Titolo: Breackfast
Personaggi: Sherlock e Mycroft Holmes
Generi: Sentimentale, commedia.
Rating: Verde
Avvertimenti: One-shot, What
if? E forse OOC
Note dell’autrice: Bene, Bellis nella sua recensione
alla mia prima fan fiction su Sherlock Holmes “La mancanza” mi aveva chiesto di
far vedere qualcosa anche dal punto di vista del nostro caro Detective ancora
bambino, ci ho provato, sperando di non deludere nessuno di voi lettori.
Spero che come per la precedente, possiate
gradire la lettura e soprattutto darmi consigli.
Buona lettura –Kia-
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POV Sherlock
Osservai
con fare critico le uova spappolate dentro il mio piatto alzando un
sopracciglio.
"Allora
non mangi?"
La
voce di Mycroft per poco non mi fece fare un salto
dalla sedia, qualcosa di parecchio sconveniente da fare fra l'altro, visto che
mi accadeva già da giorni ormai.
Soppesai
per un attimo le sue parole: Mangiare...
Mangiare
non sembrava un idea brillante al momento.
Ma,
in realtà, era da quando mamma e papà erano mancati, pochi giorni prima, che
l'idea di mettere cibo sullo stomaco non mi allettava affatto.
Feci
per scuotere la testa, cocciutamente, come facevo da qualche giorno, quando mi
accorsi della macchia d' uovo sulla camicia di mio fratello.
Inclinai
appena il viso, come un cagnolino, studiandola.
Era
poco distante dal colletto, nella parte sinistra, appena sopra il petto e -a
giudicare dall'alone ancora fresco, doveva essersela fatta da meno di dieci
minuti.
Abbassai
il viso sul mio piatto osservando le uova fumanti e -lo ammetto, domandai
l'ovvio.
"Le
hai fatte tu?"
La
mia voce ancora infantile riempì la stanza per qualche secondo.
Vidi
mio fratello irrigidirsi appena e voltare il viso su quella che, a quanto
pareva, doveva essere un interessante macchia di muffa sul tetto, invisibile ai
più.
"Si"
borbottò dopo qualche attimo di silenzio "pensavo avessi fame visto che
non tocchi cibo da giorni...tutto qui..."
Notai
una lieve sfumatura di rosso nel suo viso e mi ritrovai a sorridere contro la
mia volontà.
Mycroft aveva preparato le
uova per me!!
Un
sentimento molto simile alla felicità, che mi affrettai a reprimere,
velocemente fra l'altro, mi attraversò il viso e nascosi un risolino contro il
tovagliolo che avevo appena preso in mano.
Vidi
Mycroft grattarsi per un attimo i capelli scuri e
lanciarmi un occhiata di sottecchi, poi si schiarì la gola, esalando con il
tono più austero che trovò "Ma se non vuoi mangiarle..." si avvicinò
a me, pronto a sfilarmi il piatto e -ne sono sicuro a buttarlo via.
"No,
no...- mi affrettai ad aggiungere sorridendogli - le mangio volentieri..."
La
tensione delle sue spalle si alleggerì e contraccambio il mio sorriso.
Mi
feci coraggio e portai una forchettata di uova alla bocca chiudendo brevemente
gli occhi quando il sapore di bruciato mi accarezzò il palato.
Sarò
sincero, quella non fu la colazione migliore che mangiai nella mia vita, ma fu una
delle poche che rimase per sempre impressa a fuoco nella mia memoria.