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Autore: miseichan    27/12/2009    1 recensioni
"Saper rivivere con piacere il passato è come vivere due volte" Non sempre è possibile. A volte, anzi è quasi impossibile ricordare il passato senza soffrire, però ci si lascia andare comunque ai ricordi, in fondo errare è umano... e cercare di rivivere momenti della nostra vita degni di essere ricordati, non può mai essere definito del tutto sbagliato. (I ricordi sono quelli della storia "Bacio di mezzanotte")
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Midnight Lovers'
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Flashback

 

“Ciò che è stato non va dimenticato, se quando fu, eri felice.”

“Per quanto forte, potente e indistruttibile tu sia, devi sapere che i ricordi avranno sempre la meglio!”

 

 

- Chi ci sta?-

Era stato Andrea a chiederlo. Al tavolo eravamo Maurizio, Veronica, Andrea, Ilaria ed io.

Maurizio lasciò. Veronica anche.

Toccava a lei. La guardai. Non traspariva nessuna emozione dal suo viso.

Una perfetta faccia da poker.

Quando mi aveva sfidato a giocare io avevo riso. L’avevo abbracciata e le avevo sussurrato:

- No, piccola, non mi va di farti perdere dei soldi-

Ma lei non aveva riso. Anzi, se l’era presa. E si era intestardita fino a quando non avevo accettato di farla giocare.

E ora eccola lì. La mia piccola. Con una perfetta faccia da poker. Incredibile.

Sollevò lo sguardo… e puntò. Ci stava.

Andrea sorrise, credendo di averla in pugno. Solo io l’avevo vista.

Quella luce che si era accesa nei suoi occhi. Le guardai le unghie: non erano viola. Non era nervosa.

Niente da fare, doveva avere un buon punto in mano. La mia piccola.

Toccava a me. Puntai. Andrea ormai fremeva, convinto di poter vincere tutto.

Ma io mi fidavo di lei. E se ci stava significava che gli avrebbe fatto rimpiangere di averla sottovalutata.

Io l’avevo fatto e avevo sbagliato… ma come si dice? L’importante è capirli i propri errori.

Maurizio abbassò le sue carte. Full di donna, niente male.

Toccava a lei, ma la precedetti e abbassai le mie di carte: solo un tris di nove.

Non ero andato per vincere.

Ero andato per vedere Andrea perdere… e lei vincere.

Rimaneva solo una persona. Andrea già si stava allungando verso le fiches.

Lei con lentezza calcolata abbassò le carte. Scala reale.

Eruppi  in un’esclamazione di gioia.

Maurizio e Veronica ridevano e si complimentavano con la vincitrice.

Andrea crollò sulla sua sedia, distrutto, con una faccia degna di essere fotografata.

Aveva perso.

Lei aveva vinto. Aveva vinto alla grande. Aveva stravinto! 

La presi per mano e la portai con me in balcone. Passando per la cucina avevo preso due bicchieri di champagne.

- Dobbiamo festeggiare-

Lei mi sorrise ancora, emozionata.

- Sei stata magnifica-

Prese un bicchiere dalla mia mano e mi sussurrò nell’orecchio:

- Non te lo aspettavi eh?-

Ero raggiante, la strinsi a me con il braccio libero:

- E sbagliavo, non lo farò mai più piccola-

Bevemmo un sorso di champagne… mi passò un braccio dietro il collo per coprire quei centimetri che ci separavano.

La aiutai stringendola di più a me.

Mi ero perso ancora una volta nei suoi occhi…

 

   
 
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