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Autore: Pikky    26/12/2009    2 recensioni
Andrea, a seguito di un incidente stradale, è in coma da ormai un mese. Iris, la sua ragazza, non riesce a rassegnarsi a questo fatto, ed è disposta a tutto pur di riportarlo indietro.
[Fanficion partecipante al concorso 'La Foresta e la Bambina' indetto da Eylis sul forum di Efp]
Genere: Romantico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco a voi l’epilogo, ora la storia è ufficialmente finita… Fatemi sapere il vostro parere, mi raccomando, ci terrei molto… ^^

Ringrazio Ryunosuke, che ha recensito lo scorso capitolo…  Grazie per i complimenti!

Baci e alla prossima!, Pikky 91

 

Epilogo

 

Riaprii gli occhi, e mi ritrovai chinata su un letto d’ospedale, mentre stringevo la mano di Andrea.

Ero tornata indietro, quindi, nella mia dimensione.

Era così anche per Andrea?

Alzai lo sguardo e lo puntai verso il suo viso, e notai che aveva ancora gli occhi chiusi. Per un attimo venni assalita dal terrore che non ce l’avesse fatta a tornare indietro, che fosse rimasto nella foresta, a godersi, con Angelica, il tempo che la vita aveva rubato loro.

Fortunatamente, qualche istante dopo, aprì gli occhi.

- Iris? – mi chiamò, non appena aprì bocca.

- Sono qui. – gli dissi, stringendogli la mano e accarezzandone il dorso con il pollice.

Andrea sorrise, non appena mise a fuoco la mia immagine. – Mi hai portato indietro, eh? – mi chiese poi, alludendo all’esperienza ultraterrena appena vissuta.

- Sì. – risposi, dopodiché aggiunsi, per sdrammatizzare: - Non ci si libera facilmente di me, cosa credi?

Andrea emise una breve risata. – Ne sono felice.

E così mi sentivo anche io. Avevo però un’ultima curiosità da soddisfare.

- Posso chiederti una cosa? – azzardai dunque, mordendomi il labbro inferiore.

Andrea annuì, quindi partii all’attacco. – Perché quella foresta era piena di oggetti riguardanti noi due?

- Ah, quello. – commentò Andrea, con un sorriso beffardo. – Beh… Perché circondandomi di quegli oggetti mi sembrava quasi di averti vicina, sai? Mi hanno aiutato a ripercorrere tutta la nostra storia, e a darmi la forza per resistere fino al tuo arrivo. Perché sapevo che saresti arrivata, non so come, ma me lo sentivo. – mi spiegò, dopodiché aggiunse. – Così, quando ho percepito la tua presenza, ho mandato Angelica da te chiedendole di mostrarti tutte quelle cose per fare in modo che anche tu capissi quanto il nostro rapporto è importante per me.

Avevo di nuovo le lacrime agli occhi. – Io… Non so cosa dire. Quegli oggetti hanno aiutato anche a me a capire, o meglio, a riconfermare, quanto tu fossi importante per me e quanto fossi decisa a non perderti e a riportarti indietro.

Mi asciugai le lacrime con la manica della felpa, dopodiché, restando seduta, mi sporsi sul lettino per dare ad Andrea un bacio a fior di labbra.

- Ti amo, Iris… Ora più che mai. - mi sussurrò lui poco dopo, sorridendo.

- Anche io ti amo, Andrea. – gli dissi di rimando, e dentro di me ero certa che quelle parole fossero veritiere, lo sentivo con tutta me stessa e desideravo trasmetterlo anche ad Andrea. Lo baciai di nuovo, questa volta con più passione.

Poco dopo ci separammo, e lui mi osservò divertito.

- Che c’è? – gli chiesi, arrossendo.

- Oh, nulla. – rispose lui. – Ma non credi che forse sia il caso di chiamare l’infermiera e dirle che sono uscito dal coma?

 

   
 
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