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Autore: Luna95    01/01/2010    2 recensioni
Nessuno se lo aspettava. Non da lei.
Ma le apparenze ingannano, e una domanda si fa strada sopra ogni altra.
La sua è stata una scelta consapevole? (Questa ff non tiene conto del terzo libro; ha inizio verso la fine del secondo) [momentaneamente sospesa]
Genere: Generale, Triste, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Dess calciò un sassolino, ripassando mentalmente tutti i concetti di geometria iperbolica che conosceva. Giusto per passare il tempo. Tanto non aveva granché da fare…

Le pesanti catene di pietra antica mal levigata tintinnarono ai  suoi polsi quando portò le mani in grembo, graffiandole e penetrandole la tenera carne. Non faceva nemmeno più male; ne era troppo assuefatta per provare ancora dolore.

 

La massa nera si ritrasse, infastidita dai suoi pensieri di regole e schemi.

Erano giorni che non faceva altro che ripassare concetti matematici.
La sua mente era invasa da numeri, rassicuranti cifre che la facevano sentire al sicuro. Davvero al sicuro.

Dess riprese a sussurrare la rincuorante cifra: << Tredici, tredici, tredici, tredici… >> qualcosa la colpì come uno schiaffo, e la Polimatematica si accorse dei copiosi rivoli di sangue che scorrevano dai suoi polsi e le imbrattavano le braccia e gli abiti di rosso scuro.

Strinse i denti e continuò a contare.
I suoi amici sarebbero arrivati, alla fine.

Perlomeno, era ciò che sperava…

 

                                                                                       ***

 

Jessica Day guardò inespressiva il banco vuoto vicino al suo.
Quel vuoto le riempiva lo sguardo di desolazione.

Dess…

Gli oscuri avevano finalmente preso una midnighter. Una dei loro era stata catturata.

La lezione le parve infinita, e anche il professor Sanchez era quanto mai triste per la mancanza della sua pupilla.

La Portalefiamme uscì da Trigonometria con un’ansia indicibile addosso, che le faceva rizzare i peli sulle braccia.

Jonathan le venne incontro e la accompagnò fino in mensa senza dire una parola, rispettando la gentile ma decisa barriera che la ragazza si era creata intorno.

Fecero per sedersi al solito tavolo quando Rex, spuntato dal nulla, le afferrò un braccio facendola trasalire e le sibilò:

<< Non qui >>.

Entrambi lo seguirono in silenzio fino al tavolo più isolato della mensa, dove il bizzarro gruppo fece presto a essere dimenticato.

Già seduta, in posizione rannicchiata, c’era Melissa: stava con i piedi sulla sedia, le gambe al petto e appoggiava il mento sulle ginocchia. Niente cuffie, solo un lungo taglio ancora rossastro le percorreva il braccio destro.

Prima che chiunque potesse aprir bocca, disse in tono secco: << Non è profondo. >>;

Rex sorrise e scosse la testa.

<< Ci vuole poco per farti sanguinare, Cowgirl. >> disse Rex, comparendole alle spalle.

Grazie ad Alchimista che con pazienza infinita recensisce sempre, e... BUON ANNO A TUTTIIII!! *____*

   
 
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