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Autore: Kimly    29/12/2009    2 recensioni
-Quando pensi di fare come Ino?- -Come?- chiese la ragazza, pensando di aver capito male. [...] -Quando inizierai a guardare oltre, a capire che oramai è finita con…lui?- [...] -Non può finire ciò che non è mai iniziato, Naruto.- [Sesta classificata al concorso "Contest Natalizio" indetto da Pazza_io su EFP forum]
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki | Coppie: Sasuke/Sakura, Shikamaru/Ino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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A Christmas wish

 

 

“Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce.”

Blaise Pascal

 

 

Era la sera di Natale e la neve cadeva lentamente, ricoprendo ogni elemento le capitasse a tiro, come una grossa, morbida e schiumosa panna sopra una bella tazza di cioccolata calda.

E’ sempre stata la festa preferita da grandi e bambini, dove tutti devono essere felici, sereni e senza problemi, dove le coppie si consolidano e le amicizie esplodono.

Proprio in questo periodo, Sakura Haruno, sembrava però non essere dell’umore giusto per l’atmosfera che si respirava. Guardava fuori dalla sua finestra, assente, quasi pregando a Babbo Natale di rimandare le sue consegne di qualche giorno, quando lei finalmente sarebbe stata pronta per quel clima allegro e brioso.

La ragazza, come ogni sera, osservò mesta i fiocchi di neve che, sembravano, aver aumentato la loro corsa, come a volerle ricordare che oramai il Natale era vicino, si sentiva e non poteva più essere allontanato. Eppure doveva  essere soddisfatta, era la prima volta che avrebbe festeggiato con un ragazzo, il suo ragazzo, cosa che desiderava fin da piccola.

Ino Yamanaka, sua amica da tempo immemore, l’aveva improfumata ed infiocchettata per benino, augurandole, con un non so che di malizioso, di trascorrere una serata unica.

“La fa facile, lei.” Pensò Sakura, sospirando, mentre disegnava due occhi e una linea all’ingiù sul vetro opaco. “Ino trascorrerà il Natale con Shikamaru. Lo desiderava da una vita ed ora è riuscita nel suo intento. Sa sempre quello che vuole.”

La ragazza aveva sempre invidiato la bionda, era una ragazza frizzante ed energetica, una che sapeva cosa voleva e se lo prendeva, tutto il contrario di lei, insomma.

L’Haruno aveva ammirato il modo cui Ino aveva superato il trauma di aver perso la madre, quell’estate. Si era dimostrata ancora una volta forte, caparbia e…superiore, mentre lei non riusciva ancora a recidere quel legame che sembrava ogni giorno essere sempre più etereo ed invisibile.

Sasuke Uchiha.

Lui era sempre stato il problema della ragazza, il giovane che le aveva fatto battere il cuore per la prima ed ultima volta, il bambino con il quale era cresciuta, maturata e sbocciata, anche.

Quello stesso ragazzo che, per qualche strana congiunzione di Marte e Giove, si era trasferito in un’altra scuola, lasciandola.

Beh, non proprio, almeno.  Sakura era sempre stata una persona timida, quindi il giovane Uchiha non aveva mai saputo dei suoi sentimenti, almeno non ufficialmente, dal momento che era chiaro perfino ai ciechi che la ragazza aveva sempre provato un debole per il bel tenebroso.

Giorno dopo giorno, l’Haruno si era pentita del suo carattere così forzatamente chiuso, convinta di aver perso per sempre l’occasione di dichiararsi e chiedendosi ogni secondo che cosa avrebbe potuto rispondere Sasuke, se lo avesse fatto.

Dopo ben tre anni, durante i quali di sfuggita era riuscita a vederlo e a notare quanto fosse ancora incredibilmente affascinante, aveva deciso di passare oltre quell’amore giovanile che non sarebbe mai maturato. Più volte, infatti, aveva sentito dire in giro che era impegnato, innamorato e felice e questo a lei bastava…anche se faceva indescrivibilmente male.

Aveva provato ad entrare nella “cerchia” degli amici di Ino, conoscenti, per lo più, o vecchie fiamme. C’era stato Kiba Inuzuka, un playboy incallito con il quale aveva chiuso dopo neanche ventiquattro ore; Neji Hyuuga, troppo preoccupato alla sua amica TenTen; Choji, Lee ed aveva anche trovato il coraggio di uscire con Shino, quel ragazzo le aveva incusso sempre un certo timore.

Niente, nada, nisba…

Nessuno, neanche uno di loro era riuscito a farle palpitare-neanche un minimo singulto, eh!- il cuore, cosa che lei riteneva indispensabile per far iniziare un rapporto.

A detta della sua amica Ino, il suo cuore doveva essere senz’altro difettoso, come poteva non aver provato niente di fronte “a cotanto ben di Dio, insomma?”

Forse aveva ragione, si era messa a riflettere l’Haruno, forse davvero il suo organo vitale si era incrinato, spezzato e rigato per la troppa delusione ricevuta da Sasuke. Aveva smesso di emozionarsi, di provare sentimenti puri e piacevoli, troppo gonfio di dolore e pianti repressi.

Infine la scelta era caduta su Naruto, l’amico di sempre, quello che le era stato sempre vicino che, però purtroppo, non le dava nulla che potesse essere definito “amore”, nulla che l’aiutasse a cancellare, cestinare ed eliminare per sempre dalla sua mente, e dal suo cuore a questo punto, l’Uchiha.

Sakura scrutò l’orologio, alquanto annoiata dal poco lieve ritardo del ragazzo, che si doveva fare aspettare anche la serata di Natale. Si allontanò dal vetro della finestra, la neve la faceva riflettere troppo e se pensava troppo ricordava e il ricordo portava sempre ad unica persona…sì, sempre ed ancora insaziabilmente lui.

Drin Drinn

-Era ora!- disse ad alta voce la ragazza, dirigendosi verso la porta d’ingresso. Prima di aprire, però, diede una veloce occhiata allo specchio; tutto era perfetto, i capelli, il trucco, gli occhi, ma qualcosa stonava, qualcosa che lì in mezzo non stava proprio bene. Ah, ecco, il sorriso. Quella linea curva verso l’alto era oramai sempre uguale ed identica in Sakura da aver perso la sua naturalezza e spensieratezza.

Aveva provato quel sorriso tante e tante di quelle volte, dopo la partenza di Sasuke, da averlo imparato a memoria, riuscendo a tirarlo fuori, oramai preconfezionato, ogni volta che la situazione lo richiedeva, proprio come avveniva in quel momento.

Era diventata talmente brava da essere riuscita ad ingannare perfino Ino, troppo occupata a fare la civettuola con Shikamaru per pensare al suo sorriso.

-Scusa il ritardo, ma era difficile scegliere cosa regalarti.- la salutò subito Naruto, non appena aprì la porta, portando subito nella stanza quell’allegria che lo contraddistingueva in ogni occasione.

-Tranquillo, ho finito adesso di prepararmi.- “Bugia! Ma un’infelice basta e avanza in questa casa”.

Sakura notò come Naruto si trovasse a suo agio lì, come se facesse parte della tappezzeria o della famiglia o come se volesse farvi parte.

Lo fece accomodare nella sala da pranzo, facendogli posare il cappotto e chiedendogli di aspettare, la cena sarebbe stata portata in pochi minuti.

In cucina, da sola, Sakura osservava l’enorme tacchino nel forno terminare la sua cottura, mentre rifletteva sulle possibili conclusioni della serata.

Doveva essere la serata buona, per forza. Sasuke era un ricordo, era passato per sempre, viverlo ancora come se fosse stato lì con lei l’avrebbe solo portata alla solitudine o, come soleva ricordarle Ino, all’essere zitella.

Tirò fuori da quella cella calda il volatile cotto, lo mise in un vassoio e, prima di tornare dal ragazzo, respirò con vigore. Niente sarebbe dovuto andare storto quella sera.

-Eccomi qui. Spero ti piaccia, è tutta la mattina che lo sto cucinando.- sorrise ancora falsamente Sakura, tanto da ricordarle un suo vecchio amico del campus, un certo Sai alquanto bizzarro ed irritante.

-Mmm, ho una fame!- esclamò il biondo come un bambino piccolo, cosa che fece impercettibilmente sorridere la ragazza che, tagliatolo, gliene porse un pezzo ed attese impaziente.

Naruto agguantò la forchetta ed addentò la carne con veemenza. La masticò per pochi minuti, fece una faccia disgustata e risputò tutto nel piatto.

-Cosa fai? Sei un animale!- trillò disgustata la ragazza, mentre Naruto ingurgitava una quantità esorbitante di acqua e pane per eliminare quel gusto orrendo.

-Ma, Sakura, era…era…-il biondo si stava sforzando nel tentativo di trovare un aggettivo sufficientemente chiaro ad esprimere ciò che stava provando in quel momento, senza però offendere la sensibilità della gentil donzella, sia chiaro.

-Era cosa esattamente?- grugnì lei, alzando il pugno in segno di minaccia di fronte al volto del giovane. Naruto, allora, temendo la sua forza bruta, deglutì a fatica e, con tutta la calma che poteva avere in quel momento, le disse.

-Prova tu stessa, su, su.- la incoraggiò, sventolandole la carne sotto il naso. Sakura, sentendosi sfidata, fece come detto e, dopo aver gustato appieno la sua ricetta, le ci volle tutto il suo autocontrollo per non imitare il gesto compiuto precedentemente dall’amico.

-Visto? Che facciamo? Ramen?- chiese senza prendere il respiro il ragazzo, già la cornetta del telefono in mano.

-Ramen la sera di Natale?- ripeté lei, ancora più demotivata di quanto non fosse all’inizio.

-Perché no? Mangerei il ramen…-

-…in qualunque momento della giornata, lo so.- terminò sbuffando Sakura, decidendo di accontentarlo per non rovinare la già precaria stabilità di quella serata.

-Due confezioni di ramen, una gigante e l’altra…media, Sakura? Media, allora.- concluse il ragazzo, dopo aver ricevuto l’assenso dalla ragazza che, distrutta, si accasciò per terra.

-Ehi, purtroppo dobbiamo andare noi a prendere la cena. Hanno detto che hanno pochi dipendenti questa sera.-

-Non mi stupisce.- bofonchiò Sakura.

Naruto la fissò dispiaciuto, ma con un sorrisone enorme le porse il cappotto e la spinse fuori casa, in mezzo alla neve che fioccava tranquilla.

Arrivarono davanti al ristorante in mezz’ora. Fu il ragazzo a farsi carico delle spese, quel biondino non avrebbe mai smesso di stupirla.

Si stavano dirigendo di nuovo verso casa, quando proprio lui le domandò.

-Allora, ti stai divertendo?-

-Eh? Beh…c-certo.-

Naruto si fermò, Sakura iniziava a sentire freddo non solo per la neve, ma anche perché conosceva bene le capacità del ragazzo, era bravo a capire le emozioni degli altri.

-Ino non l’ha ancora notato.- sbuffò quello, riprendendo a camminare e lasciando indietro la ragazza che si era arrestata per aspettarlo.

-Cosaa….Oh, no!-

Il biondo la raggiunse con uno scatto, temendo chissà che cosa.

-Ti sei fatta male?- le poggiò una mano sulla spalla, vedendola pallida e scarna all’improvviso.

-No, no, no, no, no…-continuò Sakura, andando in iperventilazione. Non poteva essere vero.

-Naruto, le chiavi!! Ho dimenticato le chiavi, siamo chiusi fuori!- tuonò lei, aggredendolo con lo sguardo e facendogli sentire freddo più di quanto non facesse in realtà.

-Dimmi che a casa tua…-

-Non possiamo andare, mi dispiace. Kiba mi aveva chiesto un posto per portarci Hanabi.- dichiarò senza peli sulla lingua lui, rendendosi conto solo l’attimo dopo della confessione appena fatta.

Sakura non poté evitare di spalancare leggermente gli occhi, la più piccola degli Hyuuga e lei avevano ben poche cose in comune, ma in quel momento c’era un problema più importante.

-Da Ino?- propose l’Uzumaki, scaldandosi le mani con il ramen ancora caldo.

-Mi ucciderebbe se rovinassi la serata a lei e Shikamaru.- commentò laconica la ragazza, sedendosi sul marciapiede innevato ed rabbrividendo dal freddo.

-Fa’ niente, vorrà dire che mangeremo qui, okay?- decise lei, facendogli segno di sedersi accanto a lei.

Naruto la guardò circospetto, forse era solo l’inizio di una crisi isterica che presto sarebbe arrivata, ma finì con l’ascoltarla, voleva darle fiducia.

Il ragazzo tirò fuori le due confezioni e porse la più piccola a Sakura che, ringraziandolo, iniziò a divorarla.

-Quanto…pen…-il ragazzo deglutì prima di evitare uno strozzamento- Quanto pensi che ci metteranno Kiba ed Hanabi?-

-Più o meno quanto ci metteranno Ino e Shikamaru. Tutta la serata, temo.-

-Mi dispiace, doveva essere speciale, stasera intendo.- Naruto chinò la testa, abbattuto. A Sakura ricordava un cucciolo indifeso e docile, provando molta tenerezza per quel buffo faccino, decise di rincuorarlo.

-Non preoccuparti. Ino mi chiamerà a mezzanotte per gli auguri e le dirò tutto.- gli diede una spallata giocosa, facendogli tornare il buon umore. Meglio così, doveva esserci qualcuno a farla sorridere, o si sarebbe depressa ancora di più.

-Mancano tre ore, lo sai, vero?-

Sakura annuì, alzando il volto verso il cielo e sorridendo rassegnata. Proprio non riusciva ad essere completamente serena, Sasuke Uchiha le balzava nella mente ancora.

-Quando pensi di fare come Ino?-

-Come?- chiese la ragazza, pensando di aver capito male.

Naruto sembrava diverso, in quel momento, quasi serio, mentre osservava il vuoto della confezione di ramen come a voler decifrare i rimasugli di pesce e carne, rimasti sul fondo.

-Quando inizierai a guardare oltre, a capire che oramai è finita con…lui?-

Sakura aprì la bocca, con l’intenzione di dirgli, caldamente, di impicciarsi degli affari propri, ma la voce sembrò spezzarsi di fronte a quegli occhi che la accusavano tristemente.

“Patetica” sembravano urlare.

“Patetica…ciò che sono.” Pensò, chinando la testa fra le gambe e sussurrando più a se stessa che a lui.

-Non può finire ciò che non è mai iniziato, Naruto.- e quasi le venne il magone a pronunciare tali parole, le aveva sempre pensate e non sapeva che dirle ad alta voce avrebbe fatto così, schifosamente male.

-Appunto. Stai sprecando la tua vita per qualcosa che non esiste.-

Altra trapanata al cuore, stavolta più forte e dolorosa, perché ciò che Naruto le stava confessando erano le stesse, identiche cose che la ragazza pronunciava ogni giorno a se stessa, senza risultati.

-E’ più forte di me. Hai presente quella frase -non mi ricordo più chi la disse-“Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce.”? Io mi sento esattamente così, mi auto impongo di lasciarlo andare, di dimenticare, ma non posso controllare da sola le mie emozioni, viaggiano dove vogliono, vanno dove vogliono e, chissà perché poi, vanno sempre da lui.- stava per piangere, ma era meglio evitare di risultare ancora più penosa.

Sentì troppo tardi il calore di Naruto avvolgerla, la stava abbracciando con dolcezza per farle presente che lui era lì, per lei e ci sarebbe sempre stato.

“Dannato cuore, perché non batti più forte? Perché Naruto non ti piace, cos’ha di tanto speciale quest’Uchiha, eh?”

Niente. Forse era davvero morto, il suo cuore, forse non funzionava a dovere, forse Naruto le piaceva davvero e non lo sapeva.

Un bacio avrebbe chiarito tutto, no?

Al pensiero di baciarlo, Sakura storse il naso. Era come un fratello, non avrebbe potuto avvicinarsi così tanto, non ne avrebbe trovata la forza.

Si staccò da lui, asciugandosi le lacrime che alla fine avevano ceduto. Si alzò in piedi, battendo i piedi a terra per riscaldarsi.

-Che ne dici di un bel pupazzo di neve? Ha nevicato talmente tanto da poterne costruire un esercito!-

-Aspetta, prima il mio regalo.- Naruto estrasse dalla giacca un pacchetto bitorzoluto e glielo porse con un mezzo sorriso.

-Non è niente di che. Solo…mi piaceva, ecco.-

Sakura lo scrutò attenta, poi strappò la carta e la sorpresa fu tanta che stavano per risalirle le lacrime dall’emozione…ma niente palpitazioni, sia chiaro.

Una cornice. Una cornice decorata con alcuni buffi animaletti arancioni, probabilmente creata da Naruto stesso vista la sua fissazione per le volpi e il suo pessimo talento nel disegno, con in allegato una foto che la ritraeva sorridere serena, accanto ad Ino.

-Quel sorriso non lo vedo da un po’, sai? Quella pazzoide della tua amica non si è ancora accorta che lo stai sostituendo con uno falso, che non ti rappresenta.-

La ragazza si portò una mano al cuore, voleva vedere se batteva ancora…Sì.

Allora perché cavolo non accelerava come quando pensava a Sasuke? Dannato cuore, dannato, dannato, dannato!

-Grazie.- sospirò, baciandolo sulla guancia e facendolo arrossire. Neanche quel contatto aveva fatto scattare qualcosa in lei. Era difettosa o che?

-Appena riusciremo a rientrare a casa, ti darò il mio.- promise l’Haruno, mentre lui mormorava un “Ah, non me l’hai già dato?”, che la fece ridere di gusto.

Arrivati ad un campo, iniziarono una gara di pupazzi di neve, poi di battaglie a palle di neve ed infine, sdraiati sul manto erboso, con la bocca aperta, iniziarono ad inventarsi gusti straordinari per quella sostanza ghiacciata.

-Mmm, zucchero.-

-Naa, secondo me, menta piperita.-

-No! Sa di ramen.-

-Naruto, per te tutto sa di ramen.- disse Sakura, divertita, mettendosi a sedere.

-Non è vero, solo le cose veramente buone!- esclamò, imitandola e iniziando a disegnare sulla neve.

-Ci pensi ancora spesso?- chiese Naruto, ad un certo punto.

-A chi?-

-A Sasuke. E’…voglio dire, era il mio migliore amico. Anch’io ci sono rimasto male. Eravamo inseparabili noi tre.- ricordò il ragazzo, non guardandola negli occhi.

-E’ sempre stato più legato a te, però.- esordì lei, iniziando a fissare la strada, quasi convinta di vederlo arrivare e sforzandosi di ricacciare indietro le lacrime che, ancora, volevano uscire.

-Già. Era quello che pensavano tutti, ma non era così. Teneva tantissimo anche a te, fidati.- disse Naruto, lasciando perdere il disegno e cercando, finalmente, lo sguardo della ragazza.

-In che sens…?- si era voltata di scatto, rimanendo stupita dalla severità del suo sguardo, quasi come se la stesse accusando di non averlo notato.

-Non sai quante risse per tenerti lontano Kiba. Non tanto violente, ovvio, avendo poco più di dodici anni, ma comunque ci battevamo entrambi per te. –

-No. Lui non si batteva, me lo ricordo perfettamente.- rammentò lei, negando con tutta se stessa quel fatto per lei molto rilevante.

-Sì, invece. Diceva di mettersi in mezzo per difendere la mia reputazione, ma lo faceva anche per te, ne sono certo.-

-Oh.- Eccola lì, la palpitazione.

Allora non era morto, non era rotto, il suo cuore funzionava- ed anche bene, dal momento che sembrava esploderle in quel momento, al ricordo del volto dell’Uchiha- peccato che funzionasse solo con Sasuke.

“Sono passati anni, Sakura. Non sperare su fatti avvenuti tanto tempo fa.”

-Oh, beh, chi se ne importa, giusto? Su, che ne dici di un percorso ad ostacoli?-

Trascorsero le ore successive divertendosi come matti e, per pochi minuti, Sakura riuscì addirittura a non pensare a quel punto fisso che la perseguitava da anni.

-Ehi, voi due, laggiù!- una voce familiare li fece voltare ed un ampio sorriso affiorò sul volto della giovane Haruno che raggiunse la figura, ridendo allegra.

-Ino! Hai fatto presto, eh?- la stuzzicò briosa, mentre la bionda la guardava come se non la vedesse da anni.

-Che ci fate qui? Vi stavamo venendo a trovare.- chiese la Yamanaka, allungando lo sguardo oltre l’amica, dove Naruto era intento a preparare un miriade di palle di neve.

-Oh, siamo rimasti chiusi fuori, ma non importa. Dai, venite anche a voi a giocare sulla neve!- esclamò quella trionfante, correndo da Naruto che l’accolse imbiancandola tutta.

-C’è riuscito.- sussurrò Ino, entusiasta, guardando Shikamaru che sembrava sorpreso e allo stesso tempo trionfo.

-Allora, il Signor Genio è troppo…genio per giocare con noi?- chiese la bionda, facendogli una linguaccia, quasi sfidandolo.

-Per oggi posso fare un’eccezione, seccatura. I bambini vanno accontentati a Natale, no?-rispose quello, con sguardo fiero.

-Allora, papà, hai una bambina precoce…Sai cos’ha fatto la piccola Ino, poco fa?- cinguettò la bionda, provocatoria, mentre Shikamaru le tappava la bocca con un bacio e le sussurrava.

-Torna grande, per favore o mi denunceranno alla polizia.-

-D’accordo, papi.-

-Ino.-

La bionda gli stampò un bacio rumoroso sulla bocca e gli disse.

-Se riesci a prendermi avrai il bis, il tris e…ehi, non vale!- piagnucolò come una bambina Ino, stretta fra le braccia di Shikamaru che le rispose.

-Non avevi detto al “Via”.-

-Questo non c’entra, avevi capito benissimo che…-

-Ehi, prima che i piccioncini litighino, perché non venite qui? Vi sfidiamo!- urlò Naruto, facendosi sentire anche in Perù.

La notte di  Natale di Sakura Haruno  trascorse così, tra sorrisi ritrovati, sinceri ed affettuosi, fra imbiancate e innevate lotte, senza il grande amore della sua vita, senza aver rimosso quella pietra conficcata nel suo cuore, ma con la consapevolezza di possedere degli amici unici, pronti ad aiutarla ad erodere quella roccia con allegrezza e spensieratezza…

E questo era abbastanza.

 

Fine.

 

 

Spiegazioni, varie ed eventuali:

Finalmente torno in questo fandom! Con una SasuSaku per giunta^^ 

Lo so, ho ancora molte storie in sospeso, ma ho le giornate piene e spero di riuscire ad aggiornare tutto il più in fretta possibile.

Che dire di questa storia? L'ho scritta tutta in un giorno, presa dall'ispirazione ed ha partecipato al concorso "Contest Natalizio" indetto da Pazza_io su EFP forum, classificandosi sesta.

Giudizio e bannerino verranno postati in seguito, causa mancanza di tempo, appunto.

Tengo molto a questa storia, soprattutto perché esprime un concetto che molti miei/mie amici/amiche non sembrano capire... L'amicizia fra ragazzi e ragazze esiste e non sempre diventa amore!

Bene, dopo questo spiegone, spero che la storia vi sia piaciuta.

Un bacione e a presto e, già che ci sono, un felice Capodanno a tutti!^^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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