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Autore: Yu_    29/12/2009    1 recensioni
Questa è la storia di una ragazza qualunque che un giorno torna a casa e la sua vita cambia completamente: Caspian e i re di Narnia la trascinano in questo meraviglioso mondo scoprendo, successivamente, di avere anche un fratello. Tuttavia le cose si complicano: la guerra contro Miraz è imminente e le forze per contrastarlo sono poche, ma fortunatamente alla fine arriverà un aiuto da più lontano.
Dal quinto capitolo:
"Io sono tua sorella"dissi titubante.
"E cosa te lo fa pensare?"mi chiese Caspian.
"Te l'ho già detto!"gli urlai.
"Tutto questo è impossibile! Io non ti credo"
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caspian, Edmund Pevensie, Lucy Pevensie, Peter Pevensie, Susan Pevensie
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La tavola di pietra era un luogo quasi sotterraneo dentro un edificio costruito alla meglio peggio dagli abitanti di Narnia. Dopo il portone c’era una grande stanza in cui fauni e centauri forgiavano e lavoravano le armi. Dopo questa c’era un lungo cunicolo con delle fiaccole ai lati che lo illuminavano. Sulle pareti di roccia c’erano dei disegni: due ragazze a cavallo di un leone, due ragazze e due ragazzi su dei troni, un fauno con un ombrello.

”Ma queste siete voi, Susan e Lucy, a cavallo di Aslan, quando stavate andando alla battaglia contro la Strega Bianca. Questi siete voi, miei re, sui troni di Cair Paravel e questo…questo è il fauno Tumnus, il tuo amico in questo regno Lucy.”.

Appena finii il mio discorso, tutti mi guardavano strano, soprattutto i quattro re.

”Ma ti ha raccontato proprio tutto di noi.”mormorò Susan.

”Sì so tutto meno quella cosa che continuate a nascondermi.”.

”Non ti preoccupare”disse Caspian. ”Dopo l’incoronazione saprai tutto.”.

Quel posto sembrava un po’ strano, forse era stato costruito come luogo di rifugio…ma da cosa? Forse era ciò che dovevo sapere dopo.

Questo continuo “dopo” cominciava a darmi un po’ fastidio perché ero tanto curiosa. La tavola di pietra era come l’avevano lasciata, c’era solo una piccola differenza: era diventata una stanza con tutte le gesta di Aslan sulle pareti. In mezzo c’era la Tavola di pietra, una tavola con delle incisioni spezzata a metà dopo il sacrificio di Aslan. Mancavano solo le corde, ma quelli erano solo piccoli dettagli. Un particolare mi colpì: c’era ancora un pezzo di pietra su cui si erano sedute Lucy e Susan tristi per l’apparente morte di Aslan.

”Qui avrà luogo la tua incoronazione.”disse Caspian.

Peter andò a chiamare gli abitanti di Narnia. Uscì dalla tavola di pietra e prese il suo cavallo, quello di Edmund e quello di Caspian. Suonò il corno di Susan e gli abitanti di Narnia saltarono fuori. Ad un certo punto tutti abbandonarono la stanza e se andarono fuori. Io gli andai dietro. Fuori c’erano persone che mai avrei pensato di vedere: fauni, centauri, minotauri, nani, animali parlanti. Erano tutti molto forti e uniti. Si disposero in ordine crescente. All’entrata, i centauri sfoderarono le loro spade e le piegarono tipo a tetto. Io andai sotto per prima e dietro di me, Lucy e Susan a piedi e Caspian, Edmund e Peter sui loro cavalli mi seguirono. Dopo i centauri c’erano i minotauri e anche loro fecero lo stesso con le loro spade. Dopo ancora c’erano i fauni, a seguire i nani e infine gli animali parlanti. Arrivai davanti alla tavola di pietra e mi girai: i re e le regine erano in ginocchio davanti a me. Tutti arrivarono lì dentro e si disposero dietro alla fila dei re e delle regine.

Peter si mise a camminare e arrivò davanti a me e disse:

”Io, re Supremo Peter il Magnifico, Signore di Cair Paravel e Imperatore delle Isole Solitarie vi do in dono la mia spada, affinché vi serva per combattere al meglio.”.

Se ne ritornò al suo posto. Poi partì Susan e venne davanti a me

”Io, Regina Susan la Gentile vi do in dono il mio arco e le mie frecce.”.

Mi aiutò a metterlo e se ne tornò in fila.

”Io, Re Edmund il Giusto vi dono il mio scudo affinché possiate proteggervi.”.

Non mi ero neanche accorta che era arrivato lui, al contrario di Lucy che arrivò in un batter d’occhio. All’inizio sembrava un po’ titubante, ma poi disse:

”Io, Regina Lucy la Gaia vi dono il mio pugnale.”.

Infine Caspian: era fermo lì davanti a me. Avevo uno strano presentimento: chi era veramente?

”Io, principe Caspian, futuro Re di Telmar vi dono il mio elmo.”.

Si portò davanti Miraz e Glozelle che riuscirono a dire a denti stretti:

”Noi abitanti di Telmar vi doniamo tutto ciò che abbiamo.”.

Dopo tutta quella roba e quelle riverenze dissi:

”Allora…grazie davvero di tutto. Siete molto uniti e….forti e avete della bella roba…”.

Susan mi diede una gomitata.

”Che ho detto?”.

Lei non disse niente e la cerimonia andò avanti e un fauno porse a Edmund un cuscinetto con sopra una corona. Arrivò davanti a me e me la mise sul capo. Dopo l’incoronazione, Susan mi fece cenno di andare avanti e mi disse:

”Dopo di te.”.

Messi spada, arco, frecce, pugnale, elmo e scudo passammo per il cunicolo e uscimmo fuori dalla tavola di pietra. Inciampai. I re mi guardarono un po’ male e alla fine dissi:

”Non ci so camminare con queste scarpe!”.

A parte la mia figuraccia devo dire che l’incoronazione fu un momento bellissimo. Per una volta mi ero sentita trattata come ero veramente, non come una bambina. Fuori c’era il vento e il mio vestito svolazzava di qua e di là. Mentre camminavo Peter mi spiegò cosa avrei dovuto fare. Avrei dovuto togliere la spada dalla custodia e dire: ”Per Narnia! Per Aslan!”.

Arrivata fuori, gli abitanti di Narnia ripresero la loro formazione e io arrivai in cima. Anche i re si inchinarono. Ma io in fondo chi ero che anche i re di Narnia e Caspian si inchinassero a me?

Presi la spada di Peter e la tirai fuori. Fece un suono scintillante che mai avrei pensato. Certo che pesava veramente tanto. A quel punto urlai:

”Per Narnia! Per Aslan.”e gli altri ripeterono.

Questa sembrava più un’incoronazione di battaglia che regale.

”Potete andare”disse Lucy in tono gentile.

”Allora”cominciò Peter infilandomi la cintura. ”Qua terrai la mia spada e il pugnale di Lucy.”e me la legò.

”Qui a tracolla, va il mio arco. Queste tre cose le devi portare sempre con te.”disse Susan.

”Invece lo scudo, l’elmo e tutto il resto ti serviranno più avanti nelle battaglie. Adesso dobbiamo andare a Cair Paravel…o perlomeno a quel che ne resta.”sentenziò Edmund.

”E la che dobbiamo fare?”chiesi.

”Bhe recuperiamo le nostre cose come armi e armature”disse Peter. ”Trumpkin, vieni con noi?”

”Sì vostra maestà.”rispose.

”Di loro che ne facciamo?”chiese Lucy.

”Li lasceremo da qualche parte e poi manderemo una lettera a Lord Sopespian se li vuole riprendere.”rispose Caspian.

”Noi andiamo a prendere la barca e tu fai il tuo dovere. Raggiungici sull’insenatura a est di Beruna.”gli disse Susan.

Riandammo alla tavola di pietra e dentro c’era in una stanza una barca con lo stemma di Telmar.

”E’ questa?”chiesi.

”Sì.”rispose Lucy.

Trasportammo la barca sull’insenatura e circa un quarto d’ora dopo arrivò Caspian.

”Ora voglio sapere tutto! La verità voglio! Su, forza, raccontate, ho aspettato anche troppo!”esclamai.

”Allora….dobbiamo cominciare dall’inizio! Chi racconta?”disse Edmund.

”Wow, interessante come inizio.”dissi ironica.

”Bhe io credo che questo spetti a Trumpkin, o perlomeno la prima parte.”disse Peter.

”Allora…”cominciò Trumpkin. ”1300 anni fa i nostri re e le nostre regine se ne tornarono nel loro paese d’origine, a Finwley.”.

”Si chiama Finchley!”ribattè Edmund.

”Vabbè, quello che è. Ma non dovevo raccontare? Comunque….Tutti cominciammo a chiederci dove eravate finiti. Trovammo i vostri vestiti, le vostre armi e armature e le riponemmo nei vostri forzieri. Pensavamo vi avessero rapito. Inoltre, dopo poco, da Telmar scomparve la sorella di Caspian.”.

Lui cambiò subito espressione, come se piangesse.

”Non si seppe mai se morì, se venne rapita. Telmar, quindi se la prese con noi e attaccò Cair Paravel. Ci fu una lunga guerra che dura ancora oggi e i telmarini ci sterminarono quasi tutti. I supersiti si rifugiarono nella foresta. Aslan questa volta non venne in nostro aiuto. Ci ha abbandonati. Gli alberi si sono talmente inorriditi da questa cosa che si sono chiusi in se stessi. Da allora non danzano più e gli animali sono diventati selvatici.”raccontò Trumpkin.

”Poi mi zia Prunaprismia rimase incinta e una settimana fa ha dato alla luce un maschio. Il mio maestro mi venne a svegliare come faceva tutte le sere. In genere a quell’ora andavamo ad osservare le stelle e mi raccontava la storia di Narnia. Per questo so così tante cose di voi. Quella sera ero stanco e gli dissi di aspettare altri cinque minuti. Quando mi comunicò che non avremmo osservato le stelle mi chiesi subito cosa sarebbe successo. Io e lui ci nascondemmo nell’uscita secondaria ed entrò Glozelle con i suoi uomini. Spararono con le balestre sul mio letto: volevano uccidermi. Il mio maestro mi disse di fuggire nella foresta perché lì non mi avrebbero seguito perché loro la temono. Prima di andarmene lui mi diede il corno di Susan. Mentre ero nella foresta battei la testa e caddi dal mio cavallo. Da una casetta uscirono lui e Nikabrik. Io avevo paura e suonai il corno che richiamò qui loro quattro. Mi risvegliai con il tasso e Nikabrik perché lui era stato catturato dai telmarino. Trumpkin venne salvato da Susan.”disse Caspian.

“Poi mentre stavamo andando a Beruna incontrammo Caspian che era insieme agli abitanti di Narnia. Poi arrivammo a Beruna dove stavano costruendo il ponte e Caspian scorse tra gli alberi suo zio e Glozelle. Li catturò e ce li portammo in giro fino a che Trumpkin non ci raccontò la profezia….”finì Lucy.

“Scusa, quale profezia? Io so che era stato predetto che due figli di Adamo e due figlie di Eva avrebbero sconfitto la Strega Bianca e avrebbero governato Narnia. Solo questo. E poi diceva due e due, non due e tre. Io non c’entro! Non è possibile, non può essere…non…”dissi incredula.

“Ehi, ferma, rallenta non abbiamo finito il racconto. C’è una profezia mai svelata che noi siamo andati a cercare sulla tavola di pietra, dove sono state scritte le leggi su cui si fonda Narnia. Questa profezia è così: Quando di Telmar l’invasore avrà un discendente traditore, una figlia di Eva sarà ritrovata e Narnia sarà salvata.

L’invasore è Miraz, e tutti i Caspian che l’hanno preceduto. Il traditore è lui.”disse Edmund rivolgendosi a Caspian. ”La figlia di Eva sei tu. Tutto torna. Narnia presto sarà liberata da questi parassiti!”esclamò Edmund.

”Ehi, ma cos’hai?”mi chiese Peter.

”Sto riflettendo su un punto della profezia che mi è poco chiaro: perché la figlia di Eva sarà ritrovata? Perchè non trovata?”risposi.

”Bhe c’è solo un ri di differenza.”disse Susan.

”E poi perché devo anche venire a Cair Paravel? Insomma, le mie cose ce l’ho già.”dissi.

“Ed è qua che ti sbagli. Prima che Telmar ci attaccasse, sulla spiaggia vedemmo una ragazza che assomigliava alla regina Susan. La rincorremmo, ma lei scappò sotto la grotta e sparì. Recuperammo i suoi vestiti e li mettemmo in un altro baule, sempre a Cair Paravel. Vi torneranno utili.”disse Trumpkin.

”Ah, va bene.”risposi.

“Sarà meglio riposare…domani dobbiamo continuare il viaggio.”disse Susan.

”No…devo tornare indietro, la tavola di pietra è senza difesa.”disse Caspian.

”Ora è notte: vacci domattina.”ribattè Edmund.

”Il ponte potrebbe essere finito da un momento all’altro, non c’è tempo, devo tornare.”adesso Caspian aveva un’aria molto terrorizzata. Fischiò e subito un grifone arrivò e lo portò via.

”Stai attento!”gli disse Susan.

Se ne andò. Quella notte feci uno strano sogno: ero al castello di Telmar e c’era Caspian davanti a me terrorizzato. Poi arrivò Miraz davanti a me con la balestra e cercò di prendermi. Arrivò Caspian che mi prese e rotolammo fuori dal ponte levatoio. Caddi sotto dove c’era uno strapiombo di cinquecento metri e mi ritrovai nel mio mondo.

 

Ecco il mio nuovo capitolo! Spero vi piaccia! Recensite per favore J

Miriam

   
 
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