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Autore: miseichan    28/12/2009    2 recensioni
L'amore: libero, bello, entusiasmante, eccitante, e chi più ne ha più ne metta. Esiste però anche l'amore colpevole: quello che allo stesso tempo ti logora e ti rapisce, quello che nessuno crederebbe mai di voler provare e che rapisce involontariamente ed irrecuperabilmente. L'amore che, se possibile, rende la persona amata irresistibile per l'aggettivo che vi si associa: proibito.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2 amanti

 

Colpevoli amanti

 

 

Stefano entrò in casa e si chiuse veloce in camera.
Si avvicinò rapido al letto a castello e salì su quello di sopra. Si era appena sdraiato che una testa pelata sbucò in cima alla scaletta.
Stefano fece un salto dalla paura e sbattè la testa contro il soffitto: era troppo cresciuto per quel letto.

Iniziò a massaggiarsi la fronte e guardò con aria omicida il fratello, seduto ai piedi del letto:
- Che ci fai qui? -
Chiese con astio e sorpresa mischiate assieme. Il fratello sorrise complice e ribattè allegro:
- Potrei farti la stessa domanda -
Stettero un po’ di tempo in silenzio, quando però Federico si accarezzò la testa, imitando il modo di fare del fratello, scoppiarono entrambi a ridere.
- Oh, no! Senza capelli non ti viene bene! -
L’altro gli allungò un calcio e sghignazzando replicò:
- Giovane, tu lo hai imparato da me -
Stefano si lasciò andare con la schiena contro il muro:
- Sì, e ti ho anche superato -
Continuarono a ridere ed a schernirsi a vicenda finché Federico, con le lacrime agli occhi, non cambiò discorso:
- Sono in licenza per un mese: per questo sono qui. Tu? E’ successo qualcosa? -
Stefano fece per negare ma il fratello continuò ignorando le sue proteste:
- Oh, dai Stef! Sei a casa di mamma e papà. L’ultima volta che ci siamo ritrovati entrambi qui è stato più di un anno fa: quando tu eri stato bocciato ad un esame e a me avevano svaligiato casa -
Stefano sorrise al ricordo: Rico aveva ragione.
A casa dei genitori ci tornava solo quando aveva qualche problema emotivo, mentre il fratello… a proposito:
- E perché non sei venuto a stare a casa mia? - chiese risentito. 

Federico assunse un’aria quasi imbarazzata, facendo sorridere l’altro: non gli era mai capitato di vedere il fratello a disagio.

Continuò a fissarlo interrogativo finché questi a bassa voce, non balbettò:
- Io.. non volevo disturbarti, sai com’è… ho pensato che potesse esserci Viviana con te e …-
Stefano sorrise divertito:
- E quando mai ti sei fatto scrupoli sul trovarmi a letto con qualcuna? -
Federico si grattò il collo come faceva quando era nervoso:
- Non è che mi faccio scrupoli ma Viviana è la tua fidanzata, quindi renditi conto: il vedere te e la mia futura cognata avvinghiati assieme non è certo il massimo! Pensa poi se…-
Stefano non lo ascoltava più: si sentiva un mostro.
Come aveva potuto?
Sapeva benissimo che andando a casa di Viviana sarebbe successo… eppure ci era andato lo stesso, desiderando solo che accadesse quello che poi era avvenuto.
Era un bastardo, con la “b” maiuscola.
Avrebbero dovuto rinchiuderlo da qualche parte, non meritava di vivere.
Era fidanzato.
Fidanzato.
E che stava combinando?
Fra tre settimane si sarebbe sposato e lui se la spassava con la sorella della sua futura moglie.
No, non andava: in quella frase c’era un errore, un errore enorme.
Lui non se la stava spassando.
Quello per lui non era spassarsela, ma non poteva essere che ne fosse innamorato, o meglio, sapeva di esserlo ma non voleva ammetterlo a se stesso.
In quel modo stava facendo soffrire tutti: se stesso, Viviana, Elisa.
Tutti.
Lui era diviso fra le due, irrimediabilmente legato ad una ed innamorato dell’altro. Viviana in quel momento non stava soffrendo ma se mai lo avesse scoperto… e poi lui la stava umiliando: non era giusto trattarla in quel modo, per niente, ma come avrebbe potuto rompere il fidanzamento se…
Elisa, non poteva tralasciarla: lei sì che stava soffrendo.

Per colpa sua stava tradendo sua sorella, nascondendole il suo primo amore: un amore proibito.
Avrebbe dovuto andarsene, lasciare il paese: certo le avrebbe deluse, ma non avrebbe scatenato le furie divine.
Era quella la soluzione, ma come poteva?
Non era abbastanza forte per farlo: per lasciare la sua Principessa.
Non riusciva a pensare di poter passare anche solo un giorno senza vedere quel viso, senza poter assaporare quelle labbra, senza poter perdersi negli occhi di lei.
Tutte cose che non gli appartenevano realmente, cose che avrebbe dovuto dimenticare.
Ripensò a quello che era successo in camera di Elisa, a come erano andati vicini all’essere scoperti: se Viviana fosse entrata in quella stanza, trovandoli mezzi nudi e avvinghiati, probabilmente l’avrebbe ucciso.
E non sarebbe stato sbagliato.
Stefano ci rifletté.

Era diviso in due, da una parte gli sarebbe piaciuto essere ucciso: era il minimo che si meritava!

Dall’altra temeva di essere ucciso per il semplice fatto che Viviana probabilmente poi avrebbe tentato di uccidere la sorella.

E lui si sentiva già abbastanza in colpa: non avrebbe mai permesso che succedesse qualcosa ad Elisa.
Solo in quel momento si accorse di un movimento davanti alla sua faccia: Federico gli stava agitando la mano vicino agli occhi:
- Ehy! Ci sei? Tutto bene Stef? Me lo dici che è successo? -
Stefano finse un sorriso: voleva bene a suo fratello, per questo non voleva coinvolgerlo.

Annuì e finse uno sbadiglio:
- Scusa, mi sono distratto. E’ solo che sto morendo di sonno. Ti dispiace se parliamo domani mattina? -
Federico scosse la testa sebbene ancora scettico e iniziò a scendere la scaletta:
-Notte Stef -
Stefano lo sentì sistemarsi sul letto sotto di lui ed addormentarsi poco dopo.

Beato lui che riusciva a dormire.

Stefano sospirò e poggiò la testa sulle braccia.
Si sentiva bruciare tutto, ogni centimetro anche solo sfiorato da Elisa gli sembrava stesse prendendo fuoco.
E come avvolto dalle fiamme chiuse gli occhi, vergognandosi di aver desiderato che a dargli la buonanotte non fosse la sua promessa sposa.

 

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