Maledizioni, infime
Qua e là rimbombano
Dentro orecchi sordi.
Svaporando, su creature
Provate e menomate
Lacrime di cera melliflua
Confluiscono rivi dannati.
Forme, di forma disiose,
Parassite, su spirali
L'un coll'altra s'abbarbicano,
Genesi di serpi immonde.
Fini tessuti, orgogli antichi,
Non vi sfibra, con solenne
Calma, la mano del Tempo?
E non può essa, con la furia
Per cui ha fama, percuotere
E demolire le fondamenta
Di questo incubo duro?
Maestade, limiti
Non ha la vostra arroganza!
Nella vostra fortezza invisibile
Paggi e ambasciatori di continuo
Alla forca condotti!
E, nelle segrete della rocca,
Lo scellerato,
L'artista,
Va meditando macerie