Fuochi
d’artificio
Rose Weasley non capiva come mai
tutti i ragazzi rimasti ad
Hogwarts per le vacanze di Natale fossero così eccitati per
uno stupido
avvenimento come la fine dell’anno.
Lei non aveva mai festeggiato il 31 Dicembre, e anche quella sera non
era
diverso, non poteva sopportare tutte quelle insulse chiacchiere sulla
festa che
si sarebbe tenuta quella sera, a cui tutta la scuola –
ovviamente meno lei –
avrebbe partecipato.
Da quella mattina tutti i ragazzi discutevano, cercando di scegliere la
dama
più bella, le ragazze discutevano ugualmente di vestiti e
ragazzi che avrebbero
chiesto la loro mano anche solo per un ballo.
Rose appena alzata, aveva cercato di rifugiarsi in biblioteca, dove era
sicura
che nessuno sarebbe entrato a disturbarla, visto il fermento di
chiunque per
quell’inutile festicciola organizzata dalla preside.
Bè, si era sbagliata.
Nel giro di qualche ora, a turno, Lily, Dominique, Roxanne e di nuovo
Dominique
e Lily, erano piombate in quel luogo di pace assoluta e silenzio per
chiederle
consigli sull’abbigliamento e gli accessori, interrompendo
innumerevoli volte i
suoi tentativi di ripassare per i G.U.F.O. che si sarebbero tenuti a
Giugno.
Persino Albus era accorso da lei, trafelato, all’ultimo
minuto per chiederle
chi invitare, cosa indossare e chi fosse il suo accompagnatore,
andandosene con
una faccia stravolta quando la riccia gli aveva rivelato di non voler
partecipare alla festa.
Non che non avesse ricevuto inviti, tutt’altro, ma odiava il
31 Dicembre in
particolare e tutte le festività in generale, diventate
troppo commerciali per
i suoi gusti.
Fu così che quella sera rimase in biblioteca fino a quando
le fu permesso –
circa le sette e mezza, Madama Pince voleva chiudere in anticipo per
partecipare alla festa come tutto il resto del castello –
dopodiché raccolse
tutte le sue cose e si andò a chiudere nella torre di
Grifondoro, quasi vuota,
visto l’inizio ormai prossimo dei festeggiamenti.
Quando gli ultimi ritardatari se ne furono andati, Rose
sospirò, soddisfatta,
per poi piazzarsi a studiare seduta sulla sua poltrona preferita,
quella nelle
immediate vicinanze del caminetto scoppiettante.
Non avvertì nemmeno lo scorrere del tempo, immersa
com’era nella lettura del
pesante tomo che teneva davanti agli occhi.
Seppe solo che improvvisamente un pallido dito cercò di
farle abbassare il
libro e quando Rose lo abbassò, si ritrovò faccia
a faccia con nientemeno che
il migliore amico di suo cugino Albus.
Scorpius Hyperion Malfoy era inginocchiato davanti a lei, superandola
anche di
così di una buona manciata di centimetri, perfetto nel suo
smoking nero,
completo di papillon, capelli biondissimi e occhi color
dell’argento.
“Scorp.” soffiò, sbalordita di
trovarselo davanti.
“Ciao, Rosie.” le rispose lui, apparentemente
allegro.
“Cosa fai qui?”
“Sono venuto a prenderti, no?”
Il ragazzo si alzò in piedi, per sedersi sul bracciolo della
poltrona.
Rose riportò lo sguardo sul libro, sollevandolo nuovamente
davanti agli occhi.
“Non credo, non ho intenzione di muovermi da qui.”
“Dai, Rosie, la festa è quasi finita, è
la tua ultima occasione.”
La ragazza sorrise, contenta di sapere che quella tortura sarebbe
finita a
momenti, restituendole tutti i suoi cugini.
Vedendo che la Weasley non rispondeva, Scorpius continuò a
parlare.
“Vieni almeno a festeggiare il nuovo anno. A fare gli
auguri.” Cercò di
persuaderla.
Niente da fare, Rose non rispondeva e continuava a leggere imperterrita.
Scorpius però, da bravo Malfoy, continuò a
lottare duramente, senza arrendersi.
“Se non vieni alla festa non potrò darti il mio
regalo…” ghignò malefico,
sapendo quanto piacessero i regali alla riccia.
Questo sembrò colpirla, anche se non lo diede a vedere.
“L’ultimo dell’anno non si fanno
regali.” Replicò, con tono indifferente.
“Chi lo dice?”
Scorpius non ottenne risposta.
Sbuffò, cominciando a stancarsi di quei lunghi silenzi.
“Comunque non è essenziale che io venga alla
festa, me lo puoi dare anche qui
il tuo regalo.” Riprese Rose, dopo qualche istante.
“Non posso, devi averlo alla mezzanotte, altrimenti non vale
per l’anno nuovo.”
Le spiegò Scorpius, con il tono di chi cercava di spiegare
qualcosa ad un
bambino di due anni.
“Allora aspetta la mezzanotte qui.” Lo
invitò Rose, senza degnarlo di uno
sguardo. “Non mi dai fastidio, basta che smetti di
parlare.” Continuò poi,
indicandogli il divano accanto alla poltrona.
“Ma Rose, non puoi venire alla festa e farla finita
qui?”
“Come ti ho già detto non ho intenzione di
muovermi.” Replicò l’altra, piccata,
continuando a leggere.
Scorpius si arrese e si sdraiò sul divano rosso, fissando le
fiamme.
Improvvisamente si vide volare in grembo un libricino, tiratogli da
Rose.
“Così ti passi il tempo.” Si difese
Rose. Dopotutto mancava quasi mezz’ora alla
mezzanotte.
Scorpius lesse il titolo sulla copertina: Le avventure di Sherlock
Holmes, di
Arthur Conan Doyle. Non lo aveva mai sentito prima.
Si strinse nelle spalle, per poi afferrare il libro e aprirlo,
immergendosi
nella lettura.
Dopo qualche minuto fu nuovamente Rose a rompere il silenzio, un dubbio
atroce
le era affiorato alla mente. Per un attimo smise di leggere e
cominciò a
fissare Scorpius.
“Aspetta, chi ti ha dato la parola
d’ordine?” gli chiese assottigliando gli
occhi. Il suo animo da Prefetto fece bella mostra di sé,
domandandosi come mai
avesse fatto una Serpe ad entrare nella sua sala comune.
“Tua cugina Lily.” Rispose semplicemente il
ragazzo, senza distogliere lo
sguardo dal libro. “Poi però quando sono arrivato
qui la Signora Grassa non
c’era, così sono entrato.”
Rose se lo immaginava. Lily avrebbe fatto qualunque cosa se a
chiedergliela
fosse stato Scorpius. Si sarebbe ance buttata da un ponte o da un treno
in
corsa.
Rose continuò a leggere, cercando di memorizzare
più nozioni possibili, anche
se il pensiero di Scorpius accanto a lei la distraeva. Solo Dominique
sapeva
che era innamorata di Scorpius da secoli, cosa che era sempre riuscita
a
nascondere egregiamente, anche se non era facile dato che lui ed Albus
erano
come fratelli e che quindi se lo vedeva sempre piombare davanti
improvvisamente
come quella sera.
Passò un lasso di tempo infinito – a detta di Rose
– prima che scoccasse la
mezzanotte.
Entrambi si accorsero dell’evento grazie ai botti spacca
timpani che provennero
improvvisamente dal giardino, seguiti da grida e schiamazzi. Tutta la
gente
presente alla festa era uscita per assistere a quello spettacolo
meraviglioso.
Rose sorrise, sapendo che i botti provenivano quasi certamente dai
fuochi
d’artificio del negozio di suo zio George e che certamente
era merito di James
se ora brillavano in cielo.
Con i fuochi d’artificio che sovrastavano qualunque rumore,
Rose non si accorse
quindi di Scorpius, che si era alzato e si era seduto nuovamente sul
bracciolo
della sua poltrona.
Rose chiuse il libro e lo appoggiò sul tavolino
lì accanto, ricordandosi del
regalo che il biondo le aveva promesso precedentemente.
Si voltò quindi verso il ragazzo, incontrando i suoi occhi
argento.
“Quindi?” chiese, impaziente.
Scorpius non le rispose, ma non distolse nemmeno lo sguardo dal suo.
Incredibilmente in volto aveva un’espressione seria e non
beffarda, maligna o
strafottente come suo solito.
Rose sbuffò, prima di rivolgersi nuovamente a lui.
“Il mio re-“ non terminò mai la frase,
improvvisamente impossibilitata.
Scorpius si era chinato fino a far sfiorare le loro labbra e
racchiuderle in un
dolce bacio.
Rose era sbalordita, ma non perse un attimo. Passò una mano
tra i capelli
biondi del ragazzo, tirandolo a sé e rispondendo al bacio.
In pochi secondi si ritrovarono stretti sulla poltrona, uniti in un
bacio
carico di significati per entrambi, in posizioni alquanto equivoche.
Quando
Scorpius era scivolato sulla poltrona, infatti, Rose si era seduta a
cavalcioni
su di lui, trascinandolo in un bacio non più dolce, ma
estremamente passionale.
Scorpius non la mollava un secondo, arrivando ad infilare una mano tra
i lunghi
capelli castani di lei per attirarla ancora più a
sé.
Troppo presto – a detta di entrambi – si
staccarono, in cerca di aria.
Scorpius ne approfittò.
“Buon anno nuovo, Rose.” Le sussurrò,
ansimando.
Le loro labbra si unirono nuovamente, mentre fuori dalla finestra i
fuochi
d’artificio illuminarono a giorno il cielo trapunto di stelle.
Fine
Spazio
commenti:
Strano ma vero, non ho nulla da dire,
godetevela. Ultimamente ho
in mente un sacco di shot, speriamo che arrivi anche
l’ispirazione per il
seguito delle mille fan fiction che ho in corso *incrocia le dita,
esprimendo
il desiderio per il nuovo anno*
D’altronde come si dice:” Ciò che fai il
primo dell’anno lo fai tutto l’anno”,
quindi spero di continuare a scrivere (cosa che senza dubbio
farò), ma vorrei
continuare le long in corso, non scrivere shottine carine ma corte come
le
ultime che pubblico.
Bè, a parte questo… BUON ANNO A TUTTI!!! Spero
che il 2010 sia un buon anno per
tutti voi.
Ancora auguri.
Un bacio <3