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Autore: NikiTH    01/01/2010    3 recensioni
Alice è l'ex di Bill, ma decide di tornare in Italia in segiuto ad una brutta notizia. alloggerà dallo zio in una fattoria e Bill cercherà in tutti i modi di raggiungerla.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avevo una vita da schifo.

Da quando ero tornata dalla Germania, o meglio, da quando io e Bill ci eravamo lasciati, la mia vita andava a rotoli.

*2 mesi prima*

Camminavo per la strada in cerca di un qualsiasi uomo che vendesse giornali. Poi mi ricordai di Erik, il vecchietto che sapeva tutto sulle celebrità. Volevo testare se quello che avevo letto su internet era vero, niente di male volevo solo sapere se Bill mi tradiva.

Le immagini del giorno precedende erano ancora chiare nella mia mente. Ricordo che non avevo niente da fare, i Tokio hotel erano usciti, avevo la casa libera e accesi il computer.

La notizia in prima pagina mi sconvolse.

La tazza di cappuccino era caduta a terra, lasciando una pozza di liquido marrone sul pavimento bianco di camera mia.

Le foto erano ben chiare, Bill era venuto anche bene.

L’articolo era ancora più scandaloso. Parlava di una certa presunta ragazza di Bill, Ina.

Impossibile, la ragazza di Bill non si chiama Ina, si chiama Alice, e sono io.

Le lacrime mi bagnavano il volto, e sgocciolavano sulla tastiera nera del computer.

Senza pensarci due volte presi la valigia e cominciai a buttare dentro tutto quello che mi capitava.

E pensare che io questa Ina, la conoscevo anche. Lavorava nell’edificio accanto alla casa discografica dei Tokio Hotel.

Certo, mi pare giusto che Bill non volesse avere a che fare con una ragazzina di 17 anni.

Era solo una cosa di passaggio, avrebbe trovato la ragazza della sua età, quella perfetta, e mi avrebbe mollata.

Star viziata.

Mi spaventai sentendo la serratura della maniglia girare e la porta dell’ingresso spalancarsi, lasciando entrare le allegre risate dei Tokio Hotel.

Bill stava già salendo le scale, voleva venire da me sicuramente. Mi sedetti sulla valigia, per nasconderla, anche se era ovvio che non ci sarei riuscita. Ma la rabbia che avevo dentro, quella no, non riuscivo proprio a nasconderla.

Abbassai lo sguardo sulle mie unghie nere e il cantante entrò nella stanza.

“Ciao amore”

Disse avvicinandosi alle mie labbra.

“Stammi lontano..”

I miei pugni erano stretti, le unghie affondavano nel palmo delle mani. Chiusi gli occhi e strinsi i denti.

“Ehy, che ti prende?”

Sembrava diverito.

Lasciai che la mia bocca si rilassasse, deglutii e aprì gli occhi.

“che mi prende? No Bill. Che ti prende a te! Cos’è questo gioco? Lasciamo Che Alice soffra, tanto lei non serve, è solo una ragazzina ingenua di 17 anni.. Capirai che perdita.. Invece usciamo insieme a Ina, quella con le tette grosse e lasciamo che la piccola ragazzina soffra.”

Mi alzai e mi girai in direzione della valigia chiudendola.

“Ma che cazzo dici?”

Bill sembrava preoccupato.

Indicai il monitor del computer, facendo caso solo ora che la tazza del cappuccio era ancora per terra.

Il ragazzo si avvicinò al pc e lesse velocemente il testo.

“ma tesoro, sai come sono fatti i giornalisti.. Non ci devi credere..”

Sbuffò Bill.

“ Ci credo eccome! Bill non è la prima volta che succede, e per questo ora torno in fattoria da mio zio..”

“Non ti lascerò andare via.. Blocco la porta!”

“Mi butto dalla finestra, allora”

Vi avvicinai alla finestra guardando di sotto. Un volo alto. Bill si avvicinò a me e si prese i polsi.

“Ti detesto.. Lascia perdere le notizie false.. Ti prego.”

“No. Questa volta No. Prenderò l’aereo subito.”

Scoppiò a ridere.

“sai, forse gli aerei bisogna prenotarli..”

Mi accorsi che era vero.

“prenderò il prossimo treno per l’Italia e tornerò dallo zio.”

Trascinai goffamente la valigia per le scale, Bill mi seguiva, ma non mi fermava..

Arrivai alla stazione e presi un biglietto, controllando l’orario dei vari treni. Bill non c’era più, mi avrebbe lasciato andare via..

Uscì dalla biglietteria e mi fermai vedendolo in mezzo alla gente.

Si avvicinò correndo, Dio quanto era bello.

Mi prese per i fianchi.

“Ti lascerò andare se è questo che vuoi. Ma sappi che io ti amo, e non ti tradirei per nessuna cosa al mondo”

Cominciai a strattonarlo per staccarmi, sbattendo i pugni contro il suo petto.

“Non ma ami. Lasciami andare e sparisci per sempre”

Mi lasciò e corsi verso il treno, dando il biglietto al controllore.

Salì e mi accomodai sulla poltrona, vedendo Bill in lacrime.

Il senso dell’istinto mi diceva che dovevo scendere e perdonarlo, ma le porte si chiusero e il treno partì.

  
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