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Autore: scandros    09/10/2003    1 recensioni
Sulla spiaggia assolata di Hurghada, la bianca rena diverrà palcoscenico di un ritrovato amore, ma di una tragedia che lentamente sfocerà in un amore unico, indissolubile. Holly ritroverà Patty, l’amore di un tempo, più forte, più ardente che mai. Comprenderà non è solo un sentimento con la “A” maiuscola, ma un’emozione che ti riempie l’anima, che sfocia nelle vene, che vibra sulla pelle e che il destino renderà inenarrabile, unico e indissolubile. Tom, di fronte all’inequivocabile destino, capirà quali sentimenti realmente prova per Gabrielle. E Benji…inavvicinabile, borioso e sicuro di sé, incontrerà l’amore, quello vero, nel lago smeraldo degli occhi di Kirsten. Attenzione: per i temi trattati, se ne consiglia la lettura ad un pubblico maturo!
Genere: Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Tradimento d’amore

Tradimento d’amore

 

Cuore  e  batticuore

 

Capitolo 2

 

 

 

In un clima di estrema tensione, continuavano a guardarsi negli occhi senza emettere il minimo sibilo. Era vestita di un ridotto bikini verde smeraldo e un pareo di coralli avvolto in vita. Il reggiseno sosteneva i seni maturi e sodi e la sgambatura dello slip delineava perfettamente due gambe lunghe e ben tornite. I capelli scuri scendevano morbidi e setosi lungo le spalle nude e ben proporzionate. La pelle era lievemente abbronzata e brillava sotto i timidi raggi del crepuscolo. Gli occhi. Continuava a fissarla senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi disegnando attentamente il contorno scuro delle ciglia. Era bellissima, da mozzare il fiato. Un sogno che si era materializzato davanti ai suoi occhi. Una chimera oramai.

-         Pa..Patty! – sibilò cercando di soffocare il nodo che aveva in gola. Sentiva freddo. Aveva la pelle d’oca. Il cuore vibrava tumultuosamente. Dove era finita la ragazzina in tuta da ginnastica sempre al suo fianco in ogni occasione? Dov’era la studentessa modello vestita di una semplice uniforme scolastica che nascondeva la parte più sensuale di lei?

Lei sospirò sollevando leggermente il petto. Le parole gli stavano morendo velocemente in gola: tutto quello che avrebbe voluto dirle in un solo attimo era racchiuso in una mente annebbiata e confusa dai ricordi e dai battiti accelerati del cuore.

-         Holly! – esclamò non riuscendo a dire altro. Restarono a fissarsi ancora per qualche minuto. Sguardi che valevano mille parole. Pensieri che andavano da l’uno all’altra provocando i tumulti del cuore, emozioni che solo il passato aveva conservato per loro.

-         Non può essere vero! Perché il destino è così crudele da farmela incontrare proprio in questo momento, adesso che lei sta per sposarsi? Perché? Maledizione. Cosa faccio ora? Come è bella. Amore mio vorrei stringerti a me e ricoprirti di baci, carezze, amarti intensamente. Cosa ti dico? Cosa faccio? – pensò non volgendo altrove il suo sguardo.

-         Holly! E’ proprio lui. Com’è cambiato! E’ diventato…un uomo…il suo fisico, i suoi tratti più marcati. Sento che le gote stanno arrossendo. Possibile che dopo tanti anni mi faccia ancora quest’effetto? Possibile che mi succeda ancora…nonostante adesso io…no, non devo pensare a lui. Salutarlo, come un vecchio amico. Non di più. Anzi, no, voltare le spalle e andar via senza degnarlo neanche di una parola. In fondo è quello che ha fatto lui con me quattro anni fa. Ha lasciato che me ne andassi preferendo il pallone a me. All’epoca ha fatto la sua scelta…ed io non sono più la ragazzina innamorata del suo capitano. No…devo andar via…c’è Robert adesso. – pensò confusa e incerta su quello che avrebbe dovuto fare per uscire da quell’imbarazzante situazione.

-         Patty. Sei proprio tu! – esclamò Tom sopraggiungendo alle spalle di Holly in compagnia di Benji. La guardò ammagliato da quella figura che nei suoi ricordi vestiva quasi sempre l’uniforme scolastica e la tuta ginnica.

-         Ehi manager, fatti vedere. Uao che schianto! Ma dove tenevi nascosto tutto questo ben di Dio? – disse Benji andandole incontro per abbracciarla.

-         Ragazzi, che piacere rivedervi. Come state? – chiese lei cercando di distrarre il pensiero da Holly e di rompere il ghiaccio. Istintivamente si portò le mani ai fianchi controllando che il pareo fosse ben annodato. Al polso sinistro brillava un bracciale di maglia morbida tempestato di smeraldi e al dito anulare, un brillante grosso quanto un cece che sembrava catturare in se stesso tutta la luce del sole. I ragazzi la guardavano esterrefatti. Non ricordavano un’amica tanto bella, elegante e raffinata. Holly non smetteva di guardarle il dito inanellato simbolo di un legame stretto che l’avrebbe condotta ben presto all’altare. Con rammarico pensò che lui avrebbe potuto regalarle anche un diamante più bello, ma sfortunatamente qualcuno era arrivato prima di lui e oltre che omaggiarla di preziosi, aveva conquistato il suo affetto e il suo amore.

-         Benissimo. Facciamo carriera, siamo super pagati, sempre circondati dalle belle donne, continuamente in giro per l’Europa…cos’altro potremmo chiedere di più alla vita! – le disse Benji ammirandola in tutto il suo splendore.

-         Benji…se continui a guardarmi così mi farai sentire in imbarazzo. – gli disse ironica quasi infastidita dai suoi occhi tanto scrutatori.

-         Sei bellissima! – le disse Tom guardandola con dolcezza. – Come stai? – le chiese con il cuore in rivolta.

-         Bene. – rispose in maniera coincisa ed evasiva regalandogli un amabile sorriso.

-         E’ tanto che non ci vediamo. –

-         Già. Dalla mia partenza per Londra. Beh…io… poi decisi di rimanere in Inghilterra. Mi avrebbe distratta e aiutata a ricominciare! – sussurrò sperando che Holly non l’avesse sentita e cercando di dare all’amico una breve spiegazione per giustificare il suo mancato ritorno in Giappone.

-         Alloggi in questo resort? – le chiese cambiando discorso. Non era il momento e il luogo opportuno per quei chiarimenti. Doveva assolutamente cambiare discorso cercando di non alimentare un eventuale scontro tra lei e Holly.

-         Sì…io…sono insieme a Robert…! – sibilò quasi tartagliando per l’imbarazzo. Lei, la manager della New Team e della nazionale giovanile giapponese, insieme ad un altro ragazzo che non fosse Oliver Hutton!

-         Sappiamo chi è! I giornali parlano di voi. – le disse allontanandola gentilmente da Benji.

-         Capisco. Lo sa? – gli chiese guardandolo dritto negli occhi. Annuì col capo e lei sospirò.

-         Meglio così…almeno non dovrò dirglielo io! – aggiunse amareggiata. Holly li guardò in un atteggiamento di estrema complicità e si sentì pervadere da un’immediata gelosia. Il suo migliore amico che parlava in tutta confidenza con la ragazza di cui era perdutamente innamorato, la stessa che per anni era stata al suo fianco amandolo segretamente. Benji lo guardava di proposito. Intuì a cosa stava pensando il capitano.

-         Forse è meglio andare… - gli sussurrò cercando di calmarlo. Le sue mani erano strette in pugni desiderosi di schiantarsi contro qualcosa di duro, qualcosa che avrebbe potuto procurargli dolore, una sofferenza tanto lancinante da distoglierlo dal pensiero di Patty. Cercando di placare la sua ira, senza proferire nulla, riprese a camminare lungo il viale a passo sostenuto, allontanandosi dai compagni e da lei. Lo osservarono andar via nella più nostalgica delle espressioni. Benji attese un attimo, poi lo seguì a distanza sperando che non commettesse qualche atto insano suggerito dall’ira.

-         Non è cambiato affatto. Non riesce ad affrontare gli ostacoli e li aggira! –

-         Perché dici questo? – le chiese sedendosi sul muretto del viale e invitandola ad imitarlo. Una brezza calda soffiava nell’aria portando con se il profumo del mare.

-         Non ha avuto il coraggio neanche di avvicinarsi e salutarmi. –

-         Ma non lo hai fatto neanche tu. – imbeccò Tom cercando di capire la posizione della ragazza.

-         Ho smesso di cercare di raggiungerlo. L’ho fatto inutilmente per tanti anni. Il passato non si può cancellare, ma si può costruire un futuro diverso, con persone nuove. – rispose malinconica. Non era serena e Tom avvertì il suo tumulto interiore. Quell’incontro l’aveva scossa e probabilmente aveva fatto riaffiorare in lei i vecchi rancori del passato.

-         Mi sei mancata, sai? – le disse accarezzandole una guancia. Un gesto troppo confidenziale che la mise in evidente imbarazzo.

-         Mi dispiace esser andata via così, non averti scritto, non aver cercato di contattarti. Eri l’unico che mi capiva e forse, anche stando a Londra, avresti potuto aiutarmi. Quando andai in Inghilterra da mia nonna, ero triste ed infelice. Tornare in Giappone avrebbe solo peggiorato il mio stato d’animo. Per questo decisi che avrei dovuto abbandonare tutto, allontanarmi dal mondo del calcio e soprattutto dal pensiero di Holly. -. Tom appoggiò dolcemente la sua mano su quella di Patty e sorrise. Lei non la tolse. Quel contatto era piacevole, ricco di conforto e di un’amicizia sincera.

-         Avrei voluto starti accanto, consolarti, aiutarti ad uscire da quel brutto periodo…sinceramente mi sarebbe bastato vederti, parlarti. -. Abbassò il capo e lei si voltò verso l’amico.

-         Tom! –

-         Adesso posso anche dirtelo perché non ha più molto senso…beh, manager, penso di essermi preso una bella cotta per te all’epoca. -. Istintivamente lo baciò sulla guancia. Un bacio affettuoso con il quale desiderava ringraziarlo per quanto aveva fatto per lei.

-         Lo sapevo Tom. – rispose serena. Tom comprese tante cose quante non avevano potuto spiegare i silenzi e le parole non dette di quei quattro anni di lontananza.

-         Sei andata via anche per questo, vero? – le chiese guardando il profilo dolcemente illuminato dai timidi raggi del crepuscolo. Annuì confermando la sua ipotesi.

-         Non sarebbe stato giusto ne per me ne per te. Nel mio cuore c’era solo lui e tutta la sofferenza che stavo provando. Ti avrei solo usato. Ti ho sempre voluto bene e in te ho trovato un amico sincero. Mi dispiace averti fatto soffrire. –

-         Quando ho capito che non saresti tornata, mi sono trasferito in Francia e adesso gioco come titolare al Paris Saint Germain. –

-         Sono contenta per te. E gli altri? Dimmi come stanno? –

-         Benji gioca all’Amburgo con Schneider. Non vanno molto d’accordo ma da soli fanno la difesa e l’attacco della squadra. Bruce e Evelyn stanno insieme da due anni. Lavorano tutti e due al negozio del padre di Evelyn e Bruce allena i ragazzi delle scuole elementari. Philip Callaghan si è trasferito a Manchester con Jenny. Julian ha subito un altro intervento al cuore ma adesso sta bene ed ha ripreso ad allenarsi. Fa l’osservatore e il preparatore atletico di giovani talenti. Lavora per la federazione. Amy studia veterinaria e si sposeranno dopo la sua laurea. Mark Lenders si è trovato una fidanzata, Maki e insieme si sono trasferiti in Messico. Ho sentito dire che due note squadre italiane stanno cercando di ingaggiarlo. Sono sicuro che presto giocherà in Europa anche lui. –

-         E Holly? – gli chiese sapendo che l’aveva lasciato appositamente per ultimo.

-         Holly è sempre stato il migliore di noi. Il suo talento è notevole e indiscutibile. Gioca al Barcellona, in Spagna. Sai, quest’anno probabilmente prenderà il pallone d’oro. Il più alto riconoscimento per un calciatore. A soli ventuno anni….é un gran bel traguardo! – aggiunse con ammirazione. Tacquero entrambi sapendo di aver calcato un terreno impervio.

-         Sono contenta per lui. Ha realizzato il suo sogno. –

-         Dovresti dirglielo. Penso che gli farebbe piacere. -. Scese dal muretto e si passò una mano tra i capelli. Sorrise.

-         Non penso che sia una buona idea. – rispose chinando il capo. - Adesso devo andare. Robert mi aspetta per cena. C’è una festa nell’anfiteatro, magari ci si vede dopo! – gli disse correndo lungo il viale.

-         Non è giusto che sia finita così Patty! – gli urlò sperando che potesse udirlo. La vide allontanarsi velocemente sicuro che non aveva ancora dimenticato il capitano della nazionale giapponese. Cosa doveva fare? Era stato innamorato di lei, la ragazza amata dal suo migliore amico. E lei? Lei aveva amato intensamente Holly e Tom era sicuro che Robert Garland non aveva affatto cancellato i suoi sentimenti. Ma lei si sarebbe sposata entro poco tempo e Holly non aveva tentato neppure di parlarle.

 

 

 

Affacciato alla ringhiera del balcone, guardava il cielo blu sul deserto. La luna splendeva alta nel cielo e rendeva quasi invisibili le stelle. La brezza calda continuava a spirare lenta e piacevole. Udì bussare alla porta e dopo tanto insistere disse loro di entrare. Sapeva che erano Benji e Tom.

-         Holly, stiamo scendendo per cena. Vieni con noi? – gli chiese Benji.

-         Da quanto ne sei innamorato? – gli chiese senza voltarsi. Tom sapeva che la domanda era rivolta a lui. – Allora Tom, perché non mi rispondi? Pensi che non abbia visto come la guardavi? Avevi lo stesso sguardo mio. E se io ne sono innamorato, evidentemente lo sei anche tu! – aggiunse tagliente guardando l’amico dritto negli occhi. Benji non l’aveva mai veduto così. Holly non aveva mai perso la calma ma evidentemente Patty era un discorso  che gli provocava ira e astio.

-         Posso spiegarti! – esclamò Tom cercando le parole giuste da dire all’amico.

-         Cosa? Quando te ne sei accorto Tom? Quando sono partito per il Brasile o dopo la sua partenza per l’Inghilterra? – incalzò con espressione minacciosa. Nei suoi occhi c’erano le fiamme ardenti di un inconsolabile cuore spezzato.

-         Quando partisti per il Brasile, io e Patty ci avvicinammo molto, ma solo ed esclusivamente come amici. Lei non vedeva altri che te, Holly. Nel suo cuore e nella sua mente c’eri solo ed esclusivamente tu. –

-         Ed io che pensavo fossi il mio migliore amico! Cosa volevi fare? Soffiarmi la ragazza? -

-         Io sono il tuo migliore amico. Ma se te la sei fatta sfuggire la colpa è solo tua! – rispose inesorabile e secco. Gli occhi di Holly si infiammarono. Come poteva parlargli così?

-         Cosa diavolo ne sai tu? – imprecò tirandolo per la camicia. – Tu non sai neppure quanto io ami Patty. Se l’ho lasciata andare era perché non volevo privarla della sua libertà. Quando venne in Brasile, per me era un desiderio che si avverava. Potevo finalmente stringerla tra le mie braccia e dirle quanto la amavo. Ero impegnato con la fine del campionato e non potevo assolutamente distrarmi. Sembravamo essere tornati ai tempi dei campionati scolastici. Lei sempre accanto a me in ogni mio passo. E così, durante quei giorni venne sempre agli allenamenti seduta sugli spalti o in panchina insieme a Roberto. Parlammo a lungo di quelli che erano i progetti di Roberto per me. Aveva contattato delle squadre in Europa per il mio ingaggio al termine del contratto con il San Paolo.

-         Poi, un giorno mi disse che l’indomani mattina sarebbe ripartita. Era triste. Fingevo di non capire che la sua partenza avrebbe rattristato entrambi. Mi feci coraggio e le dissi che l’amavo. Non volevo aspettare altro tempo. Desideravo sapere da lei cosa provava per me. Il suo volto era così radioso e luminoso che non potrò mai dimenticarlo. Passammo la notte insieme. Fu bellissimo, io e lei, un corpo e un’anima. Tutto quello che avevo sempre desiderato. Averla lì al mio fianco. Quando mi svegliai, lei era già pronta per andare in aeroporto. Mi guardò e mi chiese cosa doveva fare. Se continuare ad amarmi oppure prendere altre vie. Non sapevo cosa risponderle. Per tutta la settimana avevo pensato ad una risposta plausibile ad una sua eventuale domanda, mi ero arrovellato il cervello in cerca di una soluzione a quell’enigma che prima o poi lei mi avrebbe posto! Se le avessi detto di restare con me le avrei chiesto di sacrificare ancora la sua vita al mio fianco, di seguirmi in Europa, lontana dal suo paese, dai suoi affetti, dai suoi sogni. E non era giusto. Non potevo essere così egoista da incatenarla a me quando il mio unico scopo era quello di divenire un calciatore professionista. E non potevo neanche dirle di aspettare che divenissi un professionista e che prima o poi sarei tornato in Giappone da lei. Adesso capisci? La amavo disperatamente, e in nome della sua libertà ho rinunciato a lei. Le dissi che l’amavo ma che volevo che fosse libera di decidere della sua vita. Afferrò i bagagli e andò via. Sono stato un codardo. Non ho mai smesso di amarla e non ho avuto il coraggio di dirglielo ancora. Di lei conservo ancora il bel ricordo del nostro amore. Ma tu…come hai potuto…

-         Tu sei solo uno stupido. Se solo le avessi chiesto di restare, lei l’avrebbe fatto sacrificando la sua libertà! – inveì con disappunto.

-         E ti sembra giusto che una persona debba sacrificare la propria esistenza per un altro? Ti rendi conto di quello che stai dicendo? Io ero avvilito e sfiduciato. L’avevo persa per sempre pur di renderla libera. – urlò sempre più infervorato lasciando la presa sull’amico.

-         Quando rientrò in Giappone, lei era distrutta. Decise di partire subito per le vacanze…e non è più tornata. Ti voleva dimenticare Holly, voleva dimenticare la persona che l’ha fatta soffrire. E’ vero, mi presi una cotta per lei pur sapendo che ti amava intensamente. Mi vuoi punire per questo? per averla amata? L’ho fatto segretamente per rispettare i suoi e i tuoi sentimenti anche se a dir il vero, non so perché l’ho fatto. Avrei potuto approfittarne, consolarla, coccolarla, ma non l’ho fatto perché vi ho sempre voluto bene e perché lei ti amava…Lei è una ragazza fantastica e non era giusto che soffrisse così. –

-         Che cosa avrei potuto darle io a parte il mio amore? Continui spostamenti in giro per il mondo, il calcio al primo posto fino a che non fossi diventato qualcuno. Sono stato un egoista perché ho rinunciato a lei per i miei sogni. E’ vero…ho sbagliato io e mi sembra che adesso ne stia pagando le conseguenze a caro prezzo. – sentenziò prostrato e avvilito. Benji aveva ascoltato in disparte la lite tra i due compagni. Si chiese com’era stato possibile che una ragazza avesse potuto risvegliare i sensi di Tom e Holly a quella maniera. Tom si avvicinò alla porta e la aprì.

-         Non prendertela con me se lei sta per sposarsi, Holly. E’ solo colpa tua…e se davvero provi qualcosa per lei, diglielo per un’ultima volta. Non portarti dietro il rimorso di non averle parlato. E’ un peccato che il vostro amore non trovi pace. – concluse solcando la porta della stanza e richiudendosela alle spalle.

-         Maledizione! – urlò Holly battendo un pugno contro il muro.

-         Holly calmati. Non servirà a nulla arrabbiarti o farti male. – gli disse Benji con imperturbabilità cercando di rasserenarlo.

-         La pensi anche tu come Tom? – gli chiese a testa bassa. I suoi occhi erano lucidi e disperati.

-         Non sapevo nulla di questa storia. Della cotta di Tom per Patty! Di quello che era successo in Brasile…delle tue scelte. Io ti capisco. Ti ammiro Holly. Hai avuto il coraggio di sacrificare il tuo amore per renderla libera…anche se forse avresti dovuto parlarne con lei e non decidere univocamente. Comunque, sì, penso che tu debba andare da lei e dirle che la ami ancora. Io lo farei, indipendentemente dalla sua risposta. E’ la tua ultima chance. –

-         Mi comporterei da egoista. Lei sta per sposarsi. Come posso comparire all’improvviso nella sua vita  e cercare di risvegliare in lei un sentimento che probabilmente avrà cancellato? O dei ricordi che chissà quante volte l’hanno fatta piangere? –

-         Chi ti dice che ti abbia dimenticato? Un amore intenso come il vostro non si dimentica in poco tempo, Holly. Vi ho visti mentre vi fissavate. Non penso che lei ti abbia dimenticato, e questo lo sai anche tu. –

-         Non ho alcun diritto di rovinarle ancora la vita. –

-         Forse no, ma hai il diritto verso te stesso di fare chiarezza sui tuoi sentimenti. Cosa vuoi che succeda? Se non ti ama più te lo dirà lei, e allora ti metterai il cuore in pace. Ma se come pensiamo noi, lei prova ancora qualcosa per te…allora è giusto che sia lei a chiarire i suoi sentimenti, prima di sposare un altro. – gli disse dandogli una pacca sulla spalla. – Ha detto che stasera c’è una festa all’anfiteatro. Penso che andrà lì. E fai attenzione, penso che con lei ci sarà Robert Garland. Adesso andiamo. Vediamo di trovare Tom così fate pace e andiamo a cena che sto morendo di fame. – gli disse indicandogli la porta. Incoraggiato dalle parole del portiere, Holly lo precedette in corridoio e insieme raggiunsero il ristorante dell’albergo dove Tom sedeva solitario vicino una finestra.

Holly guardò l’amico che triste e sconsolato non aveva toccato cibo. Non l’aveva mai veduto così dispiaciuto, tranne quando da ragazzini, si era trasferito con il padre in Francia. Tom era il suo migliore amico insieme a Benji e doveva chiedergli scusa per recuperare il loro rapporto di amicizia instaurato anni addietro e che paesi diversi e distanti non avevano mai potuto intaccare.

-         Mi dispiace per quello che è successo. Ho perso la testa, forse per la prima volta, probabilmente a causa di quel giornale. Ti dovrei ringraziare per esserle stato vicino fin quando hai potuto. Ti chiedo scusa Tom. – gli disse porgendogli la mano in segno di pace. Tom lo guardò e gli sorrise. Holly era un ragazzo buono e generoso e non avrebbe mai perso la sua stima e la sua amicizia.

-         Non preoccuparti. Anche io ho esagerato. Non avrei dovuto dirti quelle cose….

-         Lasciamo perdere. Ci ha fatto bene chiarire i nostri punti di vista. -.

-         Sono dispiaciuto per quello che sta succedendo…insomma, sapevo che andandosene dal Giappone, Patty avrebbe cambiato stile di vita e avrebbe cominciato a frequentare altre persone, con culture e modi di vivere diversi dai nostri. E’ cambiata, e si vede, ma secondo me, in cuor suo è rimasta sempre la stessa. Holly è vero quello che ti ho detto prima, che per lei ho provato sentimenti diversi dall’amicizia, ma ne ora ne mai approfitterei dei vostri sentimenti. E’ abbastanza grande e matura per prendere da sola certe decisioni! –

-         Come sposarsi a ventuno anni? – gli chiese sedendosi.

-         Non conosciamo Robert Garland, non sappiamo nulla di lui, se è effettivamente innamorato o se sta giocando con i sentimenti di Patty. E comunque, a prescindere dal carattere di Garland, bisognerebbe cercare di capire cosa vuole lei, se effettivamente si vuole sposare come titolano i giornali o se si tratta solo di un bluff. –

-         Che vuoi dire Benji? – chiese Holly con calma ma molto interessato al discorso del portiere.

-         Potrebbe trattarsi di una trovata pubblicitaria. –

-         Non credo. Alla mano sinistra porta un chiaro segno di fidanzamento…abbastanza costoso anche. – disse Tom.

-         E pensate davvero che un semplice anello possa legare gli impeti del cuore? – domandò loro enfatizzando con una smorfia la sua frase romantica. Holly tacque. Era pensieroso.

-         Quando il cuore batte per qualcuno per tanto tempo, è molto difficile dimenticarlo, un’impresa troppo ardua per il cuore e per la mente. E Patty ti ha amato intensamente. Mi gioco l’appartamento che ho comprato a Montecarlo, che lei non è innamorata di Robert Garland! – sentenziò incrociando le braccia sul petto e sorridendo sarcasticamente.

Holly non proferì parola. Forse avevano ragione loro, ma l’evidenza riportata dai tabloid e dai giornali era che Patty si sarebbe presto sposata e una strana sensazione gli diceva che qualcosa sarebbe successo proprio durante quella vacanza.

 

-         Adesso cosa facciamo? Andiamo in città a berci una birra oppure andiamo a vedere la festa organizzata nell’anfiteatro? – chiese Benji quando terminarono di cenare.

-         Facciamo così. Avviciniamoci all’anfiteatro. Se la festa è di nostro gradimento rimaniamo altrimenti prendiamo un taxi e andiamo in paese. – disse Tom. Holly annuì col capo assentendo all’idea dei compagni. I tre calciatori uscirono dal ristorante e si incamminarono verso la porta vetro che conduceva alle piscine e all’anfiteatro. La serata era calda e nell’aria c’erano i profumi dei cocktail e degli abbronzanti, degli incensi e delle candele sparse qua e là lungo i muretti dei viali. Le siepi di ibisco rosse e rosa adornavano le aiuole e incorniciavano le palme sui prati.

-         Ehy guardate, c’è Patty, lì. – disse Benji alzando il braccio per farsi vedere dalla ragazza. Se ne avvide subito e insieme al fidanzato, si avviarono verso i tre amici. Holly li squadrò provando un’immediata gelosia verso quell’uomo che le aveva portato via l’unico amore della sua vita.

-         Forse è meglio che io vada! – esclamò Holly prima che li raggiungessero.

-         Non essere stupido. Devi parlarle. – incalzò Benji. – Non fare il solito caprone. -.

-         Non penso che sia il momento più idoneo. – gli rispose a bassa voce.

-         Salve ragazzi, come state? – chiese loro stringendosi al braccio di Robert Garland. Era un ragazzo alto, dal fisico tonico e i capelli biondi come il sole. I suoi occhi erano sottili e di un blu molto scuro. Aveva cominciato quella conversazione in inglese, invitando così gli amici ad imitarla in maniera tale che anche Robert potesse comprendere.

-         Ragazzi vi presento Robert. Rob loro sono Tom Becker, Benji Price e ….Oliver Hutton! – esclamò tradendo una certa emozione nella sua voce.

-         Ma non siete i calciatori della nazionale giapponese? -. Da quella domanda, i tre nipponici compresero che Patty non gli aveva mai parlato del suo passato in squadra ed evidentemente tanto meno del rapporto che l’aveva legata per anni a Oliver Hutton.

-         Sì, infatti. Tu invece giochi a tennis, vero? – gli chiese Benji cercando di infrangere il muro di ghiaccio che si era eretto tra di loro.

-         Sì, mi sono preso una pausa dai tornei, sono stanco di correre qua e là sui campi con questo caldo. Conto di partecipare a Long Island e Flushing Meadows il prossimo mese. E’ dura, ma sono sicuro che mi piazzerò bene. – rispose sicuro delle sue capacità tennistiche, tradendo un’insolita e quanto mai sicurezza.

-         Devo parlarti! – esclamò Holly in giapponese sapendo che Patty l’avrebbe compreso subito. Lei non aveva distolto lo sguardo dal calciatore. I suoi occhi sembravano infuocati, pulsanti di rancore verso il passato. Fasciata in uno splendido abito a sottoveste bianco avorio, Patty era stupenda. Sulle labbra risplendeva un velo di lucido che le delineava e le rendeva più corpose. I capelli lunghi fino alle spalle brillavano di riflessi intensi.

-         Le parole sono finite tra di noi…e il tempo è scaduto oramai. – rispose in giapponese. Il suo tono era stato glaciale e avverso.

-         Il tempo non scade mai e c’è sempre un momento giusto per parlare. Ti prego. –

-         Non posso. Adesso c’è lui. E tu non puoi comparire all’improvviso cercando di farmi ripensare al passato. Se fosse stato così importante, non avresti aspettato quattro anni per parlarmi. – gli disse impenetrabile mentre gli occhi le si riempivano di lacrime. Quelle parole le stavano costando care e il dolore era tornato inesorabile a farle battere il cuore.

-         Se hai contato il tempo che ci ha separati, vuol dire che non hai smesso di pensarmi. – rispose sicuro e in maniera secca.

-         Non essere presuntuoso ed egoista. – rimbeccò evitando di rispondere alla domanda di Holly. Robert li guardò avvertendo nella loro conversazione un tono ostile e duro, ma troppo confidenziale per essere quello di due semplici amici.

-         Robert che ne dici se torniamo a vedere lo spettacolo? – chiese lei continuando a guardare Holly.

-         Certamente. Ragazzi, perché non venite con noi? Patricia sarà contenta di stare insieme a dei vecchi amici. – disse loro quasi in tono sarcastico.

-         Io vado a rinfrescarmi le idee…ne ho proprio bisogno… - disse sconsolato rivolto a Tom e Benji. - Patty, nella vita si commettono degli errori ma si può anche perdonare qualcuno che ha sbagliato per troppo amore! – tuonò in inglese voltandosi e imboccando il viale che conduceva alla spiaggia. Aveva voluto che anche Robert capisse quello che voleva dirle, per ricordargli che nella vita della sua ragazza lui era stato un capitolo molto importante. Cercando di riparare ad una situazione quanto mai elettrizzata e tesa, Benji e Tom trascinarono Robert e Patty verso l’anfiteatro.

-         Patricia, cosa voleva da te…il tuo amico Oliver. Mi sembrava un po’ agitato. E’ successo qualcosa? – gli chiese stringendola più forte a se facendole sentire la sua presenza.

-         Ehm…no, non preoccuparti…è solo tensione perché dovrà disputare delle partite importanti tra qualche giorno…vero ragazzi? – mentì chiedendo aiuto ai due amici.

-         Ma certo. Non ti preoccupare Robert. -. Si sedettero nella parte più alta dell’anfiteatro, oramai gremito dagli ospiti del resort.

-         Holly…cosa vuoi da me adesso? Io non ti appartengo più, è storia passata…perché mi fai battere ancora il cuore così forte. Maledizione, devo sposarmi. Adesso c’è Robert. Io, non posso! Chi ti da il diritto di aver voce in capitolo nella mia vita? – pensò non seguendo lo spettacolo. La sua mente e il suo cuore erano altrove. Aveva provato ancora dei brividi nel rivederlo, il cuore vibrante di emozione per lui. Sebbene nella sua mente cercava di scacciare la sua immagine, nel suo cuore sembrava oramai indelebile la sua voce, il suo calore…il suo amore. Quella sua improvvisa dichiarazione l’aveva allibita. Non si sarebbe mai aspettata un comportamento tanto audace da quello che ricordava essere un timido ragazzo innamorato solo del calcio. 

-         Robert, io…ho un po’ di mal di testa. Vado in camera. Tu resta pure a guardare lo spettacolo con Tom e Benji…loro..ti saranno di compagnia. –

-         No, vengo con te…- rispose serio. Sembrava aver intuito la ragione del malessere della fidanzata e non voleva lasciarla sola.

-         No, non preoccuparti. Resta qui, ti prego. – aggiunse lei con tono supplichevole. Robert la guardò attentamente. Le prese il volto tra le mani e la baciò ardentemente sulle labbra.

-         Okay, ci vediamo dopo. -. Lei annuì e guardò i due connazionali. Assentirono col capo e Patty andò via.

-         Allora Robert…ti va una bella birra? – gli chiese Benji sperando di distrarre il tennista da altri pensieri e dal seguire Patty. Sia lui sia Tom avevano intuito dallo sguardo di Patty, che la ragazza fosse andata alla ricerca di Holly. Non sapevano cosa sarebbe successo tra di loro, ma di sicuro, lei lo avrebbe trovato e Robert doveva restare a debita distanza.

-         Certamente, offro io. Aspettatemi qui, arrivo subito! – disse alzandosi e dirigendosi verso il bar dell’anfiteatro.

-         Tom, dobbiamo tenerlo a bada. Se come penso Patty è corsa da lui, succederà qualcosa e questo deficiente di un inglese non deve assolutamente intromettersi. –

-         Già. Non mi ispira molta fiducia e simpatia. Chissà di cosa si è innamorata Patty! –

-         Beh di carino lo é…ha comunque il fascino europeo. –

-         Ti sei dato agli uomini Benji? – gli chiese divertito Tom.

-         Non dire sciocchezze. A giudicare da come Patty ha guardato Robert e Holly, ci metterei la mano sul fuoco che non prova nemmeno la minima parte dei sentimenti che prova per il nostro capitano. –

-         Infatti…speriamo che riescano a combinare qualcosa di buono! Talvolta l’orgoglio può soffocare i migliori sentimenti. Attento, sta arrivando. Prossimo giro offri tu, poi tocca a me. Vediamo se riusciamo a farlo ubriacare! – suggerì Tom col pensiero a Holly e Patty.

  
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