"I'm happy, hope you're happy too. I've loved all I've needed to love. Sordid details following"



Nei giorni a seguire, non accadde nulla di interessante.
La situazione non si sviluppò, e la morte di Laekim Rednalas rimaneva avvolta nel mistero.
Nessun movente, nessun indizio, nessun sospettato.
La moglie Ailicec fu interrogata molto accuratamente da Van Pelt, e successivamente su insistenza di Lisbon, anche da Cho.
Ciò che ne ricavarono furono un mare di isterismi e di lacrime.
No, Laekim era una persona meravigliosa, no non litigava mai con la moglie, sì aveva ottimi rapporti con la sorella e con gli amici, sì le persone in città lo rispettavano, no non era un alcolizzato con tendenze erotomani.
Persino Jane osservava con distacco l'interrogatorio. Non riusciva a cogliere qualcosa di sbagliato nella moglie, o nelle sue parole.
"Credo che dovremmo seguire una pista alternativa"
Erano le dieci di mattina, cinque giorni dopo la scoperta del cadavere, e Jane era entrato stranamente mogio in ufficio, rivolgendosi al suo capo.
"E sarebbe?"
"Ancora non lo so. Ci sto pensando. Ma non penso, e in tutta sincerità SO di non sbagliarmi, che la moglie centri qualcosa con l'omicidio."
"Aha. E nemmeno Fred Maerkennon, o la sorella Liouba?"
"Beh, non sono ancora stati interrogati..."
"Appunto. Prima di cianciare di piste alternative, seguiamo la procedura NORMALE, per una volta sola..." nella voce di Lisbon c'era quasi una nota supplichevole
"Ok ... aspetterò."
Qualche minuto dopo Jane si alzò con la scusa di andare in bagno.
Ma non tornò nei cinque minuti successivi. E nemmeno dopo un'ora. Al che, Teresa guardò dubbiosa la porta dell'ufficio, e si avviò verso il corridoio, dove incontrò Van Pelt con un plicco di fogli in mano.
"Hai visto Jane?"
"Sì, un'oretta scarsa fa, camminava verso l'uscita con Cho e Rigsby.. ah capo, ho trovato forse qualcosa. Qui dice che nel 1983 Rednalas ebbe dei problemi con la giustizia in seguito a...."
Ma Lisbon non l'ascoltava. Aveva PERFETTAMENTE capito che il suo consulente aveva già avviato la pista alternativa, con o senza il suo consenso.
E le piste alternative del SUO consulente, erano sempre pericolose o dannose.
Prese la giacca al volo ed uscì.





"Eppure ero sicuro che fosse qualcosa in quella casa, lo SAPEVO!"
"Ma certo, HO VISTO COME LO SAPEVI!"
"No no ascolta, ti prego, veramente, non mi hanno lasciato aprire il secondo cassetto, c'è qualcosa che..."
"Patrick Jane. Hai fatto irruzione in una proprietà privata, hai scassinato non una, NON DUE, MA BEN TRE porte con una forcina, hai coinvolto due tue colleghi, e pretendi ancora di darmi una giustificazione?"
"Ma perchè non mi hanno lasciato guardare in quel cassetto!?"
"Non lo so. E non mi interessa. Hai rotto le palle con queste tue piste alternative, perchè OGNI TUA PISTA ALTERNATIVA finisce sempre o con qualche reclamo alla CBI, o con qualche atto di violenza nei tuoi confronti. Più che meritato aggiungerei!
"Insomma, dovresti difendermi ... faccio solo il mio lavoro!"
"Il tuo lavoro è seguire me e i tuoi colleghi sulla scena del crimine ed analizzare SOTTO APPROVAZIONE le varie prove o persone che ti vengono assegnate. Non fare irruzione nelle case, insultare a caso i passanti o le autorità, fare giochini di prestigio o scherzetti con i famigliari delle vittime o turbare l'animo di qualche innocente testimone."
"Quando mai ho turbato qualcuno. O fatto scherzetti"
"Ti odio Jane. Sei esasperante. Adesso levati dalle scatole, e sparisci fino a domani mattina."
"Ascoltami un attimo, nooo solo un attimo" Lisbon stava per zittirlo.
"La moglie si è infuriata quando ho cercato di aprire quel secondo cassetto, e io ti posso assicurare che era chiuso a chiave. La casa va perquisita, c'è qualcosa che non quadra in tutta questa faccenda. Manda qualcuno a perquisire l'appartamento, fidati, vedrai, non te ne pentirai. Ti assicuro che troveranno qualcosa! Fidati di me.
Lisbon lo guardò. Era così convinto che fece fatica a non tirargli un pugno sul naso O a non scoppiargli a ridere davanti.
"Per tua informazione, avrei fatto perquisire la casa a breve. Quindi comunque quel cassetto verrà a aperto."
Jane sorrise.
"Allora farai perquisire la casa! Grazie Teresa, sei un tesoro, e sei davvero un ottimo poliziotto ed io sono davvero contento che tu abbia così fid..."
"No Jane. Non ho PER NIENTE fiducia in te."


Si allontanò lasciando il collega in piedi da solo, ancora con uno sguardo stupito, e divertito
Poi si fermò un secondo, prima di scusarsi la moglie indignata e furiosa della vittima, dopo l'infrazione.
"Grazie Teresa, sei un tesoro?"
Rimase un attimo perplessa dopo quel pensiero. Era la prima volta che la chiamava per nome. "Sei un tesoro" ... "Sei un tesoro" "Sei un tesoro...""Sei un te...
Lisbon si accorse di sorridere. Subito però si rabbuiò, incrociando lo sguardo di Ailicec.


La sera, più tardi, guidando verso casa, ripensò alla frase di Jane.
E anche prima di addormentarsi, l'ultima cosa che le venne in mente fu quella.
"Teresa, stai diventando matta, smettila di fare pensieri malsani..." Cadde in un sonno agitato.






Ecco il terzo capitolo. Ho fatto una gran fatica a partorirlo, ma FINALMENTE eccolo. Spero vi piaccia, sto facendo del mio meglio! Ringrazio come sempre i commenti positivi. E ringrazio anche Gaea! Ho cercato, dopo il tuo consiglio, di ridurre i nomi "teresa lisbon, lisbon teresa e terbon liseresa" Se avete altre critiche FATELE, mi fanno piacere e mi aiutano a migliorare! Detto questo... ALLA PROSSIMA! JISBON FOREVER!