavoro. Non ci ho visto più – mi dice alzando la testa – ma deve essere lui a cercarmi e a chiedermi scusa – aggiunge decisa alzandosi e tornando alla sua pasta. Sono uno più orgoglioso dell’altro. Spero che no dei due metta da parte l’orgoglio. E’ l’unica cosa.

Finalmente accendo il cellulare. L’ho lasciato spento per una giornata intera. Vengo sommersa da non so quanti messaggi di Robert. Decido di chiamarlo.
- Ce l’hai fatta! – esordisce.
- Scusa. E’ che non ci stavo capendo nulla.. Ho parlato con James –
- Ah, ti ha chiamato! –
- Sì, ma per parlare di te. Mi sono convinta che era tutta cazzata –
- Era ora. E Andrea? Come sta? Che fa? Il telefono? – una radiolina.
- Calma. Andrea sta.. meglio. Il telefono ha fatto un affascinante volo contro il muro dopo la vostra ultima conversazione –
- Io torno domani a NY, verrà da me? – Bella domanda.
- Non credo, Rob. Dice che devi chiederle scusa –
- Io, cosa? E’ lei che deve chiedermi scusa perché non si è fidata di me! –
Sapevo che mi sarei ritrovata in una situazione del genere.
- Io riferisco. Alla Edwige, hai presente? Anzi, forse non proprio lei, dato la fine che fa -
- Allora riferisci alla tua coinquilina che non ho intenzione di chiamarla se prima non lo farà lei –
Sbuffo. – Riferirò  -
- Ci sentiamo, Kath. Devo andare. Love you, un bacio – e riaggancia.
Aiutatemi.
Torno in cucina e spiego la telefonata a Andy.
- Non esiste! Lui doveva dirmi subito di quella cena! Se aspetta che lo chiamo io proprio non ha capito nulla – e continua a sparlare sussurrando fra sé e sé.
Devo allentare la tensione.
- Mi sto risentendo con Jack. Ci siamo baciati – dico velocemente cercando di farmi sentire e capire.
Andrea si gira lentamente e mi punta il mestolo.
- Tu, cosa? – mi chiede incredula
- Hai capito benissimo. Mi ha detto che si è pentito del matrimonio e che vuole stare con me.. Io, Andy.. Mi piace troppo. Non sono riuscita a dirgli di no, anche se so che dovevo –
- Spero sia la scelta giusta, anche se non ne sono sicura. Non mi va di vederti stare male per quello – mi dice rimettendo il mestolo nella pentola.
Ero consapevole che la reazione sarebbe stata più o meno questa, so che la mia scelta è totalmente irrazionale. Ma il cuore mi ha detto di fare così. E allora che altro potevo fare?
Mangiamo più o meno in silenzio, ognuna immersa nei propri pensieri. Finita il pranzo, Andy mi dice che deve andare a lavoro e ne approfitto per chiamare Helèna.
- Kath! Allora, con Rob? -
- Ei! Stanno facendo gli orgogliosi a vicenda –
- Ma alla fine era vera o no quella storia? – mi chiede.
- Era una cavolata ma lei vuole che chiami lui per scusarsi, dato che doveva dirle lui della cena. E lui vuole che chiami lei per scusarsi per aver creduto a una cosa del genere –
Sento Helèna ridere. Quanto la vorrei qui con me!
- E tu, invece? Sei strana - mi dice. Quando si tratta di telepatia non c’è niente da fare, neanche la lontananza può niente.
- Forse ho fatto una cretinata – Le spiego la mattinata con Jack, tutto quello che ho provato, tutti i mille pensieri che hanno attraversato il mio cervello da quel momento ad ora. Mi sto sfogando, sto buttando via tutto.
- Tesoro, cosa vuoi che ti dica? Io voglio solo che tu sia felice. Sarà complicata come storia, e so che ne sei consapevole. Ma se è quello che il tuo cuore vuole, fallo –
Sorrido, so che non può vedermi, ma so anche che lo può percepire. E io sento che sta facendo lo stesso.
- E tu con Marco? – le chiedo per cambiare discorso. E’ davvero tanto che non ci sentiamo.
- A gonfie vele. Giusto ieri mi ha chiesto di te.. Poi da quando ho conosciuto la figlia –
- Da quando cosa? – le chiedo sconvolta.
- Ah, sì. Magari mi sono scordata di dirti che Marco ha una figlia.. –
Ah, magari si è scordata! Come si fa a dimenticare una cosa del genere?
- Si chiama Anna. Anna Lou, e ha 8 anni. L’ha avuta con la sua ex compagna Asia, che l’ha mollato 6 anni fa – mi racconta – mi ha detto che lei se n’è andata così, da un momento all’altro, portandosi via la bambina a cui vuole un bene dell’anima -
Il Marco che ho conosciuto io è strano immaginarlo papà.
- Quando è con Anna Lou diventa davvero un’altra persona, dovresti vederlo – aggiunge sognante.
- Mi piacerebbe – le dico.
Chiusa la telefonata con Helèna sono davvero felice. Ha trovato qualcuno che la ama, un uomo che la sa apprezzare, cosa che i suoi predecessori non hanno saputo fare. Vorrei che fosse così anche per tutte le persone a cui voglio bene.. Per Andrea, per Sarah, per Robert. E loro tre hanno le loro probabili soluzioni a portata di meno. Anche se quei due idioti non lo vogliono ammettere.

 
Sento qualcosa che sale sul mio letto e faccio uno scatto mettendomi seduta. Non ancora mi abituo alla presenza di Romeo dentro casa. Lo prendo in braccio e inizio a coccolarlo, mentre mi accorgo che in casa c’è troppo silenzio.. Andrea deve essere andata a lavoro. Lascio cadere il gatto a terra e vado in cucina, dove trovo un post it attaccato al barattolo della Nutella.
“Mr Pattinson ha lasciato un messaggio in segreteria.. chiede di andarlo a prendere in aeroporto verso le 12:45. Mi auguro tu non ci vada”
Guardo l’orologio e leggo le dieci. Fra mezzo devo uscire con Jack.. vorrà dire che mi accompagnerà lui in aeroporto.

- Questa panchina è gelida! – mi lamento e Jack mi fa segno di sedermi sulle sue ginocchia. Adoro Central Park, in questo periodo particolarmente. Mi volto verso di lui che mi sorride, gli passo una mano dietro la nuca, poi fra i capelli scuri spingendo il suo volto verso il mio. Sento la sua mano sul mio fianco, le sue braccia che mi tengono stretta, e mi sento davvero felice. Quando mi sciolgo dal bacio inizia a sussurrarmi quanto sta bene ora, mentre mi accarezza la guancia con la mano sinistra. Quando la fede mi sfiora lo zigomo, ho un sussulto e prendo delicatamente la sua mano fra le mie. Sempre in silenzio inizio a giocare con le sue dita fissando la striscia dorata alla base dell’anulare.
- Vedrai quest’anello ancora per poco, piccola – mi dice prima di mordermi le labbra e baciarmi. Non riesco a rispondergli, mi lascio abbandonare al bacio e spero capisca cosa provo.
- Kath.. – mi sussurra sfiorando il suo naso con il mio mentre mi perdo nei suoi occhi – è te che voglio, non lei. Ti ho già detto che ho sbagliato a sposarmi. E dopo tutto quello che ho dovuto fare per averti non ti lascerò andare via così facilmente –
Gli sorrido e lo bacio ancora.
- Soprattutto per Pattinson – aggiunge.
- Dai, non fare il cretino, Ci ho messo due ore ieri per spiegarti tutto e non venirmi a dire che credi ancora che ci possa essere qualcosa! –
- Ti credo, ti credo..Ti va una mela caramellata? – mi chiede e senza neanche rispondergli affermativamente mi giro per vedere se nelle vicinanze c’è un chioschetto. Nel voltarmi però trovo un viso che mi inizia a far battere il cuore a mille. E’ lui, James che mi fissa. Che faccio? Si è accorto che l’ho visto.
- James! – lo chiamo alzando la mano.
Il suo sorriso è davvero inconfondibile e mano a mano che si avvicina me ne convinco sempre di più. E’ stretto nel suo giubbotto blu che si intona perfettamente al colore dei suoi occhi. Arriva davanti a noi e mi alzo per salutarlo con due baci e presentargli Jack.
- Andrea e Robert? – mi chiede.
- Due bambini non saprebbero fare di meglio. Verso l’una meno un quarto vado a prenderlo all’aeroporto ma Andrea non vuole. Adesso che Rob è tornato in città, sarà l’inferno – gli dico sconsolata.
- Per qualsiasi cosa ci sono io, lo sai. Se rischi una crisi nervosa puoi venire a vivere da me – mi dice sorridendo. No, James non sorridere che non resisto.
- Ci conto – rispondo ridendo.
- No, davvero. Se ti serve una mano con i bambini, chiamami – mi dice.
- Grazie, lo terrò a mente –
- Ora però devo scappare. Aspetterò una tua telefonata, conoscendo Robert e il suo orgoglio – mi metto a ridere.
- Allora ci sentiamo – rispondo salutandolo con due baci sulla guance prima di vederlo stringere la mano a Jack. Vedo James andare via e quando sparisce dalla visuale torno sulle ginocchia di Jack.
- Allora, che ne pensi? – chiedo.
- Che gli piaci – risponde secco. Chi??! Cosaaa?!
- No, Jack. Proprio no –
- Si vede, piccola. Non sono cieco –
- Secondo me ti sbagli – ripeto.
- Ti dico di sì – continua.
- Vabè, cambiamo discorso. Non ho più voglia di mela caramellata. Tu cosa vuoi? – gli chiedo.
- Te – mi risponde e mi dà un bacio sul collo. Non resisto più.
- Andiamo a casa mia -
Poco dopo siamo sul pianerottolo di casa e neanche trenta secondi dopo mi ha presa in braccio e portata in camera mia.
- Non vedevo l’ora di farlo ancora – mi sussurra mentre mi bacia sul collo.
- Anche io, Jack.. Anche io – sussurro. Poi chiudo gli occhi e vedo il volto di James. Kath, no. Apro gli occhi e
bacio Jack con più passione.
- Adoro quando fai così – mi dice sfilandomi la maglia.
Lo bacio ancora. Non devo pensare a James, non devo. E Jack deve essere l’antidoto perfetto.

 

La mano di Jack che mi accarezza la schiena nuda, mi tranquillizza. Sento il suo respiro che mi sposta i capelli e le sue labbra appoggiate alla mia fronte. Rimarrei così per l’eternità ma devo andare a prendere Robert all’aeroporto.
- Jack, devo andare – gli dico dopo avergli dato un bacio. Lui socchiude gli occhi e mi siedo sul letto ad osservarlo, è davvero perfetto. Gli passo il dito sulla linea degli addominali e lui sorride per poi aprire gli occhi.
- Dammi un altro bacio e poi vai via – mi prende per il braccio e mi tira a sé. Sto per diventare dipendente dal suo sapore.
- Devi proprio andarci? – dice aprendo gli occhi.
- Sì, Jack. Il ritorno in aeroporto è sempre tragico per lui e non mi va di lasciarlo solo, voglio stargli vicina – gli rispondo sorridendo. Mi è mancato davvero tanto e non vedo l’ora di abbracciarlo di nuovo.
- Mi chiami, piccola? – Jack cerca di trattenermi in macchina ma riesco e liquidarlo con un bacio e poi corro verso il gate, sono in un fottutissimo ritardo e spero proprio che nessuno abbia scoperto che tornava oggi, hanno apposta spostato il volo di due ore, e poi .. Mon Dieu.
Davanti a me ci sono non so quante ragazzine con foto, cartelli, e tutte ad urlare “EDWARD”. Ma dov’è un kalashnikov quando serve?
- Scusa, hai visto Edward? – una voce a non so quanti decibel mi urla nell’orecchio e una ragazzina che può avere 12 anni o poco più mi saltella davanti.
- Come scusa? – chiedo.
- Edward Cullen, come fai a non sapere chi è?! – e si volta verso un’altra sua degna compare che gli sta accanto. Sto per soffocarle entrambe.
- Non credo che i vampiri esistano davvero, piccola. Né tantomeno Edward Cullen – dico secca.
- E lui chi sarebbe allora? – la ragazzina sbuffa e mi mostra un maxi poster di Robert con sotto scritto “EDWARD BITE ME!”. Okay, adesso lo appallottolo e glielo faccio ingoiare. Anzi, glielo faccio ingoiare così.
- Senti, ragazzina. Fino a prova contraria, questo tipo si chiama Robert, R O B E R T, non Edward. E poi dimmi, vuoi davvero essere morsa? – sto ancora inveendo contro la ragazzina ma sento una mano che mi prende il braccio e mi trascina via. Quando me ne rendo conto smetto di urlare e mi accorgo che un bestione di un metro e novanta mi sta portando non so dove. Inizio a spaventarmi ma non riesco a sciogliermi dalla presa. Girato l’angolo si blocca e mi si mette davanti, senza allentare la presa al mio braccio.
- Lei è Katherine Masters? – mi chiede ma non riesco a rispondere. D’un tratto sento il cellulare vibrare. Robert, forse si starà chiedendo che fine ho fatto.
- Kath, dove sei? –
- Io.. in aeroporto -  dico guardando in basso. Se questo tizio è un rapitore proprio non ci sa fare.
- Honey, ti sto mandando una mia guardia del corpo. Gli ho descritto il tuo giubbino e gli ho detto che a occhio e croce stavi inveendo contro qualche ragazzina. O no? –
Ecco spiegata la presenza dell’armadio a due ante.
- E’ già qui. Credevo mi avesse rapita – dico guardando finalmente negli occhi Shrek, e lui mi prende il cellulare dalla mano.
- L’ho riconosciuta perché stava urlando contro una ragazzina che ti chiamava Edward – gli dice ridendo. Ma che fa? Prima mi pseudo rapisce e ora mi prende per il culo? Mi riprendo il telefono e cerco di giustificarmi.
- Sai quanto mi danno fastidio, no? –
- Grazie, Kath. Davvero.. Però adesso segui Arthur che ti porta all’altra uscita dell’aeroporto. A presto – e riaggancia.
Il bestione si chiama come il mio filosofo preferito? Bene. Seguo Arthur senza dire una parola e mi porta per una serie di vicoletti infiniti fino a che arrivo in una stanza e la prima persona che vedo è Rob con un berretto in testa seduto sul suo trolley. Rimango ferma sulla porta e lo chiamo.
– Robert! – lui si gira di scatto e mi viene incontro. Ci abbracciamo talmente forte che credo stiamo rischiando entrambi il soffocamento. Mi prende addirittura in braccio e gli stampo un bacio sulla guancia.
- Mi sei mancata – mi dice una volta avermi rimessa a terra.
- Anche tu, Bob – rispondo e lui ride.
- Non me la prendo solo perché sono appena tornato. Dai vieni che ti presento gli altri –
La stanzetta che mi sembrava minuscola, in realtà è parecchio grande. Robert mi presenta Kristen e Taylor, entrambi molto simpatici per quelle due parole che riesco a scambiarci.
- Le controfigure sono partite e pare sia andato tutto liscio – dice un tale entrando e tutti tirano un sospiro di sollievo.
- Non ci aspettavamo scoprissero l’orario e in questi casi le nostre controfigure escono dall’aeroporto prima di noi, sperando che credano davvero che siamo noi. Non sempre riesce – mi sussurra Robert all’orecchio e questo tale si avvicina a noi.
- Lei deve essere Andrea – dice indicandomi e tendendomi la mano.
- No, lei è Katherine – risponde Robert e io rispondo alla stretta.
- Aaah. Finalmente ho l’onore di conoscerti.. Sai, non l’ho mai visto con una faccia così serena e rilassata in aeroporto. Gli fai bene – mi dice e mi dà una pacca sul braccio. Robert sorride, quei sorrisi che lui definisce da psicopatico ma che a me piacciono tanto. Adoro vederlo felice, ma so che in realtà non è una felicità completa, che vorrebbe Andrea. Sto imparando a conoscerlo.
- Robert, tu come al solito rimani per ultimo, chiaro? – gli chiede e lui annuisce.
- Kris, Tay, seguitemi – ordina ai due che prima vengono a salutarmi con due baci sulle guance.
Non appena sono usciti tutti, perfino Arthur che mi ha abbracciata prima di andare via, Robert mi dice che è sempre così ogni volta.
- Sono contento che sei venuta, non sai quanto sia importante per me -
- Volevo farlo – gli dico accarezzandogli una guancia.
- Senti ma.. Andrea.. –
- Sta come deve stare. Male ma fa finta del contrario.. Non capisco perché vi ostinate a fare così – sto per fargli un bel discorsetto quando sento la porta spalancarsi.
- Sapevo che saresti venuta a prenderlo! Ho seguito te e il bestione. E’ facile darla a bere ad una ragazzina, ma a me no! – la voce che urla alle mie spalle la riconosco alla perfezione.
Mi giro mentre sento Robert borbottare.
- Andy, sapevi che l’avrei fatto – rispondo.
- Perché gliel’hai detto? – mi chiede Robert. Ci ritroviamo in cerchio, io in mezzo a questi due che si guardano male.
- Io ho sentito il tuo messaggio in segreteria, che vuoi? –
- Sei venuta per chiedermi scusa? – le chiede guardandola in cagnesco.
- Neanche morta. Quello che deve chiedere scusa sei tu. E smettila di chiamare Katherine. Lei è la mia migliore amica, la mia coinquilina. Lei sta dalla mia parte –
- Lei sta dalla mia parte. Lei capisce che sei tu che deve chiedermi scusa.. Altrimenti perché è venuta a prendermi anche se tu non volevi? –
- Katherine! – dicono all’unisono guardandomi. Adesso li faccio fare a testate, sto per avere una crisi di nervi e rimango in silenzio.
- Da che parte stai? – chiedono ancora insieme mentre mi fissano. Okay, ora sbotto.
- Con nessuno dei due, okay? Vi state comportando come due bambini se non peggio!! Vi siete lasciati per una emerita stronzata e avete tanto di quell’orgoglio da non riuscire ad ammettere dove avete sbagliato. Tu, Rob, hai sbagliato a non dire a lei di quella stronzata –
Andrea fa per interrompermi ma la zittisco con gesto della mano.
- E tu, Andy, hai sbagliato a credere a una voce da gossip. E’ il caso di mettere giù questi cazzo di muri che avete costruito. E fino a quel momento io continuerò a vivere con te – dico indicando Andrea – e a vedere te – dico a Robert – Senza che l’altro si lamenti inutilmente. Chiaro? – le urla hanno fatto affacciare nella stanza il tizio di prima ma non mi frega. Se lo meritano. Mi giro e vado via, lasciandoli dietro di me. Appena riesco a mettere piede fuori dall’aeroporto, il che ha richiesto almeno dieci minuti grazie a quella mandria di ormoni impazziti che non trovano Robert, prendo il telefono e chiamo James. Lo faccio d’impulso, senza riflettere.. Perché se ci riflettessi non lo farei.
- Pronto? –
- Ciao James sono .. – me lo ricordo come mi chiamo, ce l’ho sulla punta della lingua.
- Katherine? – dice finendo la frase al posto mio.
- Sì, scusa è che qui c’è un chiasso assurdo e non riesco a sentirti – Ma che diavolo c’entra?
- Dimmi – Ah, sì giusto. L’ho chiamato per parlargli – ho bisogno di aiuto con quei due –
- Sospettavo. Hai già in mente qualcosa? –
- Vaga. E c’è di mezzo del cioccolato. Precisamente al cocco e nocciolato –
- Sto avendo paura – mi dice ridendo.
- Naaaa. Non sei tu quello che deve averne, ma quei due. La cosa fondamentale però è che tu devi portare fuori Andrea. Mi conosce troppo, capirebbe subito che c’è qualcosa sotto. Comunque mentre torno a casa elaboro meglio il piano e ti faccio sapere – gli dico entrando in un taxi.





Finalmente riesco ad aggiornare! Sante vacanzeeee! Non ci voglio tornare a scuola però -.-" Anyway, meglio non parlare di scuola quando non c'è ^^ Questa volta mi sono davvero sbizzarrita con la fic, ahahahah Adoro incasinare il tutto<3
L'odio verso quel tipo di ragazzine è forte. L'ho detto che voglio che Bob mi prenda come guardia del corpo.. La prima che dice "Mordimi" la mordo io. Ma le stacco una libbra di pelle. Okay, la finisco. Ho visto troppe volte Hannibal Lecter, lo ammetto. Ma solo perchè c'è Gas *__*

sarè: Amour, non sai quanto sono contenta che continui a recensire quando sai già tutta la storia e la leggi mano a mano che cresce. Mi fai davvero felice <3 Lo sai che ti farei leggere se solo scrivessi! Ieri mi sono rivista 27 dresses - La mia fonte costante d'ispirazione - e tu spera che la mia testolina produca qualcosa di decente XD
T'adoro, INFINITAMENTE. Cara gamba del Treppiedi<3
Ps non vedo l'ora di conoscere Cecilia ^^
shewolf: Cara! Per James c'è troppa gente in lista.. e credo che purtroppo la moglie ha la priorità -.-" Che amarezza. Vabè, per quanto riguarda Bob.. Mah, chi lo sa. Il fucile tienilo pronto che poi ti servirà per qualcun altro, vedrai XD Non so fino a che punto ti puoi fidare del mio buon senso XD
Un bacione Grande ;)

Okay, Mi raccomando R E C E N S I T E. Claro? Anyway, Auguri a tutti.. Per Natale, per l'Anno nuovo, per quello che volete. A presto..
Rak*
  
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