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Autore: padme_skywalker    28/12/2009    5 recensioni
Tra i licantropi ci sono regole non scritte ma che tutti sembrano rispettare: e se questo non fosse più vero? Un avvenimento che va contro ad ogni logica sconvolge per sempre l'esistenza di un membro del branco, e forse non solo di questo... Una one-shot che ha come protagonista un personaggio che io adoro: Seth Clearwater!
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Jacob Black, Renesmee Cullen
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Non posso pensare ad una vita senza di lei, ma neanche una vita con lei era immaginabile

 

Quando l’amore non conosce ragioni…

 

Non posso pensare ad una vita senza di lei, ma neanche una vita con lei è immaginabile. Non importa quanto io la ami, quanto desideri la sua felicità, quanto le auguri, con le lacrime agli occhi, tutte le cose più belle per la sua esistenza con un altro, nessuno capirà mai quello che io provo per lei. O meglio qualcuno se ne è accorto, ma non lei: lei non comprende. Anche se mi ha richiamato scherzando più volte mentre io la guardavo come un cieco che vede la luce per la prima volta, anche se per lei sono stato il migliore amico e fratello, migliore di colui che la accompagnerà per  tutta la vita, anche se io per lei rinuncerei a tutto e lei lo sa, anche se suo padre ha capito tutto, lei non si accorgerà mai di quanto mi abbia cambiato. Certamente non è colpa sua se sono arrivato tardi, quando lei, ancora in fasce, desiderava già qualcun altro, se non sono stato in grado di aprirmi subito con lei, la prima volta che mi sono reso conto che era lei ad essere destinata ad essere la mia compagna per l’eternità. Per lei sarei sempre stato solo il suo migliore amico, il suo confidente preferito, il suo punto di riferimento per ogni difficoltà e nella mia tragica situazione posso solo gioire del fatto che in queste cose io venga prima del suo fidanzato. Ma più passa il tempo più mi rendo conto che questa convinzione non basta a tenermi calmo, non è sufficiente affinché io possa ritenermi soddisfatto. Ogni volta che la vede devo usare ogni goccia della mia forza di volontà per non stringerla tra le mie braccia, devo impegnarmi molto per non baciare quelle labbra che mi perseguitano perfino in sogno. A volte desidererei di non provare niente nei suoi confronti, di essere semplicemente suo amico e niente di più; poi penso a come mi riempia la giornata, a come sapere di essere io il motivo del suo sorriso mi provochi una grande gioia, anche se solo momentanea. Altre volte vorrei aver il coraggio di dirle tutta la verità, ma vederla così felice abbracciata a lui, anche se non sono io, mi impedisce di farlo. Temo troppo che preferisca lui a me e ancora di più che desideri interrompere la nostra amicizia, l’unico reale motivo per cui io continuo a portare avanti questa miserevole esistenza. Temo di rovinare la sua felicità, temo che, anche se scegliesse me, non sarebbe contenta come merita e che rimpiangerebbe per sempre la via che non ha percorso. Tremo alla sola idea di procurarle qualunque tipo di sofferenza, di farle versare anche solo una lacrima per me perché so che, sebbene lei non provi la stessa cosa che io sento nei suoi confronti, lei mi vuole realmente bene, probabilmente ama più me che i suoi zii. Lo so che non è il genere d’amore che io desidererei, ma per il momento so che (e devo) accontentarmi. Ma per quanto mi sarà possibile resistere nel vederla felice con un altro, anche se quel altro è un mio amico? Per quanto tempo ancora riuscirò a nasconderle la verità? Non posso essere sincero, farei soffrire troppe persone, ma soffro troppo per continuare a mentire. Dicono che da qualunque situazione ci sia una via d’uscita, ma dove è la mia? Dov’è la mia scappatoia? Ormai sono anni che medito sempre sullo stesso problema e ancora non ho trovato alcuna soluzione, alcun compromesso. Nessuno mi può aiutare, nessuno mi può capire. Io, come mia sorella, sono un caso unico anche per la mia specie. Non era mai accaduto che un licantropo subisse un imprinting con un umano che fosse già stato per un altro oggetto dell’imprinting. Ma i Clearwater sembrano destinati ad andare contro ad ogni legge non scritta, ad ogni regola ufficiosa, ma di certo non per loro volontà. Perché non potevo essere anch’io come Jared, o come Quil, vivere l’imprinting in modo normale? Perché io dovevo essere destinato ad innamorarmi di Nessie? Perché dovevo fare un torto così grande a Jake? Perché dopo anni rispetto a quando l’aveva vista per la prima volta avevo cominciato a guardare quella bambina sotto una prospettiva diversa? Perché da allora tutto era cambiato? Ma devo fare in modo che tutti torni ad tutto normale: Nessie con Jake e io fuori dai piedi. Però forse, alla fine dei conti, una soluzione, l’unica per me possibile, c’è: morire. Ed è in momenti come questi che ti tornano in mente i ricordi più significativi della tua esistenza.

 

“Siamo nel bosco vicino a Forks, nella radura dove suo padre rivelò la sua natura di vampiro a Bella, ci siamo solo io e Nessie. Sono passati poco più di un paio d’anni dalla sua nascita e dimostra più o meno cinque anni, ma la sua mente è superiore a quella di una bambina di dieci. Il padre le aveva mostrato quel luogo tanto speciale solo il giorno prima e le aveva raccontato tutta la storia di lui e sua madre. La piccola era rimasta tanto affascinata dalla vicenda da voler rivedere il prima possibile quel posto magico e quindi mi aveva pregato di riportarla lì. La sua voce ha su di me (e su chiunque altro) lo stesso effetto che quella dei vampiri ha sugli esseri umani: “ti prego, Seth, fammi questo piccolo favore”. Da qualche tempo mi aveva eletto a suo compagno di giochi preferito, con grande disappunto di Jake, che però una volta che vedeva il sorriso sul suo volto era la persona più soddisfatta del mondo. Io non potei fare altro che acconsentire, quindi  mi trasformai e la feci salire sulla mia schiena. Le piaceva un mondo viaggiare in quel mondo e tutte le volta che andava in giro con me esigeva, come una piccola principessa che fa i capricci, che la portassi in quel modo, e io l’accontentavo sempre perché consideravo quella bambina come una sorella, niente di più che una sorella. In pochi minuti raggiungiamo la radura e lei si siede nel centro, come una bambolina tra tutti quei fiori splendidi. Ed ecco noi due seduti a parlare, scherzare, come sempre, come siamo abituati a fare.. Nessie poteva anche dimostrare cinque anni ma, come ho detto, la sua maturità era ben superiore. Di solito scherzavo con lei, la facevo ridere, giocare, le facevo il solletico per sentire quella risata cristallina che ti riempie il cuore, e così faccio anche oggi, spontaneamente. Dopo un’oretta di questi divertimenti, lei  mi vuole raccontare la storia riguardante i suoi genitori legata alla radura. Vuole raccontarla nel modo più preciso possibile, come gliel’aveva riferita Edward, ma non ci riesce. Ci prova, si sforza: inizia frasi su frase, cercando di trovare la maniere per iniziare il suo racconto. Ma le mancano le parole: non sa come trascrivere in suoni le grandi emozioni che quella storia suscita in lei. Dopo alcuni tentativi, rinuncia e mi posa le mani sul collo, per farmi vedere le immagini che descrivono quel momento. Io sento la profondità dei suoi sentimenti, la guardo dritta negli occhi e sento qualcosa dentro di me . Improvvisamente lei non è più solo una bambina, lei è la mia metà, il pezzo mancante di cui ho bisogno, il mio sole e la mia luna. Lei è la persona che cercavo, il mio universo, lei un pianeta e io il satellite che gira intorno ad esso, per l’eternità. In quel  istante non mi curo di Jake, non mi interessa neanche che lui provi lo stesso sentimento sentito da me; semplicemente la abbraccio. Lei rimane un po’ stupita, ma non era certo la prima volta che lo faccio, e quindi dopo mezzo secondo ricambia il mio abbraccio, con tutta la forza di una mezza-vampira. Si stringe a me e posa il suo delicato visetto nell’incavo della mia spalla, permettendo che così la pelle della sua morbida guancia accarezzi dolcemente la mia pelle. In quel momento mi sento completo, mi sento bene con me stesso, mi sento come se niente al mondo potesse distruggere la mia felicità. Ma nel medesimo istante che concepisco questa idea, un’altra si affaccia nella mia mente, nello stesso istante capisco che in realtà questo imprinting mi renderà solo infelice. Lei è l’amore di Jake, mio amico, lei è la mia sorellina. Perché proprio con lei? Perché?”

 

Siamo qui, vampiri e licantropi uniti, ad aspettare i Volturi. Alice non è stata in grado di prevedere il loro arrivo e non abbiamo avuto il tempo di organizzarci. Sappiamo che giungeranno, determinati questa volta, ma l’abbiamo scoperto troppo tardi per avere scampo. Sono qui per finire il lavoro di cinquant’anni prima ma non penso che questa volta se ne andranno senza prima aver fatto una strage, anche a costo di perdere molti dei loro uomini. Sanno che da questa battaglia dipende gran parte del loro futuro: non hanno più molti uomini e sanno bene che se usciranno sconfitti da questo scontro con c’è speranza per loro di mantenere la predominanza sulla stirpe dei vampiri. Loro combatteranno con questa motivazione, noi per la nostra sopravivenza e per quella delle persone che amiamo. Noi licantropi siamo intervenuti senza esitazione ancora una volta a favore dei Cullen perché ormai abbiamo un rapporto troppo profondo con loro, siamo troppo legati tra di noi, soprattutto Jake. Ma io non sono certo da meno.

 

“entro in casa Cullen e trovo sulla porta Edward. Nessie si fa prendere in braccio da suo papà e gli mette le mani sul collo (anche se non ce ne sarebbe stato bisogno) e gli fa vedere tutto che è successo nella radure. Lui sorride, la ascolta con attenzione poi di colpo la mette giù, cercando di essere il meno brusco possibile, e mi ordina di seguirlo nella sala da pranzo, mentre Nessie corre a cercare Bella per raccontare anche a lei della radura. Io entro nella stanza dove mi aspetta Edward, che ormai considero mio grande amico, e gli chiedo cosa debba dirmi di tanto urgente. Adesso stare lontano da Nessie anche un solo secondo mi procura un grande dolore.

“Hai avuto l’imprinting con mia figlia?” mi chiede ruggendo senza giri di parole. Non era servito a niente cercare di non pensarci quando lo avevo visto, evidentemente aveva notato il mio cambiamento attraverso i pensieri di Nessie.

“si” rispondo con poco più di un sussurro mentre mi accascio lungo al muro, quasi sicuro che Edward avrebbe cercato di staccarmi a testa. Forse sarebbe stata la giusta punizione per il mio tradimento nei confronti suoi e di Jake. Sono un mostro e merito di soffrire.

 “Non pensavo fosse possibile; già un licantropo ha avuto l’imprinting con lei” mi risponde leggermente sbigottito ma comunque gentilmente, mentre si mette a sedere di fianco a me.

Infatti non era mai accaduto prima” rispondo io ma so che sono inutili le mie parole: tanto ho appena dimostrato la loro falsità.

“Cosa farai?” mi chiede, realmente curioso di capire le mie intenzioni e cercando di non infierire troppo riguardo alla mia situazione, già abbastanza strana e dolorosa. Ultimamente riesce a controllare ancora meglio il suo potere ed è in grado di trattenersi dal leggere i pensieri altrui: ormai usa le sue capacità con i nemici. La sua non è quindi una domanda retorica e mi trovo costretto a rispondere, mio malgrado.

“Cercherò di starle il più lontano possibile: non voglio far soffrire né lei né Jacob” rispondo sicuro: però già solo queste parole mi provocano sofferenza. “ma tu non dire loro niente, te ne prego”

 

Era con questa intenzione che avevo cambiato branco tornando con Sam e prendendo il suo posto come alfa quando aveva deciso di rinunciare allo spirito di lupo per invecchiare con la sua compagna. Ma adesso non ha più senso questa distinzione di branchi, il mio e quello di Jacob, stiamo tutti per morire. E poi non è servito  a niente cercare di prendere le distanze.

 

“Seth”

si, cosa c’è piccola?”

“Perché non vieni quasi mai a trovarmi? Prima venivi ogni giorno ma dalla radura ci siamo visti solo due volte e sono passati quasi sei mesi!” mi sgrida la mia piccola Nessie.

“Ho tanti impegni con il branco” rispondo cercando di essere evasivo.

“è perché hai cambiato branco? Non ti sta più simpatico Jacob?” mi chiede curiosa e un po’ preoccupata

“non è per quello” rispondo sinceramente, dato che uno dei problemi dell’imprinting è che rende quasi impossibile mentire all’oggetto del tuo amore

“allora  è per colpa mia” afferma lei, cominciando a singhiozzare senza limiti.

Io non riesco a trattenermi e la abbraccio forte, le poso un bacio sulla testa e le dico:”tu non c’entri niente: che colpa potresti mai avere?” forse più di quanto lei possa immaginare, ma non è certo responsabile di quel che è accaduto. La stringo forte mentre penso a quanti problemi mi stia creando questo stupido imprinting.  Lei continua a piangere ancora per un po’, ma alla fine si calma e riprende a respirare normalmente.

“Seth” mi chiama nuovamente

“sì?

“Mi potresti lasciare andare: mi stai stritolando!”

Mi metto a ridere e la lascio andare. Nessie si rimette dritta, ritorna seria e mi chiede:”adesso tornerai a trovarmi, dato che non è colpa mia?” Me lo chiede supplicando e io non posso pensare di farla soffrire.

Posso solo assecondarla:”certo, verrò tutti i giorni”.

 

Ora la  vedo: è grande e ormai sembra proprio un’adulta. Si trova leggermente dietro a Edward e Bella, che si tengono per mano, ed è abbracciata a Jacob, che la stringe con fare protettivo e allo stesso tempo possessivo. Alla fine è giusto che sia così: lui è arrivato prima e io mi devo accontentare del secondo posto. Lui all’improvviso si gira nella mia direzione: lui sa tutto ma rinuncerà mai a lei. Non può, ma neanche io posso rinunciare al mio amore.

 

“come hai potuto? Lei è mia, capito?” mi ruggisce contro.

“non l’ho deciso io! Non sai cosa darei per vivere anch’io un amore normale! Pensi che stia bene pensando di essere tuo rivale? Sei uno dei migliori amici e pensi che io intenzionalmente ti vorrei creare dei problemi?

Lui sembra interdetto dalle mie considerazioni, ma la sua rabbia non si accontenta di così poco:”allora dovrei lasciarti la strada libera? Lo sai che lei ha scelto me, non puoi pensare di portarmela via

“non era mia intenzione farlo”

“allora la guarderai stare con me da lontano, senza combattere?”Jacob è stupito di questa mia decisione. D'altronde come biasimarlo: nessuno rinuncerebbe così. Nessuno a parte me.

“che cosa altro posso fare? Non posso certo metterla davanti ad una scelta, da cui uscirei comunque sconfitto, e farla così soffrire? Dovresti sapere anche tu che non è nella natura dell’imprinting permettere una cosa del genere. Io non ho alternative, non ho soluzioni.”

 

Tutti di scatto volgono il capo dall’altra parte della radura. Si sentono distintamente dei rumori, come di una danza, e siamo tutti in grado di percepire la presenza del nostro nemico. Si avvicinano lentamente, senza fretta, incombono sul nostro futuro e decideranno della nostra vita, come dei bambini decidono cosa fare con i loro bambolotti. Non ho paura, non provo sentimenti, sono vuoto, mi sono annullato molto tempo fa. E la causa di tutto questo è proprio lei.

 

“ho davanti a me Nessie in lacrime, seduta sul suo letto. Dimostra circa quattordici anni ed è in quello stato da quasi mezz’ora. Sono appoggiato al davanzale della sua stanza,  la osservo da quando ha iniziato a singhiozzare ma sto aspettando che si calmi prima di farle alcuna domanda. Piange al momento in cui è tornata a casa da scuola, dove insistente a chiesto lei di andare anche se è costretta a cambiare struttura ogni pochi  mesi a causa della sua crescita portentosa e accelerata; piange e niente sembra essere in grado di consolarla. È entrata in pieno nella fase adolescenziale, con tutti i suoi piccoli problemi che però sembrano insormontabili per chi li sta vivendo. Cerco ancora di limitare al massimo i contatti fisici con lei, perché il trattenermi è per me fonte di autentico dolore, ma questo non è minore a quello che provo vedendola così disperata. Mi avvicino a lei, poggio una mano sulle sue gambe incrociate e spero che questo le possa essere di conforto. Lei si limita a stringermi forte la mano, poi, singhiozzando ancora più forte, mi butta le braccia al collo, stringendosi forte a me. Io, sebbene stupito, ricambio con vigore la sua stretta e aspetto che cominci a parlare, avendo capito che sta per aprirsi con me. Cerca di spiegarmi, ma le parole sembrano morirle in gola, non sa cosa dire, come comportarsi, come qualunque adolescente. Io ricordo poco di questo periodo, l’ho vissuto troppo poco, sono diventato licantropo troppo presto, non ho fatto in tempo a capire realmente questa età delicata. Ma per lei sono il suo migliore amico e devo starle accanto nel modo migliore che mi sia possibile. Non so cosa fare per aiutarla ma voglio sapere che cosa le accade, come prima cosa.

Nessie, mi racconti cosa ti succede? Vuoi parlarmene? Lo sai che io sono qui per ascoltarti e lo sai che non posso vederti in questo stato. Non farmi stare male, parla”

“mi sento così stupida,Seth, così ingenua. Come ho fatto a credere a Jane?  Lei mi odia, non mi ha mai sopportato: allora perché le ho dato retta? Perché le ho permesso di farmi questo?” Personalmente, non provavo una gran simpatia per questa Jane: forse perché faceva stare male la mia Nessie, non nego che il motivo possa essere questo.

“cosa ti ha fatto? Cosa hai lasciato che ti facesse?”

“mi sono messa in ridicolo, per colpa sua, davanti a Logan” odiavo anche questo fatidico Logan

“perché?”

“mi ha detto che gli piacevo, così io sono andata da lui e…” non ce la fa a finire e scoppia nuovamente in singhiozzi. Io non ho problemi ad immaginare il resto, ma lei non ne sembra convinta, così sfrutta il suo potere per farmi vedere tutta la scena. Attraverso i suoi pensieri riesco a sentire la sua tristezza, la sua vergogna nel ricordare un momento per lei così imbarazzante. Vorrebbe dimenticarlo ma sa anche lei che non potrà mai farlo. Io sto provando un desiderio molto forte, che va contro ad ogni morale: io devo uccidere Logan, che fa così soffrire la piccola Nessie, troppo ingenua per aver capito di essere destinata a Jacob, né a lui né a me, solo a Jacob. Non mi fermo neanche per un istante a rifletter sul fatto che sia la prima volta, dal momento della radura, in cui ha usato con me il suo potere, che da quel giorno non l’abbia usato con nessun altro e che io d’ora in poi sarò l’unica persona con cui si servirà sempre della sua capacità. Non penso a questo, penso solo a consolare la mia piccola Nessie, che come ogni adolescente sta vivendo il dramma della prima cotta”.

 

Questo ricordo è importante, è la dimostrazione di quanto bene nutri e abbia sempre nutrito per me Nessie, anche se è un amore molto diverso da quello che io provo per lei. Ma ho imparato ad accontentarmi, soprattutto da quando la storia tra lei e Jake è diventata ufficiale. È il momento della mia vita che più ho odiato, anche se erano passati quasi quindici anni: ha segnato la fine delle mie già quasi nulle speranze.

 

“siamo di nuovo solo io e le in camera sua. Lei è ormai una donna fatta e probabilmente la più bella del mondo, e non solo ai miei occhi. Indossa una corta gonna di jeans che le lascia scoperte le gambe lunghe e sode, come se andasse con regolarità in palestra,e una maglia a barchetta, il cui scollo le lascia scoperte le pallide spalle. La osservo come estasiato, anche se lei non se ne accorge, ma intanto mi chiedo perché abbia un’aria così felice e al contempo preoccupata, tipico di chi stia tenendo un bello e grande segreto. E io non riesco a capire quale esso sia. Sono così accecato dal mio amore per lei da non rendermi conto neanche di quello che lei prova in realtà. Seduta sul bordo del suo letto, si tortura le mani pensando a come dirmelo del modo migliore. E, come sempre quando si parla di me, opta per mostrarmi tutto per mezzo del suo straordinario potere. Così vedo lei e Jacob nella nostra radura che si avvicinano sempre più e infine si baciano. Mi devo trattenere per non urlare di dolore e di rabbia. Sento una voragine aprirsi nel cuore, una sensazione di vuoto, ma come sempre devo trattenere le mie emozioni, limitarmi ad essere felice per lei, a gioire della sua felicità. Intanto Nessie mi sta mostrando anche il dopo e di come lui le abbia chiesto, pochi giorni dopo, di fidanzarsi ufficialmente. Vedo il suo sguardo felice mentre accetta e la gioia che prova mentre, quello stesso pomeriggio, lo presenta alla sua famiglia come il suo ragazzo. Vedo anche lo sguardo sofferente di Edward, l’unica nota triste dell’entusiastico quadretto dipinto da Nessie. Mi congratulo con lei ma, con la scusa di andare anche da Jacob, mi allontano in fretta da casa Cullen passando per la finestra della stanza e corro verso la foresta. E lì rimango solo con il mio dolore”.

 

I Volturi si sono schierati in formazione da combattimento davanti a noi ma sembrano titubanti, indecisi sul da farsi. Aro si distacca lentamente dal gruppo, seguito da Renata,e fa segno di avere una proposta da fare. Noi tutti, inizialmente sollevati alla vista dello scarso corteo (non più di venti persone) dei Volturi, attendiamo nell’angoscia l’annuncio di Aro.

Carlisle, è per me un grande dispiacere rivedere te e la tua graziosa famiglia in occasione tanto nefasta. Purtroppo sono venuto a sapere che bramate di conquistare la supremazia sui vampiri che da secoli appartiene ai Volturi e, come potrete capire, non lo posso permettere. Il mio esercito non è molto numeroso, ma è sicuramente meglio addestrato dei tuoi cani da caccia e, a costo di perdere tutti i miei uomini e di rimanere ucciso io stesso, ti prometto che metterò fine a questa rivolta. Ma è per me terribile pensare di eliminare elementi così interessanti senza dargli la possibilità di mostrare al massimo le loro capacità,  perciò ho una proposta da farti

“dimmi, e noi ascolteremo e valuteremo” dice Carlisle con un tono falsamente educato, ma rimanendo calmo.

“concederò alla tua famiglia e ai suoi alleati due mesi di tempo per allenarsi e rafforzarsi. Mi sembra un tempo ragionevole per permettervi di organizzare una difesa che sia divertente eliminare. Tutto ciò a due condizioni” tutti noi ci stavamo già rallegrando, quando l’ultima frase aveva raggelato il sangue nella vene. Cosa può chiedere un essere famoso per la sua crudeltà? Temevamo la risposta a tale domanda.

“spiegati e parla apertamente”lo incita Carlisle, perdendo un po’ della calma che aveva avuto precedentemente.

“la prima condizione è che il nostro scontro avvenga tra le stesse  persone qui presenti, che non cerchiate nuovi arrivati e che non si ritiri nessuno. Questo vale per entrambe le parti”. Stranamente generosa la prima condizione, né infida né crudele.

“la accettiamo e la seconda?” chiede Edward, che stringe con forza Bella e cerca con disperazione lo sguardo di sua figlia. Tratteniamo il respiro nell’attesa della risposta.

“se volete avere la vita salva per il momento, dovrete sacrificare quella di uno di voi

“cosa intendi?” chiede Carlisle, cominciando a capire quello che voleva ottenere Aro. Un dolore tale da indebolirci, o il permesso di distruggersi questo stesso giorno.

“per avere questi  due mesi di tempo, uno di voi dovrà, di sua spontanea volontà, sacrificarsi e accettare l’attuazione istantanea di una condanna a morte a suo danno. Siete dei traditori e uno di voi pagherà prima degli altri il suo debito con la giustizia”. Ma, mi chiedo, quale forma di giustizia può richiedere un atto del genere. Noi siamo paralizzati da questa proposta, nessuno vuole accettarla, ma morire tutti in cambio di una sola vita sembra assurdo. Nessuno vuole condannare un suo amico alla morte, nessuno vuole farsi uccidere per il bene comune, ma con che coraggio causare l’eliminazione di tutti per la mancanza d coraggio di uno? E quel uno sono io, solo io posso essere quella persona. Tutti gli altri hanno una ragione di vita e io? Quale è la mia: un amore infelice per me e per coloro che mi circondano? Sono io che devo farmi avanti, donare una possibilità di vita alla mia Renee, una chance di essere felice con la persona con cui ha scelto di passare l’eternità. Devo solo convincere le mie gambe a fare un passo avanti, e poi un altro, fino ad arrivare davanti ad Aro.

Comincio lentamente a muovermi, ma Carlisle, troppo compassionevole e leale per accettare un compromesso del genere, sta dicendo al Volturo:”preferiamo la morte ora che il rimorso di avere ucciso uno dei nostri”. Prima che Aro possa ribattere e porre fine a questo accordo, raccolgo tutto il mio coraggio e urlo, forte come non mai:Noooo!”. Tutti di girano verso di me e mi fissano con sguardo interrogativo, non riuscendo a capire che cosa io voglia fare. Riprendo il controllo di me stesso, cercando di fermare i tremori alla mani, e spiego la mia decisione:”ho deciso di sacrificarmi io per concedervi più tempo. Io solo l’unico tra voi che non ha motivo di vivere. Non cercate di fermarmi e cominciate subito ad allontanarvi, prima che Aro abbia modo di cambiare idea”. Il volturo sembra soddisfatto, infatti sul suo volto si è disegnato un sorrisino compiaciuto, ma tutti glia altri mi guardano sbigottiti. Un silenzio irreale avvolge la radura, perfino gli animali ammutoliscono. Solo un rumore, all’improvviso, interrompe questa calma. Un grosso lupo salta sulla mia schiena e mi schiaccia con il suo peso a terra, nell’estremo tentativo di impedirmi di mettere in pratica il mio proposito. Leah non vuole accettare il fatto che, una volta comunicata ad Aro, la mia decisione sia immutabile. Sorrido pensando a come neanche nel momento dell’estremo saluto mia sorella sia in grado di mostrarsi affettuosa, ma che comunque cerchi sempre, da brava sorella maggiore, di proteggermi. Rimango con lei sulla schiena per un minuto scarso, che comunque, visto il poco tempo a mia disposizione, è diventato di grande rilevanza, poi mi rialzo e comincio ad avviarmi con lentezza esasperante verso la mia fine. Mia sorella, pur di non mostrare la sua debolezza, è corsa nella foresta e sono sicuro che se ne sia andata il più lontano possibile. Tutti mi fanno spazio, mi lasciano passare, non hanno il coraggio di dirmi niente, né di fermarmi né di sostenermi. All’improvviso una Renee in lacrime mi butta le braccia al collo e singhiozza tenendosi a me. Sono letteralmente paralizzato; sento su di me lo sguardo fisso e carico di senso di colpa di Jacob e quello apprensivo di Edward. Lei, come Leah, non si vuole rassegnare, mi supplica, e non sa come m ifa soffrire vederla in quello stato.

“Seth, Seth, sei il mio migliore amico, non puoi abbandonarmi! Combatteremo e noi, e tutta la nostra famiglia, ci salveremo, non c’è bisogno di compiere questo gesto estremo!” non crede realmente che ci sia altra possibilità  ma posso capire che possa non volere la mia morte immediata. Ma anche a lungo tempo questa mia scelta è la migliore, non soffriremo più per questo amore sbagliato. Perché lei sospetta qualcosa, anche se non lo ha mai ammesso. Solo adesso, vedendo i suoi occhi, mi rendo conto che in tante occasioni aveva avuto dei dubbi sulla nostra amicizia. Solo adesso mi rendo conto che lei ha sempre saputo, che vorrebbe ricambiarmi ma che non può. Ha sofferto molto di più di quanto io avessi mai potuto pensare, ma lo ha sempre nascosto. Usciremo da questa situazione, anche se la nostra via d’uscita è rappresentata dalla mia eliminazione fisica.

“è meglio per tutti e due che finisca così. Ma prima di andarmene, voglio dirti una cosa che non ho sempre voluto dirti

“cosa?”mi chiede lei ,un po’ timorosa della risposta

Nessie, ti amo”. Lei è perplessa, non sa cosa fare, non vuole deludermi, non vuole mentire a sé stessa anche durante la nostra ultima occasione. Alza leggermente il volto e posa le sue labbra sulle mie. È un bacio così casto che non so neanche come considerarlo, ma è l’idea quello che conta, vuole cercare, almeno ora, di essere contenti insieme. Mi separo da lei, mi avvicino a Jake, che mi abbraccia con fare fraterno, per niente arrabbiato per quel nostro piccolo bacio, e rimaniamo così per qualche secondo. Piano piano tutti mi si avvicinano per salutarmi, ma la mia ora ormai è giunta e raggiungo Aro per sottostare alla mia decisione. Arrivato davanti al Volturo, costui mi chiede:”hai un ultimo desiderio?”

“Sì, uccidimi nel bosco, così che gli amici non assistano alla mia morte e non far vedere loro il mio corpo martoriato”.

Ha mantenuto la sua promessa.

 

Spazio dell’autrice:

 

So che probabilmente penserete che io sia una povera pazza depressa cronica ma vi assicuro che non sono a livelli così preoccupanti … Semplicemente sono un’amante delle emozioni forti: amo i libri e i film che quando finiscono, ti fanno iangere tutte le lacrime che puoi, adoro gli horror e le scariche di adrenalina che ti trasmettono. So di non essere un genio della scrittura e che probabilmente non sono riuscita a trasmettervi quello che veramente avevo in mente, ma io amo davvero scrivere e spero che qualcuno apprezzerà i miei piccoli “capolavori”. Vi pregherei di lasciare un commentino, anche solo una parola, per dirmi cosa ne pensate: quante di voi scrivano e pubblichino i loror lavori sanno sicuramente quanto sia gratichifante ricevere complimenti e quanto utili le critiche. Nella speranza di ricevere abbastanza recensioni da agggiungere un capitolo dei ringraziamenti, un bacio!

carlie

  
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