"Hey, Light, hai visto? “

Due figure stavano sdraiate in un prato, da sole.
Una delle due era alta e aveva lucenti capelli biondi. Dei vestiti neri un po’ logorati dal tempo lo vestivano di un fascino inaspettato.
Una benda bianchissima al collo e, sullo stesso, una collanina che andava racchiudendosi in un crocifisso.
Aveva occhi di gatto e delle ali strappate dal tempo con le quali stringeva in un caldo abbraccio un bambino di otto anni.
“Che cosa?”
“Ma come che cosa! Le stelle cadenti!”
Era notte e un leggero venticello scompigliava i capelli neri e già disordinati del bambino.
Intorno a loro delle figure di alberi le cui chiome , mosse anche quelle dal vento davano una strana impressione cupa.
Il cielo, sopra di loro, risplendeva felice costellato da lucenti bagliori.
Le stelle.
Il ragazzo biondo si sporse in avanti chinandosi su bambino.
“E?”
Chiese come a dire “E allora? Cadono da milioni di anni ormai.”
“Come e?”
Il bambino era sconcertato.
“Avanti! Esprimi un desiderio!!”
Il ragazzo biondo lo guardò e rise dolcemente.
“Ryuzaki…”
Il suo tono era davvero tenero.
“Lo sai che per noi shinigami i desideri non si avverano. Quindi anche se ne chiedessimo non si avvererebbero….”
Il bambino sembrava imbronciato da quelle parole e da quelle risa.
Così il ragazzo biondo gli offrì gentilmente un lecca-lecca tutto colorato.
Ryuzaki lo prese con le sue manine e non appena ne sentì lo zucchero che, come un’onda, si sciogleva in bocca subito ritrovò il buon umore.
“Nah, Light….”
Disse con aria quasi di rimprovero divertito.
Lo shinigami lo fissò perplesso.
“Se il tuo desiderio lo esprimi e lo chiedi con gentilezza alle stelle loro ti ascolteranno e lo faranno esaudire!! Ne sono certo!!”
Disse il bimbo stringendo i pugnetti.
Poi, passò una stella.
“Guarda!!”
Gridò il bimbo.
Ryuzaki si mise tutto il lecca-lecca in bocca, anche se era veramente grande per lui, poi giunse le maniì, chiese gli occhi scuri e ci appoggiò sopra le mani.
“Che fai?”
Chiese divertito Light guardando il bambino come se fosse stato uno strano animaletto curioso.
“Fatto!”
Sbottò il bambino.
“Ho espresso il mio desiderio!!”
“Davvero?”
“Sì!!”
Era davvero felice. Chissà perché.
Poi sorrise furbo.
“Vuoi saperlo?”
“No! Non dirlo se no non si avvera!”
Lo shinigami aveva già deciso di stare al gioco del bambino, quindi lo assecondava.
“Ho chiesto alle stelle di poter stare per sempre con te!!”
“Ma così non si avvererà!”
Il bimbo tirò fuori la linguetta rosata, poi si mise sulle punte dei piedi e diede un innocente bacio alla gota dello shinigami. Per poi addormentarsi tra le sue braccia.
Light rimase sbigottito, senza parole, gli occhioni già grandi sgranati dall’azione inaspettata del bimbo.
Sorrise.
Lo sollevò e lo portò qualche passò più in là per poi lasciarlo dormire tra il folto dell’erba.
Stette a guardarlo per diverso tempo mentre con un’ala lo copriva per non fargli prendere freddo e il bimbo ci si attaccava come se fosse il suo tesoro.
Poi passò una stella cadente.
Allora sorrise.
Giunse anche lui le mani, chiuse gli occhi e ci appoggiò sopra il mento.

“Dolci stelle, vi prego… se potete…fatemi rinascere ragazzo..essere umano..così da poter rincontrare Ryuzaki e poter rimanere per sempre con lui….”

Dieci anni dopo, due ragazzi stavano seduti uno di fianco all’altro due ragazzi, uniti da due manette.
Uno dai capelli neri come la notte, l’altro dai capelli lucenti come il giorno.
“Light….”
“Sì?”
“Il mio desiderio si è avverato… e il tuo?”
“Anche il mio…”
Poi strinse il ragazzo dai capelli neri in un forte abbraccio.
Non aveva grandi ali nere con cui cingerlo ma delle grandi ali invisibili da angelo con cui lo avrebbe protetto per sempre.