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Autore: Ino chan    26/12/2009    3 recensioni
-Dopo 13 anni mi ritrovò un culo da Oscar piazzato sull’inguine , scusa se non sono fatto di legno!-
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: What if?, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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HONEY

HONEY.

 

 

Ricordava solo un paio di cose della notte che aveva appena lasciato alle spalle e nessuna la rendeva orgogliosa di se stessa. Nessuna pietà per il nemico, però… Scosse la testa e con occhi socchiusi seguì il tragitto del sangue lungo le pareti di porcella bianca del lavabo mentre con un dito tracciava i contorni di quella nuova ferita sul suo avambraccio. Fortuna le pozioni cicatrizzanti altrimenti sarebbe diventata un campionario ambulante di ferite come suo padre.

Piegò il busto in avanti e a denti stretti fece scivolare ancora una volta la ferita aperto sotto il getto dell’acqua, gemette a labbra serrata e scosse la testa con forza per impedire alle lacrime di scendere oltre la barriera delle ciglia. Stava diventando brava a curarsi da sola e ad autoimporsi calma e sangue freddo. Ormai non aveva più nemmeno bisogno di ricordare i rimbrotti di suo padre . Inspirò profondamente e staccò per un secondo lo sguardo dalla pelle crepata del suo braccio, aggrottando un sopracciglio in una smorfia perplessa –Remus.- disse a modo di saluto, quando il fumo della Smaterializzazione rivelò le forme cenciose di Remus J.Lupin – Non ti hanno detto che prima di entrare in bagno si bussa?-

Il licantropo infilò una mano nella tasca interna del mantello e senza dire nulla tirò fuori una foglio di pergamenato… Andrea strinse leggermente le labbra, la prima pagina della Gazzetta del Profeta? Si allontanò dal lavandino mentre il Mago lo apriva e lo voltava verso di lei. – Oh cazzo.- esalò alla vista di quel titolo a caratteri cubitali.

 

-Sirius è fuggito da Azkaban.-

 

Non soffriva di claustrofobia, ma a furia di misurare a passi quella cella, qualche sintomo le stava venendo. Sospirò dal naso e uscì in corridoio, scrollando la testa più confusa da prima. Come diavolo aveva fatto a scappare? Più ci ragionava e meno riusciva a trovare una spiegazione che fosse una, masticò una parolaccia e aggrottò la fronte in risposta alla stretta vigorosa attorno al suo polso destro.

Qualcuno doveva essere stanco di vivere in quel posto.

Volse la testa sopra la spalla sinistra e con uno sguardo che avrebbe intimorito Voldemort in persona inquadrò il volto corrucciato di Kinglsey Shackelbot. Lo fissò per un momento in silenzio, poi abbassò lo sguardo sulle sue dita che la trattenevano – Lasciami.- gli disse pericolosamente calma, socchiudendo gli occhi in un modo che non prometteva nulla di buono.

Era conosciuta per avere lo stesso caratteraccio del padre.

-Andrea, hanno emanato l’Ordine 66 a favore di Sirius.-

-L’Ordine 66…? – fece eco la ragazza a occhi bassi.

-DEAD OR ALIVE.-

 Sul viso della ragazza comparve un sorrisetto compiaciuto. L’Ordine 66 non era altro che un invito dei membri del Ministero a far fuori quella mina vagante che Sirius Black –Bene.- gli disse sollevando su di lui gli occhi grigio cielo -… Un cadavere si trasporta meglio ed è più ragionevole.-

Ritirò il braccio con un potente strattone e riprese a camminare. Se a Kingsley non  stava bene quella decisione non era con lei che doveva lamentarsi, lei aveva in mano le indagini, ma chi tirava avanti il circo era qualcuno molto più in alto di lei –Andrea.- si sentì richiamare.
Sbuffò un imprecazione e si volse verso l’enorme Auror, un “NON ROMPERMI LE PALLE!” scritto a chiare lettere sulla fronte.

 

-Tu gli volevi bene.-

-Volevo. Sei stato grammaticalmente corretto.-

 

*:*:*:*:*:*:*:*:*

 

Dopo un anno di ricerche, false piste e cazziatoni da parte dei superiori. finalmente Andrea era riuscita a scavare la tana del sorcio che inseguiva. Seduta a calvalcioni su quella, che all’inizio aveva scambiato per la tana di un lupo, attendeva con il mento appoggiato nel palmo sinistro. Sfilò la bacchetta dalla cintura e con la calma di un avvoltoio sorrise alla nuca china di Harry Potter. Il ragazzo stava strisciando fuori dalla buca a carponi, seguito dal rosso che gli stava sempre appresso e alla ragazzina riccetta , probabile fidanzatina di uno dei due. Sapeva così tanto di loro grazie a Piton. Quando Sirius era sparito da Hogwarts, il buon professore le aveva suggerito di tenere d’occhio Harry & co se voleva mettere le mani sulla sua preda. Il ragazzo si tirò su spolverandosi i pantaloni con la mano, si volse e alla vista di Andrea sbiancò. La ragazza si premette un dito sulle labbra mentre abbassava la bacchetta contro la nuca dell’appena sbucato Sirius Black.

 

-Ciao Sirius.-

 

L’uomo chiuse gli occhi – Ancora tu?-

 

-Già.-

 

 

Andrea sapeva essere davvero odiosa quando voleva e in quel momento, neanche si stava impegnando per esserlo. Avanzò di un passo verso la fonte di tutti i suoi guai e ghignò quando la punta della sua bacchetta affondò nella spalla del Mago – Andiamo con le buone.- gli disse calma – Oh ti devo fare un po’ male per convincerti?-

Sirius strinse i pugni. Era un anno che scappava da quella stronza, più di una volta aveva rischiato di lasciarci le penne con i suoi attacchi, guardò verso Harry. No, non poteva ingaggiare battaglia con lui e i suoi amici presenti, poteva finire in mezzo a qualche attacco e fargli del male, anche solo per sbaglio, era l’ultima cosa che avrebbe potuto sopportare.

-Andiamo.- le rispose alzando le mani in segno di resa –Auror.-

 

[Andrea Moody, dannato Puffo!]

[Non prendertela con me è la tradizione]

 

 

Andrea sentì il sangue andarle al cervello “Possibile che non si ricordi di me?”

-HARRY JAMES POTTER NON CI PROVARE!- scattò in direzione del ragazzino che aveva portato la mano destra in direzione della bacchetta. Si volse verso di lui, assomigliava così tanto a James e questo in qualche modo lo rendeva caro al suo cuore- Non farti stendere ragazzino!-

Tornò a Sirius e un urlo le morì in gola.

 

 

Un animagus illegale.

Un cane.

Andrea si sentì proiettare all’indietro dal peso della bestia addosso a lei mentre quei denti affilati coi rasoi le straziavano la carne della spalla destra. Un urlo di dolore invase l’aria mentre la sua schiena impattava contro l’erba e per puro istinto di sopravvivenza sollevava il braccio sinistro e lo puntava contro la gola dell’animale per allontanarlo da sé.

-CAZZO!- strillò mentre il sangue le ricopriva a fiotti il petto e le bagnava la nuca visto la posizione. Il cane rotolò lontano da lei, tornando umano sotto lo sguardo spiritato dei tre Grifondoro che aveva assistito alla scena impotenti. Con la coda dell’occhio lo vide portare una mano alla bocca e pulirla dal sangue che la bagnava.

 

-Schifoso bastardo.- soffiò nella sua direzione.

 

Lo sguardo di Sirius saettò dal palmo della sua mano coperto di sangue, alla ragazza inarcata contro il prato per cercare di rispondere al dolore atroce che sembrava intenzionato a spaccarle in due la schiena – Profuma di miele.- mormorò

 

[Ben ti sta Bestiaccia!]

[Buon Natale Sirius!]

 

 

-Andrea?-

 

 

Una parete di roccia ricoperta a tratti da un sottile strato di muschio, Andrea socchiuse gli occhi e una smorfia le aggrottò i lineamenti. No, decisamente quello non era il paradiso. Nonostante il dolore alla spalla sopito da un cuscino di erbe mediche e la testa leggera e confusa per via dell’emorragia –Che diavolo?- sussurrò voltandosi.

Sirius era chino su un focherello a scaldarsi le mani, la ragazza aggrottò le sopracciglia e lui sollevò lo sguardo per donarle un’occhiata divertita – Svegliata da mezzo minuto e già incazzata?-

-Stronzo!- soffiò la ragazza voltando la testa.

L’Animagus ridacchiò. Per via del soffitto basso si spostò a gattoni verso Andrea, le prese il braccio sano al livello del polso e facendo forza su quello le si portò a cavalcioni in grembo. La ragazza gli rivolse uno sguardo scioccato –CHE DIAVOLO FAI!?- urlò mentre già scalciava per toglierselo di dosso.

 

-Adesso parliamo.-

-Non abbiamo nulla da dirci.-

-Andre…AH!- Sentì entrambe le ginocchia della ragazza colpirgli i reni, si ritrovò in avanti e poi sotto la ragazza ora seduta su di lui. Remus , in quei due giorni che lei aveva passato a dormire, lo aveva bene informato. Sapeva che la sua mocciosa era diventata uno degli Auror più temuti d’Inghilterra.

 

-Anche meglio così.-

-Meglio?-

Sirius si allargò in un sorriso angelico mentre tirava su le ginocchia e sollevava il bacino contro quella  della ragazza, strusciandolo leggermente. Andrea, ovviamente, cambiò colore per l’imbarazzo- CHE DIAVOLO FAI?- urlò mentre gli mollava un manrovescio.

 

-AHIA ANDREA… SCUSAMI, MA CHE POSSO FARCI?-

-FARCI?-

-Dopo 13 anni mi ritrovò un culo da Oscar piazzato sull’inguine , scusa se non sono fatto di legno!- La ragazza gli donò un'occhiata agghiacciante - A me sembra il contrario.-

 

 

 

FINE PRIMA PARTE!

 

   
 
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