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Autore: KikiWhiteFly    29/12/2009    4 recensioni
«Fammi un favore, Sasuke: trovati una donna, facci l'amore, ubriacati per questa povera sventurata. Ma smettila di essere il mio tormento. Sii il tormento di qualcun'altra.» [...] È così concentrata che non sente neppure la mano di Sasuke che ferma il suo braccio, perde sensibilità, diventa una statua di pietra ora che l'Uchiha ha superato il limite di sicurezza consentitogli. «Sii il mio tormento.»
Genere: Romantico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sii il mio tormento.






E ciò che mi porta ad odiarti,

mi spinge ad amarti.


(Grey's Anatomy)







I suoi nervi crollano miseramente, appena realizza chi ha davanti: Sasuke è in piedi, immobile, le è piombato letteralmente in casa e ora prende possesso di ogni oggetto che attira la sua attenzione e che si trovi a qualche metro di distanza da lui. Sakura arcua un sopracciglio, probabilmente scoppia in una risata sarcastica – quasi diabolica – catturando per un millesimo di secondo la sua attenzione.

«Fai pure con comodo.»

Esprime il suo disappunto in chiave ironica, ma il suo sguardo astioso la dice lunga; il ragazzo si sta accomodando sul suo divano in pelle, occupando quasi totalmente il suo posto.

«Non dirmi che aspetti visite.»

Terribilmente irritante. Respira un paio di secondi, nei quali realizza che per quella sera l'Uchiha non abbandonerà la sua posizione, e lei dovrà cedergli cortesemente il posto. Eppure, lo avevano stabilito: ognuno a casa propria, niente coinvolgimenti emotivi – per rispetto di quell'amicizia infantile ed adolescenziale che li aveva tenuti uniti tanti anni – e forse un drink, una volta ogni tanto. Ma a quanto pare qualcuno aveva deciso di infrangere il regolamento e se anche lei aspettasse visite – ipoteticamente, potrebbe vedere qualcun altro, farsi una vita sociale come qualsiasi essere umano – non potrebbe più, perché ha un... mantenuto, un amante, un amico e forse un bastardo, che ha trovato il modo di indispettire i suoi neuroni, che preferisce godersi la sua casa, piuttosto che la propria.

«Sai che ti dico?» il tono ora è leggermente alterato, si avvicina a passi scattanti, rubandogli il guanciale su cui il ragazzo ha appena appoggiato la testa. «Sarebbe davvero odioso tenerti qui, ma in fondo questo è l'unico momento d'intimità che posso concedermi. E magari stanotte verrò qui, tanto per vederti un attimo, ma cosa importa?» sta tirando fuori il suo caratterino, ma tanto vale mostrare gli attributi... Ormai conosce tutti i suoi lati peggiori, uno più, uno meno. «Fammi un favore, Sasuke: trovati una donna, facci l'amore, ubriacati per questa povera sventurata. Ma smettila di essere il mio tormento. Sii il tormento di qualcun'altra.»

Gli tira il cuscino, fa dietrofront e mormora tante di quelle imprecazioni che fatica a concepirle perfino nella sua mente; è prossima alla pazzia, lo sente. Per cui, ora si godrà le poche ore sane che le sono rimaste e poi l'indomani potrà struggersi ancora, impotente come ogni giorno. Ma non lo sente, Sasuke? Lui, così acuto, sveglio, non riesce a capire la sofferenza che le arreca solamente osservandola – non respira, non ce la fa quando i suoi occhi ossidiana si concentrano così malignamente nei suoi, al fine di burlarsi del suo controllo – o respingendo una sua richiesta?

È così concentrata che non sente neppure la mano di Sasuke che ferma il suo braccio, perde sensibilità, diventa una statua di pietra ora che l'Uchiha ha superato il limite di sicurezza consentitogli.

«Sii il mio tormento.»

Ed in quelle quattro misere parole, spudoratamente copiate peraltro, vi è una dichiarazione che solo un'ingenua e assai fantasiosa ragazzina come lei, potrebbe cogliere. Ma con lui è così: cogliere tra le righe, tra gli spazi vuoti e quelli fin troppo pieni, soppesare ogni minimo gesto. Nel breve lasso di tempo intercorso Sakura ha escogitato una sola via di fuga: voltarsi e in quel modo incontrare i suoi occhi, magari piegarsi un po', perché sfiderebbe qualsiasi essere umano a reggere un confronto così, e scappare davanti il suo sguardo indagatore.

Certo, per prima cosa si sarebbe ricordata di respirare, dopo quel burrascoso duello di occhiate. Deve fare ancora i conti con il suo auto-controllo, perché, quando la mano di Sasuke minaccia di scendere vertiginosamente al di sotto del suo bacino, sa che quello è un allarme rosso, e se le sue dita sfiorano l'orlo di pizzo della veste sarà difficile per lei tornare indietro. Probabilmente lui ha calcolato anche quello, uomo abbietto che non è altro.

«Sii il mio tormento.»

Ancora, inveisce. E i suoi respiri s'annullano, le vie di fuga s'appannano, e i tormenti che tanto le sta decantando Sasuke presenteranno la resa dei conti solo il giorno dopo... Al diavolo tutto.

Non può, ora che la mano del ragazzo si è impigliata accidentalmente tra i suoi capelli fino a perdersi nei nodi più invisibili... Non può ora che le sue labbra cercano e urlano disperatamente le proprie. Non ora: le sue gambe che cingono la vita dell'Uchiha, la sua pelle che struscia contro la sua maglietta, le mani che s'attorcigliano attorno il suo collo, immaginando di scovare dietro la schiena il frutto del piacere. Ancora una volta ha sbagliato a fare i calcoli, poiché è proprio lui a dare inizio alle danze, solamente abbassandole la sottile spallina di stoffa e possedendo avidamente quel millimetro di pelle che gli era stato avverso fino a pochi secondi prima.

Poi è solo un giocondo tormento di piacere: ed è improvvisamente sua, come l'onda non è mai stata col mare. L'amicizia, non è cosa che confà a loro.

«Non te ne andrai domani, vero?»

Una speranza si legge nei suoi occhi, esala un ultimo respiro prima di gettarsi sul suo petto e lì poggiarvi il capo rosato.

«No, certo che no.» si risponde; non immagina l'espressione di Sasuke, preferisce sorridere tra sé e sé, astutamente. «Altrimenti sarò il tuo tormento, mi hai autorizzata.»

Non risponde nemmeno stavolta: sa che ha perfettamente ragione.

Sakura gioisce, realizzando che quella che si apprestano a cominciare sarà una relazione tormentata.





Note dell'autrice:




Non saprei come definirla, miei cari lettori XD

Ieri sera ad un orario indicibile mi è venuta ispirazione, e sono corsa a scrivere. La situazione è la seguente: Sasuke e Sakura post-shippuden decidono di non iniziare una relazione in nessun modo, eppure qualcuno sembra non pensarla allo stesso modo, tanto da occupare il divano ogni sera, XD... E fino ad allora non era successo niente, ma si sa, con un Uchiha in casa il controllo va bellamente a farsi friggere u.ù.

L'ultima parte è stata assai difficoltosa da scrivere: temevo di andare ooc con Sas'ke, ma anche stavolta Sakura l'ha zittito, rammentandogli la sua richiesta... E chi non vorrebbe un tormento del genere? u_u (Anche se si sa, il mio aMMore è Shika **)

Comunque, spero vi sia piaciuta: ultimamente Sasuke e Sakura mi stanno prendendo assai la mano – si intende: più del solito ** – e sarà anche l'influenza di Cime Tempestose (<3) poiché non so perché ma in questa fic i due mi sembrano terribilmente Heathcliff e Catherine – ai giorni nostri XD

Per quanto riguarda la frase: è di un altro mio aMMore, ovvero Grey's Anatomy, Meredith Grey e Derek Sheperd (L)(L)(L), questo è il video: qui! 

"... E ciò che mi porta ad odiarti, mi spinge ad amarti. Per cui prendi me, scegli me, ama me"
*muore*

Alla prossima :)
Kiki.


   
 
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