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Autore: ELIOTbynight    28/12/2009    3 recensioni
[…] L’idea che tutto finisse lì mi terrorizzava. Oltre al pensiero che la morte dei miei genitori sarebbe rimasta un mistero mi spaventava anche la sensazione di non avere più quella band miracolata al mio fianco. Non poteva dirmi di no. Se l’avesse fatto non mi sarei data pace. - Lucy, ti rendi conto che se ti accontentassi smuoverei mezzo mondo?- Annuii sempre più convinta. Sarei stata disposta a tutto pur di concludere la faccenda fino in fondo. Non me ne fregava niente di fan indignate, trambusti vari o che altro. Solo una cosa mi importava: la verità che doveva essere scoperta. - Siccome deduco che non smetterai di farmi impazzire finché non avrò acconsentito … - Quelle parole mi fecero sperare. - … d’accordo.- Esultai saltellando intorno a David con una tale felicità che a momenti avrei dato una festa. - A una condizione!- Mi bloccai e lo guardai con disappunto. - La cosa deve finire entro una settimana! Non di più!- Sospirai di sollievo e con la tenerezza dei bambini abbracciai le gambe del manager. - Grazie, signor Jost … - […]
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8
QUESTIONE DI ORGOGLIO

“Ti ho di nuovo mangiato la lingua, eh?”


- Schutz!-
Julia mi guardò inarcando un sopracciglio con fare interrogativo.
- Lo fanno sempre, i Tokio Hotel, quando ruttano!-
- Lucy, non è proprio da persone educate … -
Appena ebbe pronunciata l’ultima parola le arrivò un leggero schiaffo sulla fronte.
- Ma … Lucy, la smetti con queste stramberie?-
Per tutta risposta ridacchiai, mettendo in mostra la mia faccia tosta.
- Ti stai tokiolizzando un po’ troppo, mi sa!- disse contrariata.
- E ti dà fastidio?-
- Dico solo di non farti condizionare troppo … Non sono perfettamente normali, quei quattro … -
- Ma se ti piacciono!?-
- No …! Mi piacciono alcune canzoni, però ho sempre pensato che loro sono troppo strani per i miei gusti … -
- A me stanno simpatici!!- affermai con convinzione. - E poi sono stati gentili con noi due, vero?-
Julia sorrise:
- Questo è vero … -
Avevo appena mangiato e avevo chiesto ai TH di accompagnarmi in ospedale per fare quattro chiacchiere con Julia. Era davvero amichevole e dolce, mi sentivo magnificamente bene al suo fianco. Aveva 25 anni e si era appena trasferita da un’altra città per studio.
Ci fu un breve tempo morto, poi azzardai una domanda indiscreta.
- Di che cosa avete parlato tu e Joseph?-
La sua espressione compiaciuta si asserì all‘improvviso.
- Mi ha chiesto alcune cose che riguardano l’incidente … - fece a voce bassa con lo sguardo fisso sulla parete di fronte.
- Per esempio?-
Potevo sentirmi tranquillamente una ficcanaso insensibile che lo fa apposta a fare domande su domande per far sentir male Julia. Invece no.
Avevo tutto il diritto di sapere cosa si erano detti. Perché c’entravo anch’io in quella brutta storia.
Lei disse, come se fosse tutto scontato:
- Gli ho descritto nei particolari com’era la faccia e il fisico di quell’uomo, così è possibile rintracciarlo. E poi … altre cose … -
- Mmmh. Ho capito.-
Julia sorrise e con calma mi rassicurò:
- Andrà tutto bene, stai tranquilla. Prima o poi quella faccia di merda finirà al fresco!-
- Juliaaaaaaa!! Non si dice quella parola!- borbottai.
- Ihihih, scusami! E’ solo che quando sono arrabbiata con qualcuno non riesco a tenere a freno la lingua tanto facilmente … -
Sorrisi convinta e cambiai argomento:
- Scusa, ma perché tu e Joseph vi guardavate in quel modo strano?-
La mia domanda, rivolta con una naturalezza assurda, ebbe come risposta soltanto un vago sospiro.

- BUH!-
Bill sobbalzò e con uno strillo si staccò dallo schienale, portandosi una mano al petto. Appena sentì le mie risate si girò ed esclamò uno scocciatissimo “Scheisse, Lucy!”.
Il bassista e il batterista ridevano di gusto, mentre Tom mi porse una mano.
- Batti il cinque, Lu!-
Feci per scontrare la mia mano sulla sua, ma di colpo la ritirai e il rasta si ritrovò col braccio a penzoloni oltre lo schienale del divanetto rosso.
Fintanto che ridacchiavo e facevo il giro del divanetto per sedermi in mezzo a loro, Tom mi lanciava sguardi di fuoco.
Eravamo nella sala bar. Al fondo l’enorme e lungo bancone luminoso, a lato una miriade di tavolini e proprio nel mezzo un grande tavolo rotondo circondato da due divanetti di pelle rossa.
Decisi di sedermi in mezzo a Georg e Gustav. Quest’ultimo mi mise una mano sulla testa.
- Ohi, Lucy! Allora, Julia sta bene?-
- Sì! Ah, e mi ha detto che anche se le piacciono alcune vostre canzoni siete dei tipi strani!-
Inspiegabilmente tutti e quattro si misero a ridacchiare a bocca chiusa.
- Ma … Possibile che non ci sia niente che vi dia fastidio? Insomma, se qualcuno vi dice qualcosa di spiacevole voi ridete!- feci stupita.
- Stavolta ridiamo perché troviamo che sia meglio che qualcuno odi le nostre facce, piuttosto che odi la nostra musica … - spiegò Georg.
- Ah, ho capito … -
- … BAAAAAAA!-
Con un grido mi strinsi al braccio robusto del bassista, terrorizzata dall’espressione maligna dipinta sul volto di Tom.
- Così impari a prenderti gioco di me!- esclamò mettendosi a braccia conserte guardandomi come se fosse superiore.
Come diavolo aveva fatto a fare il giro e a spaventarmi da dietro senza che io me ne accorgessi??
- Piantala, hai cominciato tu!- provai a dirgli.
- Ah, questa è buona … Sarei stato io a cominciare, quindi??-
- Sì!!!- urlai arrabbiata.
- Lucy, è inutile che ti fai accecare dall’orgoglio, tanto non funziona … -
- … -
- Piuttosto … calmati e ragiona. E magari chiedimi anche scusa!-
Quelle parole incredibilmente sagge mi fecero ammutolire, in preda ai sensi di colpa.
Ancora una volta Tom mi aveva sorpreso.
- Lucy, che ti succede? Hai la faccia di chi ha visto un fantasma!-
- Bill, tuo fratello l’ha appena spaventata a morte: credimi, l’effetto è lo stesso!-
- Sì, hai assolutamente ragione, Gustav … -
Il chitarrista replicò, risedendosi accanto al fratello davanti a me:
- E smettetela anche voi di prendermi per i fondelli!! … Ti ho di nuovo mangiato la lingua, eh, Lucy? Guarda che non hai ancora capito con chi hai a che fare!-
- … Scusami, Tom … Sono stata una bambina cattiva … -
Avrei voluto sprofondare nel divanetto per poi scomparire tra le sue pieghe. Anche volendo, non riuscivo a comportarmi amichevolmente con il rasta. Mi suonava come una scocciatura, come se dovessi ingiustamente dargliela vinta ogni volta.
Invece mi sbagliavo. E ne ero consapevole. Però, nonostante questo, continuavo a sottovalutare Tom: era più forte di me!
Ero arrabbiata con me stessa e mi chiedevo come mai non riuscivo ad apprezzare qualcosa di quel chitarrista scatenato.
- Non preoccuparti, piccola … -
Inaspettatamente Tom si avvicinò e mi schioccò un bacio sulla fronte. Poi continuò, sorridendo allegro:
- In fondo è una cosa di poco conto … Ma non farci l’abitudine, altrimenti rischi davvero di diventare poco simpatica!-
Alzai lo sguardo e mi scontrai con gli occhioni nocciola del chitarrista. Erano così sorridenti che più li guardavo e più mi sentivo in colpa.
- Dai, non fare quell’espressione disperata … Su, sorridi!-
Mi stupii e venni presa dal panico, quando mi accorsi che non ci riuscivo neanche se mi sforzavo.
- Andiamo, Lu … Se mi fai un bel sorriso non mi arrabbierò più con te!-
Quella situazione era al limite dell’assurdo, cosa ci voleva a fare un minuscolo e striminzito sorriso?
Il problema è che io ho sempre sorriso solo spontaneamente. E proprio non ce la facevo a fare un sorrisetto forzato.
Tutto quello che riuscii a dare fu un improvviso ma caloroso abbraccio.
Gli altri tre membri della band fecero un boato inteneriti e Bill disse con tono sognante:
- Che scena dolcissima!!-
Intanto Tom mi accarezzava la schiena, sussurrandomi all’orecchio:
- Sì, d’accordo, l’abbraccio è gradito … Ma poi voglio anche il sorriso, ok?-
A quelle parole mi staccai e prima di salire su nella suite del gruppo, lo lasciai a bocca aperta con un:
- Non ti illudere!-

Rimuginai sulla discussione avuta con Tom per un’oretta buona. Per un po’ morsicai gli angoli del cuscino del divano in preda al nervosismo, poi decisi di incollare gli occhi alla finestra.
A forza di pensarci mi accorsi di un particolare incredibile: io e Tom eravamo molto simili. Entrambi avevamo problemi ad ammettere le nostre emozioni ed avevamo una sostanziosa dose di orgoglio. La differenza, però, era che lui era grande e sapeva controllarsi e ragionare, io no.
Solo che a quell’età era tutto molto difficile da interpretare e, come ogni bambino farebbe, evitai di pensarci ulteriormente per non complicarmi la vita. Specialmente se si trattava di una bimba di 7 anni che aveva appena perso i genitori.
E poi avevo altre complicazioni a cui pensare, come la telefonata che arrivò alla suite pochi secondi dopo aver dimenticato l’argomento.
Ipotizzando che era il personale dell’hotel, o magari uno dei quattro musicisti, scesi dal divano e risposi.
- Pronto, chi parla?-
- Lucy, sei tu? Sono Joseph!-
- Oh, ciao!! Come stai??-
- Bene, bene. Senti, Bill o uno dei ragazzi è lì?-
- No, sono sotto al bar … Se vuoi te li vado a chiamare!-
- No, figurati, se non ti dispiace posso parlare anche con te.-
- Va bene … -
- Ascolta, hai presente il tizio che ha girato il volante dell’auto di Julia?-
- Sì!!!-
Mi preparai psicologicamente e feci aderire la cornetta del telefono all’orecchio.
- Alla polizia abbiamo scoperto che fa parte di un gruppo di … diciamo, cattivi … -
- Sì … ?-
- … Che un paio di anni fa aveva rapito il giovanissimo figlio del sindaco della città … Mi segui?-
- Come sono stati cattivi!!-
- Puoi dirlo forte, piccola. Ma per fortuna erano finiti in galera non appena il ragazzino fu liberato. Sono usciti dalla prigione soltanto un mese fa e noi poliziotti crediamo che questo qui, insieme alla sua banda, siano tornati in azione … -
- Oddio, speriamo di no!!-
- Eh … Lo spero anche io … Beh, ora devo andare … Dillo ai Tokio Hotel, così se vogliono chiedermi qualcos’altro possono chiamarmi!-
- D’accordo, ciao!!-
- Ciao, Lucy!-
Riattaccai e mi chiesi quanto potesse essere importante quella informazione. Per saperlo non mi restava altro che osservare bene la reazione dei TH.

ringraziamenti:
layla the punkprincess: uhm, ipotesi interessante.... però... XD
MissQueen: ihihihih XD vabè, carina come ipotesi, però ci sarà ben altro!!

vi chiedo umilmente scusa *si prostra* non ho avuto internet per un po', ecco il motivo del mio increscioso e inperdonabile ritardo >.<
comunque sia spero ke vi godiate lo stesso la mia storia che, vi ripeto, sarà aggiornata non spesso....
beh, grazie a tuti
ciauciau
by Eliot ;D

   
 
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