2009 finito, è finito uno schifo.
Tutto quello che mi ero ripromessa
a Gennaio, mai fatto e non ho nemmeno provato. L’unica cosa positiva che ho
fatto? niente.
Se ci penso , piango che è un po’ quello
che sto facendo da quando sono entrata in questo bar.
Siamo solo io e il barista , un tipo
in camicia bianca e papillon nero, sul taschino ha la targhetta con il nome del
bar, chissà perché non ha il suo nome. Guardando
i suoi lineamenti potrei azzardarmi a dire che non è di qui, magari è un altro
che come me è partito per trovare chissà cosa, chissà chi.
Alzo il bicchiere di negroni che
mi ha gentilmente offerto, faccio pena perfino a lui che risponde con un mezzo
sorriso.
Mentre lui passa per l’ennesima
volta la pezza sul bancone , io mi soffermo a guardare fuori la porta, in
realtà mi faccio passare l’ intero anno davanti agli occhi.
Sono stata una sciocca a
pensare che trasferendomi, sarei stata
felice , libera di fare quello che volevo.
Mi faccio talmente schifo che non
riesco a dare fiducia a nessuno, penso che si avvicinano a me solo per
interesse, perché in me non possono trovare niente di bello e unico, non possono
trovare niente a cui affezionarsi.
Una lacrima scende, mentre penso a
quanto sono sola.
Sono arrivata in questa città
piena di sogni e speranze e con che cosa mi ritrovo? Niente.
Ho un appartamento che cade a
pezzi, avevo detto “è momentaneo”, poi non mi sono mossa da li.
Ho un lavoro part-time, anche
questo doveva essere momentaneo poi , sono ancora dentro quell’ufficio e fare
gli straordinari.
Ma sono sola. Sono terribilmente
sola e non posso dire di essere soddisfatta di avercela fatta, sopratutto per
qui 400 euro che mio padre mi spedisce ogni mese.
Non posso vedere i miei genitori ,
il biglietto costa troppo e sono costretta a mentirgli.
Ho inventato una vita non mia, ho
inventato un ragazzo che mi corteggia, un’amica con cui vado a fare shopping. Tutte
le sere gli dico che me la cavo, tutte le sere mento.
Ieri sera gli ho detto che non li
avrei chiamati, motivo? Sarei andata a festeggiare la fine dell’anno con i miei
amici, erano contenti.
Per non farmi trovare a casa ,
sono uscita, ho indossato un vestito , l’unico vestito che ho tra i tanti
stracci e sono uscita, da sola.
Indossando quell’abito, ho mentito
anche a me stessa.
Sono quasi le undici un'altra ora
e il 2010 arriverà. Non mi farò nessuna illusione , niente di niente, non mi
aspetto niente da questo nuovo anno.
Il barista si schiarisce la voce “signoria,
vuole altro?”, nego con la testa e torno a fissare la porta.
Fuori nevica, ma la gente è ancora
in giro, comitive di ragazzi , famiglie , bimbi coperti fino alla testa pronti
a dare il benvenuto al nuovo anno.
Entra un cliente, infreddolito
raggiunge la stufa del bar e chiede un caffè “ se no a mezzanotte non ci arrivo”,
come se a qualcuno interessa quello che ha dire.
Il barista prepara il caffè e
accanto gli mette un negroni “ questo lo offre la ditta”. Scopro cosi , che non
mi è stata riservata nessuna cortesia. Lo
fa con tutti. Ma in fondo chi sono io?
Il signore paga il suo caffè e se
ne va. Prima di chiudere la porta , mi guarda , o meglio guarda le mie gambe
sotto il tavolino e mi rivolge un sorriso . ora andrà dalla moglie e le
ripeterà che la ama , non gli dirà che ha guardato le gambe di una ragazza che
poteva essere sua figlia.
Il liquido nel mio bicchiere è
arrivato a metà , non lo finirò mai.
Sulla porta si sofferma una
bambina, guarda all’interno . Poggia le manine sul vetro e il suo respiro
appanna una porzione di vetro, lo osserva e con il ditino disegna uno smile.
Sorrido, vorrei tornare anche io
per un attimo bambina, spensierata ed allegra.
Bevo un sorso di drink , alzo gli
occhi, la bimba non c’è più e lo smile sparisce insieme al mio sorriso.
10 minuti al nuovo anno , chiedo
un caffè , lo pago e lo metto sul tavolo .
In strada non c’è più nessuno, il
signore di prima starà festeggiando con sua moglie , la bimba sarà tra le braccia
del padre pronta ad ammirare i fuochi d’artificio e io sono qui a mandare un
sms a mia madre “ fai gli auguri a tutti di buon anno, mi sto divertendo molto
qui, auguri di nuovo”, lo invio .
4 cucchiaini di zucchero nel caffè
, il cucchiaino rimane fermo mentre giro " la vita è già amara", una
lacrima solca il mio viso, buon anno a me.