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Autore: taisa    27/12/2009    7 recensioni
La vita d Bulma è perfetta, ma un arrogante militare sta per sconvolgergliela.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta, Yamcha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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LOVE IS A WAR

LOVE IS A WAR

*

Gli ordini sono ordini

*

Doveva essere il primo, quella mattina, o quantomeno uno dei primi a varcare la soglia del bar solitamente affollato di militari e non. Si guardò attorno appena un attimo, prima di avanzare con passo sicuro e determinato al bancone, leggendo distrattamente alcuni appunti scritti di fretta in una pessima calligrafia che non era la sua. Una smorfia si dipinse sul suo viso, faticando a comprendere due o tre parole talmente mal scritte da risultare illeggibili. Non faticò a riconoscere il colpevole, avendo precedenti d’indecifrabili dati scritti dalla stessa mano.

Si appoggiò al banco, attendendo di essere servito dal barista che, dopo poco, comparve da dietro il tavolo, evidentemente indaffarato a lavorare nei bassifondi. “Eccomi” Annunciò subito l’uomo, prima ancora di sollevare lo sguardo sul cliente. “Mi… dica” Il tono, nel pronunciare quelle due semplici parole, si era fatto incerto per un attimo, quando l’inserviente si ritrovò a fissare l’ufficiale di più alto grado nell’intera caserma. “Un caffè” Rispose l’altro, senza prestare troppa attenzione all’atteggiamento improvvisamente dubbioso dell’inserviente. Tuttavia fu costretto a sollevare il capo dai fogli, quando si accorse che il civile non si era ancora mosso per servirlo. “Mi hai sentito?” Domandò, suonando tutt’altro che amichevole. Aggrottò le sopracciglia, un istante dopo, riconoscendo l’uomo dalle due cicatrici che aveva di fronte. Le labbra si piegarono impercettibilmente in un sorriso appena accennato, tanto che l’uomo dietro il bancone non riuscì nemmeno a notarlo.

“Ho sentito” Confermò il barman, accigliandosi a sua volta e lanciando un’occhiata diffidente all’altro, prima di voltasi per preparare l’ordine che gli era stato richiesto.

Vegeta fissò attentamente le spalle del borghese, mentre lui era indaffarato con l’enorme macchina che preparava la bevanda da lui richiesta. Si dimenticò completamente dei suoi appunti, rilegando il proprio lavoro in secondo piano.

“Ecco a lei, Colonnello” Annunciò infine Yamcha, ponendo forse troppa enfasi nel pronunciare il grado del militare che aveva d’avanti. Gli poggiò la tazzina sotto il naso, attendendo che l’altro l’afferrasse. L’ufficiale osservò il recipiente, immerso in una sorta di pensiero. L’afferrò quasi con sospetto, portandosela lentamente alle labbra. Tutto sotto lo sguardo attento, e altrettanto circospetto, del barista. “Rifallo” Ordinò all’improvviso il soldato, rovesciando il restante contenuto del bicchiere sul bancone appena pulito. “Che cosa?!” Sbottò l’interlocutore, lasciandosi andare ad un moto di rabbia che non riuscì a trattenere.

Soddisfazione, ecco cosa poteva leggere negli occhi del Colonnello, notevolmente appagato da quella reazione troppo evidente. “Il tuo caffè fa schifo, è troppo annacquato, rifallo” Spiegò l’arrogante comandante, sogghignando divertito. Yamcha strinse i denti, afferrò la tazzina e, senza aggiungere una parola di più, ripeté l’operazione di pocanzi, preparando nuovamente la bevanda.

Una volta fatto ripose il bicchiere nello stesso punto di prima. Successivamente incrociò le braccia, osservando attentamente i gesti dell’altro. Questa volta, Vegeta, si risparmiò persino di assaggiarlo. Senza tanti complimenti gettò il contenuto sul tavolo come il caffè che l’aveva preceduto. “Non va ancora bene” Annunciò porgendo il recipiente all’inserviente che, nervoso, si limitò a fissarla dimostrando il chiaro intento di non afferrarla.

Il soldato aprì le dita, facendo cadere l’innocente tazzina sul pavimento accanto ai piedi del barman. “Dirò al proprietario di detrarla dal tuo stipendio” Proclamò prima di rimettersi a leggere gli appunti che aveva portato con sé. E Yamcha sapeva che, quell’arrogante presuntuoso, aveva tutto il potere per farlo. Strinse i pugni dunque, cercando di contenere un ennesimo scatto di collera. “Ora fammi un caffè, e vedi di farlo bene, questa volta” Ordinò senza guardarlo in volto, se non con la coda dell’occhio.

L’ultimo affronto! Yamcha non sembrò riuscire a trattenersi oltre. Le sue mani, infatti, sbatterono sul bancone, facendolo vistosamente tremare. “Adesso basta! Si può sapere cosa diavolo vuoi da me?!” Si sfogò infine, ottenendo uno sguardo falsamente innocente da parte dell’altro. “Da te non voglio proprio niente” Gli rispose senza battere ciglio il militare, dandogli le spalle. Nonostante l’allusione fosse molto velata, il civile comprese appieno il significato celato dietro quella frase. Serrò i denti con rabbia, nel tentativo di trattarsi dal tirargli un sonoro pugno sul viso. Mentalmente ringraziò il tintinnio della porta, e la figura amica che apparve sulla soglia. La nuova presenza era infatti riuscita a tranquillizzalo, o quantomeno a frenarlo in tempo.

“Ehilà, ragazzi” Li salutò entrambi un sorridente e gentile Goku, che scostò lo sguardo da uno all’altro per qualche secondo. Poi si avvicinò a loro senza dare troppo peso a quell’espressione irritata di Yamcha e a quella più divertita di Vegeta.

Il Colonnello, dimenticandosi della presenza alle sue spalle, sollevò i fogli che reggeva in mano, sbattendoli letteralmente in faccia al sottoposto. “Sono illeggibili, Kakaroth. Riscrivi tutto in una calligrafia decente!” Urlò incrociando le braccia al petto e fissando l’amico con uno sguardo severo. Goku, al contrario, sembrò assolutamente tranquillo “Eh, ma…” Farfugliò appena, lasciandosi andare ad uno sbuffo, prima di chinarsi a raccogliere i documenti accanto ai suoi piedi.

Vegeta, nel frattempo, si sentì afferrare per la spalla, costretto a voltarsi e ad osservare l’espressione determinata e sdegnata del barista. “Sta lontano dalla mia ragazza” Gli sussurrò appena percettibile, rendendo quella minaccia udibile solo al diretto interessato. Tuttavia, l’ufficiale, per nulla intimidito scostò la mano del civile come se si trattasse di una mosca fastidiosa. Sul volto un ghigno, che non prometteva nulla di buono. Si allontanò di un primo passo, poi avanzò verso la porta, superando l’altro soldato senza nemmeno voltarsi. Solo quando poggiò i polpastrelli sulla maniglia scrutò di sbieco il collega. “Entro le nove devono essere sul mio tavolo Kakaroth” Ripeté sparendo dietro l’uscio, lasciando che, lo scampanellare del sonaglio, venisse surclassato dal rumore che produsse lo sbattere della porta.

Sia Goku che Yamcha osservarono per un secondo l’ingresso della locanda. E mentre il primo tornò a raccogliere le carte, l’altro si lasciò sfuggire un ringhio nervoso. “Davvero Goku, come fai a definirlo un amico?” Si lasciò scampare indignato. Ma il Capitano sembrò sdrammatizzare con una risata, appoggiando i documenti, racimolati in maniera scombussolata, sul bancone.

La porta si aprì nuovamente, e un cliente fece la sua comparsa in cerca di una bevanda calda o una colazione veloce.

*

Dava le spalle al vialetto all’ingresso, quando udì una macchina frenare proprio dietro di lei. Tuttavia, non sollevò il capo dal motore sulla quale stava lavorando. “Sono subito da lei” Annunciò seguendo il rumore di passi del cliente che, sceso dall’autovettura, si era incamminato all’interno del garage.

Bulma impiegò ancora qualche secondo prima di riemergere alla luce del sole. Sbuffò pesantemente prima, asciugandosi il sudore dalla fronte con la manica della tuta da lavoro, afferrando poi uno strofinaccio poggiato sul tavolo degli attrezzi a pochi centimetri da lei. Il cencio, pregno di oli e lubrificanti vari, le servì per ripulirsi le mani, almeno superficialmente. In seguito si voltò pronta per un nuovo impegno.

In genere, la prima cosa che guardava, non era mai il proprietario del veicolo. Era una specie di gesto automatico, il suo. Come se potesse conoscere una persona dallo stato della sua auto. E forse, per chi passava le giornate nascosto tra motori e cavi elettrici, era davvero il metodo migliore per sapere con chi si aveva a che fare.

Notò subito che quella era una macchina che non aveva mai visto. Di tutte le automobili che aggiustava si ricordava la targa e qualche segno particolare, d’altra parte aveva una buona memoria per questo genere di cose. Le seconda cosa che non poté fare a meno di constatare fu il perfetto ordine del mezzo. All’interno, per quel che poteva vedere da una prima occhiata, non c’erano oggetti volanti di alcun tipo. Gli anni le aveva insegnato che ogni individuo riempiva la propria auto con le cose che più lo attiravano. Goku guidava in una macchina piena di cibarie varie, lei e Yamcha si combattevano tra riviste di moda e quelle di baseball. Più tanta altra roba che era meglio non elencare. Quantomeno per questioni di tempo.

Questa auto, invece, non aveva nulla. Le cose erano due, o l’individuo non aveva interessi o era un maniaco dell’ordine.

Incuriosita scostò finalmente lo sguardo sulla figura che, appoggiata al muro accanto alla porta, la stava evidentemente fissando da un po’. Non riuscì a trattenere la sua sorpresa, quando riconobbe l’amico di Goku, che a braccia incrociate le rivolse uno sguardo dei più enigmatici.

“E così è questa la famosa officina” Attaccò bottone lui, senza scostare quelle pupille profonde dagli occhi chiari della donna che, con stupore, si ritrovò a socchiudere la bocca. “Che ci fai tu qui?” Mormorò con un filo di voce la donna, riponendo lo straccio dove l’aveva raccolto ed avvicinandosi al cliente con passo pesante e minaccioso, puntandogli il dito contro. Vegeta rispose con una semplice alzata di spalle, poi ghignò nefasto, facendo quasi venire i brividi alla proprietaria del garage. “Evidentemente non sono qui per bere un caffè, tu non credi?” Rispose derisorio, staccandosi dalla parete e raggiungendo l’interlocutrice a metà strada. Bulma inarcò un sopracciglio, già nervosa. Si poggiò le mani ai fianchi e fissò l’altro dritto negli occhi. “Quindi cosa vuoi?” Lo esortò.

Il militare si scostò di mezzo passo, indicando col mento la sua autovettura parcheggiata nel vialetto d’ingresso. “La mia auto ha bisogno di essere riparata” Dichiarò volgendo nuovamente lo sguardo alla donna. Uno sguardo ostile, quasi maligno, valorizzato da un sorriso che avrebbe fatto tremare ogni comune mortale. Ma non Bulma. Lei si limitò a spostare quegli splendidi occhi azzurri dall’uomo al veicolo, per poi tornare a cercare le iridi nere del soldato. “Pensavo che voi dell’esercito aveste i vostri meccanici” Non mancò di notare, superandolo e dirigendosi verso il mezzo che riteneva decisamente più interessante.

Ancora una volta Vegeta fece spallucce, come se si aspettasse quella affermazione. “Questa è l’auto privata” Le fece presente, seguendola a breve distanza, senza mai distogliere lo sguardo da lei. Bulma preferì quindi ostentare un atteggiamento professionale, cercando in tutti i modi di ignorare il disprezzo che provava per quell’individuo. Senza indugio aprì il cofano dell’auto, facendo sparire la testa tra gli intricati meccanismi del motore. “Che problema ha?” Domandò toccando qualche strano aggeggio all’interno dell’auto. “Ti pago per scoprirlo, mi pare” Ancora una risposta sardonica uscì dalle labbra divertire dell’ufficiale. Bulma, per nulla contenta del modo di parlare dell’altro, sollevò il capo e fissò dritto negli occhi il militare. “Per quale accidenti di motivo l’hai portata qui se non sai nemmeno descrivermi i sintomi?!” Sbottò arrabbiata, sbattendo pesantemente una mano sul radiatore, producendo un rumore metallico. “E poi qui non c’è niente che non va, tu mi stai solo prendendo in giro” Abbaiò in seguitò, allontanandosi di un passo dalla vettura e tornando a minacciare con un dito il suo interlocutore.

Negli occhi di Vegeta, in quel momento, sembrò accendersi qualcosa. Come se una strana idea contorta si fosse appena materializzata nel suo cervello. Senza dare il tempo alla donna di capire cosa stava succedendo, il Colonnello estrasse la sua pistola dalla fondina, puntandola verso il motore dell’auto. Un terribile frastuono rimbombò tra le mura dell’officina, costringendo il meccanico a tapparsi le orecchie con entrambe le mani. “Ha un proiettile conficcato nel motore, aggiustala” Disse, mentre riponeva l’arma nella custodia.

Bulma restò interdetta per più di qualche istante, scoprendosi a fissare l’uomo con un’espressione quasi scioccata. “Tu… tu devi essere pazzo!” Mormorò flebile, quando finalmente le tornò l’uso della parola. “Può darsi” Sibilò enigmatico l’altro, incrociando le braccia e soffocando una risata ostile.

Ancora un po’ sconvolta, osservò il liquido che ora gocciolava dalla macchina, cercando di comprendere il perché di tutto quel trambusto. Poi, come se si fosse appena accesa una lampadina nella sua testa, sgranò gli occhi al vuoto, prima di rivolgere uno sguardo indecifrabile all’uomo che aveva davanti. “Dimmi una cosa, è questo il metodo che usi per conquistare una donna?” Si ritrovò a chiedere, un po’ curiosa. Vegeta avanzò di qualche passo, fino a soffermarsi accanto a lei. Si chinò leggermente, avvicinandosi il più possibile all’orecchio del tecnico. “Solo quelle interessanti” Le sussurrò leggermente, facendola rabbrividire notevolmente.

Successivamente, lui, si allontanò, avviandosi verso l’uscita del viale. “Tornerò domani” Dichiarò senza voltarsi, mettendo le mani in tasca e continuando il suo intercedere. Bulma, che per un attimo era rimasta pietrificata, si voltò di scatto, osservando la sua schiena ancora per un po’. “Ehi, non ci sperare! Non riuscirò mai a sistemare questo casino entro domani!” Sbraitò poggiandosi le mani accanto alla bocca. Lui si fermò, voltandosi appena. “Non importa. Verrò tutti i giorni fino a quando la macchina non sarà pronta” Fu l’ultima cosa che la donna gli sentì dire, prima che svanisse dietro una pianta alla fine del viale.

*

CONTINUA…

*

*

LeftEye: Beh, meglio un cliente come Goku che uno come Vegeta! Visto che, con il suo comportamento normale, sta creando scompiglio XD. Spero che questo capitolo sia abbastanza sorprendente, soprattutto considerando che Vegeta l’ha trovato un modo per avvicinarsi a lei. ^_*

*

giusiemo291: Chissà, magari prima della fine capisce che il caffè non è propriamente fatto per lui. Attendiamo questa illuminazione, Goku! Intanto Vegeta si rende sempre più stro… ehm, simpatico XD. E questa volta niente dimostrazione di finezza, da parte di Bulma. Yamcha invece ha tutti i motivi per essere geloso, e non solo direi. Natale è passato, quindi a me non resta che sperare sia andato bene.

*

uranian7: Ti ringrazio. ^^

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Enris: Fa sempre piacere ricevere commenti costruttivi o che aiutano a comprendere meglio cosa arriva al lettore. Per questo ti sono molto grata di ciò che mi hai detto ^_^. Nel mio piccolo cerco di intrattenere anche con i dettagli, come lo zucchero del caffè di Goku. Sapere che, nonostante tutto, risulti interessante è molto gratificante. Parlando di Bulma e Vegeta, invece, lo scontro è appena all’inizio e quindi spero che questa ennesima battaglia ti abbia divertito. Infondo i loro battibecchi sono spassosi anche da scrivere XD. In attesa di vedere se sei riuscita a formulare una teoria corretta, ti auguro un buon Natale (in ritardo XD).

*

fashionelle09: Provaci tu a spiegargli di non prendere il caffè, se non gli piace XD. Goku non è proprio il tipo che arriva alle conclusioni ovvie al primo colpo. Ha sempre la testa tra le nuvole il ragazzo. Sorvolando sulla finezza di Bulma, e sul suo elegante modo di fare gestacci XD, mi auguro che anche questo capitolo ti sia piaciuto. Lo scontro continua…

*

Luna_07: Vegeta ha un modo strano di “esporsi”, insomma, quante persone trovi che vengano fuori con certe idee? XD E, come vedi, il militare ha cominciato a darsi da fare. Sono contenta che trovi IC i personaggi e, come al solito, mi auguro che questo non faccia eccezione ^^. Goku invece è il solito sbadato, bisogna controllarlo come un bambino.

*

BulmaMiky: Sapere che sei riuscita ad immaginarti la scena non può che farmi piacere. Come sempre mi auguro che anche questo capitolo sia stato altrettanto “visivo”. ^^

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lilac: Sono molto contenta che i rapporti tra i personaggi, anche quelli “impossibili”, risultino credibili. Questo perché è una cosa a cui tengo molto e sapere che qualcuno lo nota e lo apprezza fa sicuramente piacere. Per entrare più nello specifico, grazie per aver constatato il ruolo di Goku, infondo è l’unico che ha un rapporto d’amicizia con entrambi. Ardua impresa diventare amici di Vegeta XD, sarà anche per quello? Riguardo al “dinamico duo”, invece, ovviamente Bulma non si fa mettere i piedi in testa facilmente, di conseguenza direi che si è messa nei guai da sola, senza neanche saperlo XD. E ovviamente, ha parlato un po’ troppo presto, perché Vegeta ha altri piani; che le piaccia o no. Quindi, mi auguro che in questo capitolo qualcosa sia diventato un po’ più chiaro. ^_*

  
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