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Autore: alida    27/12/2009    5 recensioni
Dietro un burattinaio forse c'è solo un uomo che non sa fare altro che il burattinaio. I personaggi appartengono a J.K.Rowling, la storia non ha scopo di lucro.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Qualcuno si prenderà la briga di cercare il mio testamento?

No, non quello che scrissi per motivi pratici e in cui lasciai il boccino ad Harry.

No, quello in cui scrissi di aver fallito in poche cose essenziali, nella  mia bella sorella che non riuscì a salvare, nel mio migliore amico che convinsi a vivere una vita infernale, in  Harry che lasciai sull’uscio dei Dursdley come un cucciolo abbandonato.

Qualcuno cercherà mai in me quell’uomo che nascosi talmente bene da farlo quasi sparire anche dai miei ricordi?

Ero solo, sempre. Durante tutto il viaggio sono sempre stato solo, seppur fra mille persone mi sentivo solo.

Ricordo che la gente mi amava prendendomi come punto di riferimento da seguire e io tremavo dentro me per il timore di fallire, ancora.

Ricordo che la gente mi odiava e mi prendeva come obiettivo da abbattere e io tremavo, sì, tremavo, per la paura di non farcela, ancora.

Piansi, tante volte, ma in segreto perché nessuno cedesse nel vedermi debole.

Davvero, se fossi crollato io sarebbero crollati tutti? Forse sì. Mi chiamerete presuntuoso.

Forse no! Non sarebbero crollati. Io non volli mai rischiare. Bel Grifondoro, direte.

Grifondoro, certo! Ma non sprovveduto.

Vi sento, sapete? State dicendo: “Non rischiasti per non perderci la faccia, perché se avessi rischiato e avessi perduto tutti si sarebbero resi conto che non eri un eroe!”.

Perché non mi ascoltate, sto parlando con voi. E sono stanco. Ve lo dico io, avreste avuto sempre da ridire.

Si sarebbe scoperto che io non ero un eroe, e la scoperta sarebbe stata annunciata da quanti morti? Da dieci, da venti, da cento morti?

Sono stanco, e anche un solo morto sarebbe stato troppo per me.

Chi cercherà dunque il mio testamento? Quello in cui allegai una serie di foto in cui sorridevo con la mia famiglia, con Minerva, con Severus, con Harry e Fanny?

Quello in cui scrissi che mi dispiaceva avere solo beni materiali da lasciare, quello in cui scrissi la speranza che qualcuno avesse qualche ricordo puro di me.

Un ricordo nel quale io non gli davo niente e loro non mi davano niente.

Non ho saputo amare neanche Fanny. L’ho scelta perché è eterna, perché muore e sempre rinasce.

Perché avevo paura di dover affrontare anche la sua perdita, e così facendo l’ho legata per sempre alla sofferenza del mio ricordo.  Lei mi voleva bene e ora per sempre avrà nel suo cuore il peso della mia morte, per sempre perché  muore e sempre rinasce.

Qualcuno cercherà il mio testamento?

Quello in cui scrissi che avevo ricevuto talmente tanto amore da pensare di non meritarmelo.

Quello in cui scrissi il nome di tutte le persone che forse avrei potuto salvare, ma che non riuscì a salvare.

Quello in cui lasciai un foglio bianco dove in alto, centrale, scrissi “PERSONE CHE SALVAI” e nel quale, sinceramente non ebbi il coraggio di scrivere neanche un nome perché nessuno salva nessuno, le persone si salvano insieme.

E perché qualcuno dovrebbe cercare il mio testamento quando tutti credono che non ci sia niente da cercare?

Sono stanco, il braccio mi fa male e non riesco più a concentrarmi. Spero solo che nessuno resti deluso da ciò che troverà.

Sono solo le parole di un vecchio, stanco.

Chi, dunque, seppellirà l’eroe e cercherà l’uomo?

TOC, TOC.

“Avanti!”.

Harry  entrò nell’ufficio di Minerva e dopo aver poggiato una busta sulla scrivania della donna, disse a bassa voce: “Non manca niente”.

Minerva aprì la busta, c’erano dei fogli scritti da Albus.

“Aveva lasciato un altro testamento” disse semplicemente il ragazzo.

“Sarebbe fiero di te!” affermò la donna.

“Sarebbe fiero anche del professor Piton”.

Minerva sospirò, la battaglia contro Voldemort era finita e oramai tutti conoscevano la verità circa il temibile professore di pozioni. “Sì” disse lievemente “Sarebbe fiero anche di lui”.

Harry uscì dall’ufficio. Minerva lesse il testamento e infine arrivò alla pagina PERSONE CHE SALVAI.

In ordine, c’erano due nomi, ma non erano stati scritti da Albus.

Minerva iniziò a singhiozzare, e le lacrime caddero sul foglio proprio dove c’erano le firme rispettivamente di Severus Piton e Harry Potter.

 

COSA NE DITE? MI E’ VENUTO DI GETTO!

SILENTE MI E’ SEMPRE SEMBRATO UN BURATTINAIO, MA HO PENSATO CHE DIETRO UN BURATTINAIO FORSE C’E’ UN UOMO CHE NON SA FARE ALTRO.

SIAMO TUTTI ESSERE UMANI!

BUON NATALE!

 

  
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