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Autore: Liberty89    01/01/2010    4 recensioni
Storia Incompleta.
Vexen s’inchinò e scomparve in varco oscuro per riapparire nel suo laboratorio. Si avvicinò alla scrivania e prese in mano una fiala di liquido scarlatto.
-Numero XIII… presto sarai mio…- sibilò il Freddo Accademico con un ghigno divertito.
-dal capitolo 2-
Una long-fic sull'arrivo di Roxas nell'Organizzazione e sul suo addestramento, nonché sulla pazza e misteriosa non-vita che conduce con i suoi compagni.
Par: Akuroku, Zemyx, Vekuroku, XemnasxSaix
Genere: Angst, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Organizzazione XIII
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Non-con | Contesto: KH 358/2 Days, Contesto generale/vago
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*arriva trascinandosi dietro un cumulo di neve alto un metro e quaranta*  Uff! Ce l'abbiamo fatta Banditore! Sei contento? *il cumulo di neve risponde con un mugolio sconnesso* Hai ragione, devo postare il capitolo, poi penserò a te... se ne avrò tempo... Comunque!! Cari lettori e care lettrici, buon 2010!!! ^^ Avevamo lasciato il nostro Axel alla ricerca di un modo per risolvere le sue pene d'amore, cosa porterà al suo Roxy? E lui, come reagirà? Leggete e scoprite! Buona lettura!!!


Capitolo 18: Un amore che sboccia
Gettò uno sguardo sull’oggetto che teneva tra le mani, dopodiché, per l’ennesima volta, lo spostò sulla bianca porta che aveva innanzi a sé.
-Ma cosa sto facendo?- pensò con un sospiro il numero VIII. -Dovrei essere già entrato senza farmi troppi problemi, invece…-
Un altro lungo sospiro risuonò nel silenzio di quel corridoio proibito persino ai più.
-Che sia questa la paura?- domandò a se stesso, prima di mettere la mano sulla maniglia e oltrepassare l’uscio.
Il buio avvolgeva la stanza. L’unica fonte di luce presente erano i pallidi raggi della grande luna a forma di cuore, che occupava il cielo vuoto di quel mondo. La porta si mosse senza emettere suono e nemmeno i passi del Nessuno dai capelli rossi ruppero il religioso silenzio che albergava all’interno della camera.
Con i suoi occhi smeraldini, il ragazzo osservò a lungo la figura dormiente del biondino, steso sul fianco, che aveva il viso disteso e tranquillo. Si avvicinò lentamente al letto e, dopo aver posato ciò che aveva in mano sul pavimento, vi si sedette e riprese l’esame del volto dell’altro, mentre cominciava a passare le dita tra i fili color del grano, arruffati come non mai. Dopo qualche minuto, il più giovane avvertì il contatto e aprì gli occhi.
Aveva la vista offuscata, così sbatté un paio di volte le palpebre per mettere a fuoco e si alzò, ma rimase immobile quando riconobbe il viso di chi aveva accanto.
Il cielo fissa lo smeraldo, il quale si perde nella profondità di quelle iridi.
La Chiave del Destino lesse preoccupazione in quei pozzi smeraldini e non riuscì ad abbassare lo sguardo come, invece, aveva fatto le ultime volte in cui il rosso era rimasto lì con lui. Si chiese perché il compagno non parlasse e pensò che fosse arrabbiato per come lo aveva trattato negli ultimi giorni. Il biondo era convinto che i Nessuno potessero provare sentimenti, quindi l’amico doveva essere arrabbiato. Avvertì la sua anima incrinarsi sotto un peso: senso di colpa. Il peso si fece più pesante, quando capì che con il suo comportamento avrebbe potuto distruggere il suo legame con il Nessuno dai capelli color fuoco e a quel punto una nuova scheggia trafisse il suo animo: la paura.
-Perché mi guardi così piccolo?- pensò il Soffio di Fiamme Danzanti.
Alzò una mano e, lentamente, avvicinò la punta delle dita alla guancia dell’altro, fino a toccarla e lasciando brevi carezze.
-Roxas…- iniziò, ma la voce del più giovane lo fermò.
-Scusa. Mi dispiace per quello che ti ho fatto, ma…-
-Non devi scusarti. Non hai fatto niente…- affermò Axel con un sorriso, spostando la mano sulla chioma bionda dell’altro. -Invece di scusarti, hai voglia di dirmi cosa ti turba? Ho fatto qualcosa io?-
Il biondino scosse la testa e abbassò lo sguardo, ma il più grande portò la mano sotto il suo mento e gli alzò il viso, così da far incrociare nuovamente i loro occhi.
-Se non sono stato io… E’ successo qualcosa durante la missione?- disse. -Mi dispiace piccolo, ma questa volta non mi sfuggi…- pensò, mentre osservava l’altro spalancare le iridi.
Infine, gliel’aveva chiesto. La domanda che avrebbe voluto evitare a tutti i costi era stata fatta.
-Axel… io… non so se ci riesco…- sussurrò.
-Non preoccuparti, forse ho qui qualcosa che ti aiuterà…- comunicò, lasciando il viso del compagno per chinarsi a prendere l’oggetto che aveva portato con sé.
Quando lo mostrò al ragazzino, questo rimase meravigliato: tra le mani del rosso giaceva un piccolo vaso di coccio, dove una piantina, ormai cresciuta, sfoggiava cinque foglie di un verde acceso e sulla sommità una gemma di quello che in futuro sarebbe stato il tanto atteso fiore.
-Ho notato che quando la guardi ti rilassi, così ho pensato di portartela…- asserì, porgendo il vaso al proprietario, che lo accolse in grembo, mettendosi a gambe incrociate.
-E’ cresciuta tanto in cinque giorni…- affermò il giovane. -Grazie Axel, per essertene occupato.-
-L’ho fatto con piacere. Ora te la senti di dirmi qualcosa? Io non ti obbligo a farlo, ma sappi che io ti ascolterò e non ti giudicherò in nessun caso. Lo prometto.-
La presa sul vasetto si fece più salda e il giovane Roxas riabbassò lo sguardo.
-Posso fidarmi… Ha promesso…- pensò, dopodiché prese un profondo respiro e rialzò il viso. -Ok ma Axel non interrompermi…-
Non attese la conferma e cominciò a parlare. Narrò di come gli Heartless l’avevano ferito, dei nuovi compagni che da pochi giorni erano al suo fianco e infine, raccontò di lui. L’angelo monoala che l’aveva sconfitto senza problemi e che si era approfittato del suo corpo fino all’arrivo di Xemnas, Saix e Xigbar. Senza rendersene conto, descrisse ogni pensiero che gli era passato per la mente in quei pochi istanti, che gli parvero secoli, e delle sensazioni che gli trasmetteva la sua anima lacerata.
-…Ho cercato di oppormi con tutta la forza che avevo in quel momento, ma non è bastata… Mi sono sentito debole e ho desiderato di scomparire, piuttosto che continuare a subire…- con un sorriso amaro si portò una mano al collo, dove i segni rossi erano ancora ben visibili. -Non sono neanche stato in grado di resistere e gli ho dato un pretesto per continuare… Mi detesto per ciò che è successo, perché se fossi stato più forte, non sarebbe mai capitato! Forse non sarai d’accordo con quello che sto per dire, ma mi vergogno di me stesso… Lo dico, perché sono convinto che noi, che non siamo altro che corpi vuoti, possiamo provare dei sentimenti… Mentre mi trovavo costretto a quella parete di pietra, oggetto dei desideri di quel guerriero dall’ala nera, ho avvertito la mia anima che veniva ferita, che provava dolore e rabbia perché non potevo reagire, anche se lo volevo con tutto me stesso. Anche se ho ricordato il momento della mia nascita, non sono riuscito in nient’altro… La mia missione è stata un fallimento totale, sono tornato in pessimo stato e ho permesso che quell’uomo…- non riuscì a terminare e due lacrime gli percorsero il viso.
Il numero VIII aveva ascoltato in silenzio e senza reagire in alcun modo, ma dentro di lui in realtà si stava agitando un’enorme fiamma, che se fosse uscita, avrebbe distrutto ogni cosa. Quando vide il compagno piangere reagì d’istinto e lo abbracciò. Lo strinse a sé, mettendo una mano sulla sua schiena e una sul suo capo, spingendolo contro il suo petto.
-Roxas, non devi odiarti. Hai agito come meglio potevi e non preoccuparti: quel tizio la pagherà per ciò che ti ha fatto.- affermò deciso.
Il biondo spalancò gli occhi e si spostò per fissare le iridi dell’altro. -Axel, non farlo! Quel tipo è pericoloso!-
-Non importa. Troverà l’inferno per il suo sbaglio.-
-Non lo troverai mai! È lui che trova i suoi obiettivi…-
-Parli come se lo conoscessi…- osservò il rosso.
-L’ho visto in un ricordo del custode, lui l’ha affrontato e ha faticato per sconfiggerlo.-
-Allora gli darò un pretesto per cercarmi, dimmi il suo nome.-
-Perché? Perché fai tutto questo?-
-Perché quel tizio ha commesso un grosso errore…- sussurrò, avvicinando il suo viso a quello del più piccolo. -Stava per portarmi via l’unica ragione per continuare questa mia non-esistenza.- spiegò prima di chiudere gli occhi e unire le sue labbra a quelle della Chiave del Destino con un casto bacio.

***
Con la mente affollata da numerose incognite e dubbi, il Superiore osservava la luna a forma di cuore, alla ricerca di risposte e consigli. Ogni suo quesito partiva da una sola radice: Roxas, la Chiave del Destino.
Quel Nessuno era nato da un cuore più forte degli altri e con i suoi poteri era l’unico in grado di dare una speranza a tutto il suo piano per riottenere il suo cuore e quello dei suoi compagni. Il giovane numero XIII, tuttavia, gli aveva posto una domanda a lui legittima, che confermava l’immensa energia del cuore da cui aveva avuto origine. Come poteva fare in modo che anche lui, come tutti loro, riottenesse la completezza? Il suo corpo originario non era scomparso nell’Oscurità e quindi il cuore continuava a vivere, anche se fondamentalmente incompleto.
Sospirò e puntò le sue iridi ambrate su quella luna splendente e muta. -Kingdom Hearts, come posso fare in modo di ripagare il custode del nostro destino? Colui che può aprire le tue porte e donarci un’esistenza?-
Rimase lì ad attendere una risposta, pur sapendo che non sarebbe mai giunta fino al momento fatidico.
Un nuovo sospiro colmò il religioso silenzio che ricopriva l’Altare del Niente e il Superiore si voltò invitando il Freddo Accademico a raggiungerlo tramite il pensiero.
-Hai chiamato Xemnas?- chiese questo, dopo essere uscito da un varco.
-Dopo la riunione rimani al tuo posto, ho bisogno di parlarti…-
-Come ordini. Hai bisogno d’altro?-
-Nella prossima missione cui parteciperà Roxas, tu andrai con lui…- iniziò l’albino, mentre si girava verso la luna e non si accorgeva del piccolo sorriso che increspava le sottili labbra del numero IV. -…insieme a un altro membro che devo ancora scegliere…-
Il sorriso si trasformò in una smorfia d’insoddisfazione. -Come mai una missione in tre?-
-E’ per precauzione, il numero XIII potrebbe avere delle difficoltà, ma te ne parlerò più tardi. Ora puoi andare.-
Il biondo s’inchinò e indietreggiò in un varco oscuro, che si chiuse dopo il suo passaggio.

***
Durò un istante, ma per il biondo fu come se fosse passata un’intera vita.
Aveva ricevuto un altro bacio, ma quest’ultimo era diverso dal precedente. La sua anima gli trasmise diverse sensazioni, rispetto al bacio violento che aveva subito da Sephiroth.
Quel piccolo e fugace contatto di sole labbra, lo aveva scaldato fin nel profondo di se stesso, provocandogli una scossa di piacere. Si chiese cosa fosse tutto quello sfarfallio che aveva cominciato a scuoterlo.
Fu il rosso a rispondere a questi suoi pensieri.
-Roxas… da quando ti ho visto il primo giorno che sei arrivato qui, ho avvertito qualcosa… All’inizio non sapevo cosa fosse, ma poi ho capito che il legame che ci unisce è particolare… E’ qualcosa che va oltre l’amicizia, almeno per me… Roxas, quando sono con te, il punto in cui dovrebbe esserci il mio cuore si scalda… Credo che ciò che mi leghi a te sia amore…-
-Sei sicuro?- gli domandò all’improvviso, ricevendo un assenso. -E’ la tua anima a dirti tutto questo?-
-Sì. È questa mia anima a urlare ciò che mi lega a te. È la mia anima fatta di fuoco che si spegne quando tu non ci sei… Roxas, ti amo, non per ciò che sei, ma per ciò che sono io quando sono con te…*-
Il biondo cominciò a capire il perché si sentisse privato di ogni cosa, quando il compagno dai capelli rossi era lontano da lui. Che anche lui provasse amore nei confronti dell’altro? Era quel sentimento solitamente precluso ai senza cuore che faceva sussultare la sua anima quando il Soffio di Fiamme Danzanti era lontano?
Abbassò lo sguardo e lo posò sulla piantina che ancora teneva in grembo.
-Ciò che mi lega a te, è cresciuto ogni giorno come il seme che hai accettato di accudire.-
-Ma tu come…?-
-Non ho ancora intenzione di dirti di che pianta si tratta, voglio che sia una sorpresa.- rispose il rosso con un sorriso.
Il più piccolo si perse in quel sorriso e in quegli occhi ora liberi dall’ombra che li offuscava. Roxas eliminò la distanza che separava i loro visi con un nuovo bacio, che fu sempre un dolce contatto di labbra, ma più lungo e intenso. Il numero VIII rimase sorpreso e inizialmente confuso, poi lentamente si lasciò andare a quella leggera unione e chiuse gli occhi, prendendo il viso del compagno tra le mani.
Il ragazzo più grande decise a quel punto di prendere il controllo e chiese l’accesso a quella piccola bocca per lui perfetta, leccandone piano le labbra, ottenendo il permesso di esplorare quell’antro caldo e cominciò la ricerca della sua ospite. Le lingue giocano a rincorrersi per un tempo indefinito, finché i due proprietari non si separano per la necessità di ossigeno.
I due Nessuno si guardarono ognuno perso nello sguardo dell’altro. Il rosso si lasciava imprigionare nello sconfinato cielo degli occhi del biondo, mentre questo si addentrava nelle sfaccettature di quei due smeraldi.
-Axel…- iniziò il più giovane, rompendo l’intenso silenzio che si era creato. -…mi aiuteresti a tornare in camera mia?-
-Come mai?-
-Mi mette un po’ in soggezione il fatto di essere nella stanza del capo…- ammise con un sorrisetto.
-Allora sbrighiamoci, perché dopo cena c’è una riunione cui non posso mancare!- esclamò il rosso, alzandosi in piedi e prendendo il compagno in braccio. -Pronto per andare?-
-Ma posso camminare!-
-E io posso volare! Sei ancora debole e devi riposare!-
-E va bene…- si arrese il numero XIII. –Prima però dobbiamo avvisare Xemnas che non sono più in questa stanza!-
-Fammi pensare, dove potrà mai essere Xemnas adesso se non a contemplare Kingdom Hearts?-
-Allora non dovremmo disturbarlo…-
-Nah! Saprà che stiamo andando lì due secondi prima del nostro arrivo. Non preoccuparti!- rise l’altro.
-Se lo dici tu, ma almeno lì davanti a Xemnas mettimi giù…-
-Come desideri Roxas! E ora andiamo!-
Un varco oscuro si aprì davanti ai due e il numero VIII si avviò per oltrepassarlo quando la voce del compagno lo richiamò.
-Axel, spero di poterti ricambiare ogni cosa…- disse con gli occhi bassi.
-Roxas, non devi nemmeno pensarla una cosa del genere. Il solo fatto di poter stare al tuo fianco mi basta.-
Detto questo, schioccò un nuovo bacio sulla guancia del biondino che arrossì, provocando una sua risata e attraversò il passaggio.

* citazione di Roy Croft



Avete chiesto l'akuroku? Fly ve la regala u.u Ed ecco il primo accenno della coppia tanto attesa! Per ora non succede granché, ma col passare dei capitoli le cose si faranno più piccanti *v* Spero che nonostante non accada molto vi sia piaciuto ^^ E mi scuso per non essere riuscita a postare nei giorni scorsi come avevo detto, ma tra influenza e parenti non ho avuto respiro. Inoltre ultimamente mi ha presa la vena yaoiosa e mi sono messa al lavoro su una vecchia fic che avevo lasciato lì in attesa di sviluppi XD Perciò state attenti che presto potreste trovare una RixSo a nome mio XD
Il prossimo capitolo forse arriverà negli prossimi giorni, sicuramente di sera. Alla prossima!!
See ya!!!



Angolo Recensioni

LightRoxas: Il tuo commento è stato molto chiaro XD quindi deduco che il capitolo scorso ti è piaciuto XD E di questo che ne pensi? Fammi sapere ^^

soral: Gemellina mia bella! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto ^^ e hai indovinato! Axel ha portato la piantina e si è anche scoperto che è lui il misterioso mandante u.u Scommetto che anche questo chap ti è piaciuto, vero? ^^ Fammi sapere!!! Ciauuu <3

infiammabile: Oh my gold, non preoccuparti se non hai afferrato il collegamento tra la canzone e la coppia, perché era assai sottile! Demyx canta quella canzone a Zexion perché ha "paura" che lui lo possa lasciare per qualsiasi motivo che sia voluto o non voluto, specialmente vista la situazione di Roxas e Axel con Sephiroth. Spero che ora sia più chiaro ^^ Se hai altri dubbi puoi fare sempre ricorso al "centralino dubbi e incertezze di Fly", che sarebbe la mia mail xD ciauuu!!!

LittleKairi14: Se nel capitolo precedente mancava l'akuroku, qui ce ne abbastanza per il momento no? xD Comunque il Banditore l'ho trovato! Era attaccato a un palo della luce... per staccarlo ci è voluto un pò! XD *si chiede che diavolo c'era nel piatto di pasta per sparare cavolate simili* Ma basta assurdità! Fammi sapere se il capitolo ti piace ok? ^^ Byeee!!!!


C'è un nuovo ringraziamento da fare!!! *-*  Grazie a LightRoxas per aver messo la fic tra le preferite, ormai dovrei considerarti come un fan XD Naturalmente ringrazio anche tutti voi che leggete soltanto! Siete tantissimi!!! *v* Vi adoVo tutti sempre di più!!!!!!!! Ciauuuuuu!!!!!!!!!!!!
  
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