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Autore: Ransie88219    28/12/2009    3 recensioni
ESTRATTO:Nel mentre penso ciò mi riprendo e torno alla realtà e mi accorgo che mi stava facendo una domanda.
E come una stupida gli chiedo di ripeterla perché ero troppo distratta.
Che figura.
“Dicevo, ti va di andare a prendere qualcosa da bere assieme?” mi chiede mellifluo e con una voce da…infarto!
Lo guardo emozionatissima.
Non so cosa dirgli.
“Sono astemia”..
Lo sento ridere e assieme a lui si aggregano anche le mie due amiche.
Argh, ma che deficiente!
Ma come ho fatto a uscirmene con un SONO ASTEMIA ?!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La fase degli astri celesti'
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kiarina95: felicissima che lo scorso chappy ti sia piaciuto *me tocca il cielo con un dito*…beh…io so soltanto che Bibi mi rispecchia…presto conoscerai meglio i personaggi e forse ti riscontrerai meglio in uno dei due

kiarina95:  felicissima che lo scorso chappy ti sia piaciuto *me tocca il cielo con un dito*…beh…io so soltanto che Bibi mi rispecchia…presto conoscerai meglio i personaggi e forse ti riscontrerai meglio in uno dei due!!! XP BESOSSSSSS!!!

 

 Dark_lady88: *ç* grazie 1000 tesora!!! Sorry il ritardo!! Ç_ç son sempre la solita!!!

Si…Russell è davvero cotto…Kaelan..beh..è Kaelan…ma non è tutto oro quel ceh luccica…ma…vedremo XD. Sono contenta del fatto che tu abbia tirato in ballo la storia della protagonista. Ebbene in origine il succo era quello, ma non so se ho reso bene l’idea di tutto il percorso..Xp..cmq si saprà meglio avanti…il motivo della madre..ops…volevo dire della “donna che l’ha messa al mondo!” per comportarsi in quel modo….semrpe che si possa definire motivo e giustificabile…

Spero ceh questo chappy con Russel e Shaz ti piaccia ^.^ BESOSSSSSS!!!

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14.La Luna a fottuto tutte le stelle!

 

 

POV SHARON

 

<< Ma davvero hai 15 anni? >>.

<< A quanto pare si >>.

<< E davvero hai studiato sempre con un precettore? >>.

<< Già! >>.

<< Davvero hai un quoziente intellettuale così altro che venire qui a scuola è inutile perché sai già tutto? >>.

<< Purtroppo si>>.

<< Hai fatto molti concerti dal vivo? >>.

<< Si molti >>.

<< Mi porti con te la prossima volta che vai sul set a recitare? >>.

<< Volentieri>>.

<< Rickey la vuoi piantare si saltellarle intorno e riempirla di domande? Falla respirare! >> e dicendo ciò Sly prende Rickey per un orecchio e lo trascina lontano da me.

Rido a tale scenetta,e cerco di difendere Rickey, dopotutto è solo curioso.

Il suo posto viene prontalmente preso da Dayane, che mi affianca verso l’uscita della scuola.

<< Shaz volevamo avvertirti di una cosa io e Milly>>.

Si fa seria.

<< C’è un ragazzo che da due settimane viene tutti i santi pomeriggi qui e aspetta te davanti a scuola…>>.

<< Me? E chi sarebbe? >> chiedo sinceramente sorpresa.

Un ragazzo per me?

Faccio una veloce lista mentale nel ricordarmi se ho detto a tutti i raga del gruppo che andavo giù a San Francisco a girare il film…

Si, mi pareva di averlo detto a tutti…

<< Lui! >> e Milly con fare noncurante mi indica un ragazzo alto e vestito in abiti scuri che è appoggiato ad una macchina della serie “my brother’s company” che osserva l’uscita della marea dei ragazzi della mia scuola.

E’ un po’ lontano dal punto in cui lo stiamo osservando noi.

Scruto quella figura familiare attentamente.

<< Ma è Russell! >> strabuzzo gli occhi riconoscendolo.

<< Allora lo conosci! >> e Milly e Dayane mi guardano maliziose.

Le guardo arrossendo e dando le spalle a quell’affascinante figura.

<< No…è il ragazzo del vicolo che mi ha tratto d’impiccio…>> cincischio rossa come un peperone.

Ma che mi prende.

Io rossa come un peperone, che mi vergogno…e che mi batte forte il cuore?

Cosa mi sta succedendo?

<< Sei rossa…ti piace! >> mi accusa Dayane.

La guardo con due palline da tennis al posto degli occhi.

<< Lui…mi …piacerebbe…? >> mormoro tra me.

Milly e Dayane mi guardano entusiaste.

Non so cosa dire.

No, dai…come fa a piacermi un ragazzo se sono costantemente circondata da ragazzi...

Ma dai!

Traduco questo mio pensiero a Milly e Dayane che prima mi ridono in faccia e poi mi guardano perplesse.

<< Shaz sul serio…non ti sei mai presa una cotta per un ragazzo? >> mi chiede con voce stridula e sorpresa Dayane.

Ve lo avevo già detto che la preferivo quando mi ignorava?

Mi fa paura…

<< Ehm…no…>> mormoro intimidita.

Le miei due amiche diventano due statue di cera dalla sorpresa e poi si guardano complici di uno sguardo e un sorriso poco rassicurante,  per poi fissare tutte e due  contente qualcosa dietro di me.

<< Salve…>> dice una voce che avevo sentito una sola volta.

Loro due rispondono all’unisono al saluto, mentre io mi giro a rallentatore verso il ragazzo dallo sguardo profondo, che mi sta alle spalle.

Non appena mi giro punto immediatamente lo sguardo nel suo e ci affogo dentro.

Nero e azzurro.

Poi quando mi riprendo lo saluto.

<< Finalmente ti ho trovata, era da due settimane che ero venuto a cercarti per sapere come stavi >>.

Era venuto per me?

Per sapere come stavo.

Tum Tum Tum.

Il mio cuore batte velocissimamente che quasi mi assordisce.

<< Benissimo grazie a te >> e mi sento pervadere da un calore pazzesco al viso.

Mi sorride e lo fisso incantata.

Ha un sorriso che risveglierebbe un morto…

TUM TUM TUM

Ma che vado a pensare!

Nel mentre penso ciò mi riprendo e torno alla realtà e mi accorgo che mi sta facendo una domanda.

E come una stupida gli chiedo di ripeterla perché ero troppo distratta.

Che figura.

<< Dicevo, ti va di andare a prendere qualcosa da bere assieme? >> mi chiede mellifluo e con una voce da…infarto!

Lo guardo emozionatissima.

Non so cosa dirgli.

<< Sono astemia >>.

Lo sento ridere e assieme a lui si aggregano anche le mie due amiche.

Argh, ma che deficiente!

Ma come ho fatto a uscirmene con un “ sono astemia”?

<< Non intendevo questo, riformulo la domanda. Ti va di andare a prendere un frullato, una coca-cola o quant’altro assieme? >> e mi sorride smagliante.

E il mio cervello mi si frigge…

<< S- cioè no…tra poco ho gli allenamenti di basket e- >> farfuglio.

<< Si che ci viene, tanto non muore mica il mister se salti un allenamento! >> risponde Dayane per me.

<< Bene, allora andiamo >> detto ciò mi prende per mano e mi guida vero la sua auto, con me che mi lascio guidare da lui con il cervello scollegato.

E da vero cavaliere mi apre la portiera, mi fa entrare e me la richiude.

Mentre lui si dirige dall’altra parte dell’auto per salire anche lui, guardo terrorizzata Milly e Dayane che hanno invece un sorriso smagliante e indicano il cell e mi mimano di scriverle un sms.

Io ingoio terrorizzata da questa nuova sensazione ma anche emozionata e con allo stomaco un qualcosa che non saprei dire, oltre che un groppo alla gola.

Appena sale mi sorride e mi sciolgo come un calippo al sole di agosto e mi calmo, cosa che non  si possa dire del mio cuore che batte a più non posso.

Mentre si dirige verso questo famoso bar, mi rendo conto che non mi importa nulla se sono con uno sconosciuto di cui non so niente apparte il nome,e  mi sta portando dove io non so, ma solo che sono assieme a lui e la sua vicinanza mi da calore e mi rassicura,e per il momento tutto ciò mi basta.

 

POV RUSSELL

 

<< Spero ti piaccia questo posto, è uno dei miei preferiti >> le riferisco mentre le apro galantemente la porta del bar / pub, e mi metto lateralmente per farmi precedere da lei.

Le sorrido smagliante.

La vedo arrossire al mio gesto e spero anche al mio sorriso, esitare per un attimo,e  ringraziandomi mentre entra con passi piccoli e leggeri.

Le vado dietro di seguito, osservandola.

I suoi capelli…

<< Hai cambiato colore. Non ti piaceva il tuo? >> le chiedo senza accorgermi di aver formulato una domanda a voce alta.

La vedo girarsi rossa verso di me, interrompendo la sua ricerca di un tavolo libero.

<< Si, il mio mi piace molto. E’ stata infatti una pazzia >> finisce per fissarsi i piedi che me.

Non so se esserne soddisfatto o no.

Da una parte si, perché vuol dire che le piaccio ed è imbarazzata, dall’altro no, perché voglio che mi guardi quando parlo.

<< Sei molto più bella con il tuo colore >> provo con un complimento sincero anche se usato per uno sporco motivo: catturare al sua attenzione su di me.

Rialza gli occhi e se può diventa ancora più rossa.

Quelle guanciotte rosse sono perfette da baciare…

Le sorrido di rimando e la prendo per mano e  la trascino verso un tavolo vuoto e appartato, vicino alla vetrata oscurata.

La sento arrendevole di fianco a me, tanto che la trascino senza difficoltà.

Quando mi fermo si stacca da me e si mette a sedere proprio nell’angolino.

Mi sembra di essere in questo momento preda e cacciatore.

Ci penso su seriamente.

Beh…una bella preda.

Sorrido sotto i baffi, dopodiché mi siedo anche io e le porgo il menù che c’era sul tavolo.

Sorrido divertito quando la vedo prenderlo con decisione, mormorando un dolce grazie da farti sciogliere, per poi nascondersi dietro di esso.

Forse per riacquistare un colore roseo e non rosso, penso stuzzicato da questa probabilità.

Mi appoggio alla sedia incrociando le braccia e la guardo soddisfatta.

Non posso crederci di avercela fatta.

Sono qui con lei in un locale davvero carino, come una coppietta.

Certo non lo siamo, ma ad un occhio estranio lo potremmo sembrare…

Sento solleticarmi all’altezza del petto a tale prospettiva.

Vediamo di realizzarla presto…

<< Pronti per ordinare? >> ci chiede una cameriera che non conosco.

Deve essere nuova.

Guardo Sharon riemergere dal menù e guardare la nuova arrivata pensierosa.

<< Un frappè alla nutella – poi si gira verso di me, e riprende con incertezza – Tu cosa prendi Russell? >>.

Le sorrido affabile e estasiato nell’aver sentito il mio nome pronunciato da lei.

La guardo in quegli occhietti da cucciolo che si ritrova.

Pura ingenuità e semplicità.

Tutto il contrario del mio.

<< Un lemon soda con vodka alla pesca e ghiaccio >> ordino fissandola ancora.

Sento la cameriera scribacchiare sul taccuino e allontanarsi.

La scruto perplesso.

Lei se ne accorge.

<< C’è qualcosa che non va? >> mi chiede giocando con un tovagliolino del tavolo.

<< Sono sorpreso >> butto così, senza pensarci molto.

Ora è il suo turno di guardarmi perplessa.

<< Sono sorpreso che tu non abbia avuto di che ridire sulla mia ordinazione, dopotutto sono io quello che guida, non tu >> e le risorrido di nuovo perdendomi nel guardarla negli occhi.

La vedo sorridermi timida, e arricciare il tovagliolino tra le piccole dita.

<< Non mi sembri il tipo da ubriacarsi e  poi guidare. Tutto qui >> e finisce nel distogliere il suo sguardo dal mio e fermare il suo imbarazzato giochino.

<< E cosa te lo da a pensare? >> non posso farne a meno di chiederle, pur di soddisfare la mia curiosità o magari più il mio ego.

<< Sensazione >> e ricambia il mio sorriso con uno dolce e imbarazzato.

Che carina…

<< Invece  io ho la sensazione che tu sia una gran golosa, sbaglio? >> cerco di ricatturare al sua attenzione, già ripiombata su quel povero tovagliolino straziato.

Funziona, perché la vedo arrossire e tornare rossa, ma sorridendomi  largamente.

<< Ehi non vale, quella non è una sensazione! Quella è semplice constatazione dei fatti! >> la sento rispondermi divertita.

Ecco così la voglio, rilassata e naturale.

Mi concedo un finto ghigno vittorioso che la fa ridacchiare.

<< Lo ammetto, mi piace fare il bono davanti agli altri >> e le faccio un occhiolino di tutto dire.

Nel mentre arriva la cameriera che ci trova assai diversamente da prima.

Pago per entrambi le nostre ordinazioni, nonostante il suo broncio titanico per non aver fatto pagare lei.

Non appena se ne va la cameriera, guardo sinceramente stupito il suo frappè  e lei.

<< Mi devo essere perso un passaggio: ma le ragazze non sono perennemente a dieta? >> chiedo accusatorio, indicandole quella bomba ipercalorica che sta gustando a piccoli sorsi quell’angelo davanti a me.

La sento ridere ampiamente.

Che bella risata.

Non è la solita risata da gallina come hanno le altre: falsa e contenuta.

La sua è genuina e ilare.

Mi piace…

<< Mi chiedo quando chi mi trovo davanti smetterà con la solita domanda! Guarda che si può mangiare dolciumi anche senza mettere su peso, basta mangiarli con intelligenza >>.

<< Sarà…ma fa strano vedere una ragazza con una bomba ipercalorica davanti! >>.

La vedo alzare gli occhi al cielo.

Poi la vedo riportare lo sguardo verso di me e fissarmi semplicemente, non maliziosamente, ma solo guardarmi come si guarderebbe un fratello o un amico.

Mi piace questa cosa.

Mi dà fermezza e tranquillità.

Non posso farne a meno di sorriderle e vedo le sue guance imporporarsi un'altra volta.

<< Grazie >> la sento dire di punto in bianco.

<< Per cosa? >> le chiedo non capendo a cosa si riferisca.

<< Per tutto: per avermi aiutato quella sera, per essere venuto a cercarmi per sapere come stavo, per essere qui e avermi fatto saltare gli allenamenti…insomma per tutto >> e finisce per accompagnare il tutto da un sorriso che abbaglierebbe anche un ceco.

<< Dovere >> e le faccio l’occhiolino.

La vedo incrociare le braccia e sbuffare.

<< Ora sembra che reciti la parte del soldato, prima di partire verso la guerra. Un po’ di contegno! >>.

<< Touché – le sorrido come a scusarmi – Comunque, sul serio, mi sentivo in dovere di sapere di te >>.

<< Ma come facevi a sapere che frequentavo questa scuola? >>.

Prendo la mia ordinazione e gliela offro, ma rifiuta.

Poi prendo un sorso e mi schiarisco la voce.

<< Beh, diciamo che casualmente qualche giorno prima un mio amico mi ha presentato tuo fratello, proprio davanti a scuola da te, quando era venuto a prenderti >>.

<< Capisco …>> e prende un'altra sorsata del suo frappè.

Cadiamo in un semplice silenzio, riempito dai rumori di sottofondo del locale.

Prendo un altro sorso e mi decido ad interromperlo, un po’ perché mi sembra di palpare nell’aria il suo imbarazzo e un po’ perché mi manca il suono della sua voce.

Che stupido che sono, no?

<< Spero non ti dispiaccia se ti ho fatto perdere gli allenamenti. So che per fare una formazione ce ne vuole di lavoro per voi cheerleader…>>.

Appena finisco la vedo guardarmi divertita per poi ridacchiarmi in faccia mettendo una mano alla bocca.

Che ho detto di così ridicolo?

<< Mi chiedo il perché voi tutti siate fissati sul fato che io devo per forza essere una cheerleader! >> e mi guarda con un’occhiata furba.

<< Beh la prima cosa che pensa uno davanti a te che tiri fuori il discorso degli allenamenti, non va certo a pensare che saresti il capitano della squadra di basket. Ti pare? >> via via che parlo, mi sento attraversare da una consapevolezza alquanto strana, accentuata dal suo sorrisino.

<< Sei il capitano della squadra femminile di basket? >> le chiedo sorpreso.

Sento provenire dalla sua direzione un leggero risino, poi mi sento rispondere divertito.

<< No, non sono il capitano della squadra di basket – mi si accende una lampadina in testa ricordandomi che in quella scuola c’è solo uan squadra maschile – ma faccio parte della squadra di basket mista >>.

<< Mista? E io che ho sempre pensato che ci fosse solo maschile…>> mormoro tra me perplesso, mentre ci penso seriamente.

<< Avrai pensato in quel modo, perché è difficile che una ragazza giochi a basket >> ipotizza avendomi sentito.

<< Mi sa che hai ragione. Comunque non lo sapevo, sicura che non sia una cambiamento avvenuto in questi ultimi anni? No, perché quando facevo parte della squadra…>> non faccio in tempo a finire che mi interrompe.

<< Davvero facevi parte della squadra di basket del mio istituto? Che coincidenza! Non pensavo che fossi di qui, sai la cadenza è molto newyorkese anche se non si percepisce molto grazie ad un rimasuglio della tua lingua …>> si tappa la bocca imbarazzata.

La vedo arrossire e chiedermi scusa.

Stai a vedere che si è accorta della mia origine russa.

Sagace.

<< Di che nazionalità sono secondo te? >> la testo curioso.

<< Russo…>> e la vedo fissare un punto alle mie spalle imbarazzata.

La guardo ammirato.

<< Diamine, non è da tutti riconoscerlo. E io che pensavo di mascherarlo bene! >> le dico conciliante.

La vedo riportare la sua attenzione su di me e sorridermi come a scusarsi.

<< La colpa non è tua, ma è che ho degli amici russi e sono abituata con loro…scusami…ma sono proprio un impertinente! Anche il nome però ti tradisce…>> mi fa notare , facendosi piccola piccola.

<< Beh, il mio nome di certo non è americano! >> la prendo un po’ in giro.

<< No, non per quello. Quando ti sei presentato, l’hai pronunciato con l’intonazione russa, non all’americana >> mi corregge.

<< C’hai ragione. Non ci avevo mai pensato >> le sorrido di rimando.

Ci guardiamo negli occhi.

Mi sento risucchiare come una calamita in quelle due pietre turchesi.

Sto per parlare, ma le suona il cellulare.

La vedo alzarsi un poco sulla sedia e prendere il telefonino in tasca dei pantaloni.

Tira fuori dal taschino un cellulare di ultima generazione e  se lo porta subito all’orecchio e sorride al suo possibile interlocutore.

Deve aver visto che la chiamata è di qualche suo conoscente.

Spero non il fidanzato.

Mi blocco, mentre come un colpo d’ascia mi divide in due la coscienza, il pensiero.

Non ci avevo mai pensato.

E se avesse il ragazzo? Ho sempre dato per scontato che non lo avesse.

Merda…

Devo giocare di astuzia.

Anche se lo avesse cosa me ne importa? Gliela posso soffiare da sotto il naso quando voglio e come voglio.

Nessuno me lo impedirà.

<< Ok fratellone! Ciao! >> e chiude al conversazione a quanto pare, e mi riporta al presente e lontano dalle mie ubicazioni,e rassicurandomi sul fatto che quello che l’aveva chiamata almeno non era il fidanzato .

<< Devo tornare a casa, a quanto pare abbiamo fato molto più tardi degli allenamenti! Ti dispiace riportarmi a scuola? >> mi chiede  bevendo l’ultimo sorso del suo frappè.

Io faccio lo stesso della mia bevanda e mi alzo, dirigendomi con lei al mio fianco verso l’uscita del locale per poi andare verso la macchina.

<< Se vuoi posso riportarti direttamente a casa, così evito a tuo fratello di farti venire a prendere >>.

<< Oh, non mi aspetta a scuola, ma a casa. A scuola ho la moto >>.

<< Ah ok >>.

Ha la moto…beh…è proprio un maschiaccio allora…

No, un momento…la moto?

<< Ma non hai 15 anni? >>  chiedo allarmato.

La sento sbuffare di  fianco a me.

<< Mai fermata per un controllo. Poi, cosa vuoi che siano un paio di mesi prima dei 16…>> mi spiega con fare sbarazzino.

Le apro la portiera e la faccio entrare.

Già, cosa vuoi che siano 15 anni…

Quando arriviamo a scuola, dopo un lunga serie di chiacchiere e risa, mi faccio coraggio e le chiedo quello a cui anelo da tempo.

<< Se al tuo ragazzo andesse bene, potrei invitarti il 25 di novembre ad accompagnarmi al mercato prenatalizio di Reistation? >> dico così con fare casuale.

La vedo girarsi verso di me.

<< Se non ti da fastidio la mia presenza, mi piacerebbe tantissimo! Era già una mia tappa andarci, ma non avevo trovato nessuno per accompagnarmici! >> noto che le brillano gli occhi a parlarne.

Sorrido interamente: a chi non piace quell’enorme mercatino che si districa per tutta la città di Reistation, con finale di fuochi d’artificio?!.

Ma ancora una cosa mi preme.

<< E il tuo ragazzo? Che dice? >> le chiedo facendo il finto tonto.

<< Nessun problema quando non ce ne è! Ritieniti prenotato per tutto il giorno, e anche come facchino! Ti sfrutterò per portarmi tutti i regali di natale! >> mi promette, come se fosse una tortura starle accanto.

Ma non la ascolto molto, ormai con la testa altrove, ha progettare la mia prossima mossa, felice che non esista la presenza di nessun fidanzato.

La sento salutarmi e scendere.

Ricambio senza pensarci il suo saluto , distratto.

Quando mi riprendo lei è già a sgassare su una moto enorme che la fa sembrare ancora più scricciolo.

Mi fa un altro cenno di saluto e scappa via.

Fanculo! Mi sono distratto e mi sono giocato il bacio del saluto!

Ma quanto sarò scemo da 1 a 10?

Uhm…beh…oltre ad avere un appuntamento in piena regola con lei, ho anche la scusa di chiamarla.

Porca troia! Il numero!

Ma da quando sono così distratto da scordarmi certi concetti di base?!

Mi do una manata in testa.

Sto diventato deficiente, ecco cosa succede e mi sto pure rincitrullendo.

E tanto per abbondare in stupidità mi interesso di un mocciosa di 15 anni…

Una bella mocciosa di 15 anni…

Ma io dico…perché ora, e non tra qualche annetto?

Che so, magari per i 18?

Mi sento quasi un mostro a provarci con lei.

Fermo lo sguardo davanti a me e mi immagino Sharon sorridermi.

No, va bene anche così.

Mi piace anche così bambina e ingenua.

Non la cambierei per nulla al mondo.

Poi, casualmente sposto lo sguardo sul sedile di fianco al mio con già la nostalgia di lei.

Continuerei i pensieri su quella lunghezza d’onda, ma un qualcosa di bianco sul sedile beige, cattura la mia attenzione.

Un foglietto.

Lo prendo e vedo che c’è sopra un numero.

 

***/******* cell Shaz

 

 

Sorrido soddisfatto, ripiegando il foglietto e infilandolo nel taschino dei jeans.

Se Maometto non va alla montagna, è la montagna che va da Maometto!

Così, su questa lunghezza d’onda faccio ripartire la macchina e mi dirigo verso casa, con il cuore ricolmo di qualcosa che solo la presenza di una biondina un po’ maschiaccio, è riuscita a riempirmi.

 

 *** - UN ORA PRIMA - ***

 

POV MILLY

 

Fiuwwwwwwwwwww

<< Basta così ragazzi, filate a cambiarvi! >> urla il coach.

Mi alzo dagli spalti da cui ho visto tutto l’allenamento del mio ragazzo e  della squadra di basket.

Con piccoli saltelli scendo dalle grate, fino al limitare della ringhiera di inizio campo.

Mi abbasso e la supero, passando da sotto e scendendo in campo.

Faccio una corsa e raggiungo la porta degli spogliatoi.

Sento provenire dallo spogliatoio maschile schiamazzi, berci e burla.

Rickey, Jhonatan, Martin, Drew,Dan, Sly e pure il mio Threy!

Alzo gli occhi al cielo esasperata, pensando alla loro età e paragonandoli a dei bambini dell’asilo.

Uguali.

Sono identici, solo cambiano per maturità fisica.

Ridacchio a quel pensiero pensando al mio ragazzo.

Aspetto ancora 10 minuti, ma ancora nulla, solo schiamazzi provenienti dallo spogliatoio e nessun giocatore già pronto.

Sono peggio delle donne quando si ci mettono!

Alla prossima che Threy mi riprende perché ho fatto ritardo quando mi viene a prendere a casa, gli faccio una bella ramanzina…e poi me lo bacio.

<< Ehilà amore! >> mi sento salutare da l’importunatore dei miei pensieri.

Lo guardo con la testa svaporata.

Che occhi da cucciolo…

Ha pure i capelli castani ancora fradici di doccia e spettinati.

E’ davvero affascinante.

Sento un calore entrarmi addosso,e un qualcosa di pesante ma leggero allo stesso tempo all’altezza dello stomaco.

Farfalle.

Devo esserne davvero innamorata se mi fa questo effetto ogni volta che gli sto vicino.

<< Lo so amore che sono bello, ma no è che ti puoi incantare di continuo, sennò divento un pallone gonfiato, su…>> mi rende scherzosamente in giro, ma non gli do peso e mi slancio verso di lui, arrampicandomi e dandogli un lungo bacio al quale ricambia con la stessa intensità.

Appena sentiamo i fischi ci stacchiamo, lo tengo sempre stretto a me e gli ricordo che lo amo, ricambia e mi fa un buffetto sulla testa.

<< Possibile che facciate sempre la stessa cosa? Siete ripetitivi! >> si lamenta Martin.

Sento il mio amore ridere, mentre io guardo fugacemente tutti i suoi compari.

Mi infilo sotto il braccio destro del mio amore,e lo abbraccio alla vita.

<< La prossima volta vi cediamo lo spogliatoio, così non spendete per una stanza >> ci prende in giro Rickey, alludendo anche a gesti.

Il mio ragazzo gli fa un versaccio, mentre gli altri ridono assentendo.

Io arrossisco indignata.

Per certe cose ci vuole delicatezza e nient’altro.

Non sopporto quando si parla di certe cose così volgarmente!

<< Magari! Così forse invece di metterci tre quarti d’ora per cambiarvi, ci mettete meno! >> ribatto sfidando Rickey a ribattere.

Sento lo guardo di Threy su di me.

Lo vedo fissarmi perplesso.

<< Non pensavo che ti piacesse farlo in certi posti >> mi sussurra malizioso al mio orecchio.

Sento quasi uscirmi il fumo dagli orecchi.

Boccheggio in cerca d’aria e quando ci riesco, prendo e esco dalla palestra, non prima di averli tirato in una delle sue lunghe game una “ zainata”.

Appena sono fuori mi fermo e sento afferrarmi da dietro.

Vengo avvolta immediatamente da un profumo conosciuto: Gestry Boy, quello che gli ho regalato lo scoso natale.

Sospiro meno imbarazzata.

<< Lo sai che scherzo amore, dai >> cerca di farsi perdonare.

<< Lo sai anche tu, che quell’argomento è delicato per me >> mormoro, girandomi verso di lui e abbracciandolo.

<< Lo so gattina mia >> e mi da un bacio sulla guancia.

<< Questa non era un allusione vero? >> lo accuso.

<< No, figurati. Poi chi ha mai detto che sei un gattino a letto? Io mai >> e mi si stacca un attimo e mi sorride birichino.

<< E cosa sarei, sentiamo >> chiedo curiosa.

<< Sbaglio o eri te a fare la perbenista? >> mi lancia un occhiata con aria furba.

Ops, mi ha fregata.

<< Esistono le eccezioni! >> insisto, ormai senza più remore.

<< No, mi dispiace ma non posso dirtelo, fanno parte delle confessioni maschili! >> e mi volta le spalle, prendendomi per mano e andando verso gli altri che sono riuniti davanti alla macchina di Dan.

Sbuffo contrariata e curiosa.

Questa gliela perdono momentaneamente…poi mi rifaccio!

<< Ehi Milly, tu sai che fine ha fatto Shaz? L’abbiamo persa di vista dopo che Sly le ha tolto dai piedi Rickey e siamo entrati in palestra >> mi chiede Dan.

Rispondo sorridente e felice come una pasqua.

<< Shaz è uscita a un appuntamento con quel tizio che veniva tutti i giorni all’uscita di scuola! Un lavoraccio ci vorrà su da parte mia e di Dayane! >> dico senza pensarci su.

Poi mi blocco quando vedo Dan boccheggiare,e Sly smettere di ridere ad una battuta di Rickey a cui forse non stava realmente dando piena attenzione.

Ops…mi sa ce l’ho combinata grossa.

Me ne ero completamente dimenticata che a quei due Shaz piaceva,e io e  Dayane l’abbiamo data in pasto ad uno sconosciuto piuttosto che ad un nostro amico!

Che stupide che siamo state.

<< Buon per lei >> sento dire da Sly freddo come un blocco di ghiaccio, e riprendere a parlare con Rickey.

Così riprendono tutte le solite chiacchiere, anche se Dan sembra essere rimastoci parecchio male, mentre Sly si sia rinchiuso in un contenuto malcontento.

Caspita…di male in peggio!

 

---ANGOLINO AUTRICE---
Scusate il ritardo!!!
Sono imperdonabile!!
Spero che anche questo chappy sia stato di vostro gradimento!!
Fatemi sapere !!
BESOS!!!!!!! e BUON ANNO NUOVO A TUTTI!!!!!!!!!!

 

  
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