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Autore: shanna_b    27/12/2009    11 recensioni
Dedicata a FediFaith (AKA Revolve90) e ad Aglaja, questa One-Shot ha addirittura una morale che così recita: TUTTE noi vogliamo Constance Leto come suocera... ma siamo sicure che lei voglia NOI?
Al solito, non solo non conosco Jared e Shannon Leto, ma neppure la loro cara mammina... non scrivo per lucro ma solo per farmi due risate con le mie amiche e spero anche con chi ha voglia di leggere...
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jared Leto, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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‘Indovina chi viene alla cena di Natale?’ Altrimenti detto ‘Ecco perché i Leto sono scapoli’…

 

 

 

 

 

 

 

Constance sistemò per bene l’ultimo coperto sul suo bel tavolo Chippendal presente nella sala da pranzo, nell’esatto momento in cui in campanello di casa suonò.

Sapeva già chi poteva essere.

Era la sera di Natale e Constance aspettava per cena i suoi adorati figli con le loro mogli, per la prima volta.

Finalmente avrebbe potuto conoscere le sue nuore.

Erano anni che i figli gliene parlavano, di quanto fossero belle, gioiose e fondamentali per loro, ma lei non le aveva mai conosciute, dopo il matrimonio lampo avvenuto tempo prima, ed era ora che questa lacuna si colmasse.

E allora quale occasione migliore della sera di Natale?

Una serata così intima e familiare come quella, coronata in quel modo?

Constance, anche un tantino emozionata, guadagnò la porta e la aprì, giusto per trovarsi davanti Jared e Shannon.

“MAMMA!!!”, gridarono entrambi, saltandole al collo, esultanti.

“Jared, Shannon… quanto tempo!”, la voce di Constance rivelava una commozione mal celata. I suoi figli erano tutto per lei, lo erano sempre stati.

“La tournee, mamma… siamo stati in tournee tre anni!”, le disse subito Jared, vestito con un cappotto azzurro scuro, sciarpa di lana al collo e capelli sparati in aria, sciogliendosi dall’abbraccio.

“Sold out, ogni sera… abbiamo fatto un sacco di soldi…”, rincarò Shannon, tenendole le mani, vestito come al solito di nero, con il berretto di lana in testa e la barba lunga, “E lo sai che ora… abbiamo una famiglia da mantenere…”

Constance annuì: “Certo, ne sono felice e…”

I due uomini le sorrisero, gli occhi che brillavano: “Sì. Sono qui.”

A mamma Constance un brivido percorse la schiena: “E posso…”

“Vederle? Ma certo, mamma! Siamo qui per quello!”, disse Shannon.

I due fratelli si spostarono come se un sipario si aprisse.

“Princes?”, chiamò subito Jared e una ragazza con gli occhiali, capelli ed occhi scuri si presentò sulla porta, sorridendo, con un pacchetto dono in mano.

“Mamma, questa è Princes, mia moglie…”, declamò Jared, orgoglioso.

La ragazza, sicura, avanzò di un passo tendendo la mano: “Piacere, signora Leto.”

La donna sorrise e le strinse la mano. “Chiamami Constance e dammi del tu, mia cara. Benvenuta in famiglia.”

“Grazie. Questo è per lei.”

Constance accettò il pacchetto e lo appoggiò su un tavolino dell’entrata e poi, non resistendo oltre, abbracciò Princes, contenta di quella nuora, dicendole: “Accomodati pure in sala da pranzo.”

La ragazza ringraziò e poi si avviò lungo il corridoio, sparendo oltre una porta.

Constance si mise a guardare Shannon, che annuì, si sporse dall’uscio e disse: “Shanna_b?”

La ragazza che comparve alla porta sorprese Constance, visto che aveva anche un bambino di circa un anno in braccio, oltre ad un regalo.

“Questa è mia moglie. Shanna_b.”, disse subito Shannon. “E il bambino si chiama Shannon Junior.”

Constance si mise a fissarli: la ragazza era castana, con grandi occhi azzurri ed un sorriso timido e il bambino era preciso ed identico a Shannon da piccolo, la sua fotocopia a colori.

La donna si commosse: era addirittura diventata nonna?

Shanna_b si avvicinò porgendole il pacco: “Auguri, signora Leto.”

Constance accettò il pacco, lo mise sul tavolino sopra a quello ricevuto prima e poi allargò le braccia per accogliere nel suo abbraccio nuora e nipotino, emozionata. “Chiamami Constance, mia cara… E’ un piacere conoscerti…”, disse, sull’orlo delle lacrime, accarezzando la testolina del bambino. “E accomodati pure tu di là…”

Shanna_b sorrise e si allontanò con il suo bambino in braccio.

“Bene.”, disse Jared e guardando fuori chiamò: “Ithil?”

Un’altra ragazza giovane, alta, con capelli lunghissimi e con uno splendido sorriso, apparve sulla porta, con un pacchettino in mano: “Mamma, questa è Ithil, mia moglie…”, declamò Jared.

“Oh cara, che piacere…”, disse Constance, prendendo il pacchettino ed abbracciandola.

“Il piacere è mio, signora Leto.”

“Chiamami Constance ed accomodati, dai…”

Mentre la ragazza si allontanava lungo il corridoio, Shannon esclamò: “Bene, tocca a me. Fedifaith?”

Una ragazza molto giovane e con capelli ed occhi castano scuro comparve sulla porta, anch’essa con il pacchetto in mano, mentre Shannon declamava: “Questa è Fedifaith, mia moglie…”

 “Ma che piacere!”, esclamò Constance, ritirando il pacchetto ed abbracciandola.

“Buonasera, signora Leto.”, le sorrise la giovane.

“Ma chiamami Costance, grazie per il regalo e vieni pure avanti, vai in sala da pranzo…”

“Aglaja?”, chiamò Jared, mentre la moglie di Shannon si allontanava. E un’altra ragazza con un bambino piccolo sputato Jared apparve sulla soglia. “Mamma, questa è mia moglie Aglaja. E il bambino è Jared Junior…”

“Cara, vieni pure avanti, chiamami Constance e grazie del regalo.”, disse la donna, accarezzando il bambino in viso.

Aglaja si accomodò come le altre, mentre Shannon diceva: “Kore82?” e una ragazza alta, con un sorriso dolce e con i capelli rossi comparve sulla porta.

Constance la abbracciò dicendo: “Che piacere conoscerti, accomodati in sala da pranzo e chiamami Constance…”

Ed improvvisamente, per Constance tutto divenne come una catena di montaggio, veloce e perfetta…

Presentazione, da parte di Jared, di sua moglie. Apparizione ragazza con pacchetto e/o pargolo/a annesso preciso a Jared. Saluto e riscossione pacchetto natalizio. Appoggio pacchetto su tavolino. Abbraccio con moglie Jared ed eventuale buffetto ad eventuale Jared Junior. Ordine di chiamarla Constance. Indicazione di andare in sala da pranzo…

Presentazione, da parte di Shannon, di sua moglie. Apparizione ragazza con pacchetto e/o pargolo/a annesso preciso a Shannon. Saluto e riscossione pacchetto natalizio. Appoggio pacchetto su tavolino. Abbraccio con moglie Shannon ed eventuale buffetto ad eventuale Shannon Junior. Ordine di chiamarla Constance. Indicazione di andare in sala da pranzo...

E, velocemente, i nomi delle ragazze si susseguivano e cominciavano a confondersi nella testa di Constance, mentre la fila delle sue nuore-echelon alla porta di casa aveva fatto il giro dell’isolato, era finita in tangenziale e ora avvolgeva due volte Los Angeles…

E il tavolino aveva cambiato forma e si era trasformato in un nastro trasportatore che faceva finire i pacchettini di Natale in un enorme mucchio dentro un capannone esterno, all’uopo attrezzato…

E la sala da pranzo era diventata grande come le regge di Versailles e Caserta messe insieme, piene di decorazioni natalizie, alberi di natale luccicanti e in sottofondo musiche adatte…

E il tavolo Chippendal erano diventati centinaia, lunghi chilometri e ognuno con migliaia di posti, con piatti, posate, tovaglioli e bicchieri e centinaia di tacchini natalizi, miliardi di lenticchie, tonnellate di torrone e puré di patate…

E il pianto di centinaia di piccoli Jared Junior e Shannon Junior le cominciavano a lacerare i timpani e l’olezzo dei loro pannolini sporchi a darle il voltastomaco…

E ormai aveva le guance in carne viva per le migliaia di baci ricevuti e un principio di gomito del tennista per le migliaia di abbracci praticati…

E l’idea delle migliaia di compleanni da ricordare/festeggiare per i quali le sarebbe servito il computer della NASA e un contratto vita natural durante con la Oracle per gestire il DataBase, cominciarono ad angosciarla…

E i milioni di dollari spesi in regali per i suddetti compleanni e che rasentavano il valore di una finanziaria di uno stato medio-piccolo, cominciarono a preoccuparla…

E l’idea che Jared e Shannon con tutte le loro mogli uscissero ogni tanto a cena da soli e le lasciassero da accudire tutti i nipoti, che l’avrebbero chiamata nonna-nonna-nonna-nonna-nonna lei che era così giovanile, cominciò ad impensierirla…

E…

E Constance si svegliò lanciando un urlo e alzandosi di scatto dalla poltrona su cui si era addormentata dopo la cena di Natale in casa dei figli.

Si lanciò verso il divano dove i due erano stravaccati a guardare la TV e a bearsi di uno dei loro concerti registrati e gli si mise davanti imballando la visione e costringendoli a togliere i piedi dal tavolino.

“Intendete sposarvi, per caso?”, chiese, con fare inquisitorio, sovrastandoli.

Shannon e Jared spalancarono gli occhi: “Ehm… no.”, risposero, in coro.

“Vi siete fidanzati recentemente, per caso?”

Entrambi scuoterono la testa: “No.”

“Avete una quasi-ragazza, per caso?”

“Io no!”, rispose subito Shannon.

“E tu?”, indagò Constance, puntando un dito su Jared.

“No. Ma…”

“Zitto. Avete una ragazza che vi piace, per caso?”

“No!”, si affrettò a dire Jared.

“E tu?”, stavolta il dito di Constance si puntò su Shannon.

“No, ma perché…”

“Zitto, ho detto.” La voce di Constance diventò tagliente, mentre i suoi occhi azzurri ridotti a due fessure passavano da un figlio all’altro. “Ascoltate bene tutti e due. Non lo ripeto una seconda volta. Lo dico una volta soltanto e poi mai più. Se osate fidanzarvi, sposarvi, trovarvi una compagna e/o procreare dei marmocchi, io vi tolgo la pelle e mi ci fodero il divano!”

La donna fece un silenzio scenico e poi, sotto lo sguardo stupito dei figli, prese borsa e giacca ed uscì di casa sbattendo la porta.

Jared e Shannon si guardarono, sorpresi.

"Tutta colpa tua.", proruppe dopo un attimo Shannon. "Ti avevo detto di non prepararle il tofu per cena che non lo digerisce e poi le vengono gli incubi...".


 

 

 

 

FINE

 

 

 

 

Questa one-shot è dedicata a FediFaith: dopo avere ‘subito’ entrambe uno schifoso pranzo di Natale, ci siamo ritrovate su Twitter a parlare di ‘suocere’ e lei ha detto: ‘Tutte vorrebbero avere una suocera così’, riferendosi a Constance Leto… e il mio neurone è partito subito verso questa One-shot! Grazie per l’ispirazione, mia cara!

La dedico anche ad Aglaja, che penso mi ucciderà per averle appioppato un Jared Junior, ringraziandola per seguire i miei deliri.

Ringrazio anche le mie beta readers, che questa volta sono state Blue_Moon (AKA Ithil), Princes_of_the_univers e Artemide82 (AKA Kore82). Aggiunta a posteriori perchè me la sono scordata prima (scusa, Lory, è l'età!): ma certo che il tofu è un'idea tua! Era una citazione alla tua ff!!! Se fa male a Shannon, quella schifezza, figurarsi alla madre!

Baci!

Alla prossima!

Shanna.

 










   
 
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