Fanfic su attori > Cast Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Sognatricecoipiediperterra    31/12/2009    2 recensioni
E' la prima volta che faccio leggere qualcosa di mio.
Ho iniziato a scrivere questa storia nel febbraio 2009. La prima parte del primo capitolo si è praticamente scritta da sola, la settimana prima che le mie amiche ed io partissimo per il nostro viaggio a Volterra. Appena sono tornata ho deciso che volevo sapere che cosa sarebbe successo dopo e piano piano, capitolo dopo capitolo, pagina per pagina, la storia, I personaggi e gli eventi si sono creati da soli.Ma questa non è una storia come le altre. E' una storia magica, almeno per me e per quelle persone che mi sono vicine. Man mano che scrivevo, inventando le cose, esse si verificavano. Non è mai successo che io abbia scritto qualcosa dopo averlo vissuto. Ogni volta io scrivevo un piccolo fatto e questo come per magia, dopo poco tempo, diventava reale.Quando ancora non si sapeva se il cast di New Moon sarebbe giunto in Italia io l'ho ipotizzato e poco dopo è stato annunciato. L'unica differenza è che io ho descritto Volterra,ma in realtà è stato scelto Montepulciano. Ho scritto che un personaggio avrebbe avuto l'occasione di fare la comparsa ed è successo a me. Ho scritto di un altro personaggio che riusciva a realizzare il suo sogno e qualche settimana dopo la sua occasione è arrivata. Tante altre piccole, innocenti, private cose, che nessuno riconoscerà, ma che dentro di me so essersi avverate. La magia è ovunque, se ci si crede, anche nella storia che noi stessi scriviamo, anche in quella fontana a cui abbiamo affidato I nostri desideri. Ci tengo a precisare che niente di questa storia è stato premeditato. L'idea è nata dall'immaginare una svolta incredibile dalla vacanza che avrebbero fatto delle amiche appassionate di Twilight. Da lì è nato tutto. Mentre scrivevo non avevo assolutamente idea di cosa sarebbe accaduto nel capitolo seguente, anzi nemmeno la frase seguente. Mi scuso per eventuali inesattezze. Ho inventato I fatti così come I personaggi anche se per qualcosa o qualcuno ho preso spunti dalla vita reale. Per I personaggi “veri” - e qui mi riferisco a Kristen,Robert, Ashley e Chris – ho cercato di farli agire, parlare ed essere come trapelano dalle interviste. Sono mesi che seguo ogni singola notizia che esce a proposito di Twilight e a furia di leggerle ho finito col rappresentarli così come li ho immaginati. I più attenti lettori troveranno molte frasi nei dialoghi che hanno realmente pronunciato gli attori nel corso di interviste o servizi. Ovviamente escludendo piccoli appigli alla realtà il resto l'ho completamente inventato."
Ancora una cosa! Mi sono resa conto di un elemento positivo del mettere la storia qui: non solo ci sono le frasi che compongono la storia, ma posso suggerire una colonna sonora per i vari pezzi e aggiungere immagini. Queste ultime rigorosamente scattate da me!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi scuso con chi ha già letto il capitolo, ma mi sono accorta che preferisco suddividere in modo diverso il racconto. Mi spiego: avevo già pronto questo capitolo e il seguente, come al solito con i vari punti di vista, però preferisco dividerli diversamente e quindi chiedo scusa a chi lo ha già letto e ora... eccolo pronto! Grazie a dreamer88 per la consulenza, senza di lei non solo la storia non sarebbe nata, ma ha anche la pazienza di risolvere le crisi di creatività e i dubbi! Buona sera a tutti! So di aver aggiornato da poco, ma con l'inizio del nuovo anno volevo fare un piccolo regalino a me e a voi mettendo un altro capitolo della storia, che sta ormai volgendo al termine! E' un piccolo augurio perchè possiate trovare la vostra strada, realizzare i vostri sogni, essere pieni d'Amore dato e ricevuto. Vi auguro un anno pieno di cose belle! Grazie come sempre a chi mi ha messo nelle seguite o preferite e a chi legge, ma un grazie molto speciale a chi commenta e recensisce! Ho notato che il formato dei capitoli è differente, nei prossimi giorni cercherò di sistemarli e uniformarli, ma la storia rimarrà la stessa! Risposte:
ross_ana: so di aver aspettato molto a pubblicarlo, ma quando scrivo torno a modificare anche fino a tre capitoli precedenti quindi per pubblicare devo essere davvero sicura! Sono contenta che ti sia piaciuto! Spero che questo ti faccia lo stesso effetto anche se nella storia ci sono alti e bassi, me ne rendo conto, ma devo migliorare! Quello era il regalo di Natale, ora arriva quello per il Buon Anno! Quindi...Buon Anno e mille grazie infiniti per il tempo che dedichi a leggere questa storia, per me è un immenso piacere!

dreamer88: A me non dispiace viverla perchè la sto già vivendo ;) E' un'amicizia unica e speciale che è stata capace di creare una sintonia particolare, proprio come Silvia ed Elisa e anche di far nascere una storia. Una a caso ;) Spesso le avventure le immagino soltanto, la mia testa ne è piena, però chissà... visto l'andamento della storia un giorno quella partita si potrebbe davvero giocare, all'anfiteatro di Volterra, con gli amici e i ragazzi! Io continuo a crederci!

Pov Robert

Ero così pieno di orgoglio per il lavoro che stavo facendo da sentirmi già diversamente. Tutto lo stress per essere all'altezza dei fans, sempre al centro dell'attenzione, stava svanendo. Eppure proprio ora ero nell'occhio del ciclone! Niente! Ripensavo ai sentimenti e alle emozioni di qualche tempo prima e... mi rendevo conto che non li provavo più!

Ero orgoglioso delle scene girate negli ultimi giorni, in particolare quella in cui Edward si esponeva al sole. Era senza dubbio la scena più difficile data la sua intensità. Avevo passato settimane a prepararmi. Settimane di lavoro, concentrazione e ragionamenti, seguito o da solo, sui sentimenti di Edward, su come e cosa dovesse provare in quel momento. Era stato sorprendentemente semplice. Avevo cancellato dalla mia mente il migliaio di comparse che avevo davanti e mi guardavano furtive aspettando la mia mossa. Arrivato il momento, mi era bastato concentrarmi per essere di nuovo Edward. Bella era morta, l'amore della mia esistenza era morto per colpa mia. Non avevo saputo starle vicino e avevo causato la sua morte. Niente aveva più senso, il mondo senza di lei era...inutile, vuoto. Quando mi vennero i brividi mi resi conto che mi stavo impersonando troppo! Ma ce l'avevo fatta! Avevo raggiunto i miei obiettivi e avevo recitato al meglio. Adesso sapevo di essere pronto per qualsiasi film. E a quanto pareva il cinema era pronto per me, viste le offerte per i film futuri. Stava arrivando il momento in cui ogni decisione sarebbe stata importante e decisiva. I film che avrei scelto di fare di lì a poco avrebbero deciso la mia carriera nel bene e nel male. Dovevo dimostrare di poter interpretare tanti ruoli e non solo quello del vampiro idolo delle ragazzine. Fortunatamente io e il mio agente la pensavamo allo stesso modo e spesso mi passava le sceneggiature perché potessi leggerle. Tutto sarebbe andato per il meglio.

Le riprese erano quasi finite e presto saremmo tornati tutti in America. Io sarei andato a New York per girare “Remember Me”. Ero un po' nervoso all'idea, ma era anche vero che non vedevo l'ora. Chissà come sarebbe stato! E ad agosto di nuovo a Vancouver, sul set di Eclipse.

Mi risvegliai dai miei pensieri quando Kristen venne a bussare alla porta, pantaloncini corti e maglietta annodata sul fianco.

“Stasera c'è una cena generale, abbiamo appuntamento alle 7 dall'uscita di servizio. A quanto pare ci sarà parecchia gente e ci fanno uscire un po' alla volta.”

“Va bene” sospirai “Cosa intendi per cena generale?”

“Ci saranno tutti, attori, troup, controfigure e amici. Una specie di cena di fine film anticipata” spiegò mentre si accoccolava sul letto a gambe incrociate e afferrava la mia chitarra. “Che facevi?” mi chiese curiosa.

“Stavo pensando...” risposi mentre lei cominciava a suonare.

Il volume delle grida poteva solo darci l'idea di quanta gente ci fosse, ma finalmente riuscimmo ad uscire dall'hotel. Le macchine ci aspettavano e salimmo velocemente. Ci vollero almeno venti minuti per raggiungere la destinazione, ma più ci allontanavamo meno probabilità avevamo di essere seguiti dai fans. Una cena con tutto il cast al completo avrebbe fatto gola a molti.

Ci radunammo nella sala che era stata affittata per noi nel discreto ristorante che dava su un piccolo cortile, ben protetto dalle siepi e poco visibile dalla strada.

Lì fuori era stata apparecchiata una lunga tavola a ferro di cavallo e i tavolini aggiunti lì intorno permettevano l'aggiunta di qualche posto in più. Eravamo davvero tanti, ovviamente di noi attori non mancava nessuno, riuscii a scorgere anche Alan e Azzurra le controfigure italiane di me e Kristen, alcuni tizi dell'organizzazione e l'intera troup che parlava animatamente. C'era anche la ragazza che aveva vinto il concorso, più agitata che mai. Quando si spostò mi aprì la visuale della scala, dalla quale vidi scendere Andrea e Filippo insieme alle ragazze. Sorrisi, felice che ci fossero anche loro. Avevo creduto che non ci saremmo più visti prima della nostra partenza, se non per un saluto veloce, invece avevo davanti la prospettiva di un'intera serata. Avrei potuto scoprire ancora altro di loro, vivere un po' di normalità e parlare con Elisa. Silvia e Filippo si avvicinarono a parlare con un gruppo, Anita raggiunse Jules mentre Elisa andava da Claire. Si sedettero in un angolino a parlare tranquillamente ma non potei fare a meno di notare i suoi occhi. Intelligenti, attenti e sorridenti. Schizzavano da una parte e dall'altra per notare tutto anche se prestava tutta la sua attenzione alla conversazione.

Venne il momento di mettersi a tavola e, dopo un attimo di confusione, ci accomodammo tutti. I tavoli a ferro di cavallo erano tutti occupati da noi, vicino a me Kristen, Charlie e Ashley, di fronte Chris con sua moglie e il bambino in braccio. In uno dei tavoli extra, proprio dietro alle nostre spalle invece avevano fatto sedere Andrea, Filippo, Anita, Silvia ed Elisa. Mi girai solo per salutare, ma la contentezza sui loro volti mi fece spostare la sedia nella loro direzione. Anita era incantata a fissarci, forse ancora non si era abituata, Silvia sorrideva a Filippo ignorando il resto del mondo.

Elisa era la più vicina, dandomi le spalle, ma scostò un po' la sedia e dondolandosi sulle due gambe si avvicinò abbastanza per ringraziarmi della macchinina. Sorrisi di rimando mentre Charlie che aveva sentito tutto si faceva presentare.

“Charlie this is Elisa, Elisa this is Charlie”

“Lo so, ti ho visto in un progetto scolastico su internet. Hai recitato bene!” gli rispose mentre gli stringeva la mano.

“Quale hai visto?” chiese lui curioso

“Quello del coniglio” gli rispose lei ridacchiando.

“E' arrivato fin qui in Italia?” chiese lui. Lei di rimando si mise solo a ridere.

La serata procedette così per un po', con Charlie che aveva sfoderato tutto il suo abituale fascino e tutti i suoi sorrisi per il tavolo delle ragazze.

Lo sentii ridere mentre si spiegava: “E' ridicolo! Ci sono queste ragazze che arrivano e ti dicono cose come “Ti amo, io sono la tua più grande fan.” Ma chi l'ha mai vista? Mia mamma è la mia più grande fan, o mia sorella o qualcuno di simile!”

Le ragazze ridevano con gusto.

Ben presto la conversazione divenne così animata che, notai, avevamo girato tutti le sedie in modo da poterci parlare più comodamente. Kristen, Charlie e Ashley erano quasi completamente girati così Filippo propose di unire i tavoli e stringerci un po' per essere più comodi. La proposta fu accolta con gioia da tutti.

Elisa era completamente assorbita da Kristen, anche se prestava attenzione a tutti. Sorrideva e chiacchierava,ma vedevo come ad ogni commenti di Kristen lei prestasse attenzione con un'espressione che non riuscivo a decifrare.

Mi sarebbe piaciuto che facessero amicizia, anche se erano diverse. Kristen era molto sicura di sé, abbastanza da poter usare molta ironia in tutto ciò che faceva. Certo era anche molto permalosa, ma le sue battute mi avevano sempre tolto dai guai nelle interviste e fatto ridere al di fuori di esse.

Elisa scherzava certo, ma aveva un senso dell'umorismo tutto suo e il più delle volte sembrava che tenesse per sé scherzi e battute per riderne in privato. Avevo imparato a riconoscere quel sorriso che unito agli occhi profondi suggeriva che stesse ridendo di qualcosa. Dentro di sé.

Proprio allora la vidi ascoltare ogni parola di Kristen, con la faccia concentrata -forse per capire la lingua – e uno sguardo di ammirazione. Anche se totalmente assorbita da lei vedevo anche che lanciava rapidi sguardi ad Andrea, che non sapevo interpretare. Parlai un po' con Charlie al mio fianco finché non vidi Elisa alzarsi e andarsene con un'espressione strana. Cosa mi ero perso? Era successo qualcosa? No naturalmente, cosa andavo a pensare? Era semplicemente andata in bagno, come sentii pochi secondi dopo.

Cominciò ad arrivare la cena e di Elisa nessuna traccia. Vidi Andrea guardare in direzione del bagno diverse volte,ma Chris gli stava parlando del montaggio e lui non poteva interrompersi. Incrociò il mio sguardo in una richiesta silenziosa e gli feci un cenno di assenso.

La raggiunsi. Come immaginavo la trovai semplicemente appoggiata al lavandino, le braccia incrociate, gli occhi bassi.

“Andrea era preoccupato, mi ha mandato a vedere se va tutto bene.” le dissi avvicinandomi.

Quando capì di non essere sola si raddrizzò e sorrise. “Si” rispose con la voce tremolante.

“Che cos'hai?” insistetti. Era chiaro che non stava bene. “Se preferisci fingi che io sia Andrea, sarebbe venuto lui se avesse potuto!”

“Non ce n'è alcun bisogno”. Sembrò indecisa, ma solo per un attimo. “E' solo che...non mi sento... hai sentito Kristen, quante cose sa, quante cose può essere...io non...”

A quel punto smise di parlare, non l'avevo mai vista così. Inspirò lentamente come per riprendersi.

“Non sarò mai come lei!”

“Ma tu non devi essere come lei, tu devi essere te stessa!”

“Lo so, ma l'ammiro così tanto! Fa l'attrice, ma non è stupida. E' intelligente e ha una grande cultura ma soprattutto... ha il mondo in mano”

Sapevo che il momento era serio, che non avrei dovuto farlo, ma non riuscii a trattenere una risata.

“Non ridere è vero!” ribatté immediatamente, poi i suoi occhi si strinsero “e scommetto che è anche per questo che ti piace!”

Tornai immediatamente serio, raggelato da ciò che aveva detto. “Cosa?”

“Io l'ho visto!”

“Hai visto cosa scusa?” le chiesi mantenendo la faccia impassibile.

“Come vi guardate. Fate finta di niente, ma certi sguardi sono inconfondibili. Non so se state già insieme e non lo volete far sapere, in questo caso vi capirei vista la situazione, o se nessuno dei due si è ancora accorto di quando vi piacete a vicenda e francamente non mi interessa. Molti pensano che recitiate, ma secondo me non si può recitare sempre. Prendi il servizio di Vanity Fair che avete fatto! Certi movimenti e certi sguardi erano un filino sopra le parti che dovevate interpretare. Sono affari vostri. Certo se steste davvero insieme sarei davvero felicissima per voi! E' bello vedere un po' d'amore in più al mondo e voi due sareste perfetti, ma sono affari vostri”.

A quel punto prese un grosso respiro, aveva parlato molto in fretta e a voce bassa per non farsi sentire. “Comunque ovviamente non è il caso che tu ne parli quindi passiamo alla fase in cui mi dici che non devo scoraggiarmi, che Kristen in fondo è umana quanto me. Poi mi chiedi in che senso ha il mondo in mano e io ti spiego come la vedo, nella situazione di avere infinite possibilità davanti a sé e la libertà e il potere di fare tutto ciò che vuole. Allora mi dici che non devo vederla come una diva perché siete persone normali che amano fare il loro lavoro e niente di più.”

“Io...ehm...” ero confuso.

“Bene, siamo pronti. Possiamo andare” disse afferrandomi per un braccio pronta a ri-trascinarmi fuori.

“Sicura che è solo questo?” chiesi dopo un'illuminazione. “Ho visto che lanciavi certe occhiate ad Andrea, ma non le ho capite”.

Si bloccò immediatamente e tornò indietro, dove nessuno poteva sentirla.

“Odio quando è così!”

“Andrea?” chiesi turbato. Ero convinto che fossero amici!

“Non Andrea, la mia faccia! Odio che si riesca a vedere cosa penso.”

“Vuoi dirmi cosa succede?”

“Mi mancherà Andrea, mi mancheranno le conoscenze che ho fatto e...”.

Stava per proseguire, ma la fermai. “Ti mancherò anche io?” le chiesi curioso.

Sorrise vedendo la mia faccia.

“E' la tua espressione ironica!” disse sorridendo, poi tornando seria: “Sì mi mancherai anche tu”.

Era bello sapere che mi considerava un amico.

“Mi mancherà la magia di questi giorni, ma soprattutto Andrea. Mi sforzo con tutta me stessa di non pensare al momento in cui riprenderà l'aereo e non ci rivedremo per chissà quanto tempo, ma a volte...”

La vidi in difficoltà e cercai di tranquillizzarla. “Vedrai che riuscirete a vedervi lo stesso. Io ho amici inglesi e americani e riesco comunque a mantenere rapporti!”. Certo non ero libero di uscire con loro per andare in un qualsiasi luogo pubblico,ma questo non rientrava nell'argomento.

“Sai quanto costa il biglietto dell'aereo per una persona normale? Ci vedremo due o al massimo tre volte nei prossimi due anni e poi semplicemente smetteremo” disse con la voce più cinica e triste che le avessi mai sentito. Non era da lei.

Non sapevo che cosa dire, ma lei si ricompose velocemente e riuscì anche a sorridere -un sorriso che sembrava quasi vero, quasi - prima di uscire dalla stanza. “Dai che Kristen si starà preoccupando” mi sussurrò in tono scherzoso, dirigendosi verso i tavoli e anticipandomi di qualche metro.

Ripresi il mio posto accanto a Kristen. Aspettai che nessuno facesse caso a me e le sfiorai la mano che aveva in grembo da sotto al tavolo. Si voltò e mi sorrise. Di un sorriso complice e … mi incantò.

Pov Elisa

Mio malgrado non ero riuscita a sfuggire alle grinfie di Claire. Voleva truccarmi per la grande festa. Quando mi aveva ricordato la promessa – che comunque mi aveva estorto- e mi aveva supplicato non ero riuscita a resistere, per cui trascorsi con lei e con le mie amiche più di metà pomeriggio, in attesa della serata.

Quella sembrava soffrire di più era Silvia, tenuta a forza lontana da Filippo fino a quella sera. Presto però entrò nello spirito del gioco e cominciò a fare richieste e dare suggerimenti su quali acconciature e colori provare, mentre il mio unico pensiero era rivolto a qualsiasi cosa avrei potuto fare in quel momento. Chissà cosa stava facendo Andrea! Mi sarebbe piaciuto passare il tempo con lui visto che presto ci saremmo separati per chissà quanto tempo.

Almeno avevo ottenuto che non mi cambiasse completamente. “Un trucco leggero” aveva promesso Claire, ma se era leggero perché ero su quella poltrone da quasi un'ora? Alla fine mi rassegnai, smisi di lamentarmi e lasciai che facesse tutto ciò che voleva.

“Vedrete! Ve ne andrete da qui che sarete delle vere star di Hollywood!” disse ancora una volta piena di entusiasmo.

Non riuscii a trattenermi: “Claire, mi spieghi una cosa? Perché ti piace così tanto il tuo lavoro?”. Io non riuscivo proprio a capire cosa ci trovasse di bello nello spalmare creme e stendere fard sui volti di persone che spesso dimenticavano anche di ringraziarla.

Mi sorrise indulgente e mi diede una risposta che mi lasciò a bocca aperta.

“ Mi piace perché è creativo. Il risultato dipende unicamente da quanto sono brava e da quante combinazioni e idee metto in pratica. So che pensi che lavorare per gli attori possa essere brutto, ma mi permette di viaggiare per il mondo, conoscere persone e sperimentare cose nuove. Preferisco di gran lunga truccare le persone normali però. Come voi. Adoro truccarle e poi vedere la loro espressione quando si guardano allo specchio e scoprono che cosa ho fatto. E' come se le aiutassi a vedere un altro lato di se stesse che spesso non sapevano di avere; un lato più femminile o più bello, un lato che risalti qualcosa di cui non si erano mai accorti o che semplicemente li renda una versione migliore di se stessi.”

“Scusa. Credo di aver giudicato male...”

“Tranquilla!” mi rispose immediatamente “E' quello che fa la maggior parte delle persone, ma poi cambia idea. Finito! Giratevi contemporaneamente!”

Contammo fino a tre e ci girammo verso il grande specchio del bagno che aveva ospitato i nostri esperimenti nelle ultime ore.

Guardai prima le mie amiche, terrorizzata dall'idea di non riconoscermi in quello specchio.

Anita era...diversa e se stessa. I capelli castani, lisciati per l'occasione, avevano ora delle sfumature rosse e ramate, ma in un modo così fine da sembrare naturali. Le labbra rosse e carnose attiravano tutta l'attenzione, per poi lasciar scorrere lo sguardo verso gli occhi. Il nero che li contornava era tale e quale al trucco che avevo visto nei film,ma che sulle persone normali faceva l'effetto “pugni sugli occhi” o “panda”. Ad Anita ovviamente stava benissimo. Sembrava davvero un'attrice.

Guardai Silvia e rimasi a bocca aperta. Era diversa da come ero abituata a vederla, più...femminile. Per un attimo quella diversità mi lasciò perplessa, ma ci misi una frazione di secondo a ritrovare il suo sguardo, la sua espressione in quella cascata di riccioli che erano ora i suoi capelli.

Sembravano più lunghi e cadevano sulle spalle in onde ordinate. Il suo viso era truccato semplicemente mettendo in risalto una pelle chiara – doveva essere morbidissima – e due occhi contornati dagli stessi colore dell'iride: un misto di verde,ambra e azzurro che si mescolavano creando un colore uniforme e indefinibile. Un rossetto rosa pallido decorava le labbra finemente, senza accentrate l'attenzione. Era radiosa e stava benissimo! Sembrava un angelo.

Guardai quell'altra ragazza e la analizzai prima di capire che ero io. Quando lo capii era fin troppo chiaro, Claire mi aveva ascoltata truccandomi appena senza cambiarmi troppo. Ma allora perché non mi ero riconosciuta subito? I capelli erano di nuovo come quando mi aveva truccata da vampira, con onde lunghe,ma diverse da quelle di Silvia. Le sue erano ordinate, regolari e le davano un'aria angelica, le mie... erano irregolari, in uno stile finto disordinato che esprimeva il mio lato più sbarazzino, quello che stava saltando fuori proprio in quei giorni e che stavo imparando a conoscere. Ci aveva truccate risaltando la nostra personalità?

La pelle non aveva strati di polverine strane sopra, non mi aveva messo nessun prodotto, esclusa la crema di qualche ora prima, ma sembrava più luminosa. Avevo lunghe ciglia e, pur sapendo che non me ne aveva messo di finte, mi chiesi se fosse possibile allungarle con un semplice mascara. Gli occhi...erano i miei, riuscivo a riconoscermi in quel verde ricoperto da sfumature d'ambra che comparivano solo quando ero felice – mai capito perchè!- ma sembravano più grandi e se fossero stati di qualcun altro -ci avrei scommesso-, pur non badando a queste cose, mi ci sarei persa alla ricerca di chissà quali pensieri. Ero ...bella? Era la prima volta che mi vedevo in quel modo. Quando mi aveva truccata da vampira mi ero vista bellissima,ma sapevo di non essere io, di essere un'altra persona e mi sentivo un'altra persona. Adesso ero me stessa, ma apparivo in un modo diverso, che faceva comunque parte di me, ma che non mi ero mai vista addosso. La nuova me?

L'insieme restituiva tre ragazze che non ti saresti stupito a vedere in televisione, in un qualsiasi film.

La cosa buffa era pensare alle mie amiche in versione “normale” e poi “trasformate”. Erano così diverse! Ma quando pensavo a loro, in un angolino le avevo sempre viste così...semplicemente splendide! Claire ci diede qualche boccettino chiedendoci di usarlo e spiegandoci a cosa serviva. Visto il risultato – ci avrei scommesso- le avremmo dato retta.

I vestiti furono un altro supplizio, ma avendo visto il risultato del trucco, decisi di lasciar fare a Claire. Anita si era comprata qualche giorno prima un meraviglioso abito che avrebbe sfruttato per l'occasione, ma Silvia ed io non avevamo niente del genere, così Claire ci propose di prestarci qualcosa. Ovviamente quando ce li vide addosso ci ordinò di tenerli come regalo.

Silvia indossò un meraviglioso abito rosso. Lungo fino alle caviglie, lasciava spuntare i piedi, fasciati in sottili sandali dal tacco alto, dello stesso colore. La stoffa era leggera e sul fondo tagliata irregolare in modo da creare una piccola ruota e tanti fruscii ad ogni minimo movimento. Aveva una spallina più spessa ricoperta di raso e una più sottile, quasi invisibile, con il raso che invece andava a fasciare il braccio al di sotto della spalla. Quando lo avevo visto appeso avevo pensato che fosse esagerato per un'occasione del genere, ma addosso a lei stava semplicemente bene. Sembrava essere stato creato apposta per lei.

Io guardai diversi abiti,ma non mi ci vedevo in nessuno. Alla fine chiesi a Claire di scegliere per me, promettendole che avrei accettato qualsiasi cosa. Fui sul punto di cambiare idea quando vidi l'abito nero che mi sporgeva. Senza spalline? Mi sarebbe scivolato e poi non era il mio genere! Lo provai lo stesso e... cambiai idea!

Era perfetto. Pur avendo una fisionomia diversa da quella di Claire e di Silvia, il vestito era della mia misura. Quando allacciai la cerniera sul fianco e uscii dal bagno per farmi vedere e guardarmi allo specchio mi resi conto che non scivolava. Sul petto era stretto, ma al punto giusto. Prima che potessi guardarmi Claire mi passò discretamente un reggiseno senza spalline e lo andai ad indossare. Effettivamente era una soluzione migliore a quella che avevo adottato io, di arrotolare e nascondere le spalline dentro al vestito. Alla fine raggiunsi lo specchio.

Era molto simile all'abito che aveva indossato Kristen Stewart nel servizio sul prato di Vanity Fair e quella coincidenza mi fece sorridere, ma era più adatto a me, più... sportivo, seppur elegante. Lo avevo sempre ammirato e adesso mi sembrava di averne una versione personale! Niente pizzi e fronzoli che non erano nel mio stile. Quando mi vidi dovetti ricredermi, era il mio genere. Per essere una che metteva sempre i jeans, un vestito come quello mi stava veramente bene. Sembravo più grande e più bella, anche se un piccolissimo disagio allo stomaco mi diceva che in realtà non ero la vera me.

Ebbi il mio piccolo trionfo personale, fra le smorfie di Claire, riuscendo a mettere le mie Converse, All Star nere, alte. La convinsi dicendo che era alla moda e quando espresse la sua perplessità le risposi che, alla peggio, l'avrei lanciata io. Con i tacchi non sarei sopravvissuta ai primi dieci minuti e mi sarei sentita ridicola, non riuscendo a camminare. Appena indossai quelle scarpe mi sentii me stessa. Dimenticai il trucco, il vestito, tutto. Ero me, pronta a saltellare di qua e di là! E ricordai quelle parole “Ma una cosa nn è nel tuo stile solo finché non la fai! Sei tu a stabilirlo!”. Sorrisi e mi vennero in mente anche le parole di una canzone che non ricordavo: “Who said I can’t wear my Converse with my dress?”

Ero me stessa con il mio stile, il mio nuovo e personalissimo stile. Sapevo che una volta tornata a casa, senza i trucchi di Claire e vestiti come quelli, sarei tornata alla versione di me in jeans e All Star, ma quella sera avevo uno stile diverso. Quella sera ero io a stabilirlo!

Sobbalzai quando Claire si avvicinò e mi spruzzò qualcosa sulle spalle.

“Cos'è?” chiesi mentre un profumo di vaniglia mi inebriava.

“Profumo coi brillantini”

“Cosa?” chiesi ancora perplessa.

Lei alzò le spalle: “Ho pensato che ti sarebbe piaciuto brillare come Edward!”

Filippo ed Andrea ci avrebbero raggiunte alla festa, per l'ultima sera insieme. Tardavano ad arrivare, ma non mi preoccupai. Finché erano insieme sapevo che potevano affrontare qualsiasi imprevisto.

Solo varcare la soglia del salone mi riempì di energia, sembrava davvero di essere in un film e mi sentivo la protagonista. Ci misi poco a rendermi conto che tutto quello che stavo vivendo poteva benissimo diventare la storia di un film. Avevo vissuto un'avventura! Quanti momenti passati a immaginare storie e a sperare che una di quelle potesse succedere anche a me! La realtà si era rivelata migliore facendomi vivere una storia bellissima, ma soprattutto personale. Una storia speciale perché aveva significato per me. Non era una delle tante, ma la mia storia, piena delle cose che mi piacevano, dei miei gusti e di tutti quei particolari che mi caratterizzavano anche se pochi li avrebbero riconosciuti come tali.

Mi ritrovai a cercare Andrea. Lo volevo accanto a me in quel momento, senza di lui la felicità non era completa. Quando capii che non era da nessuna parte diventai molto triste, più triste di come avrei dovuto. Perché? Non avevo una risposta, ma sapevo che senza di lui quella serata, che per me rappresentava la conclusione di tutta la storia, non avrebbe avuto senso. Senza di lui era come lasciare il libro a metà e dimenticare tutti i sogni, i personaggi e le storie che conteneva. Senza una fine.

Lo cercai nelle altre stanze, insieme a Silvia che cercava di calmarmi. Vedeva anche lei la mia inquietudine, il senso di vuoto che sentivo dentro? Suonò il cellulare ed erano loro. Stavano arrivando anche se con un po' di ritardo. Mi calmai e rientrai nel salone per il discorso che stavano per tenere. Mi chiesi perché avessi reagito in quel modo, ma non riuscii a darmi una risposta perché Chris e Rocco iniziarono a parlare e io ri-sprofondai nel mondo di Twilight e di magia in cui avevo vissuto negli ultimi giorni. Quando finirono di parlare intonammo dei cori da stadio in onore di Rocco e Chris. Il primo sembrava quasi commosso dall'amore e dalla stima che, anche nei giorni precedenti, gli avevamo dimostrato; il secondo, molto intimidito, diventò rosso e forse capì di essere entrato nel mito. Il mito dei fan di Twilight. Sicuramente tornata a casa avrei trovato su Facebook i gruppi dei suoi ammiratori e presto sarebbero nate anche le spillette con “Chris Forever” o qualcosa del genere. Iniziò la musica e molti si avvicinarono alla pista quando ancora l'applauso non era finito. Scambiai un'occhiata con Silvia e sapevo che si sentiva come me, i nostri pensieri volarono dall'una all'altra come avevano fatto già altre volte, confidandosi segreti e gioendo dei sogni realizzati.

Andai a complimentarmi con Rocco. Si ricordava di me e accettò di posare per una foto ricordo. Fu lui a ringraziarmi, come se il mio piccolo aiuto fosse stato fondamentale. Sentii di volergli bene, doveva essere proprio una bella persona. Mi diede un buffetto sulla testa, scompigliandomi i capelli. Rabbrividii involontariamente. Quello era un gesto che la mia mente e il mio corpo collegavano ad Andrea. Era stato lui il primo a farlo e ormai era...il suo gesto.

Se potete, lasciate una piccola recensione! Grazie!!!
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Sognatricecoipiediperterra